NASDAQ100 WEEKLY - Indici azionari USA sempre più euforici. Il rimbalzo a V è dietro l'angolo.


SEGNALI DI ENTRATA E DI USCITA DEL MODELLO QUANTITATIVO LOMBARD PER IL TRADING SULLE AZIONI NASDAQ TIME FRAME SETTIMANALE. ESCE OGNI INIZIO SETTIMANA. IL REPORT SI COMPONE DI SEGNALI DI ACQUISTO PER NUOVE POSIZIONI E DI AGGIORNAMENTO PER I TITOLI GIA' PRESENTI IN PORTAFOGLIO.
ASTENERSI PRIMA DI AVERE COMPRESO CON ESATTEZZA IL PROFILO DI RISCHIO E LE CARATTERISTICHE TECNICHE DEL SERVIZIO CON LA LETTURA DELLE SPIEGAZIONI POSTE NELLA DICITURA "Il Portafoglio LombardReport": (clicca qui >>>
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Mercati azionari stranamente euforici nonostante si sia sul picco dell’epidemia negli States. Lo stupore è tanto (anche da parte nostra) e fin quando la stragrande maggioranza degli economisti continuerà a predicare prudenza, in quanto nel secondo trimestre i nodi dell’economia verranno al pettine, bolle di prezzi dovute alla enorme liquidità presente nei mercati, ecc. ecc., gli indici faranno esattamente il contrario ! L’unica verità la si legge nei volumi, a marzo (in discesa) i volumi erano ca. + 27% in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, mentre finora la media in aprile (al rialzo) parla di un - 19% rispetto allo stesso mese del 2019 con previsioni in costante diminuzione. Riportiamo quanto letto in una intervista di due grandi fondatori di asset management: “Dopotutto, se tutti sono troppo indebitati e tutti hanno bisogno di incassare, in un modo o nell'altro allo stesso tempo, non c'è letteralmente un acquirente. Non c'è proprio nessun acquirente. Non ci sono mani forti là fuori. C'è solo una mano ed è quella della FED". Ovviamente si riferivano alle enormi iniezioni di denaro che la FED ha riversato ai privati, non potendo acquistare direttamente titoli azionari. Quindi non vogliamo essere testardi nel non vedere ciò che avviene in questa fase, tanto è vero che abbiamo acquistato piccole partite di titoli azionari italiani, ma rimaniamo con la nostra idea che una nuova gamba di ribasso prima o poi arriverà. Forse quando TUTTI inizieranno a gridare ai nuovi massimi storici ? Mah… chi lo sa ? Altrimenti non saremmo qui a scrutare giornalmente i mercati ma in qualche sperduta isola del globo a rilassarci al sole.

Altra settimana (corta) euforica sui tre maggiori indici azionari USA. A botte di Gap up i mercati azionari stanno disegnando quello che pochi si aspettavano accadesse (noi per primi), una grande V. Iniziamo da quello più dinamico e più forte tanto da aver frantumato anche il ritracciamento dai massimi del 61,8% portandosi a poche decine di punti dal 76,4%: il NASDAQ100 che ha chiuso le contrattazioni a 8832.41 guadagnando il + 7,39% portando nuovamente il segno positivo da inizio anno al + 1,14%. A livello grafico notiamo come l’attuale onda c sia ormai ad un passo dall’area 9050 con possibili estensioni in area 9200, dopo di che la chiusura del Gap a 9406 indicherebbe l’attacco dei massimi storici e conseguentemente rifare tutti i conteggi. Di contro abbiamo che l’indice si è lasciato indietro 2 importanti Gap da chiudere, anche se ciò non significa che li debba chiudere subito. Sul grafico si nota come il Gap up registrato l’11 ottobre 2019 sia stato richiuso il 13 marzo 2020.

Questa settimana anche sull’indice S&P500 abbiamo modificato il conteggio in onda 4 dopo aver chiuso sopra l’area 2850. Lo sviluppo prossimo è ora simile a quello dell’indice NASDAQ100, anche se di strada da fare ce n’è molta, ad iniziare dalla resistenza posta in area 2940/2950, ritracciamento del 61,8% dai massimi e M.M. Exp. a 200. Al ribasso l’area 2650 funge da supporto. La settimana di contrattazione si è chiusa a 2874.56 con un guadagno del + 3,04% che ha portato il deficit da inizio anno a – 11,03%. Infine il DOW JONES, il più debole degli altri due che graficamente ha la stessa conformazione della scorsa settimana non avendo ancora rotto al rialzo l’area 24700. L’indice ha chiuso le contrattazioni settimanali a 24242.49 guadagnando il + 2,21% che porta il deficit da inizio anno al – 15,05%. Di seguito i relativi grafici:

ORO INDEX

La scorsa settimana segnalavamo come l’ORO fosse riuscito, finalmente, a superare la resistenza posta a 1700 $/oz. e ci auguravamo almeno alcune chiusure sopra tale valore. Infatti la settimana si apriva con il raggiungimento di un nuovo massimo relativo a 1788,80 $/oz., ma poi le vendite degli ultimi 3 giorni della settimana hanno riportato i valori appena sotto i 1700 $/oz. Noi continuiamo a sostenere come la proiezione dei prezzi porti a guardare in area 1825 $/oz. e non vediamo forme ostative per la continuazione del rialzo, ma il mercato ha (quasi) sempre ragione. Quindi è opportuno dare uno sguardo anche ai livelli di supporto visibili sul grafico dando particolare importanza all’area 1620/25 $/oz. Inutile rimarcare la costante alta volatilità. La settimana della commodity si è chiusa a 1694.50 $/oz. con una perdita del + 2,65% che porta il guadagno da inizio anno al + 11,48% dall’inizio. Per quanto riguarda l’operatività stiamo aspettando un ulteriore discesa per valutare il primo acquisto con la strategia dei Piani di Accumulo. Di seguito il grafico weekly dell’ORO INDEX:

LA POLITICA USA DI DONALD TRUMP

Il presidente Donald Trump ha svelato giovedì nuove linee guida federali che definiscono le condizioni affinché parte degli Stati Uniti inizino ad allentare alcune delle severe misure di allontanamento sociale imposte per combattere la diffusione della pandemia da Coronavirus. Il piano di 18 pagine per “Aprire di nuovo l’America” ​​identifica le circostanze necessarie affinché le aree del paese consentano ai dipendenti di iniziare a tornare al lavoro, ma la decisione di revocare le restrizioni verrà presa dai governatori statali. Le nuove linee guida aumenteranno la pressione sui governatori affinché allentino le loro restrizioni, anche se esperti della salute e leader aziendali avvertono che sono necessari sistemi di test diffusi prima che gli americani possano iniziare in sicurezza a tornare alle loro normali vite.

Di seguito il link del programma:

https://fm.cnbc.com/applications/cnbc.com/resources/editorialfiles/2020/04/16/WHReopeningDoc.pdf

Infine Trump ha dichiarato: “Dobbiamo avere un’economia lavorativa e vogliamo riaverla molto, molto velocemente. Ed è quello che succederà”. “Finora 29 Stati saranno in grado di riaprire relativamente presto. Abbiamo molti Stati che, attraverso la posizione, la fortuna e anche un sacco di talento ... sono in una posizione molto favorevole”.

Il segretario del Ministero del Tesoro, Steve Mnuchin, e Jerome Powell, Presidente della FED, hanno trovato un accordo, come parte del disegno di legge del CARES Act approvato alla fine del mese scorso, nel quale il Tesoro metterà 454 miliardi $ insieme alle strutture di prestito della Federal Reserve per creare un fondo di ben 4 trilioni $ di prestiti volti ad aiutare aziende, stati e governi locali a superare la tempesta economica. La mossa segna un’incredibile espansione delle competenze della FED, che di solito non comporta aiuti alle aziende e ai governi su piccola scala. Il ruolo dell’istituzione è massimizzare l’occupazione e stabilizzare l’economia, non assumere rischi.

Il programma è strutturato in modo che il Tesoro, che si assume tali rischi, si colloca in cima alla catena dei creditori diventandone il ​​principale azionista delle operazioni da 4 trilioni $. Ciò significa che Mnuchin è in grado di raccogliere profitti dall’investimento, sebbene tali premi non siano così probabili. Inoltre la partnership consente al Tesoro di sfruttare la capacità della FED di iniettare rapidamente denaro nell’economia e sposta efficacemente il debito dal bilancio del Tesoro e verso quello della FED, dividendo al contempo la responsabilità politica tra i due. In un anno elettorale la parola “salvataggio” può essere particolarmente utile per il presidente e i suoi compagni repubblicani così come avvenuto per i due schieramenti nel salvataggio della crisi bancaria del 2008. Tale accordo ha spinto Mnuchin a raccomandare Jerome Powell per la presidenza della FED anche nel futuro, visto che la convergenza dei programmi tra la FED ed il Ministero del Tesoro, programmi che fino alla fine di marzo Mnuchin ha sempre approvato.

LA POLITICA DELLA FEDERAL RESERVE

La scorsa settimana, la Federal Reserve ha iniziato a delineare a grandi linee come inizierà a utilizzare i fondi. Sta usando 75 miliardi $ del piatto del Tesoro come supporto azionario dietro un programma di prestiti che potrebbe supportare fino a 600 miliardi $ di prestiti. Il cosiddetto Main Street Program è destinato alle aziende con un massimo di 10.000 dipendenti o fino a 2,5 miliardi $ nelle vendite del 2019. Ha inoltre implementato diverse altre strutture, acquistando titoli finanziari come obbligazioni e prestiti sindacati, ma non ha ancora precisato i dettagli dell’intero fondo.

Per quanto riguarda il programma di iniezioni di liquidità sui mercati denominato “Unlimited QE”, la banca centrale USA da iniziali 75 miliardi $ al giorno ha ridotto i suoi acquisti giornalieri a 60 miliardi $ al giorno, poi due settimane fa ha annunciato un altro restringimento nel suo programma di acquisto di obbligazioni a 50 miliardi $ al giorno, seguito dalla riduzione della scorsa settimana a 30 miliardi $ al giorno. Ora, la FED ha ridotto i suoi acquisti di un altro 50%, a "soli" 15 miliardi $ al giorno.

Avendo implicitamente confermato che ora c'è una carenza di obbligazioni, almeno le obbligazioni con cedola considerando gli enormi acquisti pari a 1.382 trilioni $ in T-Bills e Cash Management Bills effettuati nelle ultime due settimane per finanziare il pacchetto di stimolo.

Il presidente della Federal Reserve di New York John Williams ha detto venerdì nel corso di una intervista di vedere alcune parti dell’economia tornare online, ma i dubbi sulla crescita torneranno alla normalità quest’anno. Ha dichiarato: “Mi aspetto che il settore delle costruzioni sia in grado di riprendersi un po' più rapidamente degli altri settori, ma non vedo l’economia tornare alla piena forza entro la fine dell’anno”. “Esprimo un certo ottimismo riguardo alle prospettive di crescita a più lungo termine, mentre nel breve arriveranno alcuni giorni difficili a seguito di orribili dati economici societari del secondo trimestre”.

Ha concluso dicendo: “Non siamo giunti a conclusioni definitive su quanto tempo durerà e stiamo agendo in tutti i modi possibili per fare il possibile per sostenere l’economia, tuttavia ciò si evolverà nei prossimi due mesi. La nostra preoccupazione è che con il passare della pandemia, anche se le restrizioni si allenteranno gradualmente nel tempo, le persone potrebbero impiegare un po' di tempo prima che siano disposte a tornare su aerei o treni o andare a teatri e concerti e cose del genere.

A seguire le dichiarazioni di James Bullard, presidente della FED di St. Louis, che dice: “la migliore soluzione economica alla crisi del coronavirus è quella di pagare i costi completi per qualsiasi impresa che presenti un test per il virus che possa dare sicurezza alle persone per riprendere le attività quotidiane”. “Dando alle aziende la possibilità di realizzare un bel pò di test riducendo i loro costi praticamente a zero per arrivare il prima possibile alla ripresa normale delle attività.”

DATI MACROECONOMICI

Il dipartimento del commercio ha dichiarato che le vendite al dettaglio sono crollate dell′8,7% a marzo, il calo più grande da quando il governo ha iniziato a seguire la serie nel 1992, dopo essere sceso di un 0,4% (dato rivisto) a febbraio. Gli economisti si aspettavano un – 8%. Stessa cosa per il dato “core ex-auto” che depurato dalla componente più volatile è uscito a – 4,5% dal – 0,4% di febbraio.

 

I dati sulle vendite al dettaglio del Control Group di marzo usciti, inaspettatamente, positivi a + 1,7% contro il – 2% atteso dagli analisti ed il – 0,2% (dato rivisto da zero) del mese precedente.

I dati sulla produzione industriale mensile di marzo è uscito in contrazione del – 5,4% rispetto al – 4% atteso dagli economisti e dal + 0,5% del mese di febbraio.

Crollo del dato preliminare della produzione manifatturiera di aprile nelle aree della Pennsylvania, New Jersey e Delaware, a cura della FED di Philadelphia uscito a – 56.6 riaspetto al – 30 atteso dagli economisti e dal – 12.7 di marzo. Questa è la lettura più bassa dell'indice di attività attuale dal luglio 1980. Anche l'indice per i nuovi ordini è ulteriormente sceso in territorio negativo, da -15.5 a -70.9, la lettura più bassa di sempre.

Stessa cosa verificatasi nell’area di New York dove la discesa ha fatto registrare il minimo storico a – 78.2 molto peggio del – 34.4 durante la Grande Recessione e del - 32.5 previsto dagli analisti.

Ed infine veniamo al dato clou settimanale sulle richieste di nuovi sussidi di disoccupazione. Il dato uscito a 5.245.000 seppur molto brutto, è stato visto dagli investitori di Wall Street come molto buono, in quanto in linea con le attese degli analisti ed inferiore al picco di 6.615.000 raggiunto la settimana precedente. In sole quattro settimane, 22.3 milioni di lavoratori, ovvero il 14% della forza lavoro americana, hanno presentato domanda di indennità di disoccupazione, ma la percentuale di richieste in ciascuno Stato varia notevolmente con Michigan e Pennsylvania con la percentuale più alta pari al 20%. Ci sono volute solo quattro settimane perché l’economia americana spazzasse via tutti i posti di lavoro guadagnati dal novembre 2009 picco della Grande Recessione.

FOCUS SU TITOLI

FACEBOOK sta andando avanti con la LIBRA, la sua valuta digitale, sebbene in una forma molto meno ambiziosa. La LIBRA verrà lanciata tra metà novembre e dicembre di quest'anno. l'Associazione LIBRA, l'organo di governo della valuta, ha detto ai giornalisti che assomiglierà più ad un tipico sistema di pagamenti digitali come PayPal rispetto alla criptovaluta globale che FACEBOOK aveva originariamente proposto l'anno scorso. Christian Catalini, capo economista di Calibra, il portafoglio digitale di FACEBOOK che utilizzerà la LIBRA ha detto: "Manteniamo la costruzione di una LIBRA multivaluta, ma sostanzialmente è cambiata e semplificata rispetto a quella originale. Al posto di una moneta digitale sostenuta da un paniere di valute, come inizialmente proposto, la LIBRA sarà costituita da "stablecoin" supportate da singole valute come il dollaro o l'euro. Sarà offerta tramite WhatsApp e Messenger e fungerà da mezzo di pagamento peer-to-peer (rete informatica nella quale i computer degli utenti connessi fungono nello stesso tempo da client e da server) a cui la Società darà priorità nei prossimi anni.

