NASDAQ100 WEEKLY - Un nuvolone settimanale ha riportato incertezza sui mercati azionari USA.


SEGNALI DI ENTRATA E DI USCITA DEL MODELLO QUANTITATIVO LOMBARD PER IL TRADING SULLE AZIONI NASDAQ TIME FRAME SETTIMANALE. I SEGNALI VENGONO GENERATI UNA VOLTA A SETTIMANA E PUBBLICATI SUL SITO IL LUNEDI MATTINA E VALEVOLI PER TUTTA LE SETTIMANA. IL REPORT SI COMPONE DI SEGNALI DI ACQUISTO PER NUOVE POSIZIONI E DI AGGIORNAMENTO PER I TITOLI GIA' PRESENTI IN PORTAFOGLIO.
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VERO E PROPRIO “BLACK FRIDAY” PER I MERCATI AZIONARI MONDIALI

Settimana semifestiva per la presenza, giovedì, della giornata del Ringraziamento e venerdì per la digestione del tacchino, ma nonostante ciò i listini azionari mondiali sono crollati a causa della nuova scoperta della variante sudafricana del COVID che sembra essere ancor più trasmissibile della DELTA a causa del suo elevato numero di mutazioni (oltre 30) che potrebbero aumentarne la trasmissibilità e ridurre l’efficacia dei vaccini se non eluderla completamente. Di contro nel weekend alcune dichiarazioni di esperti sembrano indicare che la variante OMICRON non presenti sintomi più pesanti ma al contrario abbia conseguenze più lievi. In ogni caso si sa ancora poco sulla nuova variante del virus viste le dichiarazioni contraddittorie, quindi no-panic, almeno per il momento, almeno a vedere l’apertura positiva dei futures in questo inizio di settimana.

Nel frattempo anche McClellan osserva che la breadth in particolare del Nasdaq si sta deteriorando in divergenza col trend dell'indice (In questo caso il numero di titoli sopra la media mobile a 100 giorni è appena sopra 50 su 100).

A questa divergenza ne possiamo aggiungere un’altra: quella tra S&P 500 e Vix, che normalmente hanno un andamento opposto e recentemente sembrano muoversi nella stessa direzione

Deutsche Bank ha effettuato un sunto delle dichiarazioni delle aziende USA per quanto riguarda i dati economici societari dello scorso trimestre. In aggregato le aziende sono decisamente ottimiste sulle prospettive della domanda di beni e servizi, e osservano che se vendite e profitti non sono cresciuti in linea con i trimestri precedenti, è per limitazioni di capacità. Peraltro la scarsa disponibilità di manodopera e le pressioni sui costi non sembrano in alcun modo sul punto di attenuarsi, uno sviluppo "nuovo e sgradito" (sic!). Ma le aziende sono del tutto fiduciose sulla possibilità di trasferire i costi ai clienti. Aumenti dei listini sono, per la larga maggioranza, una questione di "quando" non di "se". Non sembra davvero uno scenario da abbattimento dell'inflazione, anzi. E sta diventando sempre più evidente che l'inflazione è più una questione di domanda esuberante (come dicono anche le aziende) che di difficoltà di approvvigionamento. Uno degli aspetti che preoccupano di più è l'ascesa del costo del lavoro, con le aziende che competono per la manodopera, come mostra anche il rapporto di dimissioni volontarie ai massimi storici, che pone più di un problema alle piccole aziende USA (reperire manodopera qualificata). E l'aumento dei casi Covid non è affatto un aiuto in questo senso. Questo studio di Nordea mostra la relazione tra il costo del lavoro e i real Fed Funds (ovvero la differenza tra i Fed Fund e l'inflazione) e lascia intendere che l'anno prossimo la sorpresa potrebbero essere rialzi dei tassi molto più forti delle attese:

Per cercare di tenere a freno l’inflazione e calmierare i prezzi dell’energia, in settimana è arrivata la conferma da parte del governo USA sul rilascio delle riserve strategiche per 50 milioni di barili di greggio. Anche Cina, India, Giappone, Corea del Sud e Regno Unito rilasceranno le loro riserve di petrolio come parte degli sforzi globali dei paesi ad alto consumo di energia.

Passando ora alle notizie sulla FED. Come anticipato, lunedì scorso c’è stata la riconferma di Powell a numero della FED per un secondo mandato. La Brainard, unica altra alternativa che era emersa come possibile sostituta di Powell, diventerà la vice-Presidente del Board, ruolo attualmente ricoperto da Clarida. Tra l'altro Powell ha promesso a Biden che si focalizzerà sull'inflazione. Questo ha portato i mercati a scontare un anticipo dei rialzi con impatto sui rendimenti e, attraverso un rientro delle attese di inflazione (prese di beneficio sui breakeven in quanto le banche centrali vigilano di più), una nuova impennata dei tassi reali.

Sempre a proposito di FED, in settimana sia Bostic (FED di Atlanta) che il membro FED Daly della Fed di S. Francisco, due dei membri più dovish, si sono aggiunti a coloro per cui vale la pena considerare un ritmo del tapering più sostenuto in modo da lasciare la FED con maggior flessibilità nel 2022. Le parole di Bostic e Daly, seguono quelle di diversi membri, tra cui Clarida, Waller, Bullard che hanno già ventilato l’ipotesi di accelerare il processo, in gran parte in risposta ai dati di inflazione usciti qualche giorno dopo la riunione e la riconferma di Powell hanno aumentato i bet per un rialzo dei tassi USA che ieri sono andati a prezzare tre rialzi da 25 bps entro dicembre 2022 rispetto ai 60 bps cumulati che erano prezzati ad inizio mese. Il tema è ormai questo, e il FOMC del 15 di Dicembre sarà la sede dove il dibattito diverrà ufficiale.

