NASDAQ100 WEEKLY - Fine anno con il botto per gli indici azionari USA !


SEGNALI DI ENTRATA E DI USCITA DEL MODELLO QUANTITATIVO LOMBARD PER IL TRADING SULLE AZIONI NASDAQ TIME FRAME SETTIMANALE. I SEGNALI VENGONO GENERATI UNA VOLTA A SETTIMANA E PUBBLICATI SUL SITO IL LUNEDI MATTINA E VALEVOLI PER TUTTA LE SETTIMANA. IL REPORT SI COMPONE DI SEGNALI DI ACQUISTO PER NUOVE POSIZIONI E DI AGGIORNAMENTO PER I TITOLI GIA' PRESENTI IN PORTAFOGLIO.
ASTENERSI PRIMA DI AVERE COMPRESO CON ESATTEZZA IL PROFILO DI RISCHIO E LE CARATTERISTICHE TECNICHE DEL SERVIZIO CON LA LETTURA DELLE SPIEGAZIONI POSTE NELLA DICITURA "Il Portafoglio LombardReport": (clicca qui >>>
CONSIGLIAMO DI SEGUIRE IN PAPER TRADING LE OPERAZIONI PER QUALCHE SETTIMANA PRIMA DI APPLICARLE.

Fine anno 2020 con il botto per gli indici azionari USA. L’indice S&P500 ed il DOW JONES fanno registrare i rispettivi massimi storici proprio nell’ultima giornata di contrattazione dell’anno, mentre il NASDAQ100 solo un paio di giorni prima. Prosegue lento ma, inesorabile, il lungo cammino del rialzo in territori completamente sconosciuti e la logica dice che, se siamo riusciti ad arrivare su queste vette con il picco della pandemia e delle morti in questi giorni di festività (soprattutto negli Stati Uniti ma anche in Germania, Inghilterra, Brasile, ecc.), con l’avvento delle vaccinazioni ed il conseguente (si spera) ritorno alla normalità, le cose, a livello di ciclo economico, non potranno che riprendersi e migliorare. A dare una mano alla ripresa dei consumi contribuiranno il recente accordo bipartisan da 900 mld $ per gli aiuti COVID alle famiglie meno agiate (600 $/mese, anche se la Camera del Congresso a guida Democratica ha approvato un piano di contributi da 2000 $/mese che il Senato a guida Repubblicana ha nettamente rifiutato) e la “Santa” FED che, sebbene per ora il Tesoro le ha tagliato le ali rifiutando di estendere alcuni dei suoi programmi di emergenza e dirottando invece i fondi verso stimoli fiscali, una volta che l’amministrazione Biden subentrerà e l’ex Presidente della FED, Janet Yellen, diventerà Segretario del Tesoro, si verificherà sicuramente la prospettiva di una maggiore cooperazione tra le due istituzioni. Infine, a livello politico, a favorire il sentiment positivo con conseguente dissipazione (parziale) delle incertezze, contribuirà l’imminente insediamento alla Casa Bianca del neo Presidente eletto, Joe Biden (20 gennaio). Ovviamente il percorso di Biden e della Sua amministrazione non sarà facile, ad iniziare dal prossimo 5 gennaio 2021 quando si terrà in Georgia il ballottaggio che deciderà quale partito controllerà il Senato; alle minacce di ritorsioni della CINA per la cancellazione di altre società dal listino del NYSE (le ultime tre nel settore delle telecomunicazioni); con la stessa CINA gli accordi commerciali; il programma di arricchimento dell’uranio da parte dell’Iran; la situazione Russia in quanto Joe Biden non è conosciuto a quelle latitudini per le sue parole calorose anzi, avendo accusando il Paese come un "avversario" e il suo leader come "un delinquente del KGB", riuscirà ad allentare le tensioni o raddoppierà l’approccio ostile con Mosca ? Infine la crescente violenza razziale e grazie alla dissolutezza del processo politico da parte di Trump durante il suo mandato, una percentuale significativa della popolazione americana non considererà mai Biden un presidente legittimo. Questa non è certo una ricetta per la stabilità politica.

