SEGNALI DI ENTRATA E DI USCITA DEL MODELLO QUANTITATIVO LOMBARD PER IL TRADING SULLE AZIONI NASDAQ TIME FRAME SETTIMANALE. ESCE OGNI INIZIO SETTIMANA.
IL REPORT SI COMPONE DI SEGNALI DI ACQUISTO PER NUOVE POSIZIONI E DI AGGIORNAMENTO PER I TITOLI GIA' PRESENTI IN PORTAFOGLIO.
ASTENERSI PRIMA DI AVERE COMPRESO CON ESATTEZZA IL PROFILO DI RISCHIO E LE CARATTERISTICHE TECNICHE DEL SERVIZIO CON LA LETTURA DELLE SPIEGAZIONI POSTE NELLA DICITURA "Il Portafoglio LombardReport": (clicca qui >>>)
CONSIGLIAMO DI SEGUIRE IN PAPER TRADING LE OPERAZIONI PER QUALCHE SETTIMANA PRIMA DI APPLICARLE.
La “locomotiva” mondiale, il NASDAQ100 ha rotto al rialzo il precedente massimo storico. A soli due mesi, o poco più, dalla discesa più violenta (in termini di tempo/prezzi e di volatilità) della storia dei mercati azionari mondiali, ciò sembra impossibile da credere, ma è la realtà. Anche gli altri due principali indici azionari USA stanno recuperando posizioni, via via che gli investitori adeguano il “positioning” sia settoriale che di fondo a causa del crollo della volatilità. La risposta non può essere che la combinazione di tassi a zero, l’immensa liquidità iniettata dalla FED con una piccola parte della quale, molto probabilmente, a fondo perduto, lo stimolo fiscale e l’immancabile leva finanziaria. E’ come giocare al casinò con soldi, in parte, non tuoi. Ma non solo negli USA le rotative vanno a mille, anche in CINA (nuovo pacchetto di stimoli da 1 trilione di $), in Europa (nuovo pacchetto di stimoli da 700 mln $) ed in Giappone, le rotative stampano carta-moneta a tutto andare.
Negli USA tra i professionisti finanziari (tre su quattro) sono convinti che la FED sia dietro l'attuale rally grazie a un flusso di liquidità senza precedenti compresa tra gli 8 ed i 12 trilioni $ sulla base di acquisti di asset, backstops e garanzie, i quali affermano che ciò che stiamo assistendo ora sui mercati azionari sia una continuazione della bolla generata dall’ex Presidente della FED, Ben Bernanke nel 2008, coadiuvata ed implementata dal successivo Presidente della FED, Yanet Yellen e ora disperatamente difesa dallo stesso Presidente Jerome Powell che nella riunione del FOMC del 23-24 ottobre 2012, un mese dopo che la FED aveva annunciato il QE3, aveva dichiarato: "Il mercato nella maggior parte dei casi ci incoraggerà a fare di più. Non sarà mai abbastanza per il mercato. I nostri modelli ci diranno sempre che stiamo aiutando l'economia e probabilmente sentirò sempre che questi benefici sono sopravvalutati. E saremo in grado di dirci che la funzione di mercato non è compromessa e che le aspettative di inflazione sono sotto controllo. Cosa ci può fermare, a parte una crescita economica molto più rapida, che probabilmente non è in nostro potere produrre? Penso che in realtà siamo in grado di incoraggiare l'assunzione di rischi e questo dovrebbe darci una pausa. Gli investitori ora comprendono davvero che saremo lì, pronti, per prevenire gravi perdite. Non è facile per loro fare soldi, ma hanno tutti gli incentivi per correre più rischi e lo stanno facendo. Nel frattempo, sembriamo che stiamo soffiando su una bolla della “duration” del reddito fisso che comporterà grandi perdite quando i tassi saliranno in futuro. Si può quasi dire che questa è la nostra strategia”.
Quindi, come si può quantificare o visualizzare quanto è grande la "bolla Powell" ? Mentre ci sono molti modi per rappresentare la bolla generata dalla FED in tutte le attività che sono diventate il ricettacolo del torrente di liquidità illimitato iniettato una, particolarmente affascinante, è stata proposta da Eddie van der Walt di Bloomberg che scrive: "i prezzi tra le materie prime e le azioni sono gravemente disconnessi, una correzione comporterà probabilmente un riequilibrio con le azioni a prezzi inferiori e le materie prime a prezzi più elevati".