Ulteriori schiarite in CINA sul versante immobiliare. Lo sviluppatore immobiliare cinese Kaisa ha annunciato giovedì scorso piani per rimborsare gli investitori, alleviando temporaneamente le preoccupazioni per un default mentre il settore immobiliare cinese continua ad affrontare pressioni. È stato il primo giorno di negoziazione in Borsa dopo una pausa di quasi tre settimane.

Lo sviluppatore aveva sospeso il trading dopo aver mancato un pagamento su un prodotto di gestione patrimoniale. La società ha pubblicato piani per effettuare pagamenti su prodotti di gestione patrimoniale e debito offshore quotato negli Stati Uniti originariamente in scadenza a dicembre. La società ha implementato misure di rimborso per circa 1,1 miliardi di yuan (171,9 milioni di dollari) dei prodotti di gestione patrimoniale in un deposito presso la borsa di Hong Kong. Lo sviluppatore ha detto che è in trattative per il rimborso dei restanti 396,6 milioni di yuan in prodotti di gestione patrimoniale.

E andiamo a dare uno sguardo ai rendimenti dei titoli di Stato. Il rendimento dei titoli del Tesoro a 10 anni era aumentato all’inizio della settimana, raggiungendo l′1,69% quando gli investitori avevano recepito la notizia che Jerome Powell era stato rinominato presidente della Federal Reserve, ma poi a causa delle preoccupanti notizie la nuova variante COVID, gli investitori sono fuggiti dai titoli di Stato USA facendo drasticamente diminuire i rendimenti (v. grafico):

In settimana anche le aspettative di inflazione si sono raffreddate, in particolare il 10 anni è passato da un max a 2.73% al 2,55% in chiusura di settimana:

Passiamo ora all’analisi grafica del nostro indice di riferimento delle nostre operazioni, il NASDAQ100. Ad inizio della settimana appena trascorsa, in scia agli ottimi guadagni di quella precedente, l’indice faceva registrare un’ulteriore apertura in gap up con nuovo massimo registrato a 16764,78. Tutto bene fino a quando uscita la dichiarazione da parte di Biden della riconferma di Powell alla presidenza della FED, partiva un sell-off importante soprattutto su questo indice, proseguito poi anche nella giornata di martedì (ricordiamo che la salita dei rendimenti dei bonds, penalizza le società ad alto potenziale di crescita). Infine, dopo la giornata festiva, la mazzata finale (anche se con volumi ridotti) arrivava dalla notizia della scoperta di una nuova variante del Covid, OMICRON. Ora analizzando attentamente ma con distacco queste notizie ed in base a ciò che abbiamo scritto la scorsa settimana su queste colonne, noi crediamo che la notizia di Powell sia stata solo una scusa per scendere visto l’elevato livello di ipercomprato e la breadth dei titoli con solo il 40%, tra i quali i più capitalizzati, tirava il rialzo. Ed il rimbalzo nella giornata di mercoledì, secondo noi, confermava questa previsione. Poi, dopo la giornata festiva, di stampo completamente diverso la discesa di venerdì alla quale diamo molta più importanza anche se, ribadiamo, a volumi ridotti. Pertanto vedremo già da oggi, a pieno regime, come i mercati si comporteranno in presenza di notizie più precise ed articolate sulla situazione dei contagi. Venendo ai numeri notiamo come il primo supporto in area 16150 abbia tenuto due giorni ma poi sia stato infranto portandosi nuovamente a ridosso della mediana del canale di volatilità. A questo punto è possibile un re-test del supporto in area 15850 con estensione fino all’area 15700/15600 (ritracciamento del 50% del movimento d-e). Viceversa una fase di consolidamento tra le aree 15850 e 16400 in attesa di chiarimenti sul fronte Covid. La settimana si è chiusa a 16025.58 con una perdita del - 3,31% che porta l’indice ad un guadagno del + 24,34% da inizio anno 2021.

Stessa situazione del Nasdaq100 la troviamo sull’indice S&P500 anche se con percentuali leggermente ridotti. L’indice ad inizio di settimana ha trovato la forza per rompere la congestione facendo registrare un nuovo record a 4743.83, per poi scendere considerevolmente soprattutto nella giornata di venerdì. Abbandonata la fase di lateralità a ridosso della mediana del canale di volatilità, i prezzi si sono portati a ridosso del supporto in area 4560 (ritracciamento del 38,2% del movimento d-e), della M.M. a 50 periodi e della zona inferiore del canale di volatilità. Vedremo oggi e nei prossimi giorni se tale supporto reggerà, altrimenti avremo estensioni verso il supporto in area 4510/4500. La settimana di contrattazione si è chiusa a 4594.62, con una perdita del – 2,20%, il che porta ad una performance del + 22,33% da inizio 2021.