Il CEO Mark Zuckerberg, ha identificato i pagamenti e il commercio di tutte le sue app - WhatsApp, Messenger, Instagram e altri - come un progetto critico per l'azienda. Ha dichiarato: "Qui stiamo adottando una serie di approcci diversi, che vanno dalle persone che acquistano e vendono direttamente tra loro, alle aziende che creano vetrine, alle persone che interagiscono con le imprese direttamente attraverso la messaggistica, e una serie di cose sui pagamenti che vanno dall'uso di cittadini esistenti sistemi come UPI [interfaccia pagamenti uniti] dell'India, per creare nuovi sistemi globali”. Inoltre Zuckerberg ha affermato che tra le distinzioni tra FACEBOOK PAY (servizio di pagamento lanciato lo scorso anno) e la LIBRA, quest’ultima sarebbe "più efficiente, specialmente per cose come il trasferimento di denaro oltre confine".

La Società ha ricevuto un forte contraccolpo da parte dei regolatori globali sulla proposta originale della LIBRA, descritta inizialmente come "infrastruttura finanziaria globale". Numerosi partecipanti al progetto, come Visa e Mastercard, si sono ritirati dal progetto dopo che i legislatori avevano avvertito che potevano essere ritenuti responsabili per attività illegali tramite LIBRA. A tal proposito FACEBOOK ha affermato che l’operazione non verrà lanciata senza l'approvazione normativa.

PORTAFOGLIO AZIONARIO

Per quanto riguarda l’operatività sui titoli del Nasdaq100 sul Portafoglio LombardReport ci fa piacere segnalarvi che da quando abbiamo interrotto (volutamente) l’operatività, anche il nostro system con strategia “swing settimanale” non ha più prodotto segnali di acquisto a dimostrazione che i parametri in esso inseriti funzionano molto bene in caso di “crash” del mercato. Riprenderemo l’operatività a piccole dosi, così come fatto sui titoli italiani, non appena il system sfornerà i primi segnali. Da segnalare inoltre che, giovedì della settimana appena trascorsa, abbiamo organizzato a grande richiesta un secondo webinar, per portare alla vostra conoscenza una strategia operativa che consenta di poter, piano piano e con modeste quantità, acquistare titoli azionari ed ETF diminuendo il grado di rischio rispetto all’operatività tradizionale. L’abbiamo denominata “The Challenger” proprio perché rappresenta una sfida di noi piccoli “retails” alla possibilità di poter portare a casa il famoso “tozzo di pane” anche in condizioni di mercato negative, senza per questo esporci a rischi eccessivi che, di certo, non appartengono alla filosofia del LombardReport da 24 anni ad oggi.

VARIAZIONI IMPORTANTI SUI TITOLI DEL NASDAQ100 NELLA SCORSA SETTIMANA

RIPRENDONO QUESTA SETTIMANA LE SOCIETA’ DELL’INDICE DI RIFERIMENTO CHE RILASCERANNO I PROPRI DATI ECONOMICI TRIMESTRALI:

NETFLIX – 21 APRILE

LAM REASEARCH – 22 APRILE

AMERICAN AIRLINES ED UNITED AIRLINES FORSE IN SETTIMANA.

ORDINI DI ACQUISTO NUOVE POSIZIONI DELLA SETTIMANA (4/20/2020)
Non sono presenti ordini di acquisto per la settimana entrante.

Pagina a cura di GIANMARCO LUCHETTI SFONDALMONDO

(articolo di Sandro Mancini)