Ma anche dal lato finanziario le preoccupazioni non mancano, se al momento sono tutte rose e fiori, già da questo mese inizieremo a vedere, con la pubblicazione delle trimestrali economiche societarie, se i mercati possano reggere questi rapporti di P/E sempre più alti.

La volatilità giornaliera si mantiene stabile dopo il picco della fine di ottobre scorso e nella scorsa settimana anche il rapporto PUT/CALL si è abbassato confermando le scommesse per un mercato ancora rialzista (v. grafico) ma, ribadiamo, occhio alle prime trimestrali ed, ovviamente, alle conseguenti risposte degli investitori.

E passiamo all’analisi grafica dell’indice che ha riportato il maggior successo nel 2020 con un guadagno di quasi il 50%, il NASDAQ100, che nella giornata di martedì 29 dicembre ha registrato un nuovo massimo storico a 12925.53 e promette di non terminare qui il lungo rialzo. Graficamente continuiamo ad essere in piena onda 5 di 5 ed il rialzo, costante ma non impulsivo, riesce a mantenersi sotto la zona di ipercomprato. Raggiunta la prima resistenza in area 12900, l’indice ha preso fiato chiudendo l’anno appena sotto tale soglia. Prossime soglie al rialzo le troviamo in area 13100 e quindi 13500, mentre al ribasso nell’area 12300 troviamo il ritracciamento del 27,2% dell’ultima gamba di rialzo (4-5 bianca) ed anche la chiusura del gap a 12378 dell’11 dicembre scorso, quindi area 12225 nella quale ha sbattuto 2 volte al rialzo tra ottobre e novembre ed ultimo swing ribassista in dicembre. La settimana si è chiusa a 12888.28 con un guadagno del + 1,39% che porta il segno positivo del 2020 al + 47,58%.

Anche sull’indice S&P500 chiusura di anno eccellente con il raggiungimento di un nuovo massimo storico nella giornata del 31 dicembre a 3760.20, anche su questo indice notiamo un trend a carattere non impulsivo che non sfocia nella zona di ipercomprato. Graficamente il rialzo sta seguendo sempre una trendline tracciata dai minimi del dicembre 2018 passante sotto i minimi dell’ottobre 2019 ed i prezzi hanno rotto la resistenza posta in area 3732 per andare all’attacco della prossima resistenza posta in area 3820 con obiettivo finale l’area 3900/3950. Ciò non significa che il rialzo sia poi finito ma, dovesse raggiungere questa vetta, pensiamo che una pausa possa essere necessaria. Di contro troviamo la chiusura del gap a 3703 del 24 dicembre ed a seguire il supporto in area 3630/3610, ultimo swing e ritracciamento del 27,2% dell’ultima gamba di rialzo. La settimana di contrattazione si è chiusa a 3756.07 con un guadagno del + 1,43% rispetto alla scorsa settimana e chiude l’anno 2020 con un + 16,26%.

Infine festa anche per l’indice DOW JONES che, nella giornata dell’ultimo dell’anno, ha fatto registrare un nuovo massimo storico a 30637.47 consolidando i prezzi sopra la soglia psicologica dei 30000. Anche questo indice sembra seguire pedissequamente la trendline tracciata dal minimo del dicembre 2018. Al rialzo prossima estensione in area 32200, mentre un primo supporto discreto lo troviamo in area 29200 non prima di aver chiuso il gap a 30209. Le contrattazioni della scorsa settimana si sono chiuse a 30606.48 il che porta ad un guadagno settimanale del + 1,35% e chiude l’anno 2020 con un + 7,25%.

ORO INDEX

Gennaio è proprio un mese “d’oro” per l’Oro che dal 2013 non ha mai riportato perdite di valore. Dopo il consolidamento stabile di area 1850 $/oz. e l’allungo in area 1900 $/oz. si è verificato il mantenimento dei valori intorno all’area 1880/90 $/oz. nelle due settimane precedenti. Ma, proprio oggi con l’apertura del nuovo anno, stiamo assistendo alla rottura al rialzo della resistenza posta in area 1925/30 $/oz. ed ora auspichiamo, per le settimane a venire, il mantenimento sopra detta area, per andare all’attacco di quota 2000 $/oz. Rimane, per il momento, sempre valido il supporto in area 1850 $/oz. Bene anche il Platino che sta seguendo lo stesso trend dell’Oro con performance leggermente superiori, il che non può che farci piacere vista la nostra posizione sul relativo ETF. La settimana dell’Oro è si è chiusa a 1895.10 $/oz. facendo registrare un guadagno del + 0,63%, che porta il totale dell’anno 2020 al + 24,42%. La settimana della commodity in modalità spot si è chiusa a 1897.90 $/oz. con un guadagno che chiude l’anno 2020 del 25,09%. Di seguito il grafico weekly dell’ORO FUTURES FEBBRAIO 2021:

LA POLITICA DEGLI STATI UNITI

Nella giornata di lunedì 21 dicembre 2020, il Congresso ha finalmente approvato il pacchetto di aiuti per sostenere l'economia del paese e finanziare il governo fino al 30 settembre 2021; l'entità totale del pacchetto ammonta a circa a 2,4 trilioni di dollari.

Il piano include un supplemento di disoccupazione federale fino a 300 dollari settimanali, invia pagamenti extra di 600 dollari a persone e a coppie che raggiungono un certo tetto di stipendio annuo (da 75.000 dollari a 150.000 per le coppie), aggiungendo per ogni figlio minore altri 600 dollari di sussidio; a tal proposito il Presidente Trump si è espresso circa l'aumento dei sussidi a 2000 dollari invece che 600, ricevendo l'appoggio della Camera guidata da Nancy Pelosi, la quale ha votato favorevolmente; Il Senato invece, guidato dal Repubblicano, Mitch McConnel, non sembra ritenere necessario questo incremento, tant'è che ha recentemente introdotto un disegno di legge contenente la proposta di legge di 2000 dollari di sussidio, allegandola ad un'altra proposta di legge atta ad abrogare le protezioni legali dei social media, in modo tale da consentire un'indagine scrupolosa sulle accuse di frode inerenti alle passate elezioni; McConnell sa benissimo che l'allegato non passerà mai alla Camera guidata dai Democratici e di conseguenza non passeranno nemmeno i sussidi incrementati a 2000 dollari. Invece, Chuck Schumer Democratico e leader della minoranza al Senato, ha detto che spingerà per un voto a sostegno.

Inoltre, 284 miliardi $ saranno destinati al programma di protezione dello stipendio, 8 miliardi $ nella distribuzione dei vaccini, 20 miliardi $ nel garantire iniezioni gratuite agli americani e altri 20 per test Covid e tracciamenti sanitari.

L'istruzione beneficerà di 82 miliardi di dollari, mentre i trasporti di 45 miliardi, con inclusi 15 miliardi destinati alla protezione dei salari dei vettori aerei e alla riassunzione di 32.000 dipendenti che hanno perso il lavoro a causa della pandemia.

Nel frattempo, il presidente uscente Donald Trump, il quale aveva posto il veto sul disegno di legge annuale di 740 miliardi $ nella difesa militare americana, poiché non includeva l'abrogazione dell'immunità per i social media e l'abolizione della norma che permette di cambiare i nomi delle basi militari intestate a personaggi confederati, si è visto annullare il veto dalla Camera con 80 voti su 100 e successivamente anche dal Senato a maggioranza Repubblicana.

Sul fronte della contestazione del risultato delle elezioni da parte di Trump, gli avvocati del suo Vice presidente Mike Pence, hanno chiesto ad un giudice federale del Texas di respingere l'istanza del deputato Repubblicano Louie Gohmert, il quale voleva che Pence disconoscesse la legittimità del voto di alcuni Stati in occasione dell'insediamento ufficiale del nuovo presidente Biden il 6 gennaio, definendo la richiesta una “Contraddizione legale ambulante”.