Sempre debole l’indice DOW JONES che chiude la settimana appena trascorsa perdendo leggermente meno degli altri due indici, ma solo perché aveva perduto più nelle settimane precedenti. Il dollaro forte e la profonda caduta dei prezzi petroliferi, hanno penalizzato soprattutto i titoli dei settori energy ed i bancari per la forte discesa dei rendimenti dei bonds. Pertanto i prezzi sono andati a testare, infrangendolo, il primo supporto posto in area 35450 (ritracciamento del 38,2% della gamba rialzista d-e) e M.M. a 50 periodi, poi nella giornata di venerdì hanno rotto il secondo supporto in area 35100 portandosi a ridosso del successivo supporto posto in area 35750 (ritracciamento del 61,8% del movimento d-e), chiudendo di poco sopra ma al di fuori del canale di volatilità. Oggi vedremo se tale supporto reggerà, altrimenti i prezzi estenderanno fino in area 34250 dove troveranno anche la M.M. a 200 periodi. Le contrattazioni della scorsa settimana si sono chiuse a 34899.34 con una perdita del – 1,97% il che riporta ad una performance del + 14,03% da inizio anno 2021.

ORO INDEX 

Dopo il tonfo a seguito della riconferma di Powell alla presidenza della FED che aveva fatto impennare i rendimenti dei Treasury, l’Oro recupera un po’ di terreno dopo la recente news sulla nuova variante del COVID che ha indotto i rendimenti dei titoli di Stato ad un forte scivolone sotto l’1,50%. Quello che non si capisce di questo movimento è il fatto che fino ad oggi la FED è stata retta da Powell, un soggetto sicuramente “dovish” e che quindi nulla cambia a livello di politica monetaria, di contro se fosse stata eletta la Brainard, soggetto sicuramente “dovish” forse più di Powell, cosa avrebbe potuto modificare nell’attuale politica monetaria, visto che la maggioranza dei membri è per una politica più aggressiva ad iniziare dal “tapering” per passare poi al numero di rialzo dei tassi ? MISTERO ! In ogni caso vediamo già da oggi come il mercato dei preziosi reagirà alle nuove news sul COVID, visti i due giorni di festa (o quasi) che hanno chiuso la settimana.

Guardando ai numeri, vista la frantumazione del supporto in area 1845 $/oz. i prezzi si sono fermati appena sopra l’altra importante area di supporto a 1770 $/oz. (ritracciamento del 50,0% dal minimo di marzo 2020 ai massimi di agosto). La speranza, ovviamente, è che tale area tenga e respinga i venditori.

E veniamo agli altri due metalli preziosi che seguiamo nel nostro Portafoglio. Per quanto riguarda il Platino, detto come l’area 1100 $/oz. rappresenta un tabù vista anche la concomitanza con la M.M. a 200, al ribasso è stata rotto il supporto psicologico dei 1000 $/oz. ed i prezzi si sono fermati in area 950 $/oz. che rappresenta l’area di test di agosto ed ottobre scorso. Non da meno il discorso sull’Argento con la M.M. a 200 che ha fermato il rialzo in area 25,50 $/oz. per poi tornare nuovamente a testare l’importante supporto in area 23 $/oz. Ci attendiamo una reazione su tutti e tre le commodities. La settimana dell’Oro è si è chiusa a 1785.50 $/oz., con una perdita del – 3,57%, che porta il deficit da inizio anno al – 5,78%. La settimana della commodity in modalità spot si è chiusa a 1791.60 $/oz. con una perdita del – 2,90%. Di seguito il grafico weekly dell’ORO FUTURES DICEMBRE 2021:

LA POLITICA DEGLI STATI UNITI

Venerdì l’amministrazione Biden ha proposto riforme al programma di locazione di petrolio e gas del paese. Il rapporto propone l’aumento dei tassi di royalty e degli affitti per i trivellatori, la priorità a locazioni in aree con potenziale di risorse noto ed evitare la locazione in aree che possono essere sviluppate per proteggere l’habitat della fauna selvatica, risorse ricreative e culturali.

A gennaio il presidente Biden ha ordinato di fermare le nuove vendite federali di locazioni di petrolio e gas su suolo e acque pubbliche, ma a giugno un giudice federale della Louisiana ha bloccato la sospensione.

Il rapporto non indica che l’amministrazione terrebbe conto dell’impatto del cambiamento climatico nell’approvare nuove locazioni. Stando al rapporto, il programma federale per il petrolio e il gas non garantisce un giusto ritorno ai contribuenti e rende conto in modo inadeguato del suo impatto dannoso sull’ambiente. Nel rapporto viene chiesto di aumentare le tasse ai trivellatori.

Deb Haaland, segretario degli Interni statunitense, ha dichiarato: “La nostra nazione affronta una profonda crisi climatica che ha un impatto su ogni americano. Il Dipartimento degli Interni ha l’obbligo di gestire responsabilmente le nostre terre ed acque pubbliche, garantendo un giusto ritorno al contribuente e mitigando gli impatti climatici in peggioramento, rimanendo saldi nella ricerca di giustizia ambientale”.

Mitch Jones, responsabile della politica presso il gruppo ambientalista Food & Water Watch, ha espresso un parere critico nei confronti del rapporto: “Rilasciare questo rapporto completamente inadeguato durante un weekend di vacanza lungo è un vergognoso tentativo di nascondere il fatto che il presidente Biden non ha intenzione di realizzare la sua promessa di fermare l’estrazione di petrolio e gas sulle nostre terre pubbliche. Un modesto aumento delle royalties pagato da chi inquina avrà un impatto pari a zero sulla lotta alla crisi climatica e di fatto renderà il governo federale più dipendente da combustibili fossili come una fonte di reddito”.

