Non è una recessione come le altre. Lo ha detto fin dall’inizio Warren Buffett e lo ripetono continuamente le persone intelligenti. Nessuno ha finora fatto la prova di spegnere l’economia mondiale per 6 mesi e poi ripartire come se niente fosse. Nemmeno in un film dell’orrore qualcuno poteva pensare di fare una cosa del genere. Quello che viene da dire oggi è che sarà una recessione da cui usciremo molto rapidamente o meglio le economie occidentali usciranno molto presto perché per i paesi emergenti è tutta da vedere ancora come andrà a finire la partita. A tutti coloro infatti che gioiscono per il quasi fine pandemia in Italia bisogna ricordare che nel mondo non è ancora finita e se negli USA sta andando in laterale in Iran e Brasile sta letteralmente esplodendo. E se non dobbiamo necessariamente recarci tutti in Iran per forza è evidente che l’economia mondiale viene impattata in maniera pesante da lontani paesi ancora in preda per chissà quanto tempo al morbo.
Però il prezzo delle azioni sta volando. E i multipli con i forward earning sono esplosivi. Nei giornali tutti mostrano il grafico che segue che anche io mi riduco a riprodurre premettendo però che nasconde un trucco. Il multiplo price / forward earning non è “coerente” perché raffronta un dato di mercato REALE con un dato di utili STIMATI e cioè paragona le mele con le pere. E quando fai questo raffronto devi sempre tenere conto che noi analisti finanziari siamo dei banditi con la patente, basta che con un tratto di penna cambiamo gli earnings ad esempio alzandoli per una riduzione del rischio implicito (non vuole dire niente ma tanto in finanza nessuno guarda ai cavilli) e subito il rapporto prezzo corrente / utili prospettici torna al suo posto naturale.
Di seguito posto un grafico di Ed Yardeni che mostra il rapporto forward P/e per diversi indici: postato così sembra un qualsiasi grafico che qualsiasi di noi può srubazzare da qualsiasi parte. In realtà c’è un trucco che vi spiego tra poco:
Nel grafico che segue, sempre srubazzato dal Wall Street Journal, appare invece un aspetto molto interessante che conferma quello che sopra vi ho scritto: il forward p/e vale poco. Infatti se la serie storica parte dal 1996 voi notate come questo multiplo è andato in tilt prima di tutto durante tutta la discesa 2000-2003 e soprattutto nel 2004 quando già il bull market a livello tecnico era iniziato. Perché viene da chiedersi ad uno sprovveduto come me ? Perché quando cambia veramente il mercato questo indicatore semplicemente va in tilt perché anche gli analisti vanno in tilt e i forward earnings sono appunto stimati dagli analisti.
In sintesi se gli analisti oggi si sbagliano e pensano che questa recessione sia uguale a quelle precedenti inevitabilmente vi racconteranno che gli utili saranno bassi e quindi il multiplo, che è un rapporto di quelli che studiavamo alle elementari, sono alti perché alti sono i prezzi che stanno al denominatore. Ma non appena l’aria di bruciato inizia a scomparire ecco che gli earnings magicamente si alzano e tutto il mondo torna a girare a multipli più bassi.
Magia delle magie …
Ecco perché a questi multipli forward io credo poco perché credo poco gli analisti che li redigono.
Altri due grafici che sono invece reali si contrappongono ai multipli stimat.
Il primo grafico è quello della vendita di auto, che per la prima volta sono tornare a riemergere dal baratro:
Oppure quella del ratio tra put e call che in questo momento vede predominanti le seconde e quindi l’umore del mercato è pesantemente rialzista:
CONCLUSIONE: io non penso che al momento attuale ci siano rischi di un tracollo dei prezzi di Borsa, tanto più che in realtà le azioni Facebook Netflix Google e compagnia cantando stanno segnando dei massimi storici. Quello che avremo davanti sarà un ritracciamento di sicuro perché è impensabile che tutto continui a salire come se non ci fosse un domani, ma molto probabilmente non ci sarà nessuna gamba al ribasso ed avremo una maledetta lunghissima congestione fino a quando gli utili non torneranno a correre al rialzo. La liquidità nel sistema ci tiene a galla o almeno per il momento succede questo …
Oggi abbiamo comprato un titolo del gruppo dei boomer come Netflix perché sta disegnando una figura più tranquilla di ritracciamento sopra i massimi storici. Per questo lo abbiamo preferito alla pur meravigliosa Facebook o a Google.
Abbiamo poi piazzato un buy su Aurora Cannabis sul Nasdaq (simbolo ACB) perché il pattern tecnico è assolutamente esplosivo e la convinzione che una maggiore liberalizzazione della mariuana negli USA spinge i prezzi da giorni.