Come osserva l'analista delle materie prime di Bloomberg, il Nasdaq è scambiato con un multiplo di 152 volte l'indice Bloomberg Commodity, superando i massimi visti durante la bolla delle “Dot Com” tra il 1997 ed il 2000, di quasi il doppio ! (v.grafico)
In altre parole, la maggior parte della liquidità di nuova creazione si è riversata in azioni anche se le materie prime - che tendono ad essere una rappresentazione di gran lunga migliore dello stato economico generale - languiscono. Il rapporto medio dalla fine del 2001 è stato intorno a 37. Tale divergenza deriva dal fatto che il Nasdaq ha violato i massimi storici stabiliti all'inizio di quest'anno mentre le materie prime languiscono vicino ai minimi. Van der Walt conclude dicendo: “Le azioni tecnologiche del Nasdaq non sono grandi consumatori di metalli industriali e petrolio, questo è importante perché dimostra quanto siano diventati i prezzi delle azioni disconnessi dall'economia reale. Qualcosa deve succedere". Per inciso, la strategia per coloro che vogliono combattere la politica della FED, è vendere il Nasdaq ed acquistare materie prime.
Dicevamo che dalla azione dei prezzi azionari sui mercati si evince che stiamo assistendo ad un precipitoso riequilibrio delle posizioni da parte di alcuni investitori istituzionali, senza che nessuna news possa causare turbolenze. Anzi le due più attese della settimana, delle quali parleremo in seguito, sono state ampiamente positive e parliamo dell’accordo commerciale con la CINA di “Fase 1” e dell’impressionante dato sul mercato del lavoro. Non a caso il Vix sta segnando i minimi dal 28 Febbraio scorso, inizio dello storno ed il sentiment sta gradatamente portandosi verso i valori di euforia con gli “shortisti” che gettano la spugna, la protezione dei portafogli scende ai minimi, le posizioni lunghe si stratificano e il mercato diventa vulnerabile. Non sembra quindi davvero un punto attraente per aprire posizioni rialziste, in quanto le valutazioni sono ovunque su livelli visti solo durante la bolla tecnologica. E’ vero, lo ripetiamo da diverse settimane ed anche la nostra moderata operatività è stata condizionata da queste considerazioni, vedremo se anche questo tipo di consuetudine è destinata ad essere disattesa, dopo quella che l'azionario segue principalmente la direzione delle attese sugli utili.
Passiamo ora ad analizzare i tre principali indici azionari sottolineando le diverse configurazioni grafiche, ma ora con forza relativa e prospettive per il futuro convergenti. Come detto in precedenza il NASDAQ100 è riuscito, nella giornata di venerdì, ad attaccare e chiudere la sessione di contrattazioni sopra il precedente massimo storico.
Abbiamo modificato il conteggio delle onde partendo dal minimo del giorno 24 dicembre 2019, con onda 1 max del giorno 29 aprile 2019, onda 2 minimo del 03 giugno 2019 (non segnate sul grafico per motivi di spazio) fino ad onda 3 del max del 19 febbraio 2020, onda 4 con il minimo del 23 marzo 2020 ed infine ci troviamo in onda 5 di 5. Possibili estonsioni in area 10350 e 10650, mentre al ribasso troviamo come primo livello l’area 9000, massimo della fine di aprile e ritracciamento del 27,2% dai minimi ed a seguire l’area 8675, ritracciamento del 38,2% e swing degli inizi di maggio. La settimana si è chiusa a 9824.39 con un guadagno del + 2,81% che porta il segno positivo da inizio 2020 al + 12,50%.
Recupera bene l’indice S&P500 rispetto all’indice tecnologico, rotta al rialzo anche l’area di resistenza 3130 ritracciamento del 76,4% aspettiamo solo l’attacco al massimo storico del 19 febbraio a 3393.52 dal quale dista il 6,25% poi anche su questo indice plotteremo delle proiezioni in territorio inesplorato. Al contrario primo supporto in area 2950 con chiusura di ben 3 Gap, ritracciamento del 27,2% dai minimi e M.M. EXP a 200. La settimana di contrattazione si è chiusa a 3193.93 con un guadagno del + 5,42% che ha portato il deficit da inizio anno a – 1,14%.
Infine anche l’indice DOW JONES, sempre grazie alla rotazione settoriale riguadagna valore superando, di poco, l’area di 26890 ritracciamento del 76,4% e facendo registrare un triplo massimo con i prezzi di inizio marzo. Prossimi obiettivi area 28890 chiusura dell’ampio Gap di febbraio ed infine attacco ai massimi storici dal quale dista il 9,06 %. Le contrattazioni della scorsa settimana si sono chiuse a 27110.98 il che porta il guadagno al + 6,73% ed il deficit da inizio anno al – 5,00%. Di seguito il grafico del solo NASDAQ100 in quanto per problemi tecnici sorti nel fine settimana non è stato possibile pubblicare quelli relativi agli altri due indici:
ORO INDEX
Forte rialzo dell’azionario a scapito di oro ed argento che prendono una bella “pacca”. La commodity ha registrato la terza settimana consecutiva di perdite la serie più lunga da settembre e le partecipazioni in fondi negoziati in borsa garantiti da oro sono diminuite per la prima volta da aprile ponendo fine alla più lunga serie di acquisti in più di un anno (v.tabella).
Eppure continua la fase di crescita degli ETF sull’Oro fisico che, nel mese di maggio, hanno aggiunto nei loro depositi 154 tonnellate di metallo prezioso, pari a 8,5 mld $, portando gli asset ad un nuovo massimo storico di 3510 tonnellate, pari ad un afflusso annuale di 33,7 mld $ in netto rialzo rispetto al precedente massimo di 24 mld $ fatto registrare nel 2016. Ma la correzione potrebbe essere temporanea e dovuta al fatto che in questa settimana si sono verificati delle vendite da parte di ETF pari a 2,9 tonnellate.
A livello operativo ciò ha permesso l’acquisto del relativo ETF (PHAU) a 145 con la strategia “The Challenger”. La settimana della commodity si è chiusa a 1685,13 $/oz. con una gran perdita del – 3,61% che porta il guadagno da inizio anno al + 00,00%. Di seguito il grafico weekly dell’ORO INDEX:
LA POLITICA USA DI DONALD TRUMP
A seguito della morte dell'afroamericano George Floyd, avvenuta la scorsa settimana, è partito da Minneapolis, città nella quale si è consumato il crimine, un moto di proteste durissime che si è esteso a macchia d'olio in moltissime altre città Usa e non solo, portando il Presidente ad esprimersi come di consueto su Twitter a riguardo, (“Quando iniziano i saccheggi si inizia anche a sparare!”), e ad agire duramente contro i propri governatori. Trump sembra non aver avuto l'accortezza di stemperare un clima già abbastanza surriscaldato dall'avvenimento, ma anzi, pare aver alimentato la tensione; molti governatori sono stati ammoniti per non aver reagito abbastanza duramente al degenero delle manifestazioni, venendo esortati a non fare la figura dei “deboli imbecilli”; la contro risposta non si è fatta attendere e all'unisono molti di essi hanno bollato Trump come un misogino, omofobo e razzista, incapace di gestire le tensioni razziali interne al paese. Il clima di caos che si è venuto a delineare ha addirittura portato il presidente a considerare la possibilità di invocare l'Insurrection Act, una legge federale vecchia di 213 anni, che gli consentirebbe di schierare unità attive dell'esercito per sedare le rivolte; ovviamente questa pensata “trumpiana” non ha ottenuto largo consenso tra i vertici militari, i quali, a partire dal segretario alla Difesa Mark Esper, si sono detti perplessi circa l'utilizzo di una legge che andrebbe applicata solo in casi di estrema difficoltà nella gestione dell'ordine pubblico, condizione, per ora, non ancora verificatasi; nonostante ciò, martedì sono state inviate dal Pentagono 1.600 unità attive dell'esercito nell'area di Washington DC come misura cautelare.
Sul fronte dell'azione politica, pregiudizio razziale, proteste, sommosse e tentativi di mantenere la legge e l'ordine, questo tema potrebbe risultare un grande boomerang per Trump in vista delle prossime elezioni presidenziali. I democratici stanno lavorando per presentare un disegno di legge da esporre alla Camera ad inizio della prossima settimana, che detta regole chiare ed inflessibili sull'azione della polizia americana e sulla pena giuridica certa che deriva da una mala gestione dell'esercizio del proprio potere; la legislazione in oggetto mirerà a contrastare l'eccessivo uso di forza ingiustificato e punterà a contrastare la cosiddetta “l'immunità qualificata”, (un appartenente alle forze dell'ordine ha in media dalle 3 alle 5 possibilità in più, rispetto ai comuni cittadini americani, di non essere accusato per i crimini commessi), di cui godono i policeman statunitensi. A meno di 5 mesi dalle elezioni americane, il caso Floyd, sta spostando, secondo gli ultimi sondaggi, le preferenze sul candidato democratico Biden, anche se non sono mancati scivoloni mediatici da parte sua, (ricordiamo quando esortava i poliziotti a non mirare a punti vitali ma di sparare alle gambe di fronte a una situazione di pericolo); l'affluenza al voto sembra essere anch'essa molto cambiata con una considerevole mole di nuovi elettori, soprattutto di etnia latina, motivati a voler cambiare il sistema americano e quindi a spostare la preferenza elettorale sui democratici.
