Trovare soluzioni di parcheggio diventa sempre più difficile. Sul mercato entrano in scena però alternative più “fantasiose” che meritano quanto meno uno sguardo.
Cedole & dividendi
Una moltitudine di lettori ha chiesto a LombardReport nelle ultime settimane di trattare di nuovo l’argomento della liquidità, facendo il punto sulla situazione degli strumenti di parcheggio. E’ quasi un’ossessione dovuta a diversi motivi, fra cui principale quello del timore di nuovi scossoni dei mercati. Si aggiungono inoltre i sospetti di possibili interventi punitivi a danno del semplice mantenimento di cash sui conti correnti, dove – si dice – sarebbero posteggiati oltre 1.600 miliardi di euro soltanto in Italia.
Inutile valutare se la scelta del restare liquidi sia razionale o no. Dipende da una propensione al rischio confrontabile con tante altre che il cervello umano elabora. Si deve tuttavia tenere presente il fatto che la liquidità sui c/c è penalizzata da rialzi dei costi operativi, dovuti ai tassi negativi, di cui spesso i clienti non si rendono sufficientemente conto.
Spazio allora a possibili soluzioni di parcheggio più o meno lunghe.
► Conti deposito: bocciati con poche eccezioni
Ne abbiamo spulciati a decina ma il verdetto è inesorabile. Solo pochi conti deposito sono realmente remunerativi, se si considerano tutti gli aspetti che ne conseguono. Il primo è il prelievo fiscale al 26% e il secondo l’imposta di bollo, che di fatto solo Sì Conto di Banca Sistema esplicita come a proprio carico, con importo minimo per il deposito di 500 euro. I tassi offerti variano in questo caso dallo 0,10% (vincolo 3 mesi) al 2,10% (vincolo 120 mesi).Occorre poi considerare le opzioni post conto deposito: in alcuni casi si ha - a scadenza - la trasformazione in un conto corrente normale, gravato dai tradizionali oneri di gestione. Non precisa nulla in merito Illimity, che prevede un “range” dallo 0,75% (6 mesi) al 2% (60 mesi) in caso di non svincolabilità e dallo 0,60% (6 mesi) all’1,7% (60 mesi) se svincolabile. Strana la scelta che a 48 e a 60 mesi il tasso corrisponda, il che rende più opportuna la prima opzione. Nella soluzione svincolabile meglio addirittura l’alternativa a 36 mesi, la quale riconosce un tasso di poco inferiore dell’1,6%. Il Rendimax di Banca Ifis è strutturato in tre opzioni (Libero, Like e Vincolato). Si può scegliere fino a nove scadenze diverse e due soluzioni di liquidazione degli interessi: anticipata o posticipata trimestrale, con rendimento annuo lordo fino al 2,5%. Ci sono anche altre offerte ugualmente generose ma relative a istituti di credito meno conosciuti. Del tutto assenti naturalmente i grandi nomi bancari, che non potrebbero reggere una richiesta probabilmente esplosiva in presenza di pacchetti munifici. Considerando comunque tutte le opzioni disponibili su una scadenza a 6 mesi – oggi preferibile in un contesto di incertezze dei mercati – il profitto netto varia da un massimo di 45 euro per un investimento di 10.000 euro a un minimo – fra quelli che in ogni modo remunerano – di 10 euro.
► Soluzioni miste: non è chiaro se siano un affare
Dal post crisi Covid alcune banche (e altre stanno per imitarle) hanno iniziato a proporre formule più strutturate, in cui la liquidità diventa un primo passo – retribuito – per poi attivare formule di investimento vero e proprio mediante Pac. La rimunerazione lorda annua sulle somme versate in un cosiddetto “conto corrente tecnico” e non ancora investite può arrivare fino al 2% per le opzioni azionarie, mentre è minore per quelle obbligazionarie. I prodotti finali sono sia fondi, sia polizze assicurative sia gestioni personalizzate. Occorre fare attenzione all’abile stratagemma di pubblicizzare seducenti tassi sulla liquidità, mentre invece la vera incognita riguarda i costi reali dei successivi investimenti. Non facciamo nomi delle banche impegnate su questo nuovo fronte perché è in piena evoluzione: alcune iniziative sono appena scadute e altre stanno per essere attivate. Settembre potrebbe essere il mese decisivo per valutare tali proposte, da considerare comunque dopo uno scivolone dei mercati, per partire con più favorevoli livelli iniziali di Pac.
