Per chi cerca proventi una rassegna di azioni e bond con interessanti storie alle spalle. Dentro alla quale si può pescare quanto più si adatta al proprio profilo di rischio.
Cedole & dividendi
Inflazione ufficiale alle stelle, inflazione reale (quella di chi vive la vita di tutti i giorni!) ancora maggiore, perché nessuno si occupa di un controllo dei prezzi, Banche centrali sempre più divergenti nelle proprie politiche e rendimenti effettivi – depurati cioè dalla stessa inflazione – caratterizzati in prevalenza da segni meno: che si può fare? Reagire quanto meno ai silenzi di buona parte del sistema finanziario su questi temi. Ciò significa darsi da fare approfondendo le possibili risposte e avendo fiducia – se non si sa come agire – dei consulenti, meglio se indipendenti (o perché senza casacche o perché intellettualmente svincolati dagli ordini di scuderia).
Dopo questo predicozzo passiamo subito all’informazione, che è il nostro ruolo. Il cui scopo sta nel proporre soluzioni più diversificate possibili su cui ciascuno ragioni per individuare contromisure idonee.
► Il dividendo della settimana
I mercati con il fiatone portano a situazioni talvolta esasperate. Ormai i dividendi puri e semplici – salvo nel caso di alcuni titoli italiani del Ftse Mib molto generosi – vanno aggregati in una visione di “total return”, cioè di azioni con buoni yield distributivi ma soprattutto con elevate prospettive di crescita delle quotazioni. Dove i primi arricchiscono le seconde. Nella settimana che si è appena conclusa un contesto interessante in tal senso si è realizzato per la francese Edf, Électricité de France, maggiore azienda produttrice e distributrice di energia d’oltralpe. Il blocco di due reattori nucleari nella centrale di Civaux per 3 GW dal 16 dicembre e di altri due gruppi di uguale capacità, a Chooz, dal 18 dicembre, per una perdita complessiva di produzione di 1 TWh nel 2021, ha pesato fortemente sull’azione quotata a Parigi. Questo il grafico a 200 sedute, tratto dalla piattaforma ProRealTime.
La discesa sotto i 10 euro riporta indietro di mesi e fonti parigine ritengono che il titolo potrebbe correggere ancora fino all’area dei 9,6 euro contro la chiusura venerdì a 9,926 euro. Il dividendo versato nel 2021 è assommato a 0,51 euro, con uno yield in corso del 5,1%, di cui 0,30 euro come acconto dell’esercizio 2021, accreditato a scelta dell’investitore cash o in azioni.
La componente dividendo è certamente minoritaria nelle prospettive “total return” di Edf (prossimo stacco a maggio 2022) ma è pur vero che non dovrebbe essere penalizzata da eventuali sanzioni a favore dei consumatori per compensare il rialzo della quotazione del gas, in quanto il nucleare incide in Francia per circa il 70% della produzione nazionale.
Punti forti |
Rilevanti prospettive di crescita del dividendo nei prossimi anni con un utile per azione visto in forte sviluppo |
Punti deboli |
Margini di manovra limitati per gli investimenti e i rischi che le centrali nucleari comunque in qualche modo comportano |
► Strategie obbligazionarie sul dollaro
Le opzioni possibili sono varie in rapporto al tipo di portafoglio di cui si dispone.
Treasuries e corporate acquistati sopra 100 |
Vendere progressivamente per tentare di rientrare su prezzi più bassi. La liquidità può essere parcheggiata provvisoriamente su bond a tasso variabile |
Treasuries e corporate acquistati sotto 100 |
Se gli importi delle cedole sono significativi investire solo questi ultimi su bond a tasso variabile |
High yield con scadenze molto lunghe |
Vendere e rientrare su scadenze parecchio più corte per non soffrire dell’effetto duration, che penalizzerà soprattutto questa categoria di bond |
High yield con scadenze medie |
Se i rendimenti in corso sono superiori al 3% si possono vendere solo quelli con rating più bassi |
Le scadenze a tasso fisso preferibili |
Sui tre anni: rendimenti in corso allo 0,93% contro l’1,40% del decennale |
Le scadenze a tasso variabile preferibili |
Le più lunghe, meno impattate finora dal rialzo delle quotazioni |
Inflation linked |
Situazione molto confusa: se si hanno in portafoglio singoli Tips (acquistati sui mercati Otc) si può ipotizzare di andare lunghi puntando sulla rivalutazione del capitale indicizzato ai prezzi al consumo (Cpi). Se si hanno in portafoglio Etf stabilire precisi livelli di uscita in presenza di ribassi delle quotazioni, in parte già registratisi ma che potrebbero accentuarsi nel 2022 |
Ecco ora una lista di titoli (tutti in Usd) da valutare.
Eib / Bei |
3 m Libor 2024 (max. 2,5%) |
XS1586387380 |
Taglio 2.000 – 99,7 Usd |
Goldman Sachs |
3 m Libor 2027 (min 1,75% - max 4%) |
XS1561100519 |
Taglio 2.000 – 97,3 Usd |
General Electric |
3 m Libor + 0,38% 2026 |
US36962GW752 |
Taglio 1.000 – 97,4 Usd |
Intesa SP (Imi) |
3 m Libor + 0,73% 2024 |
XS1588019650 |
Taglio 2.000 – 99,3 Usd |
Imi-Fix Float Cap&Floor |
4,5% fino a 22/1/23 e poi 3 mesi Libor (min 1,75% - max 4%) 2028 |
XS1751479426 |
Taglio 2.000 – 100,8 Usd (indicativo) |
Le quotazioni sono scese negli ultimi tempi in presenza di timori di forti rialzi dei tassi Usa, che in alcuni casi sarebbero penalizzanti a causa dei cap previsti in tre casi. L’ipotesi però è effettivamente realistica?