Torniamo ora allo scontro con Pechino; dopo le dichiarazioni degli Usa di voler togliere ad Hong Kong le sue peculiarità di partner speciale con benefici annessi e connessi, la CINA ha duramente attaccato l'amministrazione americana attraverso la stampa, asserendo che gli Stati Uniti avrebbero furbescamente fatto quelle dichiarazioni durante le proteste di Minneapolis per distogliere l'attenzione dai loro problemi interni, da cui dovrebbero maggiormente guardarsi, piuttosto che interferire sempre in quelli degli altri. La guerra tra le due superpotenze sembra essersi definitivamente spostata anche sul fronte dei voli commerciali; infatti, dopo le precedenti restrizioni attuate reciprocamente a causa della pandemia, la CINA ha espressamente bandito a due delle compagnie di punta statunitensi, (Delta e United Airlines), di entrare nel Paese e per tutta risposta il Presidente Usa ha bandito l'ingresso a tutte le compagnie cinesi a partire dal 16 giugno. Il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha annunciato che molte delle restrizioni operate nei confronti della CINA sarebbero entrate in vigore venerdì; le restrizioni e i veti comprendono liste nere sulle quali ci sono un gran numero di aziende che devono rispettare determinati standard per fare affari negli Usa e non solo; la guerra commerciale sta toccando moltissimi ambiti, da quello tecnologico a quello finanziario. Di buono ci sono le dichiarazioni del rappresentante commerciale Robert Lighthizer che ha dichiarato di vedere bene l'accordo commerciale "Fase 1" con la Cina, in quanto gli acquisti sono stati robusti nelle scorse settimane, contrariamente alle indiscrezioni che circolavano.
Dopo che le piccole imprese hanno lasciato oltre 140 miliardi di dollari nel serbatoio del programma "PPP" a causa delle norme restrittive che compongono questo tipo di aiuti, il presidente Trump ha firmato un disegno di legge venerdì per offrire ai destinatari dei prestiti governativi per le piccole imprese una maggiore flessibilità nel modo di restituzione e di spesa del sussidio statale. Il voto bipartisan è stato unanime. Le principali modifiche hanno riguardato la riduzione di aiuti dal 75 al 60% che devono essere utilizzati per gli stipendi ai lavoratori e tempi più lunghi per utilizzare e restituire i fondi.
Il presidente russo Vladimir Putin e il suo omologo americano Donald Trump hanno discusso dell'accordo OPEC +, pochi giorni prima che l’organizzazione dei produttori si incontrasse per discutere il futuro dei tagli alla produzione. Il Cremlino in settimana ha dichiarato: "È stato affermato che l'accordo multilaterale raggiunto con il sostegno attivo dei presidenti degli Stati Uniti e della Russia ha portato a una graduale ripresa della domanda di petrolio e alla stabilizzazione dei prezzi”.
L'Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio e i suoi partner, compresa la Russia, si incontreranno questa settimana per discutere se estendere i loro attuali tagli alla produzione di petrolio subito o dal 1° luglio. Gli Stati Uniti non hanno aderito formalmente all'accordo, ma Trump ha contribuito a mediarlo e la produzione del Paese è diminuita in modo significativo poiché i produttori di scisto hanno chiuso i pozzi a causa dei prezzi bassi e della domanda debole. L'organizzazione ha deciso di tagliare collettivamente la produzione di 9,7 milioni di barili al giorno a maggio e giugno per compensare l'impatto sulla scarsa domanda di petrolio dovuta alla pandemia. L'Arabia Saudita e i suoi alleati del Golfo, che hanno fatto ulteriori tagli volontari alle forniture, preferiscono mantenere questi tagli per uno o tre mesi in più, rispetto all’accordo.
Mentre i prezzi del greggio sono aumentati di recente a causa, in parte, di un rimbalzo della domanda più forte del previsto, il mercato mondiale del petrolio potrebbe essere vulnerabile al rischio di una seconda ondata di infezione da virus. Inoltre, a circa 35 $/b, i prezzi sono inferiori a quelli di cui la maggior parte dei paesi OPEC + ha bisogno per coprire la spesa prevista.
LA POLITICA DELLA FEDERAL RESERVE
Mentre l'economia americana si sta lentamente riprendendo dalla crisi pandemica, la Federal Reserve sta discutendo la propria politica riguardo ai tassi di interesse; Powell ha sempre sostenuto, sin dall'inizio del tracollo economico, che i tassi di interesse non sarebbero mai arrivati ad avere segno negativo; di diverso parere sono alcuni funzionari della banca centrale americana, come l'economista Yi Wen, funzionario della Fed di St. Louis, il quale sostiene che per uscire definitivamente dalla crisi bisogna applicare il modello di tassi negativi adottato da Europa e Giappone, che stimolerebbe una ripresa a V dell'economia statunitense. Ovviamente questo non basterebbe da solo per arrivare a risultati concreti e positivi, ma deve essere accompagnato da una forte e aggressiva politica fiscale da parte del governo; i tassi negativi potrebbero da una parte rappresentare una riserva economica per un'eventuale ricaduta, ma dall'altra andrebbero a colpire fondi e risparmi di lavoratori e pensionati, rappresentando una tassa che gli americani difficilmente sarebbero disposti a pagare.
