Bond, certificati, Etf e valute, che batoste! 20 opportunità da sorvegliare


Nella confusione del momento niente è certo, salvo i crolli registrati da molti strumenti finanziari. Una selezione (pur senza un preciso filo conduttore) di quelle che potrebbero diventare occasioni future.

Hot markets

“La prima cosa nella vita è saper cogliere un'occasione. La seconda capire quando lasciarla perdere”: scusateci se oggi iniziamo con questa dotta frase di Benjamin Disraeli, scrittore britannico del 1800. Si adatta bene alla situazione corrente dei mercati finanziari. In altre parole è tornato il momento di comprare o no? Nell’incertezza più totale del contesto vi segnaliamo oggi delle opportunità da sorvegliare fra le mille e più che potremmo proporre. Se rimbalzeranno nessuno lo può dire ma ciò non esclude che a poco più di trenta giorni da una realtà in cui tutto era troppo caro oggi ci troviamo in un frangente esattamente opposto: tutto è diventato oltremodo conveniente. Ogni parola in più sarebbe tempo sprecato per voi lettori. Passiamo allora alla sostanza.

► Bond, alcuni dei tanti scesi eccessivamente negli ultimi giorni

Occasioni di ogni tipo in un mercato in cui si scambiano solo i titoli crollati sotto 100. Tutto il resto è quasi illiquido (almeno sul regolamentato italiano!). Eccone alcuni, riferiti certamente a situazioni non esasperate, visto che ci sono anche obbligazioni rotolate a 40, a 30 e perfino a 20 soprattutto Usd. Si noti che negli ultimi giorni non pochi operatori hanno liquidati perfino i Bund a tripla A.

Thyssenkrupp Tf 1,75% Nv20 Eur

Isin DE000A14J579 taglio 1.000

Con scadenza a poco più di sei mesi è approdato giovedì a 90,9 euro per poi risalire venerdì a 94,8. La società tedesca della siderurgia è molto esposta alle dinamiche macroeconomiche

Deutsche Bank 2.25% 25Fb21 Eur

Isin XS0461370602 taglio 1.000

La quotazione sale e scende in maniera un po’ confusa. Venerdì ha chiuso a 96. Cosa si teme? Una crisi, di cui si parla da dieci anni, della maggiore banca tedesca

Renault 3,125% Ma21 Call Eur

Isin FR0011769090 taglio 1.000

Sul Mot viene riportato un prezzo farlocco di 103,3 euro ma in realtà la quotazione è ben sotto, come confermano alcune piattaforme specializzate in Otc. La Francia non potrà mai ipotizzare una crisi del suo produttore leader di auto

Deutsche Bank Zc 07Nv22 Usd

Isin XS0461366832 taglio 2.000

Un 4,8% circa di rendimento annuo per uno zero coupon in Usd non è male. Certamente ci sono due rischi: emittente (solita manfrina di prima!) e cambio

Goldman Sachs step up 31Mg24

Isin XS1610693290 taglio 2.000

Anche gli step-up soffrono. Questo quota sui 94 pur con una cedola in corso del 2,5% destinata a crescere fino a scadenza. Perfino il Toyota Motor Credit (rating AA-) step-up 24ot25, che ci si contendeva fino a qualche settimana fa a 107 Usd, adesso quota sui 98. Panico assoluto!

Mexico 5,75% Ot2010 Usd

Isin US91086QAZ19 taglio 2.000

Potremmo proseguire per pagine e pagine. Chiudiamo – relativamente ai bond – con un extralungo