NASDAQ100 WEEKLY - Ulteriore nuovo massimo storico sull'indice tecnologico azionario che ora rifiata !


SEGNALI DI ENTRATA E DI USCITA DEL MODELLO QUANTITATIVO LOMBARD PER IL TRADING SULLE AZIONI NASDAQ TIME FRAME SETTIMANALE. I SEGNALI VENGONO GENERATI UNA VOLTA A SETTIMANA E PUBBLICATI SUL SITO IL LUNEDI MATTINA E VALEVOLI PER TUTTA LE SETTIMANA. IL REPORT SI COMPONE DI SEGNALI DI ACQUISTO PER NUOVE POSIZIONI E DI AGGIORNAMENTO PER I TITOLI GIA' PRESENTI IN PORTAFOGLIO.
ASTENERSI PRIMA DI AVERE COMPRESO CON ESATTEZZA IL PROFILO DI RISCHIO E LE CARATTERISTICHE TECNICHE DEL SERVIZIO CON LA LETTURA DELLE SPIEGAZIONI POSTE NELLA DICITURA "Il Portafoglio LombardReport": (clicca qui >>>
CONSIGLIAMO DI SEGUIRE IN PAPER TRADING LE OPERAZIONI PER QUALCHE SETTIMANA PRIMA DI APPLICARLE.

A fronte di un inizio di settimana che si annunciava scoppiettante con aperture in gap up per gli indici azionari statunitensi, tanto da far registrare all’indice tecnologico NASDAQ100 un nuovo massimo storico (grazie a report con “target price” fantastici su Tesla, Amazon, Apple, Netflix, Alphabet), ha fatto seguito, già nel corso della stessa giornata, una settimana in laterale, senza spunti significativi. Eppure le novità non mancavano, dai primi buoni dati societari trimestrali bancari (dovuti al trading e non certo all’attività tradizionale dove si riscontrano notevoli accantonamenti contro perdite su crediti), ai buoni dati macro (che però non tengono conto ancora dell’ultimo aumento dei casi di virulenza), all’ennesima notizia positiva sul vaccino da parte della società Moderna ma, evidentemente, qualcuno ha iniziato a prendere coscienza del fatto che l’indice NASDAQ è in un bollone speculativo, le tensioni USA-CINA si acuiscono e soprattutto che i mesi a venire non saranno facili dal punto di vista sanitario se non saranno prese misura drastiche di contenimento anche se ciò comporterà, ovviamente, una contrazione a livello economico. Il confronto con l’esperienza europea dovrebbe costituire un monito per l’Amministrazione US e per i singoli stati sui rischi di una riapertura affrettata: un secondo fallimento nel mettere sotto controllo il virus sarebbe imperdonabile ed avrebbe un costo politico enorme per la Casa Bianca e le amministrazioni locali coinvolte. Per questo motivo le strategie di contenimento dovrebbero pesare sull’economia US in maniera significativa nei prossimi 2 mesi, rallentandone la ripresa. La maggior rapidità nel riaprire l’economia e l’enorme ammontare di stimolo fiscale e monetario erogati hanno permesso all’economia USA di performare assai meglio delle attese nei mesi di Maggio e Giugno, quanto detto però sulle prospettive macro dei prossimi 2 mesi dovrebbe manifestarsi a breve nei prossimi dati macro, frenando sulle aspettative di un recupero a “V” recentemente affermate. In parole semplici è il classico serpente che si morde la coda, guardando all’Europa chissà se gli States (ma anche altri Paesi come India, Brasile, Messico, Sudafrica) capiranno che senza fare sacrifici non faranno che peggiorare la situazione ed il vaccino, per essere efficace sulla maggior parte della popolazione mondiale, ha bisogno di essere testato e testato e testato, altro che su 45 pazienti come ha recentemente detto Moderna. Gli effetti collaterali potrebbero, ripeto, potrebbero creare danni sicuramente maggiori.

