Finalmente qualche buona notizia!
S&P, al momento, lascia il rating italiano stabile a BBB con outlook negativo, anche se, avverte, continuando la situazione attuale dei conti pubblici, senza una inversione di tendenza, quindi, il downgrade sarà pressoché inevitabile.
L'altra buona notizia arriva dal confronto europeo, non solo per quanto riguarda una sorta di semi-mutualizzazione del disastro lasciato dal coronavirus, che è bene ricordarlo, non è affatto alle spalle, ma anche dalla BCE e dalle voci di ulteriore ampliamento del Quantitative Easing.
Per la prima volta, e in via prudenziale useremo ancora il condizionale, parrebbe che l'intera Unione Europea, stia iniziando a comprendere il fatto che nessuno può pensare di affrontare da soli, sia il momento attuale che il prossimo futuro;
il rischio concreto è che la stessa dinamica seguita dalla diffusione del virus, che abbiamo sintetizzato, in un articolo recente, in un effetto domino, si possa verificare anche in ambito economico.
Le probabilità, appunto, che questa si verifichi, è troppo alta per lasciar spazio a calcoli complicati per tutelare interessi individualistici che richiederebbero troppo tempo.
C'è il carattere dell'urgenza, di rispondere immediatamente allo spegnimento dei vari motori produttivi e alle distorsioni che si sono innescate contemporaneamente in ambito finanziario.
Ripartire infatti, non sarà semplice come il premere un interruttore "on/off".
Non si deve neanche minimamente abbassare, inoltre, la guardia in merito alle misure di contenimento del contagio, usando tutte le cautele possibili per evitare un nuovo rialzo dei contagi, perchè è bene ricordarlo, solo due mesi, fa, chiunque abbia provato a prendere la situazione alla leggera, ha immediatamente e mestamente, dovuto abbassare il capo e mettere in atto quello che ormai è noto a tutti con il termine di lockdown, ovvero chiusura immediata di tutte le attività.
Ora si proverà a ripartire, ma bisognerà farlo con la massima attenzione perchè il mondo non può permettersi altri mesi di stop forzato.
Alcuni titoli azionari hanno messo a segno dei rimbalzi, taluni consistenti, ma per la maggior parte solo accennati.
In nessuno dei casi si è vista della vera liquidità.
RELATECH
Continua a piacerci Relatech, che ha completamene ignorato il crollo delle borse, segnale di forza vera.
Se non vi saranno vere vendite, e quindi occhio sempre ai volumi, (avvertimento professionale), un rientro ai 4.5€, può far venire la tentazione di un ingresso.
"As usual", stop loss stretto sotto tale soglia e target price ai 5 €...o anche meno.
Come ho già detto, preferirei interventi mirati e di breve, se non brevissima durata, anche a costo di perdersi dei veri rialzi.
Il quadro tecnico generale è ancora avvolto nelle nubi.
POSTE ITALIANE
Facciamo ora le pulci ad un titolo che generalmente non cattura la mia attenzione, ma che piace molto agli investitori della penisola.
Diciamo subito che non è un grafico con impostazione rialzista ma che, per il nostro scopo di "investitori veloci" può tornare utile.
Ho racchiuso in un ellisse quello che è stato il trading range delle ultime settimane, e come si può ben vedere, dopo il sell off di marzo, ha recuperato leggermente forza, ondeggiando sinuosamente tra i 7.30€ per azione e gli 8.24€.
Sotto i 7.30€ pertanto la molleremmo al mercato, evitando di imbarcare acqua, ma sopra tale valore la terremmo volentieri in portafoglio, proprio in ottica di tale trading range, e qualora superasse i 7.70€, decisamente sarebbe lecito portarla al target superiore ovvero 8.23€ (o anche meno...), senza troppe pretese, senza mai abbassare la guardia.
Maggio è alle porte portandosi dietro storicamente il mantra "sell in may and go away".
Se venisse perpetrato anche questa volta, inevitabilmente si rimarrebbe al di sotto di quel valore tanto caro che è il 61,8% di Fibonacci di cui avevamo parlato la scorsa settimana, lasciando esclusivamente spazio a rapidi interventi, senza pensare a gloria assoluta.
Teniamo alta quindi la guardia, e in ambito socio sanitario, quanto in ambito finanziario.
Del resto, la finanza non vive in un mondo parallelo e anche se lo fa per brevi periodi, poi è costretta a tornare ad una stretta correlazione con la realtà, un pò come l'uomo che pensa di tanto in tanto di fare e disporre della natura a suo piacimento, salvo poi essere costretto a tornare indietro, carponi, a chiedere scusa al pianeta che lo ospita.
C'è un equilibrio che deve essere rispettato, in ogni campo e in ogni aspetto che circonda la nostra esistenza.
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)