Infine Biden lamenta ostruzionismi da parte dell'amministrazione Trump riguardo la transizione nelle agenzie chiave americane, ostacolando il naturale e necessario cambio di guardia per la futura presidenza; in particolare Biden ha segnalato il Dipartimento alla Difesa e l'Ufficio di gestione e bilancio come le più riluttanti alla cooperazione. Ha dichiarato: “Abbiamo bisogno di piena visibilità sulla pianificazione del budget in corso presso il Dipartimento della Difesa e altre agenzie al fine di evitare qualsiasi finestra di confusione o recupero che i nostri avversari potrebbero tentare di sfruttare”.

A seguito delle dichiarazioni di Biden, l'attuale capo di Bilancio di Trump, Ross Vought, ha fermamente respinto le accuse del neo presidente eletto, asserendo che la sua agenzia non collaborerà con i presunti sforzi di smantellare le politiche dell'amministrazione Trump e che a seguito di più di 45 riunioni fatte tra staff uscente e staff entrante, sono state date tutte le informazioni necessarie e utili ad una corretta transizione.

POLITICA DELLA FEDERAL RESERVE

Con l'inizio del nuovo anno ci si aspetta una pressione inflazionistica altalenante, data soprattutto dal numero sempre più crescente dei vaccinati e dalla conseguente riapertura economica, la quale influirà in maniera radicale sull'aumento dei prezzi e porterà l'inflazione ad aumentare rispetto al 2% pronosticato dalla Federal Reserve.

Il punto cruciale di una buona politica monetaria sarà quello di mantenere i tassi di interessi bassi e al contempo mantenere l'inflazione ad un certo livello, sempre e comunque in una misura abbastanza contenuta.

Anche il presidente della Fed Jerome Powell, si aspetta un aumento dell'inflazione data dall'aumento dell'energia; nella riunione tenutasi nel mese di dicembre Powell ha affermato che la Banca Centrale si impegnerà a mantenere una politica monetaria altamente accomodante, almeno fino a che l'economia non sarà ben avviata; per quanto riguarda i tassi d'interesse rimarranno bassi fino a che l'inflazione non raggiungerà e supererà il 2%.

Gli investitori si chiedono se il 2021 non vedrà uno scenario analogo alla bolla finanziaria degli anni 2000, aggravata dai tassi di interessi che cercavano di tenere il passo con un'economia in crescita.

Goldman Sachs invece pronostica un aumento del Pil di 5.9 punti, 2 punti superiore rispetto al consenso stimato e un aumento del deflatore delle spese personali, che sempre secondo il team economico dell'azienda dovrebbe aumentare più del 2% già entro la prossima primavera, a patto che il mercato del lavoro sia molto rigido e questo potrebbe comunque richiedere tempo.

Gli analisti di Citigroup si aspettano che l'inflazione superi il 2% entro aprile e che rimanga in fase di superamento per diversi mesi, per poi tornare alla stima del 2% entro fine anno.

Per quanto riguarda i mercati finanziari, Wall Street recepisce lo scenario dell'inflazione controllata a bassi tassi di interesse come altamente positivo e si aspetta un 2021 ad alto rendimento.

DATI MACROECONOMICI

Il dato sul prodotto interno lordo statunitense, relativo al terzo trimestre 2020, segna un valore al rialzo di 33.4 punti, rispetto a un previsionale di 33.1 punti e ad un valore nettamente inferiore riferito al secondo trimestre 2020 di -31.4 punti.

La fiducia dei consumatori statunitensi, dato elaborato dal Conference Board, diminuisce a 88.6 punti a dicembre, contro le previsioni date a 97 punti e al mese precedente di 92.9 punti.

Gli ordini di beni durevoli di novembre, pubblicati dal Us Census Bureau, segna un ribasso a 0.9 punti, rispetto ad ottobre, dove il dato era di 1.8 punti; rimane comunque migliore rispetto al dato atteso di 0.6 punti.

Il dato di ordini di beni durevoli, depurato dal dato riferito al settore della difesa, registra a novembre un leggero calo a 0.7 punti, rispetto ad ottobre dove si registravano 0.8 punti.

Il deflatore dei consumi, dato CPE, con esclusione di cibo ed energia, rimane fermo a 0 punti a novembre, restando perfettamente in linea con il mese precedente; gli analisti si aspettavano un dato pari a 0.1 punti; stessa cosa per il dato annualizzato, uscito a 1,4% come nello scorso mese e leggermente inferiore alle attese poste a 1,5%.