Come dicevamo prima con l’apertura della stagione delle trimestrali societarie, il mercato si sta mostrando ottimista circa l’impatto sui conti aziendali dalla crisi pandemica. Il consenso si attende un calo degli utili, tra le società dell’S&P500, del 24% per il 2020. Per il secondo trimestre, si stima oltre un 50% di calo. La visibilità è poca, in considerazione del fatto che oltre un terzo delle aziende ha ritirato la propria previsione e la dispersione tra i settori è enorme. In ogni caso, il target di consenso implica un forte recupero degli utili tra il terzo ed il quarto trimestre al fine di ridurre il calo accumulatosi nei primi 2 trimestri. Gli investitori, poi, guardano al 2021 nel quale le stime indicano un guadagno del + 30%, che porterebbe i profitti in linea col 2018 (v. grafico):

Il rally azionario ha spinto le valutazioni su livelli estremi, anche utilizzando le apparentemente generose stime di consenso, i PE trailing, e quelli basati sulle stime 2020 e 2021 sono superiori al 20x. Applicando 20x PE al livello utili del consenso per il 2021 otteniamo per l’S&P 500 alla fine dell’anno prossimo un livello di 3.200 punti. In altre parole, usando su uno scenario già benigno in termini di utili, un PE di oltre 3 punti superiore a quello medio degli ultimi 5 anni, otteniamo un target che non implica, praticamente, alcun progresso dell’indice nei prossimi 18 mesi (v. grafico):

Tra i vari indici di valutazione spicca la “market cap to sales” giunta su livelli che storicamente hanno fatto da barriera ad ulteriori rialzi. E’ vero che l’ammontare di supporto fiscale e monetario erogato può giustificare, da solo, dei multipli stabilmente più elevati di quanto riportato dal grafico:

Analizziamo ora i 3 principali indici azionari iniziando dal NASDAQ100 che, “ca va sans dire”, nella giornata di lunedì scorso è riuscito a far registrare un nuovo massimo storico a 11069.26 anche se poi prese di beneficio hanno riportato i valori in area 10600. Siamo così giunti all’estensione del 150,0% del movimento di onda 2-3-4 (in giallo), con un RSI a 14 ritornato in zona più tranquilla a 62 dopo il picco di 72. Ulteriore estensione dell’indice fino in area 11300 (estensione del 161,8%) mentre il primo supporto rilevante lo troviamo in area 10000/9900 (ritracciamento del 27,2% dai massimi). La settimana si è chiusa a 10645.22 con una perdita del - 1,76% che porta il segno positivo da inizio 2020 al + 21,90%.

Meglio in settimana, ma sempre molto indietro rispetto al NASDAQ100, per quanto riguarda l’indice S&P500. Chiusa la figura di “island reversal”, costruita agli inizi di giugno, l'S&P 500 ha lottato contro la resistenza costituita proprio dal massimo della figura suddetta, limandola di soli 5 punti ma poi chiudendoci sotto in tutti i giorni della settimana. La volatilità realizzata è calata enormemente, e anche quella implicita (Vix) è sui minimi da diverso tempo. Queste caratteristiche farebbero propendere per un’uscita rialzista dal range (nei sacri testi è scritto: "never sell a dull market"). Vedremo ! Quindi, ora, al rialzo il primo obiettivo sarà la chiusura dell’ultimo Gap ancora aperto a 3328.45 dello scorso febbraio, per poi attaccare il massimo storico a 3393.52. Di contro primo supporto in area 3050 ma rimane sempre valido, come ultima “ratio” il vero supporto in area 2950. La settimana di contrattazione si è chiusa a 3224.73 con un guadagno del + 1,25% che ha portato il deficit da inizio anno a – 0,19%.

Colpo d’ala dell’indice DOW JONES, che in settimana ha guadagnato più degli altri due indici grazie alla pubblicazione delle prime trimestrali delle Società di appartenenza uscite abbastanza buone. I valori hanno combattuto tra le M.M a 200 semplice ed esponenziale per poi risucire, come per l’S&P500 a chiudere il Gap della figura dell’island reversal. Al rialzo prima resistenza in area 27600, al ribasso primo supporto in area 25750 ma ben più importante l’area 25000 (ritracciamento del 27,2% dai massimi relativi). Le contrattazioni della scorsa settimana si sono chiuse a 26671.95 il che porta ad un guadagno del + 2.29% ed il deficit da inizio anno al – 6,54%. Di seguito i relativi grafici:

ORO INDEX

Le banche centrali hanno aggiunto acquisti netti per 39,8 tonnellate di oro a maggio, secondo gli  ultimi dati del World Gold Council. Gli acquisti di maggio hanno mantenuto il ritmo che abbiamo visto nei primi quattro mesi dell'anno ed è stato leggermente superiore alla media di 35 tonnellate. Fino ad ora, nel 2020, le banche centrali hanno aggiunto alle loro riserve acquisti per 181 tonnellate d'oro. Questo è circa il 31% in meno rispetto al totale rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Il tasso più basso di acquisti nel 2020 era in parte previsto, vista la forza degli acquisti delle banche centrali sia nel 2018 che nel 2019.

