Tanto tuonò che piovve.
A forza di parlarne l’inflazione ha mostrato finalmente le corna negli USA attraverso la crescita dei prezzi alla produzione, la crescita dei prezzi delle importazioni e un andamento dei TIPS ovvero dei CCT americani che ormai riflette un cambiamento strutturale del mercato:
Io di mestiere non faccio l’economista e quindi non mi permetto di fare delle valutazioni. Io di mestiere faccio il borsaiolo e quindi a me interessa capire e vedere quando e se cambia il quadro macroeconomico. Quando cambia il quadro macroeconomico prima o poi la Borsa lo recepisce e si adegua. Questo è quello che conta. Il problema è nella definizione “prima o poi” che può essere domani o tra un mese, questo non lo sa nessuno. E la faccenda si complica di più se pensiamo che siamo in una situazione eccezionale che di giorno in giorno cambia completamente l’aspettativa del domani. Nel giro di 24 ore sono arrivate notizie dall’impatto devastante ovvero che il vaccino Pfizer è efficace anche in una sola dose (fonte Israele) ad esempio o che tutti gli americani saranno vaccinati entro l’Independence Day e quindi il mondo sta tornando a posto.
E’ evidente che non tutto il mondo va per la stessa strada e l’Europa rispetto agli USA rimane indietro ma dopo la crisi ora ci troviamo in mezzo ad un guaio ancora maggiore che è quello di avere a che fare con le conseguenze della crisi.
Come ho già scritto in altre occasioni questo è il gioco del cerino e quindi noi ci dobbiamo adeguare. Dovremo essere bravi a vendere al primo stormir di fronde, questo sì, perché è lì che si vedrà la bravura, non certo oggi e domani a scegliere il titolo giusto, perché per ora vale l’assioma che basta che compriate qualcosa e quel qualcosa sale …
Ma veniamo alle azioni italiane: