Previsioni di Borsa con le Onde di Elliott e Fibonacci


Previsioni di Borsa con le Onde di Elliott e Fibonacci  

Piano Bar : Focus Europa _ Aprile 2020

Focus Europa è un’estensione periodica senza fissa frequenza della rubrica Piano Bar di Virginio Frigieri volta ad offrire una panoramica sull'Europa, che normalmente non viene trattata negli appuntamenti settimanali. 

Il punto

Il mercato ribassista ha percorso in maniera rapida molto terreno, con cali da picco a minimo che arrivano a sfiorare il 40% su molti indici azionari europei e ad andare anche oltre su altri. Ciò non di meno il recupero da metà marzo è un movimento in contro-trend che una volta completato darà il via a un’onda terza che segnerà nuovi minimi infrangendo gli 8.255 punti raggiunti sul Dax, i 3.632 punti del CAC, i 2.303 punti sull’EuroStoxx 50, i 4.899 punti del FTSE100 etc etc. Il mese scorso   le banche centrali globali e i governi hanno messo in campo i loro sforzi più aggressivi di sempre per rafforzare i rispettivi mercati azionari e le loro economie. Purtroppo non funzionerà perché siamo di fronte ad un bear market che coinvolge i gradi più alti della classificazione delle onde e presto i vari indicatori economici si adatteranno seguendone l’esempio.  

Il sell-off è coinciso con le paure in rapido aumento del Corona-Virus, ma il panico dei mercati era una conclusione scontata su cui avevamo messo in guardia i lettori gìà dall’inizio dell’autunno scorso su diversi report, ben prima che il virus esplodesse e lasciasse la Cina. La recessione economica, insomma bussava alle porte ancor prima dell’arrivo del virus che in questo contesto ha svolto il ruolo classico della goccia che fa traboccare il vaso.

Nelle ultime settimane le autorità finanziarie hanno messo insieme un mix di misure di stimolo per cercare di sostenere i mercati globali e le economie:

  • - La Germania ha innescato la sua “clausola di crisi costituzionale” che consente al governo di fare “tutto il necessario” per combattere il Covid-19.
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  • - La Commissione europea ha completamente abbandonato le sue regole fiscali, aprendo la strada agli Stati membri per accumulare più debito in aggiunta ai loro già alti deficit.
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  • - Le banche centrali di tutto il mondo hanno ridotto i tassi di interesse in modo progressivo e senza precedenti (39 volte) promettendo praticamente liquidità illimitata per liberare i mercati creditizi in crisi.
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  • - Il Regno Unito ha avviato quattro pacchetti di salvataggio che rappresentano il 3% del PIL britannico eclissando i pacchetti di aiuti varati durante la crisi del 2008.
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  • - Il senato degli Stati Uniti ha approvato la sua legge di salvataggio più aggressiva della storia, per un totale di 2.000 miliardi di dollari e fornendo pagamenti in contanti ai contribuenti fino a 1.200$.

Per quanto imponenti, siano queste manovre, il modello d’onda suggerisce che queste misure draconiane falliranno. Nei primi due grafici vediamo il Dax sia su scala mensile che settimanale.

Su grafico mensile possiamo osservare come le potenti forze del bear-market stiano ora tirando il DAX a livello dei gradi di Superciclo, Ciclo e Primario. Il vero mercato toro ha raggiunto il picco a marzo del 2000 con un massimo di 8.136, inaugurando il periodo finanziario più turbolento della Germania dalla seconda guerra mondiale. La successiva onda a di grado cycle ha generato una perdita triennale del 73% e, proprio quando il mercato stava finendo di recuperare le perdite tramite l’onda [A] di grado Primary arriva l’onda [B] a far crollare nuovamente l’indice del 56% durante la crisi finanziaria del 2008-2009. 

Il grafico settimanale ingrandisce l'avanzamento finale dal minimo di  marzo 2009. Il rally a cinque onde che ha raggiunto il massimo intraday di 13.795 il 17 febbraio 2020, segna la fine dell'onda [C] di grado primario, dell’onda b di grado Cycle, il che significa che ora il prossimo declino dovrebbe ora ripercorrere l'intero progresso dal 2003 ad oggi.