La domanda delle banche centrali è arrivata a 650,3 tonnellate l'anno scorso. Questo è stato il secondo livello più alto di acquisti annuali per 50 anni, leggermente al di sotto degli acquisti netti del 2018 di 656,2 tonnellate. Secondo il WGC, il 2018 ha segnato il livello più alto di acquisti annuali netti di oro da parte delle banche centrali dalla sospensione della convertibilità del dollaro in oro nel 1971 e il secondo totale annuale più alto mai registrato. Il World Gold Council basa i suoi dati sulle informazioni trasmesse al Fondo monetario internazionale.

Continuando una tendenza che abbiamo visto per tutto il 2020, la Turchia ha guidato gli acquisti di oro delle banche centrali a maggio, aggiungendo 36,8 tonnellate. Ciò porta le sue riserve totali a circa 561 tonnellate. La lira turca è scesa ai minimi storici all'inizio di maggio. Gli analisti hanno detto che le riserve in valuta estera sono in rapida contrazione, l'inflazione e la svalutazione della valuta turca non mostrano segni di riduzione. La banca centrale turca sta freneticamente cercando di fermare la discesa della sua valuta. Nel frattempo, la Turchia sta vendendo dollari. Secondo Bloomberg, le banche statali turche hanno venduto circa 1,1 miliardi $ di valuta in soli due giorni a maggio.

L'Uzbekistan è stato l'altro importante acquirente di oro a maggio, aggiungendo 6,8 tonnellate di oro alle sue riserve. Gli uzbeki sono stati grandi acquirenti nel 2019, ma quest'anno sono stati principalmente venditori.

La Russia ha acquistato una mezza tonnellata di oro a maggio. A marzo, la Banca centrale russa aveva annunciato un piano di sospensione momentaneo degli acquisti di oro, in vigore dal 1° aprile. Ma all'inizio di aprile, le banche russe hanno chiesto alla Banca centrale di riprendere a comprare oro per le loro riserve mentre le esportazioni di oro erano ostacolate dalla pandemia. In una lettera rilasciata il 29 aprile, la banca centrale russa ha dichiarato di non aver visto la necessità di riprendere a comprare oro, ma ha aggiunto che continuerà a monitorare la situazione sia nel mercato globale dell'oro che nel settore bancario.

La Mongolia è stato l'unico grande venditore a maggio, riducendo le sue riserve auree di 3,3 tonnellate, mentre la Colombia ha venduto 0,9 tonnellate di metallo giallo.

Per l'ottavo mese consecutivo, la Banca centrale cinese non ha segnalato acquisti di oro. Non è raro che la CINA taccia per poi annunciare improvvisamente un forte aumento delle riserve. Molti analisti ritengono che la CINA detenga molto più oro di quanto sveli ufficialmente. Molti esponenti finanziari ipotizzano che la CINA mantenga diverse migliaia di tonnellate di oro "al di fuori dei libri contabili" in un'entità separata chiamata State Administration for Foreign Exchange (SAFE). Date le dinamiche politiche e la guerra commerciale in corso, sembra improbabile che i cinesi abbiano improvvisamente smesso di aumentare le loro riserve auree.

Il World Gold Council afferma che si aspetta che la domanda delle banche centrali per l'oro continui nel breve termine, da un’indagine sulle Banche centrali del WGC 2020 ha rilevato che il 20% di esse ha in programma di espandere le proprie disponibilità in oro nei prossimi 12 mesi.

La settimana operativa è stata caratterizzata da una scarsa volatilità dovuta ad una lateralizzazione dei prezzi ingabbiati tra i 1780 ed i 1830 $/oz. conseguentemente, anche a noi, con il nostro investimento sull’ETF (PHAU) con la strategia “The Challenger”, non rimane che attendere. Manteniamo la nostra previsione di target posta in area 1850/1860 $/oz., a quel punto valuteremo le condizioni del mercato in ottica area 2000 $/oz.