Effettivamente vergognoso soprattutto riguardo alle decisioni prese recentemente a Glasgow.

LA POLITICA USA – CINA

La blacklist commerciale statunitense la scorsa settimana è stata aggiornata. Mercoledì, infatti, l’amministrazione Biden ha aggiunto alla lista una dozzina di aziende cinesi. Otto enti tecnologici con sede in CINA sono stati aggiunti a causa del loro presunto ruolo nell’assistere gli sforzi di calcolo quantistico dell’esercito cinese o nell’acquisire o tentare di acquisire articoli di origine statunitense a sostegno di applicazioni militari.

Il Dipartimento al Commercio ha aggiunto alla lista anche sedici entità e individui che operano in CINA e Pakistan per il loro lavoro sul programma nucleare e sul missile balistico di Islamabad.

Gina Raimondo, segretario al Commercio degli USA, ha dichiarato: “Il mercato globale ed il commercio dovrebbero sostenere la pace, la prosperità e lavori ben pagati, non rischi per la sicurezza nazionale. Il Dipartimento al Commercio è impegnato ad utilizzare efficacemente i controlli sulle esportazioni per proteggere la nostra sicurezza nazionale”.

La portavoce del ministero del Commercio cinese, Shu Jueteng, ha detto che la nuova blacklist non è in linea con un accordo raggiunto la settimana precedente al summit tra il leader statunitense e cinese. Ha detto che non sostiene la catena di approvvigionamento industriale globale o la ripresa economica mondiale. “Il lato statunitense ha generalizzato il concetto di sicurezza nazionale ed ha arbitrariamente introdotto misure sanzionatorie alle quali in realtà manca seriamente qualsiasi base e il processo è stato molto opaco”. Inoltre ha aggiunto: “La CINA è fortemente contraria alla mossa e presenterà le proprie rimostranze agli USA”. Il portavoce del ministero degli Esteri, Zhao Lijian ha detto che la CINA prenderà contromisure per proteggere gli interessi legittimi delle proprie aziende.

Intanto una delegazione di cinque parlamentari statunitensi si è recata a Taiwan per una visita ed ha incontrato anche la Presidente Tsai Ing-wen, la quale ha annunciato che dal prossimo anno il Consiglio per gli affari dei veterani avrà una sede ufficiale a Washington DC. Tsai Ing-wen ha detto: “Le strutture aiuterebbero le due parti a meglio coordinare ed espandere i nostri scambi in assicurazione sanitaria, cure di qualità, assistenza agli appuntamenti ed assistenza a lungo termine per i veterani”. Tsai Ing-wen ha sottolineato che la collaborazione con gli USA si è rinforzata anche in altri campi, citando l’entrata in servizio del primo squadrone di caccia F-16V di Taiwan come risultato di una cooperazione tra le industrie della difesa dei due paesi. La Presidente taiwanese ha anche parlato di commercio ed altri ambiti di mutuo interesse con la delegazione statunitense. Mark Takano, democratico della Camera, presente nella delegazione, ha detto che crede che in futuro più politici statunitensi visiteranno Taiwan.

La visita a Taiwan di politici statunitensi non è stata apprezzata dalla CINA, che tramite il portavoce del ministero degli Esteri, Zhao Lijian, venerdì ha fatto sapere di aver presentato le proprie rimostranze agli USA. Zhao Lijian ha detto che Taiwan è una questione di integrità territoriale e gli USA devono interrompere ogni forma di contatto ufficiale con l’isola; ha anche messo in guardia l’isola dall’usare gli Stati Uniti per cercare indipendenza, perché questi sforzi sarebbero destinati a fallire. I parlamentari statunitensi Elissa Slotkin e Nancy Mace hanno detto su Twitter che, alla notizia della visita a Taiwan, l’ambasciata cinese ha chiesto loro di annullare il viaggio.

LA POLITICA DELLA FED

La scorsa settimana è iniziata con un importante annuncio per il futuro prossimo della Federal Reserve. Lunedì scorso, infatti, il presidente Joe Biden ha annunciato che Jerome Powell ricoprirà il ruolo di Presidente della banca centrale statunitense per un altro mandato. Lael Brainard, che era in corsa con Powell per il posto di Presidente, sarà vicepresidente del consiglio dei governatori. Ora le nomine dovranno essere confermate dal Senato.

Biden ha elogiato la FED guidata da Powell per la sua azione “decisa” nei primi giorni della pandemia. Dalla Casa Bianca hanno dichiarato: “Il Presidente Powell ha garantito una leadership salda durante un periodo impegnativo senza precedenti, che include la più grande crisi economica della storia moderna ed attacchi all’indipendenza della Federal Reserve. Durante quel periodo, Lael Brainard, una delle principali macroeconomiste del nostro paese, ha ricoperto un ruolo di leadership chiave alla Federal Reserve, lavorando con Powell per aiutare ad alimentare la robusta ripresa economica della nostra nazione”.

