Iniziamo un viaggio fra i tanti modi di mettere a frutto le occasioni che il mondo obbligazionario offre. Si parte con dei particolari titoli di Stato, lunghissimi e volatili, ma con rating AAA o AA. Quindi rischio di credito zero o quasi.
Cedole & dividendi
Ve l’avevamo promesso. Iniziamo un tour nel mondo obbligazionario alla luce di quanto avvenuto nelle ultime settimane. Nel frattempo il decennale italiano si mantiene oltre lo 0,9% di rendimento e il Bund naviga attorno al negativo 0,10%.
Deve essere chiaro un concetto di base. Il rialzo degli yield in euro dipende da motivi (crescita dell’inflazione – timori di politiche monetarie meno espansive – evoluzioni politiche in Germania – confidenza in una forte ripresa economica – impatto esogeno di annunci sui tassi da parte di Fed e Boe) da considerare ancora instabili. Nessuno può escludere che nel corso del 2022 il tutto possa di nuovo ribaltarsi all’improvviso.
Il dogma allora del fuori dalla duration, ovvero dalle scadenze lunghe ed extralunghe, vale oggi ma potrebbe non valere più fra otto o dodici mesi. Naturalmente il condizionale è d’obbligo, mai come questa volta. Di qui la necessità di essere flessibili e di puntare su alcuni eccessi che il mercato ha evidenziato da qualche tempo in qua.
Quello che ieri valeva oltre 100 e oggi prezza sotto 80 potrebbe presto risalire a 90 o a 100 o addirittura a 110, ma anche scendere ben sotto 80.
Scegliendo allora dei titoli di Stato ad alto rating (ciò esclude i Btp) mazziati negli ultimi tempi proprio dal fattore duration e avviando dei piani di acquisto in presenza di ulteriori debolezze si costruirebbe una strategia potenzialmente bidirezionale:
● se tornassero a salire si venderebbero poi con ottime probabili plusvalenze
● se scendessero ulteriormente darebbero il là a maggiori esposizioni in attesa di futuri rimbalzi.
Ci sono dei titoli adatti a tale operatività e – lo ribadiamo - caratterizzati da rating elevati (allo scopo di attenuare quanto meno i rischi di credito)?
Sì, ci sono e oggi li analizziamo.
Emittente |
Germania |
Francia |
Unione europea |
Titolo |
Bund 0% 2050 |
Oat 0,5% 2072 |
Eu Sure 0,3% 2050 |
Valuta |
Eur |
Eur |
Eur |
Isin |
DE0001102481 |
FR0014001NN8 |
EU000A284469 |
Rating |
AAA |
AA |
AAA |
Taglio min. |
1.000 € |
1.000 € |
1.000 € |
Prezzo in corso |
Sui 95 € |
Sui 79 € |
Sui 94,7 € |
Prezzo 2° tranche |
Sugli 88 € |
Sui 73 € |
Sugli 88 € |
Yield a scadenza |
0,22% |
1,05% |
0,50% |
Max ultimo anno |
106,3 € |
97,4 € |
100,6 € |
Min ultimo anno |
86,7 € |
71,9 € |
87,1 € |
Borsa |
Mot |
Mot |
Mot |
Spread medio |
20-30 pb |
40-50 pb |
30-40 pb |
Duration |
30,1 |
46 |
28 |
Volatilità media |
12,1% |
18,2% |
11,4% |
Il range dell’ultimo anno fra massimi e minimi conferma come questi titoli siano ottimi strumenti per tale tipo di strategia, che esclude o limita naturalmente il ruolo delle cedole. Il fatto che si tratti di tassi zero (ben diversi dagli zero coupon) o quanto meno trascurabili, conseguenza delle politiche monetarie degli ultimi anni, esaspera la volatilità dovuta a duration altissime. Naturalmente occorre effettuare delle strategie dinamiche di entrate e uscite, come avviene per esempio nell’azionario. E il vantaggio è che bond di questo tipo, con scadenze iper lunghe, consentiranno di operare per decenni, affrontando tutte le evoluzioni future di prezzo che la realtà dei mercati determinerà con il passare del tempo.