 La settimana della commodity si è chiusa a 1810.00 $/oz. con un buon rialzo del + 0,45% che porta il guadagno da inizio anno al + 18.84%. Di seguito il grafico weekly dell’ORO INDEX:

LA POLITICA USA DI DONALD TRUMP

I segnali di ripresa economica negli Usa stanno affrontando ora più che mai l'imperversare del virus, che non accenna a rallentare il suo decorso; il nuovo record di casi ha messo 18 stati in zona rossa, i contagiati superano i 3 milioni e i decessi si attestano sui 138 mila casi.

Nel parlamento americano si discute con grande animosità sui provvedimenti da prendere contestualmente allo stato di emergenza; la portavoce della Camera Nancy Pelosi si dice preoccupata circa lo scadere dei sussidi finanziari, (tra cui l'indennità federale di disoccupazione di 600 dollari), e il dibattito verte inevitabilmente su nuovi provvedimenti di aiuti per i cittadini e le imprese Usa, senza però non registrare scontri tra Repubblicani e Democratici, i quali hanno visioni diverse su molti aspetti che riguardano gli aiuti finanziari; se non si arriverà ad un accordo, Pelosi potrebbe sospendere la consueta pausa estiva della Camera di agosto per arrivare ad un punto sulla situazione.

Il surreale contesto fa da sfondo alla battaglia presidenziale tra l'attuale presidente Donald Trump e il probabile sfidante Joe Biden, i quali a colpi di promesse elettorali cercano di portarsi a casa la permanenza, in un caso, o il trasferimento, nell'altro, alla Casa Bianca. A tal proposito Biden annuncia un piano da trilioni di dollari, (2 per la precisione), che porterebbe grandi investimenti in infrastrutture ad impatto ambientale zero e un piano sull'occupazione in un arco temporale di 4 anni; la proposta mira al raggiungimento, entro il 2035, della generazione di energia senza emissioni di carbonio e ad una riforma che generi milioni di posti di lavoro; Biden, revisiona le tempistiche del piano, che in una precedente task force, vedeva questi investimenti spalmati su 10 anni invece che 4. Secondo il candidato democratico tali investimenti sarebbero cruciali per la ripresa economica e per quella sanitaria del paese e servirebbero in un tempo breve per essere pienamente efficaci. Biden, inoltre, vorrebbe istituire delle leggi che facilitino l'applicazione delle regole ambientali e creare una divisione di salvaguardia dell'ambiente all'interno del Dipartimento di Giustizia americano. Biden non ha però fatto chiarezza su come raccoglierà i soldi necessari ad esaudire il suo ambizioso progetto green, l'unica cosa che più volte ha ribadito è l'intenzione di far pagare un numero maggiore di tasse ai cittadini più ricchi, trovando in questo grande opposizione da parte dei repubblicani, molto più orientati ai tagli fiscali piuttosto che agli incrementi.

Mentre il presidente Trump continua a far infuriare i suoi collaboratori, (vedi il Dr. Anthony Fauci), considerando l'uso della mascherina come meramente opzionale e dando un'immagine poco responsabile e attenta nell'affrontare la pandemia, Biden si conferma più avanti nei sondaggi rispetto all'attuale presidente, soprattutto fa da driver negli stati considerati “caldi”; Arizona, Winsconsin, Carolina del Nord, Pennsylvania, Florida e Michigan e mostra un'immagine di se molto più rassicurante e orientata alla responsabilità del delicato momento.

Sul fronte cinese le cose non vanno certo meglio per Trump, il quale dopo aver annunciato e sottoscritto leggi che cesserebbero definitivamente il rapporto preferenziale con Hong Kong, (Hong Kong Autonomy Act), e severe restrizioni per coloro che volessero fari affari con la Cina, a causa della intromissione di Pechino nel sistema politico economico dell'ex colonia britannica, si è ritrovato puntualmente a dover fronteggiare il boomerang di risposta asiatico; la Cina infatti ha annunciato che prenderà contro provvedimenti alle mosse politiche di Trump prendendo di mira le istituzioni e gli individui statunitensi sul proprio territorio e ribadendo con forza che gli affari cinesi devono essere trattati in patria senza alcuna interferenza da parte di stati stranieri. In questo clima di iper tensione tra le due grandi economie mondiali, rischia di saltare anche l'accordo commerciale stipulato ad inizio anno, che ha preso forma nella sua prima fase, ma di cui, Trump si dice non più interessato ad andare avanti con le fasi successive; i rapporti quindi sembrano sempre più compromessi. 

