NASDAQ100 WEEKLY - Riprende alla grande il cammino rialzista dell'indice azionario tecnologico USA !


SEGNALI DI ENTRATA E DI USCITA DEL MODELLO QUANTITATIVO LOMBARD PER IL TRADING SULLE AZIONI NASDAQ TIME FRAME SETTIMANALE. I SEGNALI VENGONO GENERATI UNA VOLTA A SETTIMANA E PUBBLICATI SUL SITO IL LUNEDI MATTINA E VALEVOLI PER TUTTA LE SETTIMANA. IL REPORT SI COMPONE DI SEGNALI DI ACQUISTO PER NUOVE POSIZIONI E DI AGGIORNAMENTO PER I TITOLI GIA' PRESENTI IN PORTAFOGLIO.
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Nonostante la settimana di contrattazioni corta, la notizia è che gli indici azionari USA hanno ripreso a macinare record, anche se solo il Nasdaq100 ha messo a segno un vero e proprio rialzo, l’S&P500 solo marginalmente, mentre il DOW annaspa. A frenare l'indice generale, i settori Energy e Banche, con queste ultime che hanno visto le loro (buone) trimestrali salutate da pesanti prese di beneficio in settimana.

Il giorno dell'insediamento di Biden alla Casa Bianca è iniziato con un buon tono sui mercati, ma più che quest'evento simbolico, di supporto al sentiment è stato il discorso del neo Segretario del Tesoro USA, una vecchia nostra conoscenza, Janet Yellen. La Yellen, nella sua udienza di conferma di fronte alla Commissione Finanza del Senato, ha chiarito che l'attuale focus è la ripresa economica, e l'incertezza del quadro richiede ancora un forte supporto dallo stimolo fiscale. Gli aumenti delle tasse non sono una priorità del momento, ma avverranno solo una volta superata la pandemia, e comunque il taglio operato dai Repubblicani nel 2017 non sarà interamente cancellato.

Per il resto, la Yellen ha illustrato alcuni capisaldi del programma della nuova amministrazione tra cui l'elevazione del salario minimo a 15$/h e il ritorno ad un'attenzione al clima (tra i primi ordini esecutivi di Biden vi è il rientro degli USA negli accordi di Parigi). La Yellen ha implicitamente confermato che l'atteggiamento nei confronti della CINA resterà di antagonismo, anche se magari cambieranno le modalità. Sul Dollaro ha dichiarato che il cambio deve essere determinato dal mercato e che gli USA non hanno interesse a svalutare per guadagnare competitività, ma si opporranno a politiche del genere da parte di altri paesi.

Passando ad altro argomento, a proposito di questa earning season, notiamo che, contrariamente a quanto avviene di solito, il consenso è salito nelle ultime settimane, segno che le aziende sono a loro agio con le stime. In effetti le banche che hanno riportato finora hanno battuto le attese di utili, in media del 13%. Se questa risultasse la media del mercato, vorrebbe dire che gli utili del quarto trimestre 2020 avrebbero recuperato i livelli pre-covid (circa 42$ al trimestre, 168$ annualizzati). Una vera e propria sorpresa ! Considerando che il consenso per tutto il 2021 si colloca attorno a 170/175 $ di utili per le società dell'S&P500, possiamo definire le previsioni, abbastanza conservative. Infatti se il trend degli utili reali fosse quello già intravisto, ciò implicherebbe un aumento del 15% rispetto al consenso per quanto riguarda il quarto trimestre 2020, e di una bella manciata di punti percentuali in più rispetto a quello atteso dagli analisti per il 2021. Da notare che nel 2020 l'incertezza ha indotto le aziende ad accumulare un enorme ammontare di cash, avendo ridotto drasticamente investimenti e buy back e accumulato mezzi finanziari, incentivati dalla FED e dal crollo dei costi di finanziamento. Quindi in un anno che porta verso una normalizzazione, tra il cash privato e quello federale, è lecito sperare che gli investimenti riprenderanno con effetti positivi sull’economia statunitense e globale. La prossima settimana quasi un terzo delle aziende dell'S&P500 pubblicherà i report, quindi a fine settimana potremo cominciare a valutare nel complesso la stagione dei dati economici societari.

La settimana appena trascorsa ha riportato un rapporto PUT/CALL sulle opzioni dell’indice S&P500 di 0.40, sotto lo 0.45 della settimana precedente, confermando ulteriormente le scommesse per un mercato ancora rialzista (v. grafico):

E passiamo all’analisi grafica del nostro indice preferito, il NASDAQ100, con un nuovo massimo storico registrato giovedì 21 gennaio a 13443.69, a supportare il sentiment sono intervenuti anche i buoni risultati di Netflix e del settore semiconduttori. Oltre a ciò, possiamo notare dal grafico come l’indice abbia lasciato dietro di sé un nuovo gap tra martedì e mercoledì, riuscendo a non sfociare nella zona di ipercomprato con RSI a quasi 67 e, quindi, con buone possibilità di ulteriori rialzi non impulsivi. Rotta in un sol boccone l’area di resistenza dell’estensione del 138,2% di gamba 3 e 4 cerchiate in bianco, i valori si sono portati molto vicini alla resistenza posta in area 13500 (estensione del 161,8%), rotta la quale la proiezione porta i prezzi in area 14200 (target finale di breve ?). Al ribasso, in area 12700 troviamo il ritracciamento del 27,2% dell’ultima gamba di rialzo (4-5 bianca) con conseguente chiusura del gap a 13012.09 ed a seguire area 12400/12300 ritracciamento del 38,2% e conseguente chiusura del gap a 12378 dell’11 dicembre scorso. La settimana si è chiusa a 13366.40 con un guadagno del + 4,39% che porta ad un + 3,71% la performance da inizio anno 2021.

Anche sull’indice S&P500 nuovi record registrati in settimana a 3861.45, anche se le percentuali del rialzo sono state molto più modeste rispetto all’indice tecnologico. Nonostante il settore bancario abbia riportato buone trimestrali è stato proprio questo comparto, insieme a quello dell’energia, ha soffrire di abbondanti prese di beneficio. Graficamente il rialzo sta sempre seguendo la trendline tracciata dai minimi del dicembre 2018 passante sotto i minimi dell’ottobre 2019 con uno scostamento più marcato da essa riuscendo a non sfociare in area di ipercomprato. I prezzi hanno dapprima rotto al rialzo con gap l’area di resistenza a 3820 (estensione del 161,8% della gamba 3 e 4 cerchiate in bianco) per poi ritornare a testarla, ora rimane solo l’attacco alla prossima resistenza ed obiettivo finale, per il momento, posta in area 3950/3960. Di contro troviamo il supporto in area 3745, ultimo swing, re-test della trendline e conseguente chiusura del gap a 3804.53, quindi area 3690 ritracciamento del 27,2% dell’ultima gamba di rialzo, infine l’area 3610 ritracciamento del 38,2%. La settimana di contrattazione si è chiusa a 3841.47 con un guadagno del + 1,94% che porta ad una performance del + 2,27% da inizio 2021.

Infine l’indice DOW JONES che, pur seguendo l’andamento dell’indice S&P500, ha solo smussato il precedente massimo storico fissando il nuovo a 31272.22 nella giornata di giovedì. Anche le percentuali di guadagno settimanali sono irrisorie rispetto agli altri due indici a conferma della mancanza di appeal, da parte degli investitori, sui titoli facenti parte di codesto indice (v. anche RSI più basso degli altri). Graficamente notiamo come i prezzi continuino a seguire, anche se dal basso, la trendline ascendente tracciata dal minimo del dicembre 2018 passante sui massimi di settembre 2020 e questa è l’unica buona notizia per la prosecuzione del rialzo. Al momento il rialzo si è fermato sulla resistenza posta in area 31100 estensione del 161,8% dei precedenti, massimo di settembre e minimo di fine ottobre; la prossima resistenza e target finale, è posta in area 32200, estensione del 200% della precedente onda correttiva, mentre un primo supporto lo troviamo in area 30500 ma ben più importante in area 29900 (ritracciamento del 27,2% dell’ultima gamba di rialzo). Le contrattazioni della scorsa settimana si sono chiuse a 30996.98 il che porta ad un guadagno del + 0,59% con una performance del + 1,28% da inizio anno 2021.

ORO INDEX

Pronto recupero in questa settimana dell’area 1850 $/oz., che noi riteniamo critica, per i prezzi dell’Oro che si è scrollato di dosso i venti contrari dei ribassisti che lo avevano spinto fino a 1800 $/oz.  Per molti analisti, il mercato dell'oro è coinvolto in un tiro alla fune tra crescenti aspettative di una ripresa economica più forte del previsto e crescenti timori di inflazione. Il 60% degli intervistati è più favorevole alla seconda previsione (quella inflattiva) mentre il 20% ritiene gli attuali prezzi adeguati alla situazione, mentre l’ultimo 20% è ribassista. Le motivazioni partono da:

1) per i rialzisti, dal pacchetto di stimoli da 1,9 trilioni $ proposto da Biden alla politica monetaria eccessivamente agevole perseguita in tutto il mondo che, nel medio e lungo termine, porterà a un prezzo dell'Oro notevolmente più alto, poiché i metalli preziosi e la liquidità globale sono strettamente correlati;

2) per i neutri, dal fatto che vedono i prezzi attuali in fase di consolidamento poiché la media mobile a 200 giorni intorno ai 1.861 $/oz. agisce come un muro abbastanza robusto con i rendimenti delle obbligazioni statunitensi e il dollaro USA che inviano così tanti segnali contrastanti sul mercato in questo momento;

3) per i ribassisti, dall'attuale triplice scommessa di mercato che gli Stati Uniti stanno lanciando che prevede una migliore distribuzione dei vaccini, uno stimolo generoso e un costante miglioramento dell'economia con la nuova amministrazione. Finché tutti e tre rimarranno positivi, le azioni saliranno e l'oro scenderà.

