Ci eravamo lasciati la scorsa settimana con le ipotesi di cedole e rendimento del nuovo Btp Futura, in attesa che il MEF comunicasse i dati ufficiali per poter fare i conti e capire se sottoscrivere una quota di questo nuovo governativo.
E venerdì scorso il MEF ha comunicato le cedole minime e a caldo non si può certo dire che siano cedole entusiasmanti. Poi è anche vero che dobbiamo considerare i numeri alle attuali condizioni di mercato, cercando di essere imparziali nonostante l’evidente delusione delle aspettative.
Delusione innegabile, posto che dopo il collocamento del Btp Italia 2025 ci si aspettava una sorta di “bis” da parte del Tesoro in termini di “offerta irrinunciabile a sottoscrivere”. Forse ci si attendeva troppo o forse il Tesoro punta ad un secondo successo – in termini di raccolta – sfruttando ancora l’effetto entusiasmo del Btp Italia offrendo però rendimenti più aderenti alle attuali condizioni di mercato.
Raccolti per ora poco meno di 3 Mld Euro, di cui 2,3 Mld ieri primo giorno di collocamento. Non c’è la fila, ma il denaro sul book arriva, e in alcuni casi anche per tagli importanti, considerando che la sottoscrizione è solo per il retail.
Passiamo ai calcoli e vediamo se può avere senso inserire una piccola quota di Btp Futura nel nostro portafoglio. Queste le cedole minime garantite comunicate venerdì 3 luglio dal MEF:
-
- cedola iniziale primo step 1,15%
- cedola secondo step 1,30%
- cedola terzo step 1,45%
Come sappiamo, i tassi del secondo e terzo step potranno essere modificati, ma solo in modo migliorativo, anche se visto l’andazzo in termini di spread e yield del benchmark decennale di questi ultimi giorni pare al momento difficile un ritocco al rialzo. Prendiamo quindi per definitive le cedole comunicate e assumiamo di percepire a scadenza il bonus minimo garantito dell’1%.
Con questi numeri il rendimento a scadenza del Btp Futura è pari all’1,39% lordo annuo, che certamente non fa urlare al miracolo, considerando che se non portato a scadenza si perde il bonus e quindi il rendimento scende all’1,29%. Confrontiamo quindi questi rendimenti con quanto offre il mercato oggi, a parità di condizioni.
Lo spread, in costante diminuzione da giorni, viaggia oggi in area 167 bps il che comporta avere il rendimento del decennale benchmark in area 1,29%. Guarda caso, proprio il rendimento del Btp Futura. Il confronto va fatto però con titoli quotati e quindi il più vicino è il Btp 01.08.2030 con cedola 0,95% che al prezzo di 97,40 rende a scadenza un 1,22%.
Per cui, alle attuali condizioni di mercato il Btp Futura offre largo circa uno 0,06% in più su base annua (considerando 1,29% come rendimento) più il bonus fedeltà finale. Tradotto in termini di prezzo significa che, stanti queste condizioni di mercato, il “fair” price del nuovo Btp Futura dovrebbe collocarsi largo circa in area 100,50/100,60.
Di fatto, il Tesoro ha sì offerto qualcosa in più per incentivare le sottoscrizioni ma in misura molto parca, per nulla paragonabile con quanto visto per il Btp Italia 2025. Tirando le somme, ci prendiamo ancora oggi e domattina per vedere l’andamento del mercato – oltre all’andamento del volume di sottoscrizione – e poi decideremo se entrare con una piccola quota.
Tornando al nostro portafoglio attuale, torniamo a salire toccando un nuovo massimo storico, dopo la breve pausa di consolidamento della scorsa settimana. Al close di ieri il NAV del nostro portafoglio è infatti pari a 101,06 rispetto ai 100,97 della scorsa valutazione e oltre i 101,01 del precedente massimo storico registrato verso fine giugno scorso.
Tabella e grafico dell’equity line aggiornate nella consueta sezione “Portafoglio”, ove è stata anche aggiunta la sintesi del rendimento del “vecchio” portafoglio Rischio Contenuto.