POLITICA DELLA FEDERAL RESERVE

Secondo quanto emerso dal Beige Book, rapporto che viene pubblicato otto volte all'anno dal Consiglio della Federal Reserve, con lo scopo di informare sulle attuali condizioni dell'economia americana, l'attività economica ha piano piano ripreso un corso per così dire “normale”, rispetto al periodo di scoppio della pandemia, anche se, rimane molto al di sotto dei livelli pre-pandemici. Il rapporto si riferisce al periodo che comprende lo scorso 6 luglio e segnala riprese positive in tutti i 12 distretti economici in cui vengono divisi gli Usa; nello specifico l'occupazione è cresciuta rispetto a mesi fa, così come le vendite al dettaglio, la vendita di veicoli, il settore del tempo libero e dell'ospitalità e quello manifatturiero. Rimane in affanno il settore dei servizi professionali alle imprese e il settore agricolo.

Anche in questa settimana non sono mancati gli interventi dei vari esponenti di spicco della Fed; vediamo una rapida carrellata.

John Williams, Presidente Fed di New York, elogia l'utilizzo dei programmi di credito utilizzati per fronteggiare la pandemia, i quali hanno permesso di allentare le tensioni sul mercato finanziario e a rafforzare la fiducia che ha permesso l'accesso al credito del mercato privato a prezzi accessibili.

Robert Kaplan, presidente Fed di Dallas, sottolinea l'importanza di portare la mascherina, soprattutto in un momento in cui i contagi sembrano aumentare nuovamente e si dice non troppo ottimista sulla tenuta della ripresa economica Usa, la quale potrebbe rallentare se i cittadini americani non si dimostrassero responsabili come dovrebbero.

Sulla scia di Kaplan è la presidentessa dei Comitati per la stabilità finanziaria della Fed, Lael Brainard, la quale si dice preoccupata sulla tenuta della stabilità economica che batte inevitabilmente pari con la diffusione e l'evoluzione del virus; Brainard sostiene che la Fed dovrà fare ancora molto per sostenere la ripresa e nel lungo termine dovrà fungere non solo da stabilizzatrice economica, come sta facendo ora, ma da perno sul quale l'economia possa efficacemente girare; una buona politica, secondo Brainard, potrebbe essere quella di mantenere i tassi di interesse allo 0% finche l'inflazione non abbia raggiunto il 2%.

James Bullard, presidente Fed di St. Louis, ritorna sulla questione sanitaria, affermando che se non si adotteranno misure più efficaci e restrittive circa il controllo del rischio pandemico si potrebbe arrivare a una crisi finanziaria data dal fallimento di molte attività economiche.

Molto meno diplomatico l'intervento di Patrick Harker, presidente della Fed di Philadelphia, il quale afferma che gli Stati Uniti hanno fallito nel controllo del virus e si aspetta un crollo vertiginoso del Pil del 20% nel primo semestre; Harker si dice favorevole, come la collega Brainard, a lasciare i tassi di interesse invariati fino a che l'inflazione non abbia raggiunto l'obiettivo del 2%.

Infine, ma non meno importante, è il profondo disavanzo che ha subito il bilancio degli Stati Uniti nel mese di giugno; si parla di un deficit di 864 miliardi, si tratta del più alto nella storia, di gran lunga più gravoso di molti deficit ANNUALI mai registrati.

DATI MACROECONOMICI

La settimana si apre con i dati sull'inflazione; la variazione dei prezzi di beni e servizi con l'esclusione di cibo ed energia (dato Core), a giugno migliora di 3 punti (+0,2%) rispetto a maggio che era del -0,1% con un'aspettativa dello 0,1%, di poco sotto al dato effettivo; si mantiene stabile invece il dato annualizzato all' 1,2%, di poco superiore alle aspettative dell'1,1%.

L'attività commerciale nello stato di New York segna il primo dato positivo dall'inizio della pandemia; a luglio infatti il punteggio è salito a 17,20, nettamente superiore al dato di giugno del -0,20 e delle aspettative di 10 punti.