Passiamo ora all’analisi grafica e notiamo come la discesa dei prezzi si sia fermata in area 1800 $/oz. senza andare ad effettuare un re-test dei prezzi in area 1775 $/oz. (ultimo swing e ritracciamento del 50% dell’ultima gamba di rialzo) e ciò, di per sè, rappresenta già una buona notizia. Poi il recupero e la chiusura sopra l’area critica di 1850 $/oz. aumenta la considerazione che, per il momento, i ribassisti sono stati fermati. Ora è importante un consolidamento sopra tale area per poter cercare di recuperare, il prima possibile, almeno l’area 1900 $/oz. Mentre il Platino, ha fatto registrare un nuovo massimo relativo nella giornata di giovedì, per poi perdere parte del guadagno nella giornata di venerdì. Comunque un buon guadagno settimanale che ci soddisfa in rapporto alla nostra posizione sul relativo ETC. La settimana dell’Oro è si è chiusa a 1855.50 $/oz. facendo registrare un guadagno del + %. La settimana della commodity in modalità spot si è chiusa a 1854.8 $/oz. con un guadagno del + 1,49%. Di seguito il grafico weekly dell’ORO FUTURES FEBBRAIO 2021:

LA POLITICA DEGLI STATI UNITI

La Casa Bianca ha un nuovo inquilino. Quella che si è conclusa domenica è stata la settimana dell’uscita dallo Studio Ovale di Donald Trump e dell’insediamento della nuova amministrazione di Joe Biden. Il nuovo presidente degli Stati Uniti si è messo al lavoro fin da subito su alcuni suoi obiettivi di mandato, in primis la lotta alla pandemia. Lotta alla pandemia che, nelle idee di Biden, dovrà passare anche dai dieci ordini esecutivi annunciati in settimana.

Tra i provvedimenti presi da Biden, uno riguarda la richiesta di mascherine di proprietà federale; il presidente poi solleciterà governatori, funzionari locali della sanità, sindaci e dirigenti d’azienda ad incoraggiare l’uso della mascherina ed il rispetto del distanziamento sociale. Per quanto riguarda gli spostamenti internazionali, chi arriverà dall’estero dovrà attestare la propria negatività al Covid-19 e dovrà stare in quarantena; il decreto ordina anche ad altre agenzie di estendere le misure di sanità pubblica per gli spostamenti interni ed i viaggi internazionali via terra e via mare.

Il presidente eletto ricorrerà al Defense Production Act per imporre alle aziende di produrre le forniture necessarie per combattere la pandemia, che potrebbero includere dispositivi di protezione personale come le mascherine, così come forniture necessarie per i test Covid-19 e per somministrare i vaccini.

Chiaramente un ruolo centrale nella lotta al coronavirus lo gioca la campagna vaccinale. Biden proverà ad accelerare il lancio dei vaccini mettendo a disposizione più fondi a livello statale e locale, creando più punti di vaccinazione e con una campagna nazionale di sensibilizzazione. Sarà anche incrementato il personale sanitario per supportare lo sforzo sul fronte vaccinazioni. Jezz Zients, coordinatore di Biden della risposta al Covid, mercoledì ha detto: “Siamo fiduciosi di poter raggiungere 100 milioni di dosi in 100 giorni. Ma questo è veramente solo l’inizio di dove dobbiamo essere. Dobbiamo vaccinare più statunitensi possibile per lasciarci la pandemia alle spalle, ma non abbiamo l’infrastruttura”. Per questo Biden ordinerà alla Federal Emergency Management Agency di organizzare 100 centri vaccinali di comunità nei prossimi mesi. In modo simile all’amministrazione Trump, il piano di Biden incoraggerà gli stati ad allargare rapidamente i gruppi di persone ammesse alla vaccinazione.

Prevista poi la creazione del “COVID-19 Response Office” (con il compito di coordinare la risposta alla pandemia tra le agenzie federali), l’incremento della raccolta e della diffusione dei dati federali, un nuovo programma di ricerca e sviluppo farmaceutico che mette in risalto la diversità negli studi clinici. Si cercherà anche di trovare nuovi test rapidi ed efficaci.

La riapertura in sicurezza delle scuole e delle imprese è un tema centrale del piano del presidente. Il Department of Health and Human Services (il ministero che si occupa della salute dei cittadini) dovrà raccogliere dati sulla riapertura delle scuole e la diffusione del coronavirus, consentendo ulteriori ricerche scientifiche sul rischio del ritorno in aula degli alunni. L’OSHA (agenzia del Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti che si occupa di salute e sicurezza sul lavoro), invece, stabilirà indicazioni chiare per i datori di lavoro sulle pratiche sicure sul posto di lavoro. Sarà poi istituita una “COVID-19 Health Equity Task Force” per assicurarsi che mascherine, vaccini, cure ed altre risorse raggiungano tutti.

Non c’è una stima del costo del piano, ma l’amministrazione di Biden la settimana precedente aveva proposto un pacchetto di aiuti pandemici da 1,9 trilioni di dollari, l’American Rescue Plan. Il piano non ha convinto i senatori Repubblicani Mitt Romney e Lisa Murkowki, membri del gruppo bipartisan che aiutò a far passare il pacchetto di stimoli dello scorso mese.  I due hanno espresso scetticismo dato che è passato poco tempo dall’approvazione del piano di aiuti da 900 miliardi $. La portavoce della Casa Bianca Jen Psaki ha detto che l’amministrazione Biden incontrerà i legislatori del gruppo bipartisan.

Con i due partiti in perfetto equilibrio al Senato, per accelerare il suo piano Biden avrà bisogno del sostegno di almeno 10 Repubblicani. In alternativa il democratico Chuck Schumer, leader della maggioranza in Senato, potrebbe ricorrere al processo di riconciliazione che richiede solo 51 voti.

Il senatore democratico Tim Kaine ha spiegato che sarà fatto uno sforzo per convincere almeno 60 senatori a sostenere un pacchetto di aiuti bipartisan, ma la riconciliazione resta un’opzione in caso di fallimento. Ricorrere a quel processo, che è utilizzabile solo una volta l’anno, probabilmente significherebbe escludere l’aumento del salario minimo dai provvedimenti.

L’arrivo di Biden alla Casa Bianca ha comportato anche un cambio di rotta degli USA nella lotta ai cambiamenti climatici. Mercoledì, infatti, il nuovo presidente ha firmato un provvedimento che riporta gli Stati Uniti d’America all’interno dell’Accordo di Parigi, accordo dal quale l’amministrazione Trump ritirò gli USA nel 2017, con l’uscita formale avvenuta nel 2020. Una mossa che è simbolo della volontà di Biden di mettere il tema ‘ambiente’ al centro della propria agenda; va nella stessa direzione l’intenzione di revocare il permesso per la costruzione di Keystone XL, oleodotto che corre dal Canada agli USA.

Ma non solo, Biden ha in programma pure un piano economico da 2 trilioni di dollari per portare avanti una transizione verso l’energia pulita, per ridurre le emissioni di carbonio dal settore elettrico entro il 2035 e raggiungere le emissioni nette zero (vengono eliminate tante emissioni quante ne vengono prodotte) entro il 2050. Per perseguire i propri obiettivi sul tema ‘ambiente’, il nuovo presidente porterà alla Casa Bianca un ampio team di esperti. Insomma, una decisa rottura con la passata amministrazione.

In queste prime settimane Biden sarà anche concentrato sulla propria agenda e sulla conferma delle sue nomine per il Gabinetto, proprio per questo il procedimento di impeachment di Donald Trump al Senato subirà un rallentamento. Il leader Democratico al Senato, Chuck Schumer ha detto che il processo comincerà il 9 febbraio.

Schumer ha scritto in un tweet: “Abbiamo tre punti fondamentali sul piatto: confermare il Gabinetto ed i funzionari chiave del presidente Biden. Assicurare il sostegno Covid disperatamente necessario. Il secondo procedimento di impeachment di Donald Trump. Il Senato deve portare avanti – e porterà avanti – tutti e tre i punti”.

Il passaggio dell’impeachment al Senato però non è scontato, dato che dovrebbero pronunciarsi a favore i due terzi della camera alta (che attualmente è composta da 50 Dem e 50 Repubblicani). Diversi senatori Repubblicani hanno detto che credono sia incostituzionale fare un processo dopo che il presidente ha lasciato il proprio incarico, inoltre secondo loro condannare Trump sarebbe inutilmente divisivo. Il leader Repubblicano al Senato Mitch McConnell, inoltre, ha invitato Schumer a muoversi abbastanza lentamente da dare a Trump il giusto tempo per poter organizzare la propria difesa.

Intanto, mercoledì scorso il Senato ha confermato Avril Haines nel ruolo di direttrice dell’intelligence nazionale con 84 voti favorevoli e 10 contrari. Haines è diventata così il primo membro ufficiale del Gabinetto di Biden, ma soprattutto la prima donna a ricoprire l’incarico di guidare le 18 agenzie di intelligence della nazione. Haines è stata vice consigliere della sicurezza nazionale dell’ex presidente Obama e vice direttrice della CIA.

Venerdì, invece, è arrivata la ratifica del Senato della nomina di Lloyd J. Austin a segretario della Difesa (93 voti a 2); in questo caso si tratta del primo afro americano alla guida del Pentagono. Il recente passato ai vertici dell’esercito, ha reso più complicata la conferma di Austin: è servita una deroga (approvata da Camera e Senato) ad un divieto legale che stabilisce che ufficiali militari non possano ricoprire il ruolo di segretario della Difesa nei sette anni successivi al pensionamento.