In settimana è intervenuto anche l'ex governatore della Fed, Randy Kroszner, il quale si è espresso sostenendo il grande apporto che la banca centrale ha dato in materia di stimoli finanziari, tagliando i tassi di interesse e immettendo grande liquidità sui mercati; Kroszner ha aggiunto che la FED ha un potere enorme nel prevenire una crisi finanziaria ma non ha potere nel far ripartire in concreto l'economia, compito, questo, che deve essere affidato al governo. Powell ha messo in campo tutti gli strumenti utili di cui disponeva, ora è necessario avere buone politiche per farli funzionare al meglio
DATI MACROECONOMICI
L'indice Pmi Markit riguardante gli acquisti nel settore manifatturiero di maggio presenta un dato in piena concordanza con quello atteso; 39.8 punti, in rialzo rispetto a quello di aprile di 36.1. In leggera discordanza invece l'indice ISM sull'occupazione nel settore manifatturiero che registra a maggio una contrazione di 32.1 punti rispetto alle attese di 35 punti, ma in miglioramento rispetto ai 27.5 punti di aprile. L'indice Pmi elaborato da ISM nel mese di maggio registra un miglioramento rispetto alle aspettative con 43.1 punti rispetto ai 43 attesi e rispetto ai 41.5 del mese precedente.
L'indice Markit composite di maggio balza a 37 punti rispetto a un'attesa di 36.4 punti e ottiene un distacco dai 27 punti di aprile. L'indice PMI dei servizi si chiude a 37.5 punti rispetto ai 36.9 previsti e ai 26.7 di aprile. Bene anche i nuovi ordini registrati nelle industrie ad aprile che si attestano ad un valore di -13% rispetto all'attesa del -14% ma negativo rispetto a marzo che era al -11%.
L'occupazione nel settore non manifatturiero di maggio continua ad essere in contrazione ma leggermente meglio delle aspettative; 31.8 punti rispetto al dato precedente di 1.8 punti in meno.
L'attività nel settore non manifatturiero elaborata da ISM indica un leggero miglioramento con 45.4 punti, rispetto ai 44 di previsione e ai 41.8 di aprile.
La bilancia commerciale di aprile tra beni esportati e importati indica un deficit di 49,4 miliardi $ rispetto ai 49 miliardi $ attesi dagli analisti e ai 42,3 miliardi $ di marzo.
Passiamo ora ai dati sul mercato del lavoro, le nuove richieste di disoccupazione settimanali ammontano a 1,877 milioni, dato sopra le aspettative di 1,80 milioni ma positivo rispetto a quello della settimana precedente che era di 2,126 milioni; le richieste totali di sussidi da quando è scoppiata la pandemia è di 40 milioni.
Infine veniamo agli impressionanti ed impensabili dati mensili sui nuovi occupati non agricoli di maggio. Il numero di nuovi occupati nel settore pubblico è salito a 2,509 milioni, incredibilmente meglio rispetto alle attese degli analisti che prevedevano un calo di - 8 milioni, non paragonabile al dato precedente di - 20,687 milioni; anche nel settore privato i dati risultano eccezionali con un aumento di 3,094 milioni di nuovi occupati rispetto ai -7,5 milioni previsti dagli analisti e ai -19,724 di aprile.
Il tasso di disoccupazione totale registrato a maggio è in discesa al 13,3%, rispetto a una previsione del 19,7% e al dato precedente del 14,7%. In realtà il dato effettivo sarebbe intorno al 16% in quanto 5,4 milioni di lavoratori sono stati classificati come occupati ma non al lavoro quindi, de facto, disoccupati.
A conferma di ciò, il salario orario è tornato a scendere al – 1% dal + 4,7% di aprile, indicando che molti dei lavoratori licenziati il mese scorso (impennata del salario grazie agli aiuti governativi) sono stati riassunti. I motivi delle riassunzioni potrebbero essere legati al fatto di rendere le aziende idonee per accedere al condono dei prestiti legati al PPP (Pay Protection Program).
Il tasso di partecipazione al mercato del lavoro a maggio si attesta al 60,8%, leggermente migliore rispetto ad aprile in cui era del 60,2%.
FOCUS SU TITOLI
AMERICAN AIRLINES + 77,05% - UNITED AIRLINES + 51,21%. Durante la settimana American Airlines è arrivata a guadagnare fino al + 117,0 %. Questa performance fuori dal comune è dovuta al fatto di aver rivelato il piano per operare nel 55% dei voli nazionali previsti per luglio, in significativo aumento rispetto agli ultimi due mesi. Ma guardando ai numeri riportati dalla Transportation Security Administration e alla situazione macroeconomica, l’ottimismo sembra veramente eccessivo.
Come pubblicato nell’immagine della TSA su base giornaliera, non c'è dubbio sul miglioramento dei numeri nelle ultime due settimane, ma ciò non dovrebbe offuscare il fatto che siamo lontani da dove eravamo. L'industria aerea deve aggiungere 2 milioni di viaggiatori giornalieri per raggiungere il pareggio con i numeri riportati lo scorso anno, il che evidenzia che la ripresa è molto lontana. Anche se American Airlines ha in programma di operare il 55% dei voli di linea a luglio, ciò non significa che la compagnia trasporterà il 55% dei passeggeri trasportati nell'anno precedente. Né i sondaggi effettuati da parte di società del settore hanno riscontrato un gran conforto riportando che solo il 39% degli intervistati prevede di fare un viaggio nei prossimi sei mesi. A ciò aggiungiamo che le compagnie aeree dovranno, ma lo stanno già facendo, offrire tariffe a prezzi speciali per attirare i viaggiatori, ovviamente a discapito del margine operativo.
ANALOG DEVICES + 10,31%. Una sfilza di aumenti di valore nelle previsioni degli analisti sul titolo, dopo aver presentato nel secondo trimestre fiscale utili e ricavi in crescita nei settori industriale e delle comunicazioni bilanciata dalla debolezza attesa nel settore automobilistico. Gli analisti rimangono positivi sulla crescita strutturale del 5G dell'azienda e ritiene inoltre che gli sforzi proattivi di controllo dei costi della direzione siano stati prudenti.
ALIGN TECHNO + 17,34%. Il produttore di apparecchi ortodontici ha attraversato momenti difficili durante la pandemia, il titolo ha perso metà del suo valore durante il mercato ribassista di marzo, poiché gli investitori si sono innervositi per l'elevata valutazione che il titolo aveva espresso prima della pandemia. Con le procedure mediche e dentistiche non essenziali che si sono fermate, la Società ha dovuto affrontare perdite di una quantità significativa di attività, almeno temporaneamente, che hanno portato a preoccupazioni per il lungo termine. Sebbene i risultati del primo trimestre siano stati brutti, ALIGN sta sviluppando applicazioni per il trattamento di una più ampia gamma di condizioni mediche dentali e della bocca che potrebbero espandersi anche nei mercati internazionali ai quali non ha ancora attinto.
EXPEDIA + 17,09%. Il principale sito online di prenotazione viaggi, è stato tra i più colpiti quando la pandemia ha fatto precipitare il traffico aereo e alberghiero a marzo. Ma i valori azionari conseguiti da aprile fino ad oggi hanno cancellato gran parte della perdita del 60% del mese di marzo. Expedia ha pubblicato brutti dati di bilancio lo scorso 20 maggio, con prenotazioni di viaggi in calo del 39% nel primo trimestre fiscale che hanno causato perdite nette pari a 258 milioni $. Lo scorso trimestre Expedia ha incassato 1,1 mld $ di liquidità, ma nuovi prestiti, oltre a un profilo di spesa inferiore, lo hanno tenuto al sicuro da qualsiasi imminente crisi di liquidità. La società contava oltre 4 mld di dollari in contanti alla fine di marzo. Per queste ragioni, gli investitori hanno scelto di concentrarsi sul miglioramento del profilo dei costi e sulla prospettiva di un ritorno del traffico delle vacanze già a giugno.
GILEAD SCIENCES – 1,39 %. L’azienda farmaceutica ha recentemente fatto notizia dopo aver ottenuto il consenso del governo USA sull'uso del farmaco “remdesivir” come potenziale trattamento contro il Coronavirus e, secondo quanto riferito dalle agenzie giornalistiche è stata presa di mira dalla britannica AstraZeneca per un possibile accordo di fusione. La società Gilead non ha "commentato" la notizia. Nel contempo anche una e-mail ai funzionari dei media di AstraZeneca non ha ricevuto risposta. Se le due aziende farmaceutiche si fondessero in un'unica società, il valore totale sarebbe di circa 236 miliardi $. Le principali aree di sviluppo di farmaci di Gilead Sciences sono l'HIV, la sindrome da immunodeficienza acquisita, le malattie del fegato, l'ematologia, i tumori e le infiammazioni e le malattie respiratorie, quelle di AstraZeneca includono trattamenti per il cancro, malattie cardiovascolari e condizioni epatiche, metaboliche e respiratorie.
MARRIOTT HLDG + 21,99%. L’operatore e franchisor mondiale di hotel e strutture correlate ha riportato un forte guadagno in settimana. Arne Sorenson, CEO di Marriott, ha dichiarato che la società ha riaperto tutti i suoi hotel in Cina e sta iniziando a vedere un aumento della domanda negli Stati Uniti. Le stanze occupate in Cina sono ancora solo del 40%, ma sono salite dal 7/8% di febbraio. Negli Stati Uniti gli hotel aperti vedono salire la richiesta di stanze che ora hanno superato un occupazione del 20%. Ad aprile, la società ha registrato un tasso di occupazione del 12% in Nord America, quindi il miglioramento sta accelerando. L'occupazione inferiore al 50% non è sufficiente per sostenere gli hotel, ma le tendenze stanno puntando nella giusta direzione. Gli investitori stanno scommettendo su una ripresa di Marriott.
MICROCHIP + 14,56%. Il produttore di circuiti integrati analogici e a segnali misti ha alzato le sue previsioni per il primo trimestre fiscale. Microchip ora prevede che le vendite del primo trimestre raggiungeranno gli 1,29 miliardi di dollari. Gli utili rettificati dovrebbero fermarsi in prossimità di 1,45 $/az. Le precedenti previsioni della società puntavano a guadagni di circa 1,35 $/az. su 1,25 mld $ di vendite. Gli obiettivi aggiornati sono basati sui risultati effettivi nei primi due mesi del trimestre.
MICRON TECHNOLOGY + 12,13%. La società produce e distribuisce nel mondo dispositivi a semiconduttore, principalmente memoria flash DRAM e NAND e sensori di immagine CMOS. Il titolo è scambiato del 20% al di sotto dei massimi di febbraio causa una frenata della domanda sugli importanti mercati dell’automobile e smartphone. Tuttavia è in atto una forte domanda di apparecchiature per l'home office come computer desktop e laptop, dispositivi di rete domestica, computer e tablet, che richiedono tutti un sacco di chip di memoria DRAM e NAND. Il cloud computing è un altro settore rovente che si appoggia fortemente sui chip di memoria DRAM e NAND. Il CEO di Micron, Sanjay Mehrotra, ha spiegato la situazione in questo modo: "Il 5G sarà un motore di crescita significativo per molti anni in termini di aumento delle vendite di unità e di aumento dei contenuti sia per DRAM che NAND. Inoltre è in fase di progettazione un robot super tecnologico che attraverso un sistema di sfruttamento della luce ultravioletta permetterà di sanificare gli ambienti contro Covid-19 e altre malattie; l'irradiazione germicida UV sarà in grado di distruggere il nucleo del virus e potrà mitigare la proliferazione e trasmissione dei microbi”.
SKYWORKS + 14,86%. A Con il settore dei semiconduttori sugli scudi in questa settimana, non poteva mancare Skyworks che lo scorso 4 maggio aveva riportato ricavi ed utili superiori alle attese degli analisti. Per il secondo trimestre si prevede uno slancio ancora maggiore per le sue soluzioni di chip 5G e Wi-Fi 6 che hanno messo in luce la forza del prodotto in categorie che includono automobili, sistemi di sicurezza, sistemi di monitoraggio dei pazienti e hot spot mobili. Inoltre il governo messicano ha autorizzato la riapertura dell’impianto a Mexicali.
TESLA + 6,07%. Elon Musk è pronto ad investire massivamente in Europa; il magnate sudafricano infatti aprirà diversi stabilimenti nel vecchio continente, tra cui in Germania, dove probabilmente a luglio del prossimo anno verrà attivata una grande fabbrica TESLA tra Berlino e Brandeburgo; i piani ambiziosi di Musk preoccupano, e non poco, BMW, la quale dopo aver subito un forte calo di vendite dato dalla pandemia, punterebbe ad entrare in società con la casa automobilistica americana, cercando di ampliare ulteriormente il proprio mercato verso il futuro: le auto elettriche. BMW ha come fiore all'occhiello l'acquisizione di Rolls Royce, la quale le ha portato grande prestigio a livello internazionale, ma anche un peso in termini di investimenti che in questo periodo è difficile sostenere; dal punto di vista strategico l'alleanza con TESLA gioverebbe molto di più, soprattutto in un mercato sempre più orientato alle tecnologie del futuro piuttosto che al lusso “old fashioned”.
PORTAFOGLIO AZIONARIO
Sull’operatività settimanale con il Portafoglio “The Challenger” abbiamo ottenuto buoni guadagni sui titoli DEUTSCHE LUFTHANSA, TUI AG e HARLEY DAVIDSON, ed ottimi su BERKSHIRE HATHAWAY e TECHNOGYM, tanto da indurci ad elevare i valori di Target vista la forza dei titoli, molto bene anche l’ETF sul petrolio. Di contro l’ETF sull’S&P500 Inverse che proseguendo il rialzo dell’indice andremo ad acquistare il secondo lotto, sicuri che alla lunga ci darà soddisfazioni. Infine siamo riusciti ad entrare in acquisto sull’ETF dell’ORO senza andare a rincorrere i prezzi nelle settimane precedenti e come la strategia impone. Mentre con il Portafoglio LombardReport abbiamo acquistato, in corsa, AUTOGRILL e FINCANTIERI sui quali siamo già andati a Target con la metà della posizione e gestiamo l’altra in trailing stop. Inoltre abbiamo acquistato il titolo francese BONDUELLE. Potevamo fare di più ? Ovviamente sì ed effettueremo altri acquisti, ma sia ben chiaro che con i continui rialzi dei prezzi, si alza anche il livello di rischio ed a noi, ribadiamo, i risparmi degli abbonati stanno molto a cuore.
PUBBLICAZIONE DELLE TRIMESTRALI ECONOMICHE SUI TITOLI DEL NASDAQ100 NELLA SCORSA SETTIMANA.
BROADCOM + 8,86%. La Società è impegnata nella produzione di semiconduttori come componenti di radiofrequenza e microonde a optoelettronica e circuiti integrati specifici. Ha riportato utili nel 2° trimestre fiscale 2020 pari a 5,14 $/az. su ricavi per 5,742 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 5,14 $/az. su ricavi per 5,69 mld $. Il fatturato è cresciuto del 7,30% su base annua. La società ha dichiarato che prevede ricavi nel terzo trimestre 2020 tra 5,60 e 5,90 mld $. L'attuale stima degli analisti per i ricavi è di 5,79 mld $.
Hock Tan, Presidente e CEO della Società ha dichiarato: “I risultati del secondo trimestre sono stati in linea con le nostre aspettative e hanno visto un impatto limitato dagli effetti di COVID-19. Guardando al futuro, le nostre previsioni per il terzo trimestre riflettono un aumento di domanda da clienti cloud, di telecomunicazioni e aziendali, compensata dai vincoli della catena di approvvigionamento e da un sostanziale ripristino previsto nel wireless. Rimaniamo concentrati nel nostro investimento di franchising di software e semiconduttori, gestendo attentamente le nostre spese in questo momento di incertezza”. Tom Krause, CFO di Broadcom Inc ha dichiarato: "Abbiamo generato un flusso di cassa netto trimestrale record di oltre 3 mld $ e rafforzato il nostro bilancio, chiudendo il trimestre con oltre 9 mld $".
CDW + 13,01%. La Società offre soluzioni Internet integrate per i clienti dell'istruzione e della sanità di piccole e medie imprese negli Stati Uniti e in Canada. Ha riportato utili nel 1° trimestre 2020 pari a 1,38 $/az. su ricavi per 4,39 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 1,29 $/az. su ricavi per 4,26 mld $. Il fatturato è cresciuto del 10,90% su base annua.
Christine A. Leahy, A.D. della società ha dichiarato: "Nel primo trimestre, abbiamo visto che ora, più che mai, la tecnologia è essenziale per la capacità dei nostri clienti di operare. Il nostro ampio portafoglio di prodotti e servizi hanno consentito ai nostri clienti, in tutti i settori, di continuare a operare in nuovi modi a causa delle difficili condizioni causate dalla pandemia”. Collin B. Kebo, direttore finanziario CDW dichiara: “Siamo entrati in questa crisi da una posizione di forza finanziaria e siamo fiduciosi nella nostra posizione patrimoniale e di liquidità, che recentemente abbiamo migliorato emettendo 600 mln $ di titoli senior non garantiti. I proventi verranno utilizzati per scopi aziendali generali, incluso il supporto ai nostri clienti. È ancora troppo presto per prevedere l'impatto che avrà sui nostri clienti. Sono fiducioso che gestiremo con prudenza la nostra attività durante questo periodo incerto e difficile, salvaguarderemo la salute e il benessere dei nostri colleghi e soddisferemo le esigenze dei nostri oltre 250.000 clienti negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Canada”.
TRIP.com GROUP + 9,45%. La Società cinese è fornitrice di servizi di viaggio tra cui prenotazione alberghiere, biglietteria per i trasporti, tour organizzati e gestione dei viaggi aziendali. Ha riportato una perdita nel 1° trimestre 2020 pari a 0,53 $/az. su ricavi per 669,0 mln $. La stima degli analisti era per una perdita pari a 0,51 $/az. su ricavi per 580,12 mln $. Il fatturato è diminuito del 42,0% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa.
James Liang, presidente esecutivo, ha dichiarato: “La pandemia ha comportato sfide significative per l'industria dei viaggi a livello mondiale. Tuttavia, è incoraggiante il fatto che ormai abbiamo assistito alla stabilizzazione o al recupero delle attività di viaggio in molti mercati in cui operiamo. In CINA, le attività hanno toccato il fondo a febbraio, e da allora sono state costantemente in recupero. Nelle ultime settimane, il recupero in hotel di fascia alta ha significativamente superato altri segmenti, grazie alla nostra tempestiva innovazione di prodotto e abbiamo piena fiducia che l'industria tornerà e raggiungerà nuovi massimi man mano che la pandemia si allontanerà". Cindy Xiaofan Wang, CFO ed Executive Vice Presidente della Società, ha dichiarato: “Nel secondo trimestre del 2020 prevediamo un impatto totale del COVID-19 nonostante i miglioramenti sequenziali su tutta la linea nelle ultime settimane. Per il secondo trimestre del 2020, la società prevede attualmente che i ricavi netti diminuiranno del 67%, attestandosi al 77% su base annua”.
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Pagina a cura di GIANMARCO LUCHETTI SFONDALMONDO