Anche la produzione industriale a giugno si attesta sopra le stime, segnando un dato in aumento del +5,4%, rispetto a maggio che era del +1,4% e rispetto al dato atteso di +4,3%.

Un tono un po' più misto sul fronte delle nuove richieste settimanali dei sussidi di disoccupazione; nella settimana dal 9/07/2020 al 16/07/2020 le nuove richieste sono state di 1,3 milioni, meglio della settimana precedente che erano di 1,310 milioni anche se il dato rimane sopra le aspettative che si attestavano a 1,250 milioni.

Sostanzialmente, le vendite al dettaglio del Control Group (ex auto, carburanti e materiali di costruzione) hanno fatto nuovi massimi, recuperando interamente il calo legato al Covid, il che è una cosa abbastanza straordinaria, anche se bisogna considerare che per effetto dei vari schemi (sussidi, invio di assegni etc.) il reddito degli americani è significativamente salito durante la crisi, e forse il fatto che abbiano ripreso a spendere non deve essere così sor-prendente. Il dato si posiziona al di sopra delle aspettative degli analisti al 5,6%, (attesa del 3,6%), rimangono al di sotto del mese di maggio che erano del 10,1% (dato rivisto da 11%);

L'attività nel settore manifatturiero nell'area di Philadelphia, (Philadelphia Fed manifacturing index), nel mese corrente vede una contrazione rispetto al mese di giugno; infatti lo scorso mese aveva registrato una lettura di 27,5 punti, mentre a luglio il dato è di soli 24,1 punti, va segnalata però la positività dello stesso rispetto all'aspettativa di 20 punti degli analisti. Il rapporto ha segnato un andamento positivo per quanto riguarda l'occupazione, rilevando una lettura di 20,1 punti, molto più alta rispetto al -4,3 di giugno, facendo segnare il dato più alto da ottobre.

I permessi di costruzione sono aumentati a 1,241 milioni a giugno, a maggio erano 1,216 milioni, mentre il dato atteso era di poco più incoraggiante, attestandosi a 1,29 milioni di nuovi permessi; l'avvio dei nuovi cantieri si espande a 1,186 milioni a giugno, con un'aspettativa di 1,169 milioni e un dato precedente di 1,011 milioni.

Infine è interessante notare la controtendenza dei consumatori a seguito dei nuovi focolai del virus che si stanno espandendo negli Usa; l'indicatore di fiducia dei consumatori dell'Università del Michigan ha messo in evidenza il trend a ribasso del sentimento dei consumatori che scende nel mese di luglio a 73,2 punti rispetto alla lettura di giugno di 78,1 e rispetto ad un'aspettativa di ben 79 punti.

FOCUS SU TITOLI

ANALOG DEVICES – 6,22%. Aria di investimenti anche per Analog Devices, azienda statunitense specializzata in chip analogici; l'operazione messa in atto mette sul piatto circa 68 miliardi di dollari e acquisisce MAXIM INTEGRATED PRODUCTS (+ 9,28%), azienda leader nella vendita di dispositivi a semiconduttore; Secondo i termini dell'accordo, gli azionisti Maxim riceveranno poco meno dei due terzi di una quota di azioni ordinarie ADI per ciascuna azione di azioni ordinarie Maxim detenute alla chiusura della transazione, che dovrebbe avvenire la prossima estate. Alla chiusura, gli attuali azionisti ADI deterranno circa il 69% della società combinata, mentre gli azionisti Maxim deterranno circa il 31%, affermano le società.

ALIGN TECHNO + 17,93%. La società di prodotti ortodontici, nota per il suo sistema di raddrizzatura dei denti “Invisalign”, ha ottenuto degli ottimi guadagni grazie alla forte richiesta degli allineatori trasparenti. Gli americani, giustamente o erroneamente, percepiscono le persone con i denti dritti come più attraenti, di successo e occupabili di quelle senza, secondo gli studi. Quindi, un investimento in trattamenti per raddrizzare i denti ha il potenziale per ripagarsi a lungo termine. Un allineatore trasparente è un vassoio rimovibile in plastica che è quasi completamente invisibile quando indossato. Il dispositivo è personalizzato per adattarsi ai denti, poiché è stampato in 3D in base alla scansione dentale. I vantaggi sono molti ad iniziare dal fatto che i pazienti possono rimuovere il dispositivo ogni volta per mangiare, bere, lavarsi i denti e usare il filo interdentale, non hanno bordi o fili (a differenza delle parentesi graffe tradizionali) che possono danneggiare le gengive o rendere sgradevole la masticazione, inoltre sono molto convenienti e potrebbero far risparmiare migliaia di dollari. Di contro gli allineatori trasparenti sono raccomandati per gli adulti e non per i bambini inoltre il dispositivo non è in grado di trattare alcuni disallineamenti complessi nei denti ed è limitato alla regolazione di movimenti semplici o di ribaltamento a livello 2D (sinistra o destra, avanti o indietro, ma non su o giù).