Anche il segretario al Tesoro, nonché ex numero uno della FED, Janet Yellen, ha apprezzato il lavoro di Powell in risposta alla crisi pandemica: “Negli ultimi anni, il Presidente Powell ha garantito una forte leadership alla Federal Reserve per rispondere efficacemente ed affrontare sfide economiche e finanziarie inaspettate, e sono lieta che la nostra economia continuerà a beneficiare della sua gestione”.

Lunedì scorso Powell e Brainard hanno evidenziato l’importanza di controllare l’inflazione. Il Presidente Powell ha detto: “Sappiamo che l’alta inflazione ha un costo per le famiglie, specialmente quelle meno in grado di rispondere a costi più alti di beni di prima necessità come il cibo, la casa e i trasporti. Quindi usiamo i nostri strumenti sia per sostenere l’economia ed un mercato del lavoro forte, sia per evitare che l’inflazione più alta diventi radicata”. Brainard dal canto suo ha detto: “Sono impegnata nel mettere i lavoratori americani al centro del mio operato alla Federal Reserve. Questo significa abbassare l’inflazione in un momento in cui le persone sono concentrate sui loro posti di lavoro e quanto lontano andranno i loro stipendi”.

Il Presidente Biden ha dichiarato: “Powell e Brainard condividono anche la mia profonda convinzione che sia necessaria un’azione urgente per affrontare i rischi economici posti dal cambiamento climatico e stare al passo con i rischi emergenti nel nostro sistema finanziario. Fondamentalmente, se vogliamo continuare a costruire sul successo economico di quest’anno, abbiamo bisogno di stabilità ed indipendenza alla Federal Reserve ed io ho piena fiducia, dopo la prova del fuoco degli ultimi venti mesi, che il Presidente Powell e la dottoressa Brainard garantiranno la forte leadership di cui il paese ha bisogno”.

Sciolto il nodo riguardante il posto di maggior rilievo alla banca centrale, ad inizio dicembre ci saranno altri annunci per la FED. C’è ancora un posto vacante nel consiglio dei governatori e Biden dovrà nominare il successore di Randal Quarles nel ruolo di vicepresidente per la supervisione.

La nomina di Powell da parte di Biden è stata accolta positivamente dal senatore dem, Sherrod Brown, che presiede la commissione bancaria al Senato; il senatore repubblicano Patrick Toomey ha fatto sapere che sosterrà Powell anche se ha avuto alcune divergenze con le politiche della banca centrale. La notizia, invece, non dovrebbe essere accolta con favore dai progressisti, tra questi la senatrice democratica Elizabeth Warren che a settembre aveva criticato l’operato di Powell a causa del ruolo della FED nel distendere i regolamenti bancari negli ultimi anni dicendo che si sarebbe opposta ad una sua conferma. Anche i senatori dem Sheldon Whitehouse e Jeff Merkley hanno detto che si sarebbero opposti alla rinomina di Powell.

Nel corso dell’ultima settimana, e precisamente mercoledì, è stato reso noto il verbale del meeting di novembre della commissione che fissa i tassi di interesse per la FED, che vede al centro il tema inflazione. Nel verbale si legge: “Diversi partecipanti hanno rilevato che la commissione dovrebbe essere pronta a regolare il ritmo degli acquisti di asset ed aumentare la fascia obiettivo per il tasso sui federal funds prima di quanto attualmente previsto dai partecipanti se l’inflazione dovesse continuare a correre più in alto dei livelli compatibili con gli obiettivi della commissione”.

Se da una parte i funzionari hanno sottolineato un approccio “paziente” sui dati in arrivo, che hanno mostrato l’inflazione al suo ritmo più alto in oltre 30 anni, dall’altro hanno anche spiegato che non esiterebbero a mettere in campo azioni appropriate per affrontare pressioni inflazionistiche che mettono a rischio gli obiettivi di stabilità di prezzo di lungo termine ed occupazione. Dopo la riunione terminata il 3 novembre, il FOMC (il comitato che delibera in materia di politica monetaria) aveva annunciato che inizierà a ridurre il programma mensile di acquisto di obbligazioni, che prevedeva acquisti per almeno 120 miliardi di dollari. Il FOMC aveva dichiarato dopo il meeting che “ulteriori sostanziali progressi” nell’economia permetterebbero una riduzione degli acquisti di 15 miliardi di dollari al mese (10 miliardi di dollari in Treasurys e 5 miliardi di dollari in titoli garantiti da ipoteca).

Nei verbali viene riportato che alcuni membri del FOMC avrebbero voluto un ritmo più forte: “Alcuni partecipanti hanno suggerito che ridurre il ritmo degli acquisti netti di asset di oltre 15 miliardi di dollari ogni mese potrebbe essere giustificato in modo che la commissione si trovi in una posizione migliore per apportare modifiche al target range per il tasso dei federal funds, in modo particolare alla luce delle pressioni inflazionistiche”.

DATI MACROECONOMICI

Il Chicago Fed National Activity Index, indice mensile rilasciato dalla Federal Reserve Bank di Chicago e che stima l’attività economica generale e le pressioni inflazionistiche correlate, si riprende dopo aver registrato un -0,18 a settembre (rivisto da -0,13). Nel mese di ottobre il dato si attesta a 0,76 punti.

Il dato mensile preliminare del PMI manifatturiero elaborato da Markit Economics a novembre è pari a 59,1 punti, ovvero un numero superiore sia al dato di ottobre (58,4 punti), che al consensus (59 punti).

