Testato sei volte nelle ultime tre sedute. I livelli da seguire per tenere monitorato l’andamento dei nostri titoli di Stato.
Cedole & dividendi
Facciamo subito chiarezza: l’inflazione è destinata a proseguire nella sua crescita ancora per qualche tempo. Eurostat ha affermato che nei 19 Paesi che condividono l'euro è aumentata dello 0,8% su base mensile a ottobre, per un incremento del 4,1% su base annua. Scomponendo le varie voci, l'energia più costosa ha aggiunto 2,21 punti percentuali, i servizi 0,86 punti, l'alcol alimentare e il tabacco 0,43 punti e i beni industriali non energetici 0,55 punti.
Quanto durerà questo trend? Probabilmente già nei primi mesi del 2022 se ne verificherà un’attenuazione ma di qui a fine dicembre i dati potrebbero subire un’ulteriore crescita.
Con un'inflazione già doppia rispetto all'obiettivo e che probabilmente aumenterà entro la fine del 2021, la Bce sta subendo crescenti pressioni per abbandonare la sua politica monetaria ultra accomodante e affrontare la crescita dei prezzi, che erode il potere d'acquisto delle famiglie.
Da parte di Eurotower c’è tuttavia il timore che un inasprimento di politica monetaria possa soffocare la ripresa economica post-pandemia.
In questo contesto i Btp confermano di credere in un’inflazione momentanea. Il nostro decennale è ormai fermo da alcuni giorni sotto l’1% di rendimento, il che avvalora come gli investitori non confidino in un effetto rialzo dei tassi nel breve e medio termine. Anzi nelle ultime ore lo yield è anche sceso. Al momento in cui scriviamo sembra più propenso a calare verso lo 0,9% che a salire oltre l’1%, valore testato per sei volte nelle ultime sedute senza una rottura al rialzo.
Il Btp di riferimento per il sentiment dei mercati, ovvero il 2,15% 2072 (Isin IT0005441883), reagisce oggi dopo giorni di debolezza ma resta da settembre sotto 100, pur con qualche veloce reazione sopra la pari. Il suo rendimento fra il 2,25% e il 2,3% si conferma logicamente il maggiore in tale contesto, sebbene alcuni Btp€i lo superino, grazie però alla spinta del fattore indicizzazione ai prezzi al consumo Eurostat. Lo 0,15% 2051 (Isin IT0005436701) al momento tributa il 4,1%, risultato certamente inatteso al momento del suo esordio sul mercato. La quotazione fra 103 e 104 testimonia che anche questo titolo – come tutti i Btp€i – non teme un rialzo dei tassi al contrario di quanto era accaduto in estate.
In un simile contesto conviene tuttavia tenere sotto osservazione lo yield del decennale, di cui forniamo un quadro riassuntivo dei livelli da monitorare.
1° resistenza |
0,86% |
2° resistenza |
0,76% |
1° supporto |
1,00% |
2° supporto |
1,12% |
Trattandosi di rendimento (lo ricordiamo a chi sia meno conoscitore della materia) i valori sono capovolti. A una riduzione della percentuale si ha un rafforzamento dei Btp (di qui il motivo del termine resistenza) e a un incremento all’opposto un indebolimento.