Il medesimo dato CPE, con incluse le spese relative a cibo ed energia invece, a novembre segna un leggero calo a 1.1 punti, rispetto al mese di ottobre dove il dato era di 1.2 punti e rispetto alle previsioni degli analisti sempre di 1.2 punti.

Il dato sul sentiment dei consumatori di dicembre, elaborato dall'Università del Michigan, registra un calo di -0.19 punti rispetto alle aspettative (81.3 punti), attestandosi a 80.7 punti; meglio rispetto a novembre dove il dato era di 76.9 punti.

Il dato preliminare dell'indice Chigago Purchasing Manager, cattura le condizioni commerciali dell'area di Chicago, Michigan e Indiana. Nel mese di dicembre ha segnato un rialzo a 59.5 punti, meglio rispetto al pronostico di 57 punti e al mese di novembre di 58.2 punti.

La situazione immobiliare statunitense, relativa alle case esistenti in attesa di essere vendute nel mese di novembre segna un calo a -2.6 punti, contro le attese di 0 punti e al dato di ottobre di -0.9.

Le richieste iniziali di disoccupazione nella settimana conclusasi venerdì 25 dicembre 2020, segnano un calo a 787 mila nuove richieste, meglio rispetto alla settimana precedente, conclusasi il 18 dicembre 2020, dove le richieste ammontavano a 806 mila unità. La previsione era di 833 mila nuove richieste di sussidio.

FOCUS SU TITOLI

TESLA. Nuovo anno, nuova partnership per Tesla; il gruppo di Elon Musk infatti ha firmato un contratto di fornitura quinquennale con la cinese Yahua Industrial Group per una fornitura di batterie al litio. Il valore totale del contratto dovrebbe aggirarsi circa sugli 880 milioni di dollari; inoltre la casa automobilistica americana ha recentemente aperto il proprio stabilimento a Shanghai, dove produrrà la Model Y, la quale dovrebbe essere il modello di Tesla più venduto nella Repubblica popolare cinese.

CISCO SYSTEM. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, il colosso americano delle infrastrutture di rete avrebbe fatto dietrofront sul business delle Smart city; il progetto “Cisco Kinetics for cities” infatti prometteva di ridisegnare l'assetto urbano di molte città che avevano aderito al progetto, attraverso impianti di illuminazione intelligenti, automobili a guida autonoma e impianti di allarme connessi funzionali alla sicurezza cittadina. Purtroppo però l'impatto del coronavirus sul bilancio delle amministrazioni pubbliche per forza di cose ha fatto sì che l'ambizioso progetto sia stato, al momento, stoppato.

BAIDU. Il colosso cinese del web starebbe vagliando la possibilità di entrare nel mercato delle auto elettriche; questa decisione non ancora confermata avrebbe fatto schizzare le azioni di Baidu alle stelle. Baidu sarebbe, secondo indiscrezioni, interessata a creare una Joint venture o una produzione di auto elettriche per conto terzi con altre case automobilistiche, avviando contratti con la Geely, la Faw e la Gac, tutte aziende produttrici di auto cinesi.

INTEL. Il 2021 per Intel potrebbe essere un anno di non facile risoluzione; secondo il report di hedge fund le preoccupazioni inerenti all'attività di Intel sono molteplici: problemi di produzione, concorrenza di Advances Micro Devices e la minaccia che colossi come Apple si producano da soli i propri chip. I problemi di produzione rimangono comunque il tallone d'Achille per l'azienda statunitense che per sopperire alle mancanze ha persino considerato l'idea di esternalizzare la produzione di alcuni dei processori di nuova generazione; inoltre secondo molti analisti, per riprendere il controllo della leadership sul mercato, Intel dovrebbe avvalersi di dirigenti più specializzati e di una solida gestione finanziaria.