Per un dato PMI manifatturiero in crescita, si registra una contrazione per quanto riguarda i dati preliminari di novembre del settore dei servizi e quello composito. Il dato relativo al settore dei servizi passa 58,7 punti a 57, mentre il composito da 57,6 a 56,5.

Il numero di richieste iniziali di sussidi di disoccupazione nella settimana terminata il 20 novembre è sceso sotto quota 200 mila, attestandosi a 199 mila. Si tratta del numero più basso da novembre 1969. Dopo aver registrato un dato di 270 mila nella settimana terminata il 13 novembre (rivisto da 268mila), il consensus prevedeva un calo solo a 260 mila. Il dato è rilasciato dall’U.S. Department of Labor.

La bilancia commerciale dei beni (differenza in valore monetario tra importazioni ed esportazioni di beni di una nazione) per il mese di ottobre registra un dato mensile preliminare di -82,89 miliardi di dollari contro i -97,03 miliardi di dollari di settembre (dato rivisto da -96,25 miliardi di dollari) grazie alle esportazioni. Il dato è rilasciato dall’U.S. Census Bureau.

Il numero di nuove case vendute ad ottobre pur registrando una leggerissima crescita rispetto a settembre, sono risultate assai inferiori alle attese, anche grazie alla revisione al ribasso del numero di settembre. Il dato è passato da 742 mila (dato rivisto da 800 mila) a 745 mila, secondo quanto riportato dall’U.S. Census Bureau. Il consensus prevedeva un rialzo a quota 800 mila.

Il dato preliminare del PIL annualizzato nel terzo trimestre dell’anno cresce del 2,1%, di fatto in linea con il consensus che prevedeva un +2,2%. Nel secondo trimestre 2021 era stata registrata una crescita del 6,7%. Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Economic Analysis.

Ad ottobre, a livello mensile, l’indice dei prezzi di spese per consumi personali core (ovvero che esclude il settore dell’energia e del cibo) segna un +0,4%, come previsto dal consensus, dopo il +0,2% di settembre. A livello annualizzato, invece, la crescita di ottobre è del 4,1% (anche in questo caso in linea con il consensus); a settembre era stato registrato un +3,7% (rivisto da +3,6%). I due dati sono rilasciati dall’U.S. Bureau of Economic Analysis.

Il dato mensile sulla spesa personale cresce più di quanto previsto dal consensus (+1%) e ad ottobre segna un +1,3%, dopo il +0,6% di settembre. Il dato fa notare quanto sta spendendo il consumatore USA. Forse l'anticipazione degli acquisti della stagione natalizia per paura di restare senza merce vi ha un ruolo. Ma comunque la domanda è massiccia.

Anche il dato mensile di ottobre sul reddito personale è in rialzo, con un +0,5%, dopo la flessione del -1% di settembre. Il consensus prevedeva una crescita di 0,2%. I due dati sono rilasciati dall’U.S. Bureau of Economic Analysis.

L’indice di fiducia dei consumatori, elaborato dall’Università del Michigan, a novembre scende a quota 67,4 punti; in discesa rispetto ai 71,7 punti di ottobre, ma si tratta comunque di un dato superiore a quello indicato dal consensus, fissato a 66,9 punti.

Contrazione ad ottobre per gli ordini di beni durevoli, che a livello mensile registrano un -0,5%, contro un consensus del +0,2%. Si tratta del secondo mese consecutivo accompagnato dal segno “meno”, dato che a settembre era stato registrato un -0,4%. Il dato è rilasciato dall’U.S. Census Bureau.

Il dato sugli ordini di beni capitali che esclude il settore della difesa ed aeronautico dopo il +1,3% di settembre (rivisto da +0,8%) ad ottobre segna una crescita dello 0,6%, appena sopra al consensus (0,5%). Il dato è rilasciato dall’U.S. Census Bureau.

PORTAFOGLI AZIONARI

Nel Portafoglio Storico, nessun target raggiunto nella settimana appena trascorsa, ma abbiamo implementato il Portafoglio con diversi acquisti con la strategia del Nasdaq Weekly. Per quanto riguarda la strategia Breakout Massimi Storici, ovviamente abbiamo preso degli Stop in quanto nello scorso fine settimana avevamo adeguato alcuni prezzi a livelli più alti e la discesa del mercato ha fatto il resto e ci riferiamo ai titoli Banca Generali, Poste Italiane, Tamburi e Tinexta, leggermente compensati dal guadagno sul titolo ERG. Comunque nulla di grave. Valuteremo nel corso della settimana se proseguire con gli acquisti su tale strategia. 

Passando al Portafoglio “The Challenge”, la notizia della scoperta della nuova variante Covid, ha messo le ali al titolo che più ci aveva fatto penare negli ultimi tempi, la francese NOVACYT, dandoci la possibilità di vendere tutti e due i lotti riportando anche un piccolo guadagno. Siamo rimasti combattuti tra la possibilità di vendere solo un lotto e lasciare correre l’altro in base alle notizie provenienti dal Regno Unito circa l’approvazione del governo al test Covid sviluppato dalla società che sembra essere in grado di rilevare tutte le varianti e mutazioni note, incluso la variante sudafricana, OMICRON. Ma, alla fine, ha prevalso la decisione di non rischiare, liberare liquidità ed attendere gli eventuali sviluppi. Per il resto è inutile commentare le chiusure dei titoli in questo fine settimana di vendite generalizzate, dovute più che altro all’emotività. Da rimarcare che abbiamo acquistato il secondo lotto sul titolo cinese ALIBABA ed alzato il livello di Target sull’ETF CARBON che sembra un missile lanciato nell’universo.