► L’alternativa dell’app piace soprattutto ai giovani
E’ semplicemente una app gratuita non molto conosciuta ma che merita uno sguardo da parte chi è più smart rispetto ai software telefonici. Si tratta di Oval Money, piattaforma che permette di accumulare risparmi in modo automatico, in base alle proprie abitudini e preferenze. L’app infatti consente di tracciare le singole transazioni effettuate (sia tramite conto sia tramite carte), fornendo un resoconto preciso delle abitudini di spesa e permettendo alla fine di accumulare risparmi, spostati dal conto a un salvadanaio digitale, garantito e personale. Quando il livello dei risparmi ha raggiunto un certo livello si può – mediante un vero e proprio marketplace finanziario – investire in diversi asset molto innovativi: per esempio aziende con maggiore presenza di donne ai vertici, di imprese creative, di specialiste di cibo, moda e design italiani o in altre alternative. Un’idea diversa che merita attenzione.
► Un 4% finanziando gli acquisti
Anche questa è un’iniziativa innovativa, che può piacere a chi ha una maggiore propensione alla socialità della finanza. Soisy è una specialista di prestiti tra privati. Non è una banca o una finanziaria tradizionale e non presta denaro direttamente ma mette in contatto domande di finanziamento con offerte di investimento. In questo modo può offrire vantaggi economici a tutti gli attori del suo business model: gli investitori guadagnano di più, gli acquirenti riescono a spuntare anche rate più basse e gli e-commerce offrono uno strumento aggiuntivo di pagamento. Quanto rende? Il 4% annuo lordo per chi sceglie la soluzione con garanzia di rendimento e reinvestimento automatico. Se non si opta per la garanzia il rendimento può aumentare. La società fa presente che "investire con Soisy conviene, perché non ci sono costi nascosti: non sono previsti oneri di attivazione o gestione dell’account investitore, nessun canone mensile o imposta di bollo, nessun costo per attivare il conto di pagamento o per vendere gli investimenti e ritirare i fondi in caso se ne avesse necessità. Soisy tuttavia trattiene una commissione pari al 10% degli interessi versati”.
► Con gli Etf si va sul classico
Molti lettori chiedono di disporre di una lista di Etf interessanti per collocare liquidità. La scelta non è facile per vari motivi. Innanzi tutto occorre escludere cloni in altre valute, più remunerative. Ecco comunque una selezione di prodotti adatti a tale impiego, con l’esplicazione degli eventuali difetti che li contraddistinguono. Abbiamo escluso gli Etf puramente monetari, che al momento si caratterizzano per rendimenti negativi.
iShares Euro Aggregate Bond |
IE00B3DKXQ41 |
Ha ottimi scambi, presenta una bassa volatilità media, distribuisce una cedola semestrale (yield 0,6%) e investe in una tipologia mista di obbligazioni, ovvero titoli di stato e corporate dell’area euro. Va bene per posizionamenti di corto-medio periodo ma se la Bce cambiasse strada (stop al Qe o addirittura rialzo dei tassi) le quotazioni scenderebbero |
Vanguard Eurozone Government Bond |
IE00BZ163H91 |
Ha un Ter bassissimo (0,07%) e replica titoli di Stato dell’eurozona. Minima la volatilità ma se la Bce… (vale quanto detto nel caso precedente). Paga una micro cedola mensile |
iShares Euro Government Bond 1-3 years |
IE00B14X4Q57 |
Scadenze cortissime dei titoli di Stato in euro con una volatilità poco sopra l’1%. Il Ter è allo 0,20% ma da alcuni anni l’Etf non distribuisce più cedole. Anche in questo caso tutto dipende dalla Bce |
Xtrackers iBoxx Eur Liquid Covered Swap |
LU0820950128 |