POLITICA DELLA FEDERAL RESERVE

Con l’avvento di Biden e la sua amministrazione, anche la FED potrà godere di un rapporto più cordiale con l’istituzione politica (Trump definiva i banchieri centrali “teste di ossa”) ma anche di un confronto più professionale con l’ex-Presidente della FED, Janet Yellen, neo segretario del Tesoro. Ma sicuramente non potrà rilassarsi.

La FED negli ultimi mesi è stata spinta a usare le sue leve politiche per favorire l’uguaglianza economica razziale e per aiutare la battaglia contro il cambiamento climatico.

Ciò è arrivato dopo un anno straordinario in cui la banca centrale ha lanciato programmi di prestito di emergenza mai utilizzati prima per aiutare le persone colpite dalla pandemia. Con la sua attenzione alla politica monetaria e alla regolamentazione bancaria, la FED dispone di una gamma limitata di strumenti al riguardo, ma ha implementato alcune misure per affrontare questi problemi. Una di queste è stata, probabilmente la più importante, quando diversi mesi fa i responsabili delle politiche monetarie hanno cambiato il loro approccio all’inflazione, accettando di lasciare superare il tradizionale obiettivo del 2% per un periodo di tempo, anche se il tasso di disoccupazione è inferiore a quello che normalmente sarebbe considerato pieno impiego. Questa mossa era, ed è, a sostegno di un mandato di lavoro “inclusivo” che cerca di garantire i benefici di una bassa disoccupazione diffusa attraverso il divario razziale e di reddito.

Ora l’attenzione rivolta al presidente Jerome Powell è su ciò che lui ed i suoi colleghi possono fare riguardo al clima e alla disuguaglianza economica razziale.

Per quanto riguarda il clima, la FED ha aderito al Network for Greening the Financial System, un consorzio di banche centrali globali volto ad affrontare il cambiamento climatico. Si è anche parlato di includere disposizioni sulla perdita climatica negli stress test.

E’ chiaro l’intento politico di cercare di rendere la FED responsabile del raggiungimento di obiettivi che dovrebbero, e forse sarebbero, meglio raggiunti con altri mezzi. Tuttavia, l’idea che la FED possa operare libera da influenze politiche è bella in senso teorico, ma in gran parte poco pratica. E’ storia il sentimento dell’ex presidente della FED, Alan Greenspan, che riteneva l’organizzazione: “indipendente all’interno del governo federale, ma non indipendente dal governo federale”.

Oggi, le dinamiche che si stanno delineando vedranno uno stretto coordinamento tra la FED ed il neo Segretario del Tesoro, Janet Yellen, e la politica che uscirà da questa combinazione, sarà la più allineata che si sia mai vista e l’attenzione sarà quasi completamente focalizzata sulla ripresa economica.

In altre parole la FED ha sempre dovuto rispondere all’ambiente politico di Washington, ma ha sempre cercato di mantenere la più ampia libertà di manovra, più potere possibile all’interno del governo ed il modo con cui vorranno mantenere il loro potere e la loro libertà, sarà quello di mantenere felice e soddisfatto il partito al comando.

Martedì e mercoledì prossimi si terrà la riunione del FOMC con la relativa conferenza stampa del Presidente, Powell.

DATI MACROECONOMICI

Positiva la fotografia rilasciata dalla FED di Philadelphia sulla salute dell’attività manifatturiera nella medesima area. Il dato rilasciato in settimana è andato nettamente oltre le attese di crescita, attestandosi a 26,5 punti. Meglio del consensus fissato a 12 e del numero revisionato di dicembre pari a 9,1 punti. La quota raggiunta a gennaio, tra l’altro, rappresenta il miglior dato degli ultimi tre mesi. La forza è stata confermata dai sottoindici, con i nuovi ordini rimbalzati di 28 punti a 30 e l'occupazione di 17 a 22.5.

Dopo il boom di prime richieste di sussidi di disoccupazione settimanali USA di cui abbiamo parlato la scorsa settimana, l’ultimo dato fornito dall’US Department of Labor segnala un lieve rallentamento. Dal dato rilasciato giovedì 14 gennaio, revisionato a 926 mila, il numero di statunitensi che hanno richiesto per la prima volta i sussidi di disoccupazione è sceso a 900 mila. Un dato ancora alto, anche se al di sotto delle aspettative, che comunque avevano previsto un calo di richieste rispetto alla settimana precedente (consensus 910 mila), a causa della festività del Martin Luther King Day di lunedì scorso e per l'impatto, difficile da stimare, della proroga degli schemi straordinari.