Mi rendo conto che chi non ha anche un minimo di “fede” nella teoria delle onde fatichi a prendere per credibili questi target, ma questo è quanto ci dice la struttura ondulatoria. Il primo target è sul minimo del 2009 a 3.589 punti  e da lì, magari dopo una fase rialzista in contro trend, continueranno a scendere fino, e forse oltre, il minimo del 2003, a meno di una C troncata che ad oggi non è pronosticabile.

Il bear market del ’29, purtroppo, è il solo parallelo storico che si avvicina al mercato orso che è attualmente in corso. Gli analisti che hanno vissuto quel periodo non sono più tra noi, per cui solo una manciata di analisti “elliottiani” riescono a leggere la road-map necessaria per percorrerlo. Durante le fasi di rimbalzo dovrete stare particolarmente attenti. Dopo ogni minimo intermedio, moltissimi analisti sapranno snocciolarvi innumerevoli motivazioni per cui le azioni probabilmente hanno raggiunto un fondo duraturo. Dovete ignorarli e considerare ogni gamba di rialzo come una sell-opportunity, e non una buy-opportunity. Il nuovo mercato orso ha solo sei settimane di vita, ma ha già esposto una serie di pericolosi miti del mercato fioriti durante il precedente mercato rialzista e sono già in molti che giocano ad afferrare il coltello mentre cade nonostante sappiamo quanto sia pericoloso. Durante il bear market del periodo 2000-2003 per ben otto volte abbiamo avuto rimbalzi in controtrend superiori o uguali al 10%, che hanno adescato migliaia di risparmiatori convinti che a quel punto il mercato avesse trovato un minimo duraturo. Come sono andate le cose lo vediamo sul grafico che compare sull’European Financial forecast di aprile di EWI.

Un professore di finanza afferma che "diversi addetti ai lavori ritengono che la crisi del mercato sarà temporanea", in quanto la Cina e la Corea del Sud hanno già risolto il problema del coronavirus. Sulla pandemia potrebbero avere ragione; con alcuni protocolli sociali, il virus alla fine morirà. Ma la flessione delle azioni, purtroppo rimarrà: le strutture ondulatorie sono apertamente ribassiste e da ultimi anche gli indicatori dell’ottimismo degli investitori dopo aver raggiunto picchi mai visti nella finanza moderna, stanno cominciando a girare.

Un altro “mito” a cui non dovrete dar retta durante il bear market è quello della diversificazione. In un periodo che sarà caratterizzato da deflazione, la maggior parte dei mercati si muoverà più o meno insieme nella medesima direzione e la diversificazione si dimostrerà solamente un modo in più per distruggere il proprio portafogli.  Per dimostrare che durante un bear market di super cycle non esistono posti in cui nascondersi, gli analisti di Elliott Wave International hanno pubblicato questo grafico.

Come si vede quando a febbraio l’indice Euro Stoxx 50 (primo in alto) ha invertito, subito dopo anche l’indice Bloomberg-Barcalys Pan European TR (rendimenti obbligazionari a tasso fisso, investment grade) è tornato sulla terra, mentre alle materie prime è andata anche peggio (terzo grafico) e questo distrugge l’altro mito popolare secondo cui gli investitori possono rifugiarsi in “beni reali”. Nemmeno i metalli preziosi hanno fornito un rifugio sebbene ora stiano tentando un recupero che però fino a prova contraria è destinato a non riuscire. Infine sui metalli industriali dove il rame è considerato decisivo per misurare il buon andamento delle economie, nell‘ultimo anno ha perso circa il 25%.

Tutti gli indici convergono a confermare la teoria dell’” It’s all one market” espresso da R. Prechter nel 2004 parlando dei flussi e riflussi di liquidità. Il mercato ribassista odierno è di un grado superiore rispetto al sell-off del 2007-2009, e questo purtroppo fa ritenere che rispetto ai giorni più spaventosi del 2008 dovremo veder cose peggiori.

