Oggi spazio all’operatività: ● Giorni di super performance per gli strumenti short a leva, con un nuovo confronto diretto ● Contro la volatilità meglio piattaforme attive di notte ● Le nuove banche “low cost” usate anche dalla finanza ● Euro contro le altre valute
Hot markets
Niente che abbia a che fare con il coronavirus! Gli operatori professionali in questi giorni non parlano di altro e allora noi facciamo i bastian contrari e vi promettiamo di non citare almeno oggi questo argomento e il suo nesso con le Borse. Ce la faremo?
► Short e Vix? Numeri extra venerdì (dal +3,5 al +72,5%) ma la prudenza è d’obbligo
L’articolo di lunedì scorso ha riscosso un ampio successo. Si riferiva a un test dal vivo degli strumenti short (Etf e certificati) relativi al Ftse Mib quotati su Borsa Italiana, basato su quanto avvenuto il venerdì precedente, ancor più nero dell’ultimo. Alcuni lettori ci hanno chiesto di prendere in considerazione pure gli Etf sul Vix, riferiti alla volatilità implicita delle opzioni riguardanti l’S&P 500. Ecco allora un confronto fra le relative performance riguardo all’ultima seduta di venerdì 6. Obbligatoria una raccomandazione: si ha a che fare con prodotti quasi solo a leva, infidi all’ennesima potenza per chi non abbia una conoscenza profonda della materia e della tipologia dei meccanismi sottostanti. I facili entusiasmi di fantastiche performance non traggano in errore, poiché le perdite possono essere altrettanto rilevanti. Non entriamo in un’approfondita analisi dei singoli prodotti (dei certificati abbiamo scritto proprio lunedì). Riassumiamo però sinteticamente in una seconda tabella caratteristiche, pregi e difetti di ciascuna tipologia. Naturalmente è un parallelo fra strumenti relativi a sottostanti diversi, Ftse Mib e S&P 500. Ciò che importa è comprendere i movimenti di come andare short sui mercati regolamentati in presenza di sedute negative particolarmente violente. Le stesse dinamiche valgono ovviamente per gli equivalenti prodotti long se le giornate sono positive.
► Ftse Mib indice |
-3,5% |
► Future Ftse Mib marzo 2020 |
-3,43% |
► Future Ftse Mib giugno 2020 |
-3,36% |
▼ETF▼ |
XXXXXXXXX |
Lyxor Ftse Mib short a replica lineare (-1) |
+3,5% |
Lyxor Ftse Mib short leva -2 |
+6,60% |
▼CERTIFICATI A LEVA FISSA▼ |
XXXXXXXXX |
Bnp Ftse Mib short leva -7% - scadenza 20/12/2024 |
+25,1% |
▼CERTIFICATI TURBO▼ |
XXXXXXXXX |
Bnp Ftse Mib Turbo short leva variabile (4,38%) scadenza corta (17/3/20) – Distanza da Knock Out 22,9% |
+19,6% |
Bnp Ftse Mib Turbo short leva variabile (leva 11,18%) scadenza media (19/6/2020) – Distanza da Knock Out 7,0% |
+72,5% |
▼CERTIFICATI MINI▼ |
XXXXXXXXX |
Bnp Ftse Mib Mini short leva variabile (leva 2,39%) scadenza lunga (19/12/2025) – Distanza da Knock Out 40,4% |
+9,2% |
Bnp Ftse Mib Mini short leva variabile (8,3%) scadenza lunga (19/12/2025) - Distanza da Knock Out 10,9% |
+54,7% |
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXX |
XXXXXXXXX |
► Indice S&P 500 |
-1,71% |
► Vix perfomance |
+5,86% …ma con forte volatilità intraday |
▼ ETF▼ |
XXXXXXXXX |
Lyxor Vix S&P500 Enhanced Roll (strategia di volatilità attesa del mercato azionario statunitense attraverso un paniere di Future sul Vix dell’S&P500 quotati sul Cboe) |
+24,0% |
Wisdomtree Vix S&P 500 a leva daily 2,25% |
+53,8% |
Cosa sono e come si muovono
Etf short senza leva |
Replicano l’indice in senso inverso senza rischi particolari, salvo quello dell’individuazione del trend corretto (logicamente in questo caso ribassista). Si prestano bene per la protezione di un portafoglio azionario. |
Etf short a leva |
