Certificati sotto la lente - Eni o Enel (e tante altre azioni) con una protezione e sei cedole


Dei Cash a singolo sottostante di importanti blue chip europee. Vantaggi e svantaggi di una nuova proposta di Intesa Sanpaolo relativa a titoli italiani e stranieri.

Cedole & dividendi

Ne abbiamo scritto già tante volte di Cash Collect, i certificati che meglio si adeguano a chi ha necessita di creare un flusso reddituale, obiettivo della rubrica “Cedole & dividendi”. Purtroppo nella maggioranza dei casi si tratta di certificates con sottostanti multipli (due, tre o quattro), nei quali la performance del peggiore condiziona l’andamento complessivo. Meglio così l’alternativa di quelli a singolo sottostante, che l’industria del settore tende però a limitare per varie ragioni di convenienza.

Oggi allora scriviamo di una nuova pluri emissione di 16 Cash di Intesa Sanpaolo a singolo sottostante, di cui evidenziamo subito alcuni limiti:

● la protezione a scadenza c’è ma con barriera solo al 70 o all’80%, il che in tempi di probabile volatilità in agguato può apparire limitata. Meglio comunque che niente!

● i premi condizionati semestrali in alcuni casi risultano inferiori o equivalenti ai potenziali dividendi delle singole azioni, se si preferisce puntare su queste ultime.

Il bilancio del tutto dipende inevitabilmente dalla maggiore o minore propensione al rischio. Questi certificati lo attenuano in presenza di mercati tendenzialmente laterali e di un’esigenza di rendimento (senza memoria) diversificato. Meglio acquistarli certamente sotto 100 puntando a un rialzo nel tempo ma ci si ricordi sempre che il rimborso avverrà comunque alla pari, senza effetti da tutto quanto accadrà sopra lo strike iniziale in caso di superamento da parte della relativa azione.   

Quotati sul mercato SeDeX di Borsa Italiana i 16 nuovi Cash Collect prevedono la possibilità di ottenere premi semestrali condizionati dall’andamento dell’azione sottostante in presenza di rialzi, stabilità o ribassi da maggio 2022 a novembre 2024 entro livelli barriera indicati nella tabella sottostante.

Queste le loro caratteristiche: prezzo di emissione pari a 100 euro, durata di 36 mesi e barriera osservata unicamente alla scadenza; prevedono il pagamento di 6 premi condizionati semestrali: affinché ciò avvenga è necessario che il sottostante nelle relative date di valutazione abbia un valore maggiore o uguale al livello barriera. Per questo motivo anche in caso di lievi ribassi dell’azione sottostante, il rendimento risulta essere positivo.

A titolo di esempio, vediamo in dettaglio il funzionamento di uno di loro, nel caso specifico il Cash Collect su Unicredit (ISIN IT0005467979). Il certificato pagherà un premio semestrale condizionato all’andamento del sottostante nelle seguenti date (i certificati devono essere acquistati almeno 3 giorni lavorativi prima delle date di pagamento riportate per poter beneficiare dell’eventuale premio): - 16 maggio 2022 - 15 novembre 2022 - 15 maggio 2023 - 15 novembre 2023 - 15 maggio 2024.

Il pagamento del premio di 3,84 euro è condizionato alla performance dell’azione Unicredit. Se nel giorno di valutazione il prezzo del sottostante dovesse essere pari o superiore al livello barriera (pari al 75% dello strike iniziale), si percepirà il premio semestrale. Al contrario, se il valore dovesse essere minore il certificato non pagherà. Al giorno di scadenza (15 novembre 2024) si incasserà il prezzo di emissione di 100 euro maggiorato dell’ultimo premio condizionato di 3,84 euro, qualora il valore dell’azione Unicredit (alla data di valutazione finale) dovesse essere pari o superiore alla barriera di 8,7375. In caso contrario l’investitore subirà una perdita commisurata a quella che avrebbe ottenuto investendo direttamente nell’azione sottostante.

Gli equilibri in gioco appaiono complessi. C’è chi opera mischiando un singolo certificato con l’equivalente azione, passando da uno all’altra o viceversa in rapporto all’andamento delle quotazioni (per il certificate comunque sempre solo sotto 100). C’è chi sostiene che con questi strumenti alla fin fine la protezione globale (considerando barriera, premi più aspetto fiscale) è superiore rispetto alla scelta di puntare sull’azione e chi invece non si preoccupa del tutto e va a scadenza, rinviando ogni decisione nel caso specifico a novembre 2024. Le strategie applicabili possono essere numerose, sempre che si conosca per bene le caratteristiche degli strumenti di questo tipo.