APPLE INV%. Buonissime notizie in casa Cook; il colosso digitale di Cupertino ha sventato una maxi multa da miliardi di euro, 13 per la precisione, che accusava Apple di aver beneficiato per anni di un regime fiscale agevolato da parte dell'Irlanda, la quale le avrebbe consentito di pagare molte meno tasse di quelle dovute nel contesto delle sue attività commerciali all'interno dell'Unione Europea. Il nodo cruciale della questione era la convenienza dell'Irlanda ad offrire ad Apple un regime fiscale di favore pur di far sì che la sua sede europea avesse base nel proprio territorio nazionale; a seguito di ciò la Commissione Europea aveva stabilito che il governo irlandese avrebbe dovuto recuperare le tasse non pagate da Cook e compagni in un periodo temporale di 10 anni, (dal 2003 al 2013). Dopo 4 anni a seguito dei ricorsi fatti sia dall'Irlanda che da Apple, i quali hanno contestato fermamente che alcun illecito fosse stato effettivamente commesso, la Corte di Giustizia dell'UE si è espressa in favore di Apple; nessuna sanzione è effettivamente dovuta. L'effetto benefico di tale vittoria giudiziaria si è riversato ovviamente anche sulle azioni del colosso tecnologico, che ha visto i suoi titoli balzare al rialzo dell'1.6% subito dopo la sentenza.

GOOGLE – 1,44%. Tempo di investimenti per l'azienda numero uno nella ricerca digitale; Google ha pensato bene di espandere il proprio dominio anche nei mercati asiatici, i quali continuano imperterriti a portare utenti non solo a Google ma anche a FB ed altri giganti della tecnologia; in particolare l'investimento ammonta a 4,5 miliardi di dollari e la compagnia di telecomunicazioni in questione è l'indiana Jio Platforms.

Jio è rapidamente diventato il primo operatore internet mobile dell'India, portando milioni di utenti in rete, destando quindi comprensibilmente l'interesse all'investimento dei maggiori player tecnologici mondiali, tra cui Google, che vede ottime prospettive di espansione.

PORTAFOGLIO AZIONARIO

In queste due settimane l’operatività con il Portafoglio LombardReport è andata bene con il raggiungimento del target sui titoli ENEL e FISERV con la strategia WEEKLY sul NASDAQ100, di contro lo STOP subito su ASTM dopo aver sfiorato anche su questo titolo il target consigliato. Bene INOVIO sul quale speriamo di andare a target il più presto possibile. Ricordo che il titolo è altamente speculativo ed il +/- 10% è all’ordine del giorno, quindi lo STOP prima arriva a pareggio è meglio stiamo. Nel frattempo abbiamo aggiunto un acquisto sul titolo del Nasdaq, ALPHABET C.

L’operatività in queste due settimane con il Portafoglio “The Challenger” è rimasta tranquilla ma comunque molto soddisfacente grazie alla vendita a target (+ 22,17%) sul titolo SORRENTO THERAPEUTICS e (+ 27,23%) sul titolo HARLEY DAVIDSON sul quale contiamo di rientrare appena i prezzi scendono un po'. Sui titoli AURORA CANNABIS e TUI, abbiamo già analizzato di acquistare un secondo lotto. Appena i valori si avvicineranno a quelli preventivati, daremo subito il segnale di BUY nell’apposita sez. del Portafoglio. Alla prossima.

PUBBLICAZIONE DELLE TRIMESTRALI ECONOMICHE SUI TITOLI DEL NASDAQ100 NELLA SCORSA SETTIMANA.