I mercati azionari dell’Eurozona

Sul report dello scorso mese di settembre avevo mostrato il grafico del settore bancario dell’EruoStoxx600 (le 26 banche più grandi d’Europa) che mostrava una situazione tecnica terribile adagiato sui minimi di sempre ed ero preoccupato del possibile cedimento del supporto. Bene ve lo rimostro oggi:

Chi non ama le Onde di Elliott usi l’analisi tecnica convenzionale!!. Quando un supporto statico ultra trentennale testato più   volte come questo cede e la gente ti viene a chiedere se è ora di rientrare, a me viene da ridere, però ognuno si regoli come crede!. 

Come richiesto da un lettore posto una carrellata dei principali indici azionari europei, saltando il Dax che avete già visto sopra, ma non sto a commentarveli singolarmente, perché puntano tutti nella stessa direzione.

EuroStoxx 600

Tutti i Settoriali dell’Euro Stoxx 600

Euro Stoxx 50

FTSE 100

CAC40

SPMIB40

Atex Composite –Grecia

Psicologia degli investitori e mercati del credito

Nel 2020, l'euforia degli investitori ha continuato chiaramente da dove si era interrotta nel 2019.

Delle obbligazioni a rendimento negativo ho parlato in passato altre volte; un’idea pericolosa che però ha girato parecchio trovando molti sostenitori nel mondo. L’idea che il debito a rendimento negativo proteggerà gli investitori dalla tempesta in arrivo. Dopo mesi di contrazione, gli acquisti di debito sotto zero sono aumentati di oltre 1.000 miliardi di dollari nell’ultima settimana di Gennaio. La stampa ha prontamente collegato questa impennata ai crescenti timori per il coronavirus.

Negative Debt Pile Surges by $1.2 Trillion in Dash for Havens

Investors worldwide ditched riskier assets and piled into bonds amid mounting fears over a deadly virus spreading from China.

—Bloomberg, 1/27/20

L'articolo di accompagnamento riporta che "una corsa globale a “risorse più sicure” ha alimentato un enorme balzo delle scorte mondiali di obbligazioni a rendimento negativo", ma qualunque sia il vostro livello di preoccupazione per le epidemie virali, solo la presenza di una compiacenza senza precedenti può spiegare il consenso a degli strateghi che garantiscono lo status di “rifugio sicuro“ a delle obbligazioni a rendimento negativo. Infatti, la caratteristica essenziale del debito sotto zero è che gli investitori hanno la garanzia di perdere denaro se portano i titoli a scadenza. In altre parole, trarre profitto dal debito a rendimento negativo diventa come giocare con una patata bollente; bisogna cioè che i tassi di interesse diventino ancora più negativi, così che gli attuali obbligazionisti siano in grado di scaricare il debito e che altri investitori siano disposti a intervenire per acquistare le stesse obbligazioni a prezzi ancora più alti. Ma questa non è una strategia di investimento è la corsa alla ricerca del più folle (Greater fool theory). E’ uno stato emotivo instabile destinato a squagliarsi come la neve al sole man mano che si invertirà la tendenza dell’umore sociale.

In tutto il mondo, alcune vendite specifiche di debito evidenziano l'enorme rischio che gli investitori hanno inconsapevolmente accettato. Il 21 gennaio, oltre 2 miliardi di euro di obbligazioni e prestiti hanno colpito il mercato per finanziare l'acquisizione di Endemol, una compagnia televisiva olandese che sta dietro a programmi di successo come Black Mirror, MasterChef e Peaky Blinders." Gli investitori hanno fame di rendimento", afferma Bloomberg, e l'accordo ha lasciato dietro di sé miliardi di obbligazioni che "si posizioneranno verso l'estremità più bassa dello spettro dei rating spazzatura presso CCC +". Ancora nel report di Dicembre Elliott Wave International aveva pubblicato questo grafico titolando “il Collasso dei CoCo_Bond sta iniziando.