Come nel caso precedente ma con una leva. Inevitabili gli impatti che ciò comporta come disallineamenti su più giorni per il cosiddetto effetto dell’interesse composto. Si adattano quindi solo a operatività intraday. |
Certificati a leva fissa |
Le leve variano in rapporto agli emittenti. Nel nostro caso è stata valutata quella x7. Stesso problema presente per gli Etf a leva: l’interesse composto porta a disallineamenti nell’operatività su più sedute, soprattutto se di segni altalenanti. Vanno quindi valutati solo per operazioni intraday. |
Certificati Turbo a leva variabile |
Si tratta di una leva dinamica, che varia al mutare del prezzo del sottostante: più si avvicina al livello barriera e maggiore è la leva. Attenzione alla distanza dal cosiddetto knock-out o barriera. Se il prezzo del sottostante raggiunge tale livello, il prodotto scade e perde tutto il suo valore, determinando l’annullamento del capitale investito. Di qui le performance di venerdì, molto diverse per questo motivo fra i due prodotti presi in considerazione tra i tanti disponibili. Si adattano a operatività nell’arco di una singola seduta e soprattutto per periodi molto corti (al massimo ore). |
Certificati Mini a leva variabile |
Sono un’evoluzione rispetto ai Turbo, essendo strumenti che non presentano il problema del “compouding effect” e che permettono pertanto di investire a leva (dinamica) long o short, adattandosi per posizioni sia intraday sia multiday, oltre che per il cosiddetto hedging (protezione) di portafoglio su periodi prolungati. La scadenza dei Mini future è molto più lunga di quella dei Turbo. Lo strike inoltre viene ricalcolato giornalmente. I Mini si adattano, come detto, a diverse tipologie di operatività. Attenzione però al knock-out o barriera, ovvero alla soglia di prezzo che, se raggiunto dal sottostante, fa scadere anticipatamente il certificato, causando la perdita del capitale investito. |
Etf sul Vix S&P 500 |
Non sempre è facile comprendere le correlazioni fra andamenti del Vix e dell’Etf. Ciò perché l'indice di riferimento replica dei Future o meglio un portafoglio di vari Future sul Vix a breve termine e di uno a medio termine. Importante è capire che non si registra un andamento corrispondente al Vix ma a un indice calcolato sui Vix Future. Consigliabile un’operatività solo di breve termine e quando il Vix abbia già dato segnali di consistenti rialzi. |
Etf sul Vix a leva |
La replica del benchmark è ottenuta mediante swap con una difformità di andamento rispetto al Vix, che in certe condizioni è rilevante e addirittura abissale nel lungo termine, a causa del roll-over dei derivati. Inoltre si presenta il problema della leva e quindi dell’effetto interesse composto. Inevitabile l’utilizzo soltanto per trading intraday. |
In sintesi – Ciascuno può trovare in tale ambito il prodotto più idoneo alla propria operatività short: Etf senza leva sugli indici per chi vuole essere prudente; Etf e certificati a leva fissa sugli indici per trading velocissimi (intraday); certificati Turbo a leva variabile per amplificare le performance intraday, purché si identifichi quello più adatto, con il rischio comunque della barriera; certificati Mini a leva variabile per il cosiddetto “hedging” senza effetto da interesse composto ma pur sempre con rischio barriera; Etf sul Vix, a condizione che si assimili la bassa replica diretta della volatilità dell’S&P 500. Sono tutti prodotti molto particolari di cui occorre conoscere bene funzionamento e correlazioni con i sottostanti. Per farlo conviene prima studiare, poi dare origine a qualche timida esperienza e infine applicarsi con metodo, perché i più 10% o 70% di venerdì possono facilmente trasformarsi in meno 10% o 70%!
► Scambi, meglio anche di notte per migliorare le performance
Proseguiamo con un argomento proposto da Nicky Maan, Ceo di Spectrum Markets, specialista del mercato pan-europeo dei certificati creato ad hoc per gli investitori retail. Una sua analisi si occupa di un tema sempre di attualità, quello degli orari operativi. Ecco cosa sostiene: “Per molti investitori la classica diversificazione dei portafogli rappresenta una comprovata strategia per bilanciarli in un contesto di mercati volatili e per proteggerli da forti ribassi. La volatilità tuttavia è tornata ai massimi dal 2015. La diversificazione non è quindi più sufficiente per permettere di rispondere alle nuove sfide con la velocità e, soprattutto, la flessibilità richieste, anche oltre le ore di apertura degli scambi. Per proteggersi da perdite una corretta selezione di azioni e obbligazioni potrebbe infatti non essere abbastanza per rispondere alle attuali condizioni di mercato, poiché, nonostante l’elevata volatilità, molti asset sono sopravvalutati, cosa che può essere sfruttata soltanto con coperture utilizzando strumenti derivati. In questa situazione a nostro parere, gli investitori non dovrebbero lasciarsi limitare negli orari di negoziazione, in quanto si lascerebbero scappare potenziali occasioni. Siamo convinti che la possibilità di operare fuori orario sia particolarmente importante, proprio perché la volatilità va sfruttata per attivare o liquidare posizioni, con la flessibilità di poterlo fare quando si vuole. Il fatto che gli scambi fuori orario stiano crescendo in linea con l’aumento della volatilità è evidente guardando i dati. Gli scambi di tale tipo sulla piattaforma Spectrum Market (dalle 17,30 di sera alle 9,00 del mattino), nella settimana dal 24 al 28 febbraio, sono stati di 3,8 milioni di derivatives (certificati e covered warrants), ovvero il triplo rispetto a quanto registrato nell’ultima settimana di gennaio. Un simile livello di attività non è sorprendente, considerando quanto i prezzi degli indici possano fluttuare fuori dai classici orari di Borsa”.
► Banche, la finanza sceglie sempre più quelle gestibili con un'app
Molti intermediari hanno detto basta di fronte ai costi in crescita dei conti correnti delle classiche banche e si stanno rivolgendo - secondo indiscrezioni raccolte sul mercato - a istituti del cosiddetto mondo “digital banks”. Lo fanno solo per una questione di onerosità a zero o anche per uscire dagli stringenti controlli degli apparati fiscali? Difficile dirlo ma in Italia l’apertura di conti sulle nuove realtà del settore cresce proprio nel mondo della gestione della liquidità da parte soprattutto della consulenza. Queste le banche più utilizzate.
Revolut (Gran Bretagna) – Prevede vari tipi di conti, dei quali solo lo standard è gratis. Con un’app telefonica è possibile usare una carta di credito come un conto corrente, effettuare pagamenti internazionali, spendere all’estero senza commissioni, depositare 27 diverse valute e acquistare criptovalute. Consente di passare automaticamente da una moneta a un’altra nel momento in cui si realizza un certo tasso impostato come target. Viene richiesta però una commissione dell’1% per i cambi riguardanti Baht thailandese, Rublo russo e Lira turca. La maggiorazione sale al 2% nei week-end.
N26 (Germania) – Creata come banca diretta, cioè senza filiali fisiche, dispone di un sistema online per la gestione delle operazioni. Ha sede a Berlino e offre alcuni servizi finanziari a clienti dell’Eurozona, a eccezione di Cipro e Malta. Si propone in realtà con una carta prepagata del circuito Mastercard ma è dotata anche di un Iban riconducibile a un vero e proprio conto corrente; entrambi gli strumenti sono interamente gestibili attraverso un’app dedicata dalla quale si effettuano molte operazioni.