► Assicurativi con yield in salita
Uno dei settori con maggiori prospettive di crescita dei dividendi, così come di buone performance e quindi di rilevanti “total return” di medio e lungo periodo è l’assicurativo. Un recente studio della svizzera UBS ne ha fotografato la situazione offrendo un quadro di quello che potrebbero essere le prestazioni globali.
Società |
Borsa |
Target di prezzo rispetto all’ultimo |
Yield stimato dividendo 2022 |
Ageas |
Bruxelles |
In leggera crescita |
Dal 5 al 6,1% |
Allianz |
Francoforte |
In forte crescita |
Dal 4,8 al 5,6% |
Baloise |
Zurigo |
In crescita |
Dal 4,9 al 5,3% |
Generali |
Milano |
In ribasso |
Dal 5,5 al 6,3% |
Hannover Re |
Francoforte |
In forte crescita |
Dal 3,4 al 3,7% |
Prudential |
New York |
In forte crescita |
Dal 3,4 al 4,5% |
Zurich |
Zurigo |
In forte crescita |
Dal 5,6 al 6,3% |
Se sui target non forniamo indicazioni numeriche, poiché non conosciamo le metodologie di valutazione, sugli yield si segnalano trend al rialzo, che in presenza di correzioni dei mercati potrebbero logicamente assumere valori superiori. Nella tabella successiva una nostra sintesi del quadro grafico in corso per le stesse azioni.
Società |
Trend in corso |
Ultima quotazione |
Supporto fondamentale |
Ageas |
Ribassista – Media mobile a 200 tornata negativa |
44 Eur |
41,4 Eur |
Allianz |
Rialzista ma con media mobile a 200 sovrastante che fa da resistenza |
204,7 Eur |
184 Eur |
Baloise |
Da settembre fase di sostanziale lateralità |
143,9 Chf |
134,9 Chf |
Generali |
Tentativo di allungo ma ostacolo nell’area 18,7-18,8 Eur |
18,49 Eur |
17,25 Eur |
Hannover Re |
Sui massimi da aprile 2020 è su una resistenza importante |
165,6 Eur |
157,2 Eur |
Prudential |
Ribassista dai massimi di settembre si è appoggiata sul supporto dei 33 Usd |
33,53 Usd |
29,27 Usd |
Zurich |
Fluttua da agosto fra massimi a 410 e minimi a 379 Usd |
391,8 Chf |
355,1 Chf |
► Il caso Snam, che paga già a gennaio
Sarà la prima big di Piazza Affari a versare un dividendo nel 2022. È già pianificato infatti l’accredito di 0,1048 euro con stacco il 24 gennaio e pagamento il 26. Alla quotazione di venerdì corrisponde uno yield di poco superiore al 2%. Poi sarà la volta di giugno e lì si tratterà quasi di un 3% come stima prudenziale. La società infatti ha confermato di recente una crescita del Dps (dividend per share) del 5% fino al 2022 e successivamente di almeno un 2,5% annuo sino al 2025. Si tratterà di un incremento progressivo, come piace ai mercati e sull’onda di quanto riconosciuto negli ultimi anni. Osservando infatti il grafico del Dps dal 2000 si nota che c’è un importo che fa come da resistenza: si tratta dei 25 centesimi di euro pagati dal 2012 al 2015 (esercizi di competenza) e successivamente sfiorati nel 2020.
La società intanto si sta muovendo con grande dinamismo. Un elemento di spinta viene dalla decisione dell’Unione europea di incoraggiare le quota di gas climaticamente neutro dal 9 al 25% entro il 2030, il che alimenta l’interesse di Snam per impianti e progetti di sviluppo nel settore del trattamento della Forsu (frazione organica dei rifiuti solidi urbani) e della produzione di biometano. Un caso quindi da seguire quello di Snam, che si appresta a essere un solido punto di appoggio per chi cerca rendimenti alimentati non solo dalla distribuzione di profitti.
► Follie obbligazionarie da turchi
Prima il grafico (da ProRealTime) del cambio Eur/Try e poi il resto.
Parlare di crollo avrebbe poco senso per la lira turca, che è più che sprofondata superando le previsioni già pessimistiche. Giunti a questo punto cosa c’è da attendersi? Una situazione alla venezuelana? Un quadro all’argentina? Nessuno può dirlo ma ciò non esclude che in molti guardino a questo contesto disperato, dovuto soprattutto agli errori di politica economica di Erdogan, per tentare di cogliere eventuali future inversioni rialziste per il Try e quindi ribassiste per l’Eur, cui si riferisce il grafico.
Di consigli su cosa fare (che si sia dentro senza un conto in valuta, che ci sia con un conto in valuta o che sia del tutto fuori) non se ne possono realmente dare. Quella da proporre è invece una sintesi dei quattro bond più remunerativi in lire quotati sul Mot. Per ora sono una pura lettura da curiosità domenicale. Quando la valuta tornerà almeno sotto la media a 40 (linea azzurra del grafico) per il cross Eur/Try se ne riparlerà, seppur sia possibile che a quel punto le quotazioni saranno almeno in parte risalite.
Titolo |
Isin |
Quotazione |
Yield-Taglio |
Eib 16% Ag23 |
XS1860487252 |
84,6 Try |
28,8% - 1.000 Try |
Eib 10% Mz22 Try |
XS1574041999 |
96,0 Try |
28,1% - 1.000 Try |
Ifc 16% Ag23 Try |
XS1860980058 |
85,6 Try |
27,8% - 10.000 Try |
Ebrd 8,5% Fb24 Try |
XS2118438618 |
77,8 Try |
22,5% - 1.000 Try |