Il grafico illustra la frenesia in corso per le obbligazioni convertibili contingenti (CoCos), che rappresentano una forma di debito particolarmente pericolosa in quanto consente letteralmente alle banche di saltare i pagamenti delle cedole durante una crisi del credito. Dal 2014 allo scorso mese di dicembre, l’indice di questi Bond come si vede dal grafico è cresciuto del 70% completando un perfetto 5 onde rialzista. Ma non è sempre festa ed è quasi matematico che la prima ondata di calo riporterà i prezzi verso i minimi di onda (4), in coincidenza magari una caduta della maggior parte del debito più traballante del mondo.

Le banche centrali non potranno tenere i tassi di interesse fermi in eterno e quando saliranno inizieranno i guai seri.

Un altro buon esempio della febbre finanziaria globale proviene dalla Corea del Sud, dove  mamme e papà che vogliono investire stanno rischiando tutto sulle nuove tecnologie che consentono "acquisti con un solo clic di complessi strumenti finanziari prodotti". (Bloomberg, 1/22/20)

Nell'agosto dello scorso anno, le autorità di regolamentazione sudcoreane hanno avviato un'indagine sui derivati complessi che hanno portato gli investitori al dettaglio a perdere quasi tutti i loro investimenti. Il mese scorso l'indagine si è ampliata fino a includere i sospetti di frode nelle azioni a piccola capitalizzazione della nazione, dove i "cacciatori di società" prendono la maggioranza delle azioni di piccole imprese prima di rilasciare informazioni volte a gonfiare il prezzo delle azioni. Si tratta di un classico schema "pump-and-dump", ma con alcuni colpi di scena moderni. In passato, i cacciatori di società erano individui come contabili o finanzieri, dice il Servizio di vigilanza finanziaria della Corea del Sud. Oggi, i colpevoli si organizzano in grandi gruppi per aiutare a nascondere la loro identità. Ancora più importante, i cacciatori di aziende ora finanziano le loro partecipazioni attraverso prestiti a breve termine da finanziatori privati, e poi "fingono che il denaro preso in prestito per le M&A fossero i loro soldi".

Il settore biotecnologico sudcoreano, che commercia a 190 volte i guadagni e vanta una capitalizzazione di mercato di circa 200 miliardi di dollari, si è rivelato un terreno fertile per la pratica. Secondo un analista di ricerca sudcoreano, è "difficile per gli investitori locali ottenere alti rendimenti dal mercato azionario coreano, quindi sempre più persone si sforzano di avere un'opportunità unica nella vita". In altre parole, la pratica si basa interamente su investitori troppo zelanti che sono diventati abituati a rendimenti fuori misura. La caccia finirà sicuramente a fianco del mercato globale dei tori.

La promessa di rendimenti straordinari che cambiano la vita alimenta anche la finanza strutturata. Nel 2019 il volume dei prodotti strutturati in Svizzera è salito del 24%. La società svizzera di gestione patrimoniale Julius Baer ha appena venduto 40 milioni di dollari di obbligazioni strutturate legate al vincitore delle elezioni presidenziali americane del 2020.