Starling Bank (Gran Bretagna) - Fondata nel 2016 offre servizi bancari retail e aziendali tramite app. La società prevede le prestazioni di una banca classica senza filiali fisiche e con commissioni più basse. Per pagamenti internazionali è contemplata una commissione fissa dello 0,4%. L'app utilizza metodi aggiornati di crittografia dei dati, tecnologie di archiviazione e verifica degli utenti. Nel caso una carta di credito venisse persa o rubata, il proprietario può immediatamente bloccarla direttamente dal cellulare.
Monzo (Gran Bretagna) – Tutto gratis dal conto corrente alla carta di credito, con la sola eccezione di prelievi di contanti sopra determinati importi. Ha già un milione e mezzo di clienti e si sta apprestando a operare negli Usa. L’apertura della posizione prevede un vero e proprio conto corrente online, gestibile tramite smartphone, con un Iban europeo e una carta di pagamento Mastercard.
La voce di un operatore – “La clientela più dinamica è molto sensibile a queste novità, anche perché trattandosi di banche inglesi c’è chi vede già l’effetto Brexit di una Londra paradiso fiscale. E quindi si prepara! Inoltre alcune realtà stanno pensando di offrire servizi finanziari ‘smart’ riferiti soprattutto all’acquisto di Etf con commissioni marginalissime. Mi risulta, per esempio, che si siano registrati non pochi deflussi verso queste realtà da c/c detenuti da italiani in Svizzera, tipo Post Finance, Migros Bank e Raiffeisen Bank”.
► Euro, un “disastro” da troppa forza
I rendimenti bassissimi dell’obbligazionario potrebbero trovare presto una compensazione nella debolezza di molte valute rispetto all’euro, divenuto ormai quasi divisa rifugio assieme al super franco svizzero. I livelli roccati rasentano in certi casi i minimi storici per molti cross, come dimostra la tabella qui sotto. Se gli yield sono micro le potenzialità di rimbalzi futuri sui cambi invece aumentano, ridando fiato a strategie dinamiche nell’ambito dei bond, purché acquistati con la precauzione di scadenze possibilmente a non più di due-tre anni di vita residua.
Dollaro Usa |
Ormai vicino agli 1,14 dove punta? Si scommette sugli 1,25. Con il ritorno a 1,15 si romperebbe una resistenza dinamica partita dai minimi addirittura del 2008 |
Sterlina inglese |
Nuova debolezza con un movimento tecnico che l’ha riportata sulla media mobile a 200 sedute. L’area di 0,88 è la più delicata. Probabilmente farà una volta di più da supporto per il GBP sull’euro |
Corona norvegese |
Oltre i minimi sull’euro del 2008! Questo malgrado il Paese abbia un’economia sanissima e goda di un rating AAA. Graficamente potrebbe puntare agli 11, forse ai 12 e magari anche oltre. La Banca centrale di Oslo si dimostra una delle più abili al mondo |
Dollaro canadese |
Se l’Usd si indebolisce a traino lo stesso trend colpirà il Cad. Tornerà verso gli 1,61 contro gli 1,51 di venerdì? |
Dollaro australiano |
E’ piombato sul supporto di 1,7 contro euro, determinando un canale ribassista destinato a proseguire |
Peso messicano |
Di botto da sotto 20 a oltre 23. Addio sogni di gloria! |
Rublo russo |
Da 68 a quasi 78 nell’arco di pochissimo tempo, complice il crollo del petrolio. Vuoi vedere che batte ogni minimo storico? |
Lira turca |
A 6,9 sfida un fortissimo supporto e torna verso i minimi del 2018 |
In sintesi: potremmo proseguire con altre divise ma il discorso non cambierebbe: quanta fiducia per l’euro! Forse se la merita ma la diversificazione valutaria sta per diventare di colpo una nuova arma su cui puntare, sebbene i minimi registrati da molte monete lascino intendere che la debolezza è destinata a durare, schiacciando ancor più i poveri esportatori europei.