Il sottostante è il comparto dei covered bond in euro: si tratta di titoli di credito emessi da banche e caratterizzati da profilo di rischio molto basso ed elevata liquidità. Sono protetti dal pericolo di insolvenza dell’emittente, grazie a una clausola di garanzia su restituzione di capitale e interessi. Non distribuisce cedole e quindi si ha la capitalizzazione di quanto versato dalle obbligazioni sottostanti. E’ un Etf molto stabile, che si addice a Pac con rate distanziate |
iShares Euro Inflation Linked Government Bond |
IE00B0M62X26 |
Replica le obbligazioni governative legate all'inflazione della zona euro, soggette a uno strano equilibrio fra andamento del costo della vita in Europa e variare dei tassi. Si presta più che altro a un piano di acquisto di medio-lungo termine |
► Un portafoglio diversificato di titoli di Stato italiani
Qui alziamo il rischio ma in un’ottica di medio periodo (al contrario delle altre opzioni si tratta di esporsi almeno per alcuni anni) è un’opzione da prendere in considerazione. Oggi i Btp sono troppo cari e quindi rendono poco. C’è tuttavia l’alternativa di costruire un portafoglio differenziato di governativi italiani con diverse strutture per ammortizzare eventuali cali delle quotazioni dei tassi fissi. L’obiettivo in questo caso non è il rendimento di breve termine quanto quello di un’ottica più lunga, ipotizzando soprattutto un rialzo dell’inflazione, cui si riferiscono due dei titoli presi in considerazione. Si potrebbe anche scartare la puntata sul tasso fisso, ormai decisamente marginalizzato in termini di yield.
Titolo |
Isin |
Tipologia |
Yield in corso |
Btp 0,35% 2025 |
IT0005386245 |
Tasso fisso |
0,37% (prezzo 99,9) |
Cct 15/2/2024 |
IT0005218968 |
Tasso variabile Euribor 6 mesi + 0,75% |
0,36% (prezzo 99,9) |
Btp Italia 11/4/2024 |
IT0005174906 |
Inflazione italiana + 0,40% |
0,52% (prezzo 99,8) |
Btp€i 15/5/2030 |
IT0005387052 |
Inflazione europea + 0,40% |
0,54% (prezzo 99,0) |
► Infine dei bond bancari corti
Ultima alternativa quella di obbligazioni bancarie a corta o media scadenza, che garantiscano un rendimento “accettabile” rispetto all’attuale quadro di compressione dei tassi. Questa è inevitabilmente una sintesi di quanto contenuto in una nostra banca dati molto più vasta. Sul tema torneremo certamente in futuro.
Titolo |
Isin |
Tipologia |
Prezzo |
Mediobanca gn2021 |
IT0005021586 |
Euribor 3 mesi + 1% |
99,7 euro |
Mediobanca ge2023 |
IT0005239253 |
Euribor 3 mesi + 1% - Tasso minimo 1% |
100,3 euro |
Mediobanca fb2023 |
IT0005162448 |
Euribor 3 mesi |
97,7 euro |
Unicredit mz2021 |
IT0004982200 |
Step up all’ultima rata (tasso 5,5%) subordinato – Il rimborso anticipato a quote di anno in anno è terminato, poiché ormai si va al rimborso |
101,9 euro |
Banca Imi nv2021 |
IT0005042087 |
Euribor 3 mesi + 0,65% |
99,5 euro |
Bper ge2023 |
IT0005160038 |
Euribor 6 mesi + 0,2% con tasso minimo 1,3% |
100,1 euro |
Intesa Sanpaolo fb2022 |
IT0005161358 |
Euribor 3 mesi + 0,65% con tasso minimo 0,55% |
100,1 |
In sintesi – Collocare liquidità è sempre più complesso e il motivo che determina questa situazione è semplice: si tratta di un mercato da 1.600 miliardi, in cui inevitabilmente la domanda schiaccia l’offerta. La soluzione? Pescare qua e là senza rivolgersi a un’unica opzione. Rendimenti medi ipotizzabili? Nella fase attuale circa l’1%, accettabile in un’ottica di brevissimo e breve periodo, con l’incognita nel medio di un possibile rientro in scena dell’inflazione. In questo contesto sorprende il fatto che solo alcuni intermediari finanziari propongano prodotti per il cash. Anche loro sono in realtà terribilmente condizionati da quanto sta avvenendo in termini di politiche monetarie. Ecco allora che sul mercato entrano in scena piccole alternative destinate a chi investe con più fantasia. Ben vengano e speriamo che crescano.