I maxi rendimenti del passato sono un lontano ricordo, sui cui pesa anche la scarsa liquidità del Mot. Non resta allora che sperare in un consolidamento della divisa.
Obiettivo reddito
L’attrattività del Brasile è sempre stata forte sugli italiani. Altrettanto si può dire per il real relativamente agli investitori obbligazionari. Che hanno goduto di ottimi rendimenti per lungo tempo in una situazione però di cross Eur/Brl altalenante ma strutturalmente in allentamento dal 2010 in poi. Da fine 2019 è iniziata una violenta accelerazione ribassista, che ha portato il cambio da 4,5 a un minimo storico di 6,49 per poi ridiscendere sotto quota 6. Inevitabile l’effetto negativo per chi si fosse collocato sul real negli anni passati, anche perché in questo caso non è possibile aprire un conto corrente nella specifica divisa, per vincoli posti dal Paese sudamericano. Si va quindi diretti sul cambio senza la possibilità di un filtro protettivo quanto meno utile per evitare spread di conversione all’incasso delle cedole e in presenza di eventuali rimborsi. In più c’è l’aggravante che molte emissioni sono basate sul cambio Eur/Usd/Brl, con di fatto il dollaro che si elide nel...
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