Reduce di debutto sul Nasdaq ha un business molto differenziato di tecniche biologiche adattate a diversi settori. Positiva la scelta di versare già una quota dei profitti.
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In Italia se n’è parlato poco ma l’Ipo di Royalty Pharma è stata la maggiore negli Usa nel corso del 2020, con una raccolta di 2,18 miliardi di dollari (data 15/6 – prezzo 28 $). Successivo immediato il rimbalzo fino a 52,5 $ e poi una fase correttiva che ha fatto atterrare ieri il titolo sui 43 $.
Fondata nel 1996, la società ha acquisito royalties per oltre 18 miliardi di $ riferite a trattamenti in tutti i settori, dall’oncologia alla neurologia e dalla cardiologia al diabete. La scelta ha una motivazione ben precisa, quella di creare una rete amplissima di sottostanti sui cui agire in funzione della maggiore o minore domanda. Un gestore di Wall Street ha di recente affermato: “Stanno lavorando bene, perché l’obiettivo è di trasformare un’azienda biotecnologica in un’azienda”.
I risultati appaiono già più che soddisfacenti e lo dimostra il fatto che si sia inteso distribuire da subito un dividendo – seppur marginale – ma soprattutto previsto in crescita nel tempo. Avendo una breve vita alle spalle come presenza in Borsa è arduo identificare con precisione livelli e trend, anche perché le stime di crescita del business sono incerte, seppur positive.
Royalty Pharma è un titolo che si presta nella fase in corso soprattutto a chi punta su posizioni di medio-lungo termine, come sintetizziamo nell’apposito box.
Azione |
Royalty Pharma |
Mercato – sigla |
Nasdaq – RPRX |
Capitalizzazione |
16 miliardi di $ |
P/e |
19,6 |
Trend Ebidta nei prossimi |
Previsto in crescita |
Dividendo per azione 2020 |
0,65 $ |
Dividendo per azione 2021 previsione |
0,67 $ |
Dividendo per azione 2022 previsione |
0,77 $ |
Trend Roe nei prossimi anni |
Previsto in crescita |
Strategia breakout |
No nella fase attuale |
Strategia piano acquisto |
1° tranche sui 42 $ |
Ultima quotazione (21/7/2020) |
43,07 $ |
Resistenza |
56,5 $ |
Supporto |
41,228 $ |