Piazza Affari termina la seduta di venerdì 31 luglio 2020 in ribasso, con il FTSEMib (0,71%) a 19.091 punti dopo la forte flessione di ieri che è costata al nostro listino la perdita di -3,28%. I restanti indici delle principali piazze europee terminano in linea con il nostro listino; nella seduta precedente registravano flessioni non inferiori al -2%, fino al massimo del -3,45% registrato dalla Germania (DAX).
Nell’articolo del 28 luglio 2020 facevo riferimento alla serie di ribassi registrati dalla Piazza milanese, che continuano ininterrotti dal quel martedì 21 luglio, giorno dell’accordo sul Recovery Fund. La forte flessione di ieri si differenzia dalle altre, tutte sulla parità a fine sessione, per la forte direzionalità all’ingiù soprattutto in chiusura. Gli investitori hanno alleggerito le proprie posizioni a fronte della pubblicazione dei dati sulle economie prima tedesca poi americana. Nel secondo trimestre del 2020 il Pil della Germania ha registrato la peggiore caduta dal 1970, un calo del 10,1% rispetto ai primi tre mesi dell’anno. Negli States lo stesso dato si attesta a 9,5%, che, se comparato allo stesso periodo del 2019, schizza a 32,9% e peggiora l’andamento di una Piazza Affari già scoraggiata dai dati tedeschi giunti nella mattinata di ieri. Seppur non estraneo alle attese degli analisti, tutto questo acquista una portata più preoccupante alla luce di una possibile nuova ondata di contagi da Covid-19, primaria minaccia ai mercati finanziari.
La seduta di oggi ha visto cancellare il rimbalzo tecnico della forte correzione, registrata ieri, con l’apertura di Wall Street. La Piazza milanese, che sembrava aver scontato ieri quanto annunciato oggi dall’Istat riguardo il Pil italiano, ha dovuto invece cedere al ribasso che l’ha spinta in territorio negativo in chiusura. La contrazione registrata dal nostro Prodotto Interno Lordo è del 12,4%, in linea con quella della zona euro, la cui flessione è stata del 12,1%. Nonostante sia meglio delle attese degli analisti, che stimavano un crollo del 15%, rimane la peggiore contrazione di sempre nel secondo trimestre.
Tra i bancari, fortemente colpiti dalle vendite di ieri, vola in rally UBI BANCA (+4,41%) a 3,57 dopo la conclusione dell’Opas di INTESA SANPAOLO (-1,60%) a 1,71, ieri, che ha raggiunto adesioni pari al 90,2%. Cedono anche UNICREDIT (-1,25%) che ritorna a 7,72 e BPER (-4,27%) a 2,13.
In scia alla pubblicazione dei dati del primo semestre dell’anno, troviamo ENEL(-0,10%) a 7,73. Il colosso elettrico vede ricavi in contrazione del 18,5%, un margine operativo lordo in flessione del -2,9% e un utile netto in aumento del 5,6%.
Si aggiunge alle pubblicazioni inerenti ai primi sei mesi dell’anno anche quella di FCA (-2%) a 8,62: ricavi pari a 11,71 miliardi di euro, in calo del 56% rispetto al 2019, e perdita netta attestata poco oltre il miliardo di euro.
Acquisti invece su POSTE ITALIANE (+1,87%) a 7,75. La società ha terminato il periodo in esame con ricavi e redditività in contrazione, a causa del lockdown. Nello specifico nel solo secondo trimestre 2020 i ricavi si sono ridotti del 13,1% a 2,33 miliardi di euro, mentre l’utile netto è sceso a 239 milioni di euro. I risultati, comunque, sono stati superiori alle attese degli analisti che ipotizzavano ricavi e utile netto rispettivamente a 2,31 miliardi e 199 miliardi di euro.
PORTAFOGLIO LOMBARD REPORT
Con la new entry di venerdì IMA, nella giornata di mercoledì il portafoglio Lombard Report ha messo a segno un rialzo all’incirca del 13% portandosi a 67,8 euro, dopo che la società ha annunciato il lancio dell’OPA da parte di Bc Partners. I due titoli restanti terminano con variazioni che vanno da appena sotto la parità fino ad un massimo di oltre il mezzo punto percentuale.