A dimostrazione che l'immobiliare resta un bel supporto al ciclo economico in questa fase, notiamo dati ancora in crescita sul numero di nuove unità abitative costruite, che dopo il calo di agosto ha fatto segnare quattro mesi consecutivi con il segno ‘più’. A dicembre è stato registrato un +5,8% rispetto a novembre. Il dato revisionato riferito al mese precedente è di 3,1%. Rallenta, invece, la crescita dei permessi di costruzione, che dal 5,9% revisionato di novembre passa al 4,5% di dicembre. In generale sembra che l'Economia USA entri nel 2021 con un ritmo discreto e il pacchetto fiscale approvato a dicembre deve ancora dispiegare interamente i suoi effetti, mentre già di parla di nuova spesa. Entrambi i dati sono rilasciati dall’US Census Bureau.

Venerdì sono stati pubblicati i dati preliminari dei PMI, elaborati da Markit Economics. Bene il manifatturiero che resta su livelli di espansione elevata, a gennaio l’indice è arrivato a quota 59,1 migliorando il dato di dicembre (57,1) e smentendo il consensus che prevedeva un calo a 56,5 punti. Ottima accelerazione anche per il PMI relativo al settore dei servizi con il dato preliminare di gennaio che si è attestato a 57,5; quasi quattro punti sopra le previsioni (53,6). A dicembre l’indice era sceso a 54,8 punti

PORTAFOGLI AZIONARI

Settimana stellare, quella appena trascorsa! Ben 6 BOOOOM ed altrettanti bei tozzi di pane portati a casa con tutti e due i Portafogli. Iniziamo l’analisi con il Portafoglio “LombardReport” e con i 4 target raggiunti con tutta la posizione sui titoli del Nasdaq100: FACEBOOK, MICROSOFT, PACCAR e REGENERON PHARMA (tutti con il + 7,0%), più un target raggiunto, con la metà della posizione sul titolo del Nasdaq, ALPHABET CL. A, con la strategia Breakout, che porta a casa un bel + 9,98%. Per il resto del Portafoglio, recupero di BIOMARIN e piccola sofferenza sui titoli XCEL ENERGY e AUTOMATIC DATA PROCESSING, mentre siamo vicini allo Stop sul titolo italiano INWIT (e come ti sbagli).

Passiamo ora al Portafoglio “The Challenge” il quale ci ha regalato una torta, tortino e tozzetto grazie all’ottima plusvalenza con la vendita del titolo SORRENTO THERAPEUTICS (+39,37%) con tutta la posizione. AURORA continua il recupero, APPLE sul nuovo massimo storico e gli ETF in buon gain. Infine, vi ricordiamo, che abbiamo aggiornato questi Portafogli con le operazioni storiche fino ad oggi nella apposita sezione.

Alla prossima.

PUBBLICAZIONE DELLE TRIMESTRALI ECONOMICHE SUI TITOLI DEL NASDAQ100 NELLA SETTIMANA APPENA TRASCORSA.

ASML HOLDING + 7,95%. La società olandese quotata anche sul Nasdaq è un fornitore di sistemi tecnologici avanzati per l'industria dei semiconduttori, che offre un portafoglio integrato di sistemi di litografia principalmente per la produzione di circuiti integrati complessi, ha riportato utili nel quarto trimestre fiscale 2020 pari a 3,23 €/az. su un fatturato di 4,25 mld €. La stima degli analisti per gli utili era di 2,54 €/az. su un fatturato pari a 3,96 mld €. I ricavi sono aumentati del 18% su base annua. La società ha detto che prevede per il primo trimestre fiscale 2021 un fatturato tra i 3,9 ed i 4,1 mld €.

Peter Wennink, Presidente e A.D. della società, ha dichiarato: “Abbiamo avuto un trimestre molto positivo che si è tradotto in un altro anno solido di crescita sia nelle vendite che nella redditività. Siamo stati in grado di ottenere una crescita del fatturato del 18% e della redditività del 37%. Abbiamo chiuso il quarto trimestre con liquidità, mezzi equivalenti e investimenti a breve termine a un livello di 7,4 miliardi di euro, un valore notevolmente superiore grazie a degli acconti dei clienti e dei pagamenti anticipati che si sono concretizzati nel 2020. L'utile netto per l'intero anno è stato di 3,6 miliardi di euro, con un conseguente 25,4% delle vendite nette e un utile per azione di 8,49 euro. Fino al 31 dicembre 2020, ASML ha acquisito 3,9 milioni di azioni nell'ambito del programma dal 2020 al 2022 per un importo totale di 1,2 miliardi di euro e prevediamo di eseguire un significativo riacquisto di azioni nel primo trimestre del 2021. Anche se la pandemia non è ancora alle nostre spalle, dopo un forte 2020, attualmente ci aspettiamo un altro anno di buona crescita dei ricavi e della redditività nel 2021 grazie alla forte domanda in tutto il settore e in tutte le regioni geografiche già ad inizio anno”.