Alla prossima.

PUBBLICAZIONE DELLE TRIMESTRALI ECONOMICHE SUI TITOLI DEL NASDAQ100 NELLA SETTIMANA APPENA TRASCORSA.

ANALOG DEVICES – 5,72%. La società è impegnata nella progettazione, produzione e commercializzazione di un portafoglio di segnali analogici, segnali misti e digitali ad alte prestazioni, elaborazione di circuiti integrati utilizzati in tutti i tipi di apparecchiature elettroniche, ha riportato utili nel quarto trimestre fiscale 2021 pari a 1,73 $/az. su un fatturato di 2,34 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,70 $/az. su un fatturato pari a 2,31 mld $. I ricavi sono aumentati del 53,3% su base annua. La società ha detto che prevede utili nel primo trimestre fiscale 2022 tra 1,68 e 1,88 $/az. su un fatturato tra 2,50 e 2,70 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,70 $/az. su un fatturato di 2,49 mld $.

Vincent Roche, Presidente e CEO della società, ha affermato: "ADI ha registrato un altro trimestre di ricavi e profitti record, segnando una fine positiva dell'anno fiscale 2021. I mercati industriali e automobilistici hanno raggiunto i massimi storici e la nostra attività Consumer è tornata a una solida crescita nel 2021. Mentre entriamo nell'anno fiscale 2022, gli ordini arretrati e le prenotazioni rimangono solide e continuiamo a investire in capacità, preparandoci per una crescita continua negli anni a venire. Lo scorso anno è stato dimostrato davvero l'importanza vitale dei semiconduttori per la moderna era digitale e ora siamo più che mai in una posizione migliore per aumentare di valore con l'acquisizione della società Maxim Integrated. Questa combinazione ha ampliato il nostro team di dipendenti di talento e le migliori tecnologie ed insieme svilupperemo soluzioni ancora più complete e performanti che definiscono il limite del possibile. Sono fiducioso nella nostra capacità di produrre le prossime ondate di innovazione dei semiconduttori analogici, offrendo allo stesso tempo forti ritorni per gli azionisti".

AUTODESK – 21,20%. E’ una società di software e servizi di progettazione, che offre soluzioni ai clienti nei mercati dell'architettura, dell'ingegneria, delle costruzioni, della produzione, delle infrastrutture e dei media digitali, ha riportato utili nel terzo trimestre 2021 pari a 1,33 $/az. su un fatturato di 1,126 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,26 $/az. su un fatturato pari a 1,12 mld $. I ricavi sono aumentati del 18,2% su base annua. Inoltre la società ha detto che prevede utili nel quarto trimestre 2021 tra 1,41 e 1,47 $/az. su un fatturato tra 1,185 e 1,20 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,46 $/az. su un fatturato di 1,20 mld $. Infine la società ha detto di aspettarsi utili per l’intero anno fiscale 2022 tra 4,98 e 5,04 $/az. per un fatturato tra 4,36 e 4,375 $ mld. L'attuale stima degli analisti per il 2021 per gli utili è pari a 4,99 $/az. su ricavi pari a 4,37 mld $.

Andrew Anagnost, Presidente e CEO di Autodesk, ha affermato: "I nostri clienti continuano ad abbracciare e dare priorità alla trasformazione digitale per guidare la crescita, l'efficienza e la sostenibilità, generando una forte domanda per la piattaforma Autodesk. Stiamo rapidamente innovando e ottimizzando la nostra attività per consentire a più clienti di sperimentare il nostro ecosistema e realizzare le opportunità future. La domanda è stata robusta nel terzo trimestre, determinando una forte crescita di nuovi abbonamenti e tassi di rinnovo. Ci aspettiamo che rimanga tale nel quarto trimestre. Tuttavia, l'interruzione della catena di approvvigionamento e le conseguenti pressioni inflazionistiche, la carenza di manodopera globale e il flusso e riflusso di COVID, stanno influenzando il ritmo della nostra ripresa e delle prospettive".

DOLLAR TREE + 4,56%. La società ha una catena di negozi discount che offrono merce al prezzo fisso di 1,00-1,25 $, ha riportato utili nel terzo trimestre 2021 pari a 0,96 $/az. su un fatturato di 6,42 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,96 $/az. su un fatturato pari a 6,41 mld $. I ricavi sono aumentati del 3,9% su base annua. Inoltre la società ha detto che prevede utili nel quarto trimestre 2021 tra 1,69 e 1,79 $/az. su un fatturato tra 7,02 e 7,18 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,75 $/az. su un fatturato di 6,41 $. Infine la società ha detto di aspettarsi utili per l’intero anno fiscale 2021 tra 5,48 e 5,58 $/az. per un fatturato tra 26,25 e 26,41 $ mld. L'attuale stima degli analisti per il 2021 per gli utili è pari a 5,59 $/az. su ricavi pari a 26,26 mld $.

