Previsioni di Borsa con le Onde di Elliott e Fibonacci
Piano Bar : Focus Commodity 28/04/2020
Focus Commodity è un’estensione della rubrica Piano Bar di Virginio Frigieri che analizza con le Onde di Elliott alcune commodity scelte di volta in volta in base all’andamento del momento senza fissa frequenza.
Iniziamo dalle commodity in portafoglio.
Caffè:
abbiamo fatto bene a chiudere la posizione lunga e metterci a ribasso. Adesso ci godiamo il viaggio che dovrebbe portare attorno ai 90$ come target di minima. Dopo vedremo di individuare un punto in cui rimetterci long.
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Soia:
La soia sta sviluppando un modello d’onda più complesso di come lo avevamo ipotizzato a suo tempo e ne consegue che con ogni probabilità il movimento ribassista andrà oltre al punto in cui avevamo piazzato lo stop loss (805$). Il target che possiamo stimare con il modello d’onda corrente si colloca in una fascia di prezzo che va dai 790 ai 775$.
Siccome alla fine dell’onda 5 resto convinto che ci sarà un forte recupero sui prezzi della soia, sospendo lo stoploss e aspettiamo un segnale per ricaricare la posizione e mediare il prezzo di carico.
Rame:
Anche il rame ha esteso l’onda ribassista andando oltre quello che era il precedente stop ed anche in questo caso ho sospeso lo stop per aspettare la conclusione dell’onda c a cui manca solo il quinto movimento per ricaricare la posizione al rialzo appena avremo un chiaro segnale di inversione. Il movimento ribassista dovrebbe terminare nella fascia 175-180$.
Ed ora vediamo cosa abbiamo nel mirino per nuove operazioni:
Zucchero:
Sullo zucchero abbiamo fatto bene ad aspettare la conferma del buy, che non è arrivata. Ora lo zucchero sta completando l’onda 5 che dovrebbe concludere il ribasso appena sopra i 9 $.Una volta giunto lì aspettiamo un 1-2 rialzista per entrare long.
Anche sullo zucchero abbiamo la scelta su diversi ETC:
Uno in Dollari senza leva: codice ISIN GB00B15KY658
Uno senza Leva protetto dall’effetto cambio codice ISIN JE00B6X05031
Uno in dollari con leva 2 codice ISIN JE00B2NFTW01
Uno in dollari con leva 3 codice ISIN JE00BYQY7H96
Corn:
Il mais ha concluso un’onda b ribassista di grado cycle ed ha messo a segno un primo 1-2 rialzista.
Aspettiamo che rompa il massimo di onda 1 per entrare long.
Siccome fissiamo i livelli di stop ed eventualmente di profit direttamente sul sottostante, ognuno potrà scegliere l’ETC che preferisce. Su borsa italiana abbiamo tre scelte:
uno senza leva in dollari (codice ISIN GB00B15KXS04)
uno senza leva protetto dall’effetto cambio (codice ISIN JE00B3ZQRP79)
uno sempre in dollari con una tranquilla leva 2 (codice ISIN JE00B2NFTG43).
Grano:
Sul wheat è un pò che lo osserviamo e potenzialmente dovrebbe anche fare meglio di zucchero e mais. A tutt’oggi però rimane imprigionato tra il minimo di onda 2 che potrebbe anche essere ritoccato al ribasso e il massimo dell’onda[b] di 2. Aspettiamo una chiusura al rialzo sopra 565, per entrare long con stop sotto 521$.
Anche in questo caso diverse possibilità:
un ETC in dollari senza leva codice ISIN GB00B15KY765
un ETC senza leva protetto dall’effetto cambio codice ISIN JE00B78NNK09
un ETC in dollari con leva 2 codice ISIN JE00BDD9QC84
un ETC in dollari con leva 3 codice ISIN JE00BYQY8102
Crude Oil:
un lettore ci chiede del petrolio.
Personalmente il target che avevo indicato in condizioni normali attorno ai 15 è stato raggiunto. Ora la voglia di scommettere su un rialzo chiaramente viene, tuttavia, personalmente sulle cose che un giorno fanno +20% e il giorno dopo -25%... francamente preferisco starne alla larga. Chi volesse provare una schioppettata di assaggio trova diversi ETC quotati in Borsa italiana.Quello che invece può essere interessante valutare è quale impatto potrà avere un fatto del genere che è senza precedenti. Mai negli ultimi ottant’anni si erano visti prezzi così bassi in valore reale.
I prezzi di oggi ci riportano agli accordi di Bretton Wood nel 1944 quando ancora i dollari garantivano la convertibilità in oro e il petrolio diventava, finita la seconda guerra mondiale, il perno dello sviluppo globale che sarebbe seguito negli anni successivi. Tutta la ricostruzione post bellica e lo sviluppo economico dei successivi decenni hanno ruotato attorno al petrolio. Quando poi nel 1971 gli Stati Uniti furono costretti ad ammettere che di oro dietro alla montagna di dollari stampati dalla fine della seconda guerra mondiale non ce n’era abbastanza, e i prezzi del petrolio aumentavano sotto la pressione di una domanda crescente si arrivò al modello del petroldollar-system che ha governato per mezzo secolo. (i famosi petroldollari). Ma se la forza del dollaro in questo arco di tempo è stata sostenuta principalmente dal petrolio, la attuale debolezza di quest’ultimo, rende molto debole il sistema monetario Dollaro centrico che ci ha accompagnato in questi decenni. Uno scacco al Re oggi diventa sicuramente più facile di quando il petrolio stava a 100$ il barile. Dal Gold Standard (Dollaro coperto da oro fisico) si è passati alla pura fiducia nel Dollaro grazie principalmente al petrolio. Nei prossimi anni per chi vorrà difendere il potere di acquisto della propria liquidità è probabile che l’unica risposta torni ad essere l’oro a meno che le cripto valute, che ad oggi restano una pura scommessa, non diventino qualcosa di diverso. Personalmente, sarò anche vecchio, ma continuo a preferire le cose tangibili a quelle immateriali.
alla prossima.