Tra le meraviglie della natura, esiste un elemento che presenta caratteristiche quasi "magiche": si tratta di un legume, che oltre ad essere universalmente riconosciuto come alimento salutare, risulta estremamente versatile a tal punto da poter essere trasformato in una moltitudine di prodotti diversi. Di cosa si tratta? Della soia, ovviamente.
Lorenzo Sassoli de Bianchi, brillante imprenditore nonchè medico, ne era pienamente consapevole: nel 1990, con la finalità di coniugare l'alimentazione alla salute, dette origine ad uno straordiario progetto: VALSOIA.
VALSOIA è stata la prima realtà italiana ad affacciarsi in questa particolare nicchia di mercato e nel corso degli anni, ha progressivamente arricchito la propria offerta sfruttando al massimo la versatilità della soia (gelati, snack, creme, bevande, ecc..). Oltre a ciò, grazie ad un’attenta politica di acquisizioni (Santa Rosa, Dietetic e Loriana), ha allargato la propria operatività anche a settori affini: confetture, dolcificanti e piadine.
Attualmente VALSOIA dispone di otto brand ed è impegnata in due principali divisioni, quella salutistica (55% del fatturato) e quella food (31%); il restante fa riferimento ad altre categorie residuali ed export.
Rispetto al passato, la platea di riferimento è sensibilmente cresciuta: oggi esiste una maggiore consapevolezza di quanto impatti l’alimentazione sulla salute. Questo trend appare in costante crescita.
Dal 2006 è quotata in borsa (ISIN: IT0001018362).
PREMESSA:
L’adozione obbligatoria del principio contabile IFRS 15 (“Ricavi provenienti da contratti con i clienti”) ha impattato notevolmente sulla modalità di contabilizzazione dei ricavi. L’obbligo è scattato a partire dal 2018 ed ha richiesto, ai fini comparativi, la rideterminazione bilancio (chiuso) del 2017.
A tale aspetto va inoltre aggiunto che, a fine 2018, VALSOIA ha modificato il proprio perimetro commerciale cedendo in leasing il marchio Pomodorissimo Santa Rosa: conseguentemente, a partire dal 2019, è venuto a mancare il contributo di questa business unit (€ 5,575 mln nel 2018).
In assenza di una serie storica di dati “omogenea”, l’analisi di lungo termine del fatturato appare poco significativa.
FATTURATO 2020 DI VALSOIA:
VALSOIA ha dimostrato una straordinaria resilienza durante la terribile fase del lockdown: a fronte di settori industriali che hanno presentato drastiche riduzioni del fatturato, VALSOIA, nei primi due trimestri del 2020, ha riportato notevoli tassi di crescita: +14,74% e +18,96%.
Nel terzo trimestre l’incremento dei ricavi si è ridotto (+2,61%). Complessivamente, nei primi nove mesi del 2020, il fatturato è aumentato del +12,02%.
FATTURATO: ITALIA VS ESTERO
Uno degli aspetti più interessanti della storia recente di VALSOIA è rappresentato dalla costante crescita dei ricavi provenienti dal canale export. A partire dal 2014, anno in cui l’azienda ha intrapreso un serio percorso di internazionalizzazione, il contributo dell’export è passato dal 2,6% all'attuale 8,1%. Il primo semestre 2020 ha evidenziato un incremento di vendite export pari al + 44%.
Attualmente VALSOIA è presente in 19 paesi ed opera attraverso 12.000 punti vendita. I prodotti più apprezzati all’estero sono quelli relativi al comparto gelati.
MARGINALITA’ DI VALSOIA:
VALSOIA ha sempre mostrato un’ottima capacità nel saper generare marginalità interessanti. Dal 2007, l’Ebitda Margin medio si è attestato intorno al 13% mentre il margine netto medio ha oscillato intorno all’8%.
L’incremento del fatturato registrato nel I° semestre 2020 è stato particolarmente virtuoso perché è stato accompagnato da un incremento della marginalità.
CASH OPERATIVO DI VALSOIA:
Il core business della società è sempre riuscito a realizzare copiosi flussi di cassa operativi. Questa caratteristica rappresenta uno dei punti di forza di VALSOIA.
VALSOIA è stata in grado di autofinanziare integralmente il proprio sviluppo: il ricorso al debito ha rappresentato solamente il 3% delle fonti di liquidità.
I flussi di cassa sono stati prevalentemente indirizzati in attività di investimento (Capex + acquisizioni) e dividendi.
La posizione finanziaria netta presenta pertanto un notevole eccesso di cash rispetto allo stock dei debiti. Questo aspetto consente a VALSOIA di poter guardare, con estremo interesse, anche l’M&A: le acquisizioni hanno rappresentato un ottimo driver per la crescita dimensionale della società.
SOLIDITA’ PATRIMONIALE DI VALSOIA:
La struttura patrimoniale di VALSOIA risulta particolarmente solida presentando una componente debitoria particolarmente ridotta.
ROIC vs WACC DI VALSOIA:
Il core business della società ha quasi sempre generato rendimenti sul capitale investito a doppia cifra superiori al tasso WACC. Questo aspetto rappresenta uno straordinario driver per la creazione di valore (nel lungo periodo).
CONSIDERAZIONI:
VALSOIA ha dimostrato un'ottima resilienza durante la fase più acuta della pandemia: questo aspetto, unito alla vivacità evidenziata dal settore, conferisce all'azienda un ottimo appeal. Il core business genera elevati flussi di cassa operativi, la struttura patrimoniale non presenta debiti e la marginalità è molto interessante.
A fine 2020 VALSOIA ha definito l'acquisizione di Loriana (pagata € 12,98 mln con risorse proprie), secondo player nazionale nel mercato delle piadine. La società dispone di un elevato stock di liquidità ed è pronta a cogliere ulteriori opportunità nel mercato dell'M&A.
Nonostante l'importante recupero registrato dal titolo, (da € 7,3 a € 13), da un punto di vista fondamentale, si scorge un interessante gap tra prezzo e valore: con un'ottica di medio/lungo termine, le quotazioni di VALSOIA potrebbero colmare il differenziale attualmente presente.
GRAFICO DI VALSOIA:
A partire dai massimi raggiunti nell'aprile del 2015 (€ 29,9), il titolo ha progressivamente intrapreso un trend ribassista che si è interrotto solamente nel maggio 2020. VALSOIA, lo scorso ottobre, ha testato, senza successo, il superamento della resistenza situata a € 14.
Rispetto ai massimi, il titolo ha perso il 56%.
PUNTI DI FORZA:
- - Elevata generazione di flussi di cassa operativi
- Forza patrimoniale
- - Posizione finanziaria netta
- - Forte resilenza nel periodo Covid-19
PUNTI DI DEBOLEZZA:
- Il titolo non è liquidissimo
- - Il settore è esposto all'ingresso di altri player