CITRIX SYSTEMS – 3,98%. L'azienda fornisce soluzioni di virtualizzazione, networking e infrastruttura cloud. La Società progetta, sviluppa e commercializza soluzioni tecnologiche che abilitano i servizi di tecnologia dell'informazione, ha riportato utili nel quarto trimestre 2020 pari a 1,46 $/az. su un fatturato di 810 mln $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,33 $/az. su un fatturato pari a 781,34 mln $. I ricavi sono in linea rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. La società ha detto che prevede utili nel primo trimestre fiscale 2021 tra 1,40 e 1,45 $/az. su un fatturato tra 785 e 795 mln $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,47 $/az. su un fatturato di 788,14 mln $. Inoltre per l’intero anno 2021 prevede utili tra 6,20 e 6,40 $/az. su ricavi per 3,33 e 3,36 mld $. La stima degli analisti è per utili pari a 6,37 $/az e ricavi per 3,33 mld $.

David J. Henshall, Presidente e A.D. della società, ha dichiarato: “Sono davvero felice di ottenere ottimi risultati per il quarto trimestre e per l'intero anno. La trasformazione di Citrix che abbiamo avviato alcuni anni fa ha avuto davvero successo. I nostri risultati del quarto trimestre e dell'intero anno, ancora una volta, hanno superato le aspettative, sia in alto che in basso, le nostre entrate dichiarate sono state di oltre 120 mln $ sopra il punto medio e l'EPS è stato di oltre 0,60 $ sopra il punto medio dichiarato. Quindi l'annuncio di oggi dell'accordo per l'acquisizione della società Wrike è un riflesso di questo. Abbiamo stipulato un accordo definitivo per l'acquisizione di Wrike, leader riconosciuto del settore per 2,25 mld $ in contanti. Citrix prevede di finanziare la transazione con una combinazione di nuovo debito, liquidità e investimenti esistenti, impegnandosi a mantenere i propri rating di credito “investment grade” e prevedendo di tornare ai livelli di leva finanziaria storici entro 24 mesi. Citrix ha ottenuto un impegno da JPMorgan Chase Bank, per un prestito ponte senior di 364 giorni non garantito da 1,45 mld $.

CSX – 6,19%. La società fornisce servizi di trasporto su rotaia, compreso il servizio ferroviario tradizionale e il trasporto di container e rimorchi intermodali, ha riportato utili nel quarto trimestre 2020 pari a 0,99 $/az. su un fatturato di 2,83 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,0 $/az. su un fatturato pari a 2,77 mld $. I ricavi sono diminuiti del 2,1% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa.

James Foote, presidente e A.D. della società, ha dichiarato: "Ringrazio tutto il team di ferrovieri che, durante questo periodo difficile, hanno dimostrato un impegno incrollabile nei confronti dei nostri clienti e sono rimasti concentrati nel garantire la consegna di merci critiche a milioni di americani".

FASTENAL – 5,47%. La società è impegnata nella distribuzione all'ingrosso di forniture industriali e da costruzione in Nord America. L'azienda offre bulloni, dadi, viti, prigionieri e relative rondelle; e forniture varie e hardware, ha riportato utili nel quarto trimestre 2020 pari a 0,34 $/az. su un fatturato di 1,358 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,33 $/az. su un fatturato pari a 1,34 mld $. I ricavi sono cresciuti del 6,4% su base annua.

In un comunicato stampa, la società ha dichiarato: "La pressione sui margini rimane su un sottoinsieme di prodotti di sicurezza interessati dal COVID, come maschere e schermi per il viso, nel quale un mercato ampiamente fornito sta producendo margini inferiori sulle vendite dei nostri prodotti. L'utile netto è cresciuto dell'8,6% a 859,1 mln $, aiutato più dallo stretto controllo della gestione sulle spese generali che dal livello di vendite più elevato”.

INTEL – 1,60%. La società è un produttore di chip per semiconduttori. Sviluppa prodotti di tecnologia digitale integrata come circuiti integrati, per settori come l'informatica e le comunicazioni, ha riportato utili nel quarto trimestre 2020 pari a 1,52 $/az. su un fatturato di 20,0 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,10 $/az. su un fatturato pari a 17,5 mld $. I ricavi sono diminuiti del 1,1% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. La società ha detto che prevede utili nel primo trimestre fiscale 2021 pari a 1,10 $/az. su un fatturato di 18,6 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 0,93 $/az. su un fatturato di 16,06 mld $.

Bob Swan, CEO di Intel, ha affermato: "Abbiamo notevolmente superato le nostre aspettative per il trimestre, chiudendo con un record per il quinto anno consecutivo. La domanda per le prestazioni di elaborazione fornite da Intel rimane molto forte e la nostra attenzione alle opportunità di crescita sta dando i suoi frutti. Intel si trova in una forte posizione strategica e finanziaria mentre effettuiamo questa transizione di leadership e portiamo Intel al livello successivo”.