ASML – 3,10%. La holding olandese che produce macchine complesse per la produzione di circuiti integrati e chip, ha riportato utili nel 2° trimestre 2020 pari a 1,79 $/az. su ricavi di 3,326 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 1,89 $/az. su ricavi per 3,085 mld $. Il fatturato è cresciuto del 26,9% su base annua. La società ha dichiarato di prevedere un fatturato del terzo trimestre compreso tra i 3,60 e 3,80 mld $. L'attuale stima degli analisti per i ricavi è di 4,00 mld $.

Peter Wennink, Presidente e CEO di ASML ha dichiarato: “Le nostre aspettative di crescita per il 2020 sono sostanzialmente invariate rispetto alla nostra visione dell'inizio anno". Infine ASML ha accettato di acquisire tutte le quote di Berliner Glas, un produttore privato di moduli ceramici e ottici. L'acquisizione sarà completata una volta ottenute tutte le necessarie autorizzazioni regolamentari, che è prevista entro la fine del 2020. I dettagli finanziari della transazione non saranno divulgati.

FASTENAL + 2,72%. La Società, impegnata nella distribuzione all'ingrosso di forniture industriali e per l'edilizia nel Nord America, ha riportato utili nel 2° trimestre 2020 pari a 0,42 $/az. su ricavi di 1,509 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 0,36 $/az. su ricavi per 1,47 mld $. Il fatturato è cresciuto del 10,3% su base annua.

NETFLIX – 10,16%. La Società di intrattenimento su Internet con programmi TV, fil e documentari, ha causato un po' di sconcerto, tra gli investitori, dopo la pubblicazione dei dati economici, non tanto per i risultati in sé, quanto per le previsioni di nuove sottoscrizioni per il terzo trimestre, risultata la metà delle attese degli analisti (2.5 mln vs 5 mln del consenso) e un quarto di quelle totalizzate nel secondo trimestre. Secondo il Ceo, Reed Hastings, i consumatori, che si erano gettati sull’home entertainment in generale, e in particolare sui contenuti in streaming durante il periodo di lockdown stanno superando lo shock iniziale da Covid e annesse restrizioni, e quindi la domanda potrebbe calare. Ma aggiunge che prevede lo stesso free cash flow del 2019 pari ad 1 mld $ o forse più. Ad aprile, abbiamo aumentato il debito di 1 mld $ ad un tasso misto del ~ 3,3% in tranche sia in dollari statunitensi che in euro. Abbiamo chiuso il secondo trimestre con oltre 7 mld $ di liquidità e mezzi equivalenti nel nostro bilancio. Abbiamo liquidità sufficiente per finanziare le nostre operazioni per oltre 12 mesi.

NETFLIX ha riportato utili nel 2° trimestre 2020 pari a 1,59 $/az. su ricavi di 6,15 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 1,81 $/az. su ricavi per 6,08 mld $. Il fatturato è cresciuto del 24,9% su base annua. La società ha dichiarato nella sua lettera agli azionisti che prevede utili del terzo trimestre di ca. 2,09 $/az. su ricavi per ca. 6,327 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è di 2,00 $/az. su ricavi per 6,39 mld $.

PEPSICO INV.%. La Società alimentare di bevande analcoliche e snack ha riportato utili nel 2° trimestre 2020 pari a 1,32 $/az. su ricavi per 15,95 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 1,25 $/az. su ricavi per 15,38 mld $. Il fatturato è diminuito del 3,1% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa.

La società ha dichiarato in una nota: "Al momento non stiamo fornendo prospettive finanziarie per l'anno fiscale 2020. Tuttavia, continuiamo a credere di disporre di ampia liquidità e flessibilità per soddisfare le esigenze della nostra attività e restituire liquidità agli azionisti. Rimaniamo focalizzato sulla conquista sul mercato con il nostro forte portafoglio di marchi in categorie attraenti, catena di fornitura agile e sistemi flessibili di go-to-market, oltre a sfruttare i nostri vantaggi competitivi, per far emergere un'azienda ancora più forte in futuro".


ORDINI DI ACQUISTO NUOVE POSIZIONI DELLA SETTIMANA (7/20/2020)
Non sono presenti ordini di acquisto per la settimana entrante.

Pagina a cura di GIANMARCO LUCHETTI SFONDALMONDO

(articolo di Sandro Mancini)