La nota "Democrat Victory" di Baer include colossi come Home Depot McDonalds, Ford Motor Co. e Walmart Inc, mentre il suo "Republican Victory Basket" comprende società come Citigroup, Amazon, Visa e Chevron. Per una serie di ragioni, entrambi i prodotti rappresentano una scommessa enorme. Per prima cosa, è indovinare qualcuno su quali imprese trarranno profitto da quale partito politico. Baer, ​​per esempio, presume che la tecnologia e le società finanziarie trarranno beneficio da un'amministrazione repubblicana, mentre i nomi di Main Street prospereranno se i democratici entreranno in carica. Entrambi i prodotti sono semplici congetture, poiché ai mercati azionari semplicemente non importa chi detiene la carica. Quasi tutti i settori di borsa si sono radunati sotto l'amministrazione del presidente Obama e quasi tutti i settori hanno continuato a radunarsi sotto l'amministrazione del presidente Trump. Allo stesso modo, i risultati elettorali sono essi stessi una scommessa. Quando nel 2016 un'altra società finanziaria svizzera, Leonteq AG, ha venduto titoli simili, oltre l'80% dei clienti dell'azienda ha scommesso sul candidato democratico, Hillary Clinton. La sua straordinaria perdita nel 2016 è andata contro quasi ogni sondaggio d'opinione sul pianeta  A dire il vero, le note di Baer non sono particolarmente nuove. DEMS e GOP, due fondi negoziati in borsa che hanno incoraggiato gli investitori a scommettere sulle elezioni del 2016, chiusero nel 2018 dopo aver raccolto meno di $ 2 milioni in attività combinate. È solo che la volontà del settore finanziario di sfornare nuovi prodotti - e la volontà degli investitori di scommettere su di essi - parla fortemente di una cultura azionaria globale che si è avvicinata a un importante zenit.

Il 19 marzo il Financial Times ha finalmente suonato l'allarme:

Is there anywhere safe left for investors?

The bond sell-off appears to have removed the last haven available to nervous investors, who are instead sheltering in cash. Gold, another asset which usually rises amid market turmoil, has plummeted over the past two weeks.

—FT, 3/19/20

E’ rimasto un posto sicuro per gli investitori? Si chiede il F.T. Il sell-off delle obbligazioni sembra aver rimosso l’ultimo rifugio disponibile per gli investitori nervosi, che si stanno invece rifugiando nel contante. L’oro, un altro bene rifugio che di solito cresce durante le turbolenze di mercato, è precipitato nelle ultime due settimane, diceva il 19 marzo.

In un vecchio articolo del 2006, Elliott Wave Theorist scriveva:

Verso la fine del ciclo del credito e dell'economia, la liquidità è il motore di tutti i mercati di investimento. Il rovescio della medaglia dei mercati che salgono insieme è che quando arriva l'inversione, tutti scendono insieme ... Il problema oggi è che non alcuni individui o società o governi, ma l'intero sistema è saturo di credito. Quando i mercati finanziari scenderanno, le IOU arriveranno. Al contrario, quando arriveranno gli IOU, i mercati scenderanno…. Questo è solo l'inizio.

Poco più di un anno dopo arrivò la crisi e i mercati azionari di tutto il mondo iniziarono il crollo che abbiamo conosciuto e poco più di due anni dopo, banche di investimento centenarie avrebbero iniziato a sgretolarsi. I mercati azionari lasciarono sul terreno perdite che andavano dal 50 all’80%.

Ma la recessione di oggi inizia su una base ben più instabile.

Secondo l'Institute of International Finance, il rapporto debito / PIL globale ha raggiunto il massimo storico del 322% nel 2019. Ancora più pericoloso, il debito è salito in tutti i settori - famiglie, governo e società - aumentando di quasi 10.000 miliardi di dollari in un solo anno e il mese scorso i funzionari della finanza globale sono entrati in funzione, facendo il loro più grande e più concertato sforzo per dare impulso ai mercati finanziari nella storia. Hanno tagliato i tassi di interesse 39 volte senza precedenti, come le banche centrali in Europa, Regno Unito e Stati Uniti a cui si sono accodate banche centrali periferiche dalla Mongolia alla Nuova Zelanda a Trinidad e Tobago. In totale, quindi più di tre dozzine di banche centrali hanno preso un’azione collettiva per rassicurare gli investitori e fermare il crollo dei mercati azionari. Non ha funzionato. Le azioni sono crollate proprio in reazione agli annunci di stimolo, mentre gli investitori vagavano alla ricerca di un mercato che si spostasse più in alto ma non l’hanno trovato. E da qui l’allarme del Financial Time: E’ rimasto un posto sicuro per gli investitori?

Ma voglio tornare ancora sui Coco Bond perché voglio che capiate bene. Le implicazioni ribassiste del collasso dei  CoCo Bond impatterà non poco sul settore Bancario Europeo di cui avete già visto il grafico all’inizio.