Michael Witynski, Presidente e CEO della società, ha affermato: "Abbiamo registrato una buona chiusura del trimestre, poiché gli acquirenti sono sempre più concentrati sul valore del prodotto in questo contesto inflazionistico. I nostri test sui prezzi hanno dimostrato un'ampia accettazione da parte dei consumatori del nuovo prezzo e l'entusiasmo per le offerte aggiuntive e il valore estremo che siamo in grado di fornire. Di conseguenza, abbiamo iniziato a distribuire i prodotti al prezzo di 1,25 $ in tutti i negozi Dollar Tree a livello nazionale. La continua espansione delle nostre iniziative strategiche chiave, tra cui Dollar Tree Plus, Combo Stores e il formato H2, sta andando tutto bene. La società ha aperto 125 nuovi negozi, ampliato o trasferito 34 negozi e chiuso 23 negozi. Sono molto orgoglioso degli sforzi del nostro team, in particolare quelli nei nostri negozi e centri di distribuzione, per servire i clienti offrendo un valore incredibile sui prodotti di uso quotidiano".

PINDUODUO – 16,38%. E’ la più grande piattaforma tecnologica incentrata sull'agricoltura in Cina, che serve 731 milioni di acquirenti attivi a partire da settembre 2020. Ha creato una piattaforma che collega agricoltori e distributori con i consumatori direttamente attraverso la sua esperienza di acquisto interattiva, ha riportato utili nel terzo trimestre 2021 pari a 0,34 $/az. su un fatturato di 3,34 mld $. La stima di consenso per gli utili era pari a 0,02 $/az. su ricavi per 4,16 mld $. I ricavi sono aumentati del 59,5% su base annua.

Chen Lei, Presidente e CEO di Pinduoduo. Ha affermato: "Ci stiamo concentrando maggiormente sugli investimenti in ricerca e sviluppo, lontano dalla precedente enfasi sulle vendite e sul marketing dei nostri primi cinque anni. Vogliamo sfruttare la nostra forza nella tecnologia per approfondire gli sforzi di inclusione digitale in agricoltura e destineremo tutti i profitti del terzo trimestre alla "Iniziativa agricola da 10 miliardi", che promuoverà più giovani leader per incoraggiare la creatività e l'innovazione. L'azienda vede le giovani generazioni maturare rapidamente come leader e offrirà loro maggiori opportunità di assumersi responsabilità in modo che possano acquisire esperienza. Infine negli ultimi 12 mesi abbiamo avuto 867,3 milioni di acquirenti attivi contro i 731,3 milioni dei 12 mesi precedenti”.

ZOOM VIDEO COMM. – 12,37%. La società fornisce una piattaforma di comunicazione basata su cloud concentrata sul miglioramento dell'esperienza di videoconferenza, comprese funzionalità come riunioni collaborative online, funzionalità di chat e voce e condivisione di file collaborativa, ha riportato utili nel terzo trimestre 2021 pari a 1,11 $/az. su un fatturato di 1,05 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,09 $/az. su un fatturato pari a 1,02 mld $. I ricavi sono aumentati del 35,2% su base annua. Inoltre la società ha detto che prevede utili nel quarto trimestre 2021 tra 1,06 e 1,07 $/az. su un fatturato tra 1,051 e 1,053 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,05 $/az. su un fatturato di 1,02 mld $. La società ha inoltre dichiarato di aspettarsi utili per tutto l’anno fiscale 2022 tra 4,84 e 4,85 $/az. su ricavi tra 4,079 e 4,081 mld $ e l'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 4,78 $/az. su ricavi per 4,02 mld $.

Eric Yuan, fondatore e CEO di Zoom, ha affermato: "Nel terzo trimestre abbiamo tenuto il nostro principale evento per gli utenti, Zoomtopia, sul nostro servizio Zoom Events. Durante questa conferenza immersiva e multitraccia, abbiamo mostrato come Zoom sta mettendo le persone al centro della nostra piattaforma di comunicazione, collegando i loro diversi flussi di lavoro nel nostro tecnologia, andando oltre la capacità delle aziende di collaborare internamente e consentendo loro di comunicare faccia a faccia con i propri clienti tramite Zoom Events e il nostro prossimo Video Engagement Center. Abbiamo anche presentato innovazioni come hot desking, lavagna e galleria intelligente, tutte progettato per potenziare la forza lavoro ibrida, sia ubicata che remota, mentre alcune aziende testano i programmi di ritorno in ufficio. Attraverso l'innovazione e la dedizione, continueremo a offrire felicità ai nostri clienti. Guardando al futuro, prevediamo di chiudere l'anno tra 4,079 e 4,081 mld $ di entrate totali, che rappresentano circa il 54% di crescita anno su anno, insieme a una forte redditività e crescita del flusso di cassa operativo. Siamo sulla buona strada per diventare una piattaforma indispensabile per aziende, individui e sviluppatori per connettersi, collaborare e costruire nel flessibile mondo ibrido del lavoro. Riteniamo che il nostro marchio globale, le tecnologie innovative e l'ampia base di clienti ci posizionino bene per il futuro".

ORDINI DI ACQUISTO NUOVE POSIZIONI DELLA SETTIMANA (29/11/2021)
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Pagina a cura di SANDRO MANCINI e GIANMARCO LUCHETTI SFONDALMONDO.

(articolo di Sandro Mancini)