Settimana turbolenta. Nasdaq sopra i 10000, indice italiano a contatto con la resistenza psicologica dei 20000 punti e possibilità di upside modeste (media mobile a 200). Il primo supporto che avevo in testa era collocato a 19650/19700 ed è stato millimetrico come test nelle sedute di martedì e mercoledì. Il gap down (addirittura un gap down!) di giovedì ha creato quel panico utile a chiudere un micro gap lasciato aperto in area 19000. Un pò troppo e non mi è piaciuta la modalità. La mia view era di un mercato sostanzialmente stabile, anche con discese di qualche punto percentuale almeno fino a venerdì 19 o lunedì 22, essendo venerdì giorni di scadenza tecnica importante, quella delle cosiddette "tre streghe". Ora, a dirla tutta negli ultimi 21 anni l'S&P500 è stato debole attorno alla metà del mese di giugno e maggiormente attorno alla terza settimana (tutto sta nel verificare quando inizia il primo venerdì).
Un'altra interessante statistica mostra che dagli anni '50 ad oggi ci sono state ventotto rilevazioni in cui l'S&P500 ha avuto una discesa superiore al 5% in giornata. Ebbene, mediamente il rialzo nel giorno successivo è stato del 2% per 23 volte. E ad una settimana da quel mini-crollo è salito nuovamente del 2% circa, ma solo 19 volte sulle 28 rilevate. Se però la settimana successiva alla discesa del 5% fosse negativa, allora potrebbero esserci dei problemi (il caso peggiore nel 1987 e a seguire nel 2008). Questo secondo la statistica, che naturalmente deve essere avvalorata da una analisi day by day (almeno per quello che faccio io abitualmente tutti i giorni). Consideriamo tuttavia che al momento il ribasso recente dell'S&P500 non è stato seguito molto dalla advance/decline line, segno che i prezzi sono scesi di più rispetto alla differenza tra titoli al rialzo e titoli al ribasso. Molto importante sarà la tenuta dei minimi di giovedì, ma non escludo false rotture.
Detto questo, un mio primo commento consiste nel fatto che siamo magicamente passati (ancora una volta) dall'estrema euforia ad una sorta di pessimismo dilagante sui titoli azionari. Personalmente non ho visto ricoperture "convinte" in Italia e questo, per il momento, non depone a favore dei rialzisti, benchè ci siano titoli che hanno avuto dei pullback interessanti ma, ripeto, non ho visto una reazione convinta in prossimità di quei livelli e la cosa francamente non mi entusiasma.
A titolo di esempio Vi propongo questo grafico del Dow Jones. Raramente si vedono configurazioni del genere: al limite sui titoli azionari, ma non su un indice. A memoria non le ricordo. Nel grafico successivo abbiamo un tentativo di fuga in gap up (credo che non ci sia stata una cosa del genere nemmeno nel 2000)...quattro sedute in laterale e poi gap down con open di barra daily dell'indice proprio qualche tick sotto la media mobile a 200 e poi giù con lo slittino (qui al nord fa freddo, quindi ci può stare anche a metà giugno).
NB: il grafico si riferisce alle ore 19.30 di venerdì 12 giugno.
Questo è quello che si è verificato anche su molti titoli azionari italiani visto che hanno aperto in gap down e quindi sono "saltati" molti stop loss aumentando così il panico e la volatilità generale che comunque rimane su livelli che non sono ancora preoccupanti.
Purtroppo (o per fortuna, questo decidetelo Voi) credo la Signorina Borsa meriti convinzione. In altri termini quando si entra su un titolo/mercato ritengo sia fondamentale farlo con convinzione in base a tante variabili (rischio finanziario che si è disposti a correre, profilo di rischio individuale, stop loss, mood del momento sia nostro che del mercato ad esempio). Ci sono state ottime e belle operazioni nelle ultime settimane, non ultima quella di Cellularline per un 10% (da 4.80/4.90 fino ad oltre 5.50). La settimana entrante sarà estremamente delicata in virtù della scadenza opzioni e rolling dei derivati e quindi assumere una qualunque posizione sui titoli credo sia estremamente prematuro e rischioso, anche perché non ci sono situazioni interessanti, se non per chi vive alla giornata come il sottoscritto. Talvolta non fare nulla è di per sè un guadagno: psicologico (non ci si stressa) e monetario (nessun rischio e nessuno stop), almeno per come concepisco questa attività.
Volendo analizzare l'indice FTSEMIB40 su un grafico orario, fatte le debite premesse di cui sopra, troviamo i primi supporti a 18200 e poi giù a 17600, nonchè un piccolo gap up da chiudere (??) compreso tra 19700 e 19350. Insomma, siamo nella terra di nessuno, quindi ritengo inutile ed estremamente rischioso pensare di accanirsi nel cercare punti di ingresso ad ogni costo.
Riprendendo in mano i titoli con momentum presentati nel recente passato e che hanno dato ottime opportunità di trading come abbiamo visto (spesso oltre il 10% in poche ore per ciascuno), notiamo ad esempio come in molti casi sia stata toccata o lambita la media mobile a 200 periodi. E' il caso ad esempio di Banca Generali e Aeroporti di Bologna. In altri (Biesse) la media è stata addirittura superata con slancio ma poi, spente le macchinette, il titolo si è afflosciato in sole due sedute, sicuramente dopo un rialzo a due cifre. In altri casi ancora, che non ho segnalato, la stessa media a 200 è stata un discreto "tappo" per le quotazioni, salvo poi essere bucata come burro tra giovedì e venerdì (Brunello Cucinelli ad esempio).
Buona domenica a tutti.
Ad maiora !
PNA
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)
PNA