ALPHABET. Vento in poppa per Alphabet di Google, la quale secondo gli analisti dovrebbe avere, nel nuovo anno, un incremento di valore delle proprie azioni fino a 2000 dollari cad.; l'azienda di Mountain View sembra aver beneficiato degli acquisti natalizi sulle piattaforme e-commerce e con l'apertura dell'economia a fronte delle vaccinazioni contro Covid 19 il settore pubblicitario dovrebbe avere una forte ripresa soprattutto nel settore dei viaggi, automobilistico ed attività ricreative, portando addirittura il colosso californiano ad una stima di 3000 dollari per azione nel lungo periodo.

APPLE. Il lancio di Iphone Pro Max ha portato commenti più che positivi in casa Apple, che sembrerebbe aver ristretto i tempi di consegna dei nuovi dispositivi mantenendo comunque una domanda molto forte per gli stessi; secondo l'analista di JP Morgan, Samik Chatterjee, si starebbe approssimando una fase di stabilizzazione tra domanda e offerta. I tempi di consegna di Ipnone 12 Pro Max sembrano aggirarsi intorno ai 18 giorni; più stabili e nettamente inferiori invece quelli di iPhone 12 e 12 mini, che in media hanno un tempo di consegna di circa quattro giorni.

PORTAFOGLI AZIONARI

Settimana festiva, anche se al rialzo, sia per i mercati che per i nostri Portafogli, caratterizzati più che altro da nuovi acquisti. Il panettone ce lo avevano regalato nelle settimane precedenti e quindi siamo molto soddisfatti per aver passato un ottimo Natale ed anche un ottimo anno. Con il Portafoglio “LombardReport” siamo entrati in acquisto sul titolo cinese quotato al Nyse, NIO ed un altro titolo, questa volta europeo, è in rampa di lancio.

Passiamo ora al Portafoglio “The Challenge” nel quale prosegue l’ampliamento dei titoli acquistati con l’entrata su due nuovi titoli USA, ENTERGY e WORKHORSE (vecchia conoscenza). Mentre altri due titoli sono in rampa di lancio, un’azione USA e l’ETF S&P500 Inverse in modalità secondo lotto. Bene sugli altri titoli presenti in portafoglio. Infine, vi ricordiamo, che abbiamo aggiornato questo Portafoglio con le operazioni storiche fino ad oggi. Un link posto nel relativo disclaimer vi porterà alla visione di dette operazioni.

Alla prossima.

PUBBLICAZIONE DELLE TRIMESTRALI ECONOMICHE SUI TITOLI DEL NASDAQ100 NELLA SETTIMANA APPENA TRASCORSA.

CINTAS + 4,45%. L'azienda è un fornitore di uniformi aziendali. Opera in quattro segmenti: uniformi a noleggio e prodotti accessori, vendita diretta di uniformi, pronto soccorso, servizi di sicurezza e protezione antincendio e servizi di gestione dei documenti, ha riportato utili nel secondo trimestre fiscale 2021 pari a 2,62 $/az. su un fatturato di 1,76 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 2,18 $/az. su un fatturato pari a 1,75 mld $. I ricavi sono diminuiti del 4,7% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa.

Scott Farmer, Presidente e CEO di Cintas, ha dichiarato: "Abbiamo pubblicato il nostro dividendo annuale ed il CdA ha approvato un cambiamento nella politica dei dividendi da un dividendo annuale a dividendi trimestrali. All'inizio di dicembre, abbiamo pagato il dividendo annuale di 2,81 $/az. con un aumento del 10,2% rispetto al dividendo annuale dello scorso anno. Abbiamo aumentato il dividendo annuale per 37 anni consecutivi. Nel secondo trimestre dell'anno fiscale 2021 sono state vendute alcune attività operative, tra le quali, Uniform Rental e Facility Services, l'utile ante imposte sulla vendita di 18 milioni di dollari ed il relativo beneficio fiscale hanno avuto un impatto su EPS di 0,25 $/az. Rimaniamo impegnati a fornire valore per gli azionisti, anche in questo momento difficile".

ORDINI DI ACQUISTO NUOVE POSIZIONI DELLA SETTIMANA (4/1/2021)
Non sono presenti ordini di acquisto per la settimana entrante.


Pagina a cura di SANDRO MANCINI e GIANMARCO LUCHETTI SFONDALMONDO

(articolo di Sandro Mancini)