Buongiorno a tutti,
sono rimasto in attesa in queste settimane perché qualsiasi analisi tecnica compiuta su un fenomeno così atipico come il coronavirus e i suoi effetti sui mercati sarebbe stata a mio avviso fuori luogo.
Sono anche rimasto in silenzio perché il virus ha colpito persone che conosco, e qualcuna se l'è anche portata via.
Personalmente ho deciso di interrompere tutte le mie attività di marketing personali da alcune settimane, perché mi sentivo a disagio a cercare di vendere qualcosa a persone che magari stanno lottando per la sopravvivenza, economica e fisica.
Ho chiuso alcuni investimenti personali in perdita, rimangiandomi circa un anno di lavoro fatto bene. Ma si sa, questi sono i rischi di ciò che facciamo qui, prendere o lasciare.
Sono molto titubante in merito all'aprire nuove posizioni di questi tempi, soprattutto quando gli effetti delle mie decisioni impattano anche sui portafogli di altre persone.
Per quanto io non mi sia fermato con l'operatività sto adottando comunque la massima cautela e assumo posizioni esclusivamente su opzioni su titoli azionari che ritengo di potermi tenere in portafoglio per più tempo di quanto non farei in condizioni "normali" di mercato, perché so che nel frattempo posso creare flussi di reddito su quei titoli. Cosa impossibile sugli indici, a meno di non operare su ETF che hanno opzioni quotate su di essi.
Ma mi rendo conto che in questa newsletter abbiamo sempre parlato solo di Ftse Mib e di Eurostoxx, perciò veniamo al dunque.
La strategia su MIBO era ferma da alcuni mesi a causa della contrazione senza precedenti della volatilità implicita, che rendeva di fatto impossibile qualsiasi posizionamento. Ora siamo all'estremo opposto e il problema principale sono gli spread denaro-lettera con cui dover fare i conti nell'operatività.
L'unica strategia perseguibile in un frangente come questo sarebbe quella su Eurostoxx, che però ha preso due stop consecutivi, uno dei quali ben superiore a ciò cui la strategia ci aveva esposti sia in fase di backtest che di operatività out of sample.
Stiamo a tutti gli effetti navigando in un mare inesplorato, quindi dobbiamo prendere decisioni senza sapere se le nostre strategie saranno in grado di reggere l'urto.
Da alcuni giorni sono moderatamente ottimista sui mercati, ma ieri sera ho visto qualcosa che mi ha messo veramente in allarme.
Sappiamo che la volatilità implicita delle opzioni è quasi sempre una sovra-stima della volatilità storica, quella che osserveremo a posteriori quando arriveremo alla scadenza dei contratti.
Ma ieri sera ho visto prezzi completamente assurdi sulle opzioni sul VIX e mi sono veramente spaventato.
Per dirne una: le call strike 100 sul VIX scadenza 14 aprile, cioè tra una settimana, quotavano 0.10 denaro in chiusura, e durante la giornata ho visto anche 0.15 in più momenti. Le call 120 sul VXX, ossia l'ETF sulla volatilità implicita, scadenza 17 aprile, cioè fra 10 giorni, quotavano 0.04 denaro. Quel prezzo non era fatto da uno stupido qualsiasi con 2 pezzi: c'erano migliaia di pezzi in book, quindi quello era un market maker (o una serie di market maker).
Io spero vivamente che si stiano tutti sbagliando, ma nel dubbio ieri sera ho deciso di sacrificare qualche centinaio di dollari per riempirmi di spread verticali al rialzo sulla volatilità: ho comprato diversi spread fatti di long 80, short 90, e molti spread fatti di long 85, short 90.
Ho speso circa 250 dollari in tutto. Che in tutta onestà spero vivamente di perdere.
Ma se non li perdo... ai posteri l'ardua sentenza.
Io ci vado con i piedi di piombo in questo mercato. Posizioni aperte sì, ne ho diverse. Ma la cautela non l'abbandono. Mai.
Prossimamente posterò articoli con una certa frequenza su questo canale.
È mia intenzione mantenere un quadro sempre aggiornato della situazione, sperando di fornire indicazioni utili a chi legge.
buon lavoro a tutti
Domenico Dall'Olio