INTUITIVE SURGICAL – 4,41%. La società produce e commercializza il dispositivo robotico “da Vinci”, un sistema chirurgico avanzato che consente ai chirurghi di eseguire interventi chirurgici minimamente invasivi, ha riportato utili nel quarto trimestre 2020 pari a 3,58 $/az. su un fatturato di 1,33 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 3,12 $/az. su un fatturato pari a 1,24 mld $. I ricavi sono cresciuti del 4,0% su base annua.

La società in un comunicato ha dichiarato: “Le procedure “da Vinci” in tutto il mondo sono aumentate di circa il 6% rispetto al quarto trimestre del 2019, riflettendo le continue interruzioni causate dalla pandemia. La società ha spedito 326 sistemi chirurgici “da Vinci”, una diminuzione del 3% rispetto ai 336 nel quarto trimestre del 2019. L'impatto della pandemia sull'attività della Società continua a variare in base all'area geografica e alla regione. Negli Stati Uniti, ad esempio, mentre le procedure “da Vinci” avevano recuperato una parte significativa di vendite dai livelli pre-pandemici, la successiva ondata di pandemia, in particolare nel quarto trimestre e in gennaio ha avuto, e probabilmente continuerà ad avere, un impatto negativo sui volumi delle procedure della Società. A causa della continua incertezza circa la portata e la durata della pandemia a livello globale non possiamo, in questo momento, stimare in modo affidabile l'impatto futuro sulle nostre operazioni e sui risultati finanziari".

NETFLIX + 13,49%. La società opera come una rete televisiva su Internet che fornisce programmi TV e film che includono serie originali, documentari e lungometraggi. L'azienda ha tre segmenti: streaming nazionale, streaming internazionale e DVD nazionale, ha riportato utili nel quarto trimestre 2020 pari a 1,19 $/az. su un fatturato di 6,64 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,39 $/az. su un fatturato pari a 6,63 mld $. I ricavi sono cresciuti del 21,5% su base annua. La società ha detto che prevede utili nel primo trimestre fiscale 2021 pari a 2,97 $/az. su un fatturato di 7,13 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 2,10 $/az. su un fatturato di 7,02 mld $.

La società in una nota ha dichiarato: “Abbiamo fatto buoni progressi nell'aumento della nostra redditività con un margine operativo annua 2020 del 18% in aumento di cinque punti percentuali rispetto all'anno precedente. Per l’anno 2021, puntiamo ora a un margine operativo del 20%, in aumento di due punti percentuali dal 2020 e superiori alla nostra precedente previsione del 19%, grazie ad una prospettiva di ricavi più favorevole. Come abbiamo detto lo scorso trimestre, intendiamo continuare a far crescere il nostro margine operativo ogni anno a un tasso medio di tre punti percentuali all'anno per un lungo periodo anche se prevediamo qualche difficoltà. Alcuni anni saremo un po' sopra tale risultato (come nel 2020), alcuni anni un po' sotto (come nel 2021), ma stiamo cercando di mantenere la media di tre punti percentuali annui a lungo termine.

Inoltre per l'intero anno 2021, attualmente prevediamo che il flusso di cassa netto sarà intorno al pareggio (rispetto alla nostra precedente aspettativa di - 1 mld $ di pareggio). Combinato con il nostro saldo di cassa di 8,2 mld $ e la nostra linea di credito non utilizzata di 750 mln $, riteniamo di non aver più bisogno di raccogliere finanziamenti esterni per le nostre operazioni quotidiane. Per quanto riguarda le nostre obbligazioni con scadenza 1° febbraio 2021 al 5,375%, abbiamo in programma di rimborsare l'obbligazione con la liquidità disponibile, poiché attualmente siamo ben al di sopra del nostro fabbisogno minimo di liquidità. Poiché generiamo liquidità in eccesso, intendiamo mantenere 10/15 mld $ di debito lordo e la rimanente liquidità come ritorno agli azionisti attraverso riacquisti di azioni tuttora in corso, come abbiamo fatto in passato (2007-2011)".

UNITED AIRLINES – 3,99%. La compagnia aerea, ha riportato una perdita nel quarto trimestre 2020 pari a 7,00 $/az. su un fatturato di 3,4 mld $. La stima degli analisti era per una perdita di 6,60 $/az. su un fatturato pari a 3,44 mld $. I ricavi sono diminuiti del 68,7% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. La società ha detto che prevede un fatturato per il primo trimestre 2021 tra 2,394 e 2,792 mld $. L'attuale stima degli analisti per il fatturato è di 4,28 mld $.

Scott Kirby, CEO di United Airlines, ha affermato: "La gestione aggressiva delle sfide del 2020 dipendeva dalla nostra innovazione e da un processo decisionale rapido. Ma la verità è che la pandemia ha cambiato per sempre United Airlines. La passione, il lavoro di squadra e la perseveranza che il team United ha mostrato nel 2020, è esattamente ciò che ci aiuterà a costruire una nuova società che sia migliore, più forte e più redditizia che mai".

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Pagina a cura di SANDRO MANCINI e GIANMARCO LUCHETTI SFONDALMONDO

(articolo di Sandro Mancini)