Nel 2014 i CoCo Bond fanno la loro comparsa come strumenti per contrastare una nuova crisi finanziaria. Come riporta il sito web Investopedia, i convertibili potenziali sono stati creati per aiutare le banche sottocapitalizzate a prevenire un'altra crisi finanziaria". La verità, tuttavia, si rivelerà esattamente l'opposto!

Infatti le obbligazioni CoCo hanno indotto gli investitori compiacenti a prestare ancora più denaro a banche iper-indebitate e non capitalizzate. Nel 2015 le banche europee hanno emesso obbligazioni CoCo per un valore di circa 97 miliardi di dollari. Nel 2018, il mercato delle obbligazioni CoCo era salito a $ 170 miliardi di dollari e alla fine del 2019, i CoCos sono stati uno dei più performanti strumenti del reddito fisso. La trappola per gli acquirenti di CoCo è che le banche non solo sono autorizzate a sospendere i pagamenti di interessi in tempo di difficoltà, ma possono anche forzare una conversione in azioni o, nelle circostanze più dirette, ridurre il debito a zero. 

In altre parole, gli acquirenti di obbligazioni CoCo non riceveranno quasi nulla in caso di inadempienze diffuse. 

Questo è il motivo per cui questi obbligazionisti stanno precipitando verso le uscite adesso. Le persone si sono ammucchiate ciecamente, indiscriminatamente in [AT1]", afferma un anziano banchiere europeo per gli investimenti. "Stanno diventando massacrati là fuori." (FT, 17/03/20)

Il 17 marzo, un'obbligazione AT1 da 1,25 miliardi di dollari emessa da Deutsche Bank è scesa a 61 centesimi di dollaro. L'obbligazione era stata "venduta agli investitori al valore nominale poco più di un mese fa", secondo FT. Il mese scorso, Deutsche Bank ha consegnato uno dei messaggi di mercato più chiaramente ribassisti, scegliendo di non esercitare un'opzione di rimborso anticipato del debito CoCo che ha raccolto nel 2014. Ciò significa che la posizione di liquidità della banca è notevolmente peggiorata. Nel frattempo, anche i fondi che investono nel debito CoCo hanno iniziato una emorragia di contanti. A marzo, il Financial Times ha discusso del fondo di 8 miliardi di dollari di capitale di Pimco, che ha perso un quarto del suo valore da metà febbraio. Alla fine del 2019, il fondo "aveva CoCos tra le sue prime cinque posizioni". Secondo un gestore di hedge fund che afferma di essere in attesa a margine, "L'estrazione di alcuni di questi fondi sarà brutale". (FT, 17/03/20)

Come era successo anche dopo la crisi del 2008, l'attività più performante del mese scorso è stata quella a cui gli investitori hanno pensato meno: la liquidità. E i pochi investitori che riconoscono persino il denaro come un potenziale investimento lo detestano positivamente. Recentemente, nel febbraio 2020, il condirettore degli investimenti presso il più grande hedge fund del mondo ha dichiarato senza mezzi termini: “Il denaro è spazzatura. Esci dai soldi. " Nonostante tutto l'antagonismo verso i contanti, la domanda di banconote e monete è in forte aumento. In effetti, un recente grafico di Bloomberg mostra che la domanda settimanale di liquidità presso la Banca centrale europea ha subito il suo più grande aumento dall'ottobre 2008. Secondo l'articolo, "la domanda di banconote e monete ha avuto un picco", poiché i contanti circolanti sono saliti di quasi 20 miliardi di euro per la settimana terminata il 22 marzo. Il bilancio totale della BCE si è ampliato di 223 miliardi di euro, con "enormi iniezioni di liquidità aggiunte alle attività". (Bloomberg, 24/03/20) Al di fuori dell'UE, anche il denaro sta diventando più difficile. Quasi da un giorno all'altro, il mondo si è svegliato con un'improvvisa scarsità di dollari USA come mostrano i titoli di questi giornali:

La spiegazione per l'improvvisa carenza è semplice: dollari statunitensi finanziano circa 17.000 miliardi di dollari in attività globali, secondo la Bank for International Settlement. Quindi, poiché la vendita mondiale di attività alimenta la domanda di dollari, quell'azione genera più vendite e aumenta ancora di più la necessità di dollari. Il 19 marzo, la Fed americana ha aperto nuove linee di scambio con Australia, Corea del Sud, Brasile e Messico "per aiutarli a fornire finanziamenti in dollari alle istituzioni nelle loro regioni". (CNBC, 19/03/20)

Uno dei posti più interessanti per vedere la spirale è in Norvegia, dove Bloomberg identifica un "malvagio circuito di vendita del fuoco correlato al finanziamento di attività estere". (18/03/20) In effetti, i funzionari norvegesi vengono schiacciati in due direzioni: uno scoppio virale ha bloccato l'economia locale, mentre un crollo dei prezzi del petrolio ha decimato le principali esportazioni del paese. Mentre il greggio si è schiantato del 65% quest'anno, la corona norvegese ha perso il 30% del suo valore rispetto al dollaro. Il 18 marzo, la corona norvegese ha subito il suo "peggior sell-off della storia" (Bloomberg, 18/03/20), dopo di che la banca centrale norvegese ha promesso di intervenire per sostenere la valuta. Ha mantenuto la promessa e il 24 marzo la corona ha registrato un aumento del 5% rispetto al dollaro, indicando che la banca centrale stava acquistando corone in cambio di dollari. "Questa sarebbe la prima volta che la banca centrale norvegese acquista la propria valuta dal 1999 e mostra come il sell-off globale stia alzando le norme di lunga data nei mercati finanziari". (WSJ, 24/03/20)

Sempre il 20 marzo 2020, Bloomberg titolava:

“La Norvegia potrebbe aver bisogno di ritirare 13 miliardi di dollari dal suo fondo patrimoniale”

Nel 1990 la Norvegia creò il suo fondo sovrano per garantire un reddito pensionistico alle future generazioni. Questo fondo sovrano possiede quote di 9.000 società in tutto il mondo e rappresentano azioni per un valore di 667 miliardi pari grosso modo all’1,3% di tutte le società quotate a livello globale e lungi dall’evitare di seguire le tendenze di “moda” le maggiori partecipazioni del fondo includono Microsoft, Apple, Alpabet etc.

In tempi non sospetti, gli analisti di Elliott Wave International a ottobre del 2017 quando il fondo superò la capitalizzazione di 1.000 miliardi di dollari, evidenziarono come il “focus asimmetrico sulle azioni” alla fine avrebbe messo a rischio l’intera economia norvegese.

Oggi per la prima volta in assoluto, la Norvegia si appresta ad attingere al suo fondo pensione governativo da 900 miliardi di dollari, per riparare ad un enorme ammanco delle entrate statali.

Il 26 marzo, il fondo ha registrato una perdita di 124 miliardi di dollari nel primo trimestre ed ha nominato Nicolai Tangen come gestore, in quanto, secondo il governatore della banca centrale, Tangen ha una vasta esperienza nella gestione azionaria che è il filone di attività più grande del fondo. Tangen avrà il suo lavoro ritagliato per lui.

All’alba di un mercato orso che sarà con ogni probabilità lungo, può darsi che un giorno le azioni saranno rimosse completamente dal radar degli investitori e per coloro che sono abituati alla vecchia cultura azionaria i prossimi anni rappresenteranno uno degli ambienti più difficili di sempre e consiglio vivamente a loro di imparare un lavoro, un mestiere qualsiasi, fosse anche zappare la terra, perché il giochino del fare soldi coi soldi potrebbe anche arrivare al capolinea.

In fondo è bastato un infinitamente piccolo virus a ricordarci che noi siamo solo ospiti di passaggio su questa terra e che non siamo padroni di nulla. Noi abbiamo bisogno di madre terra, lei probabilmente se la caverebbe benissimo anche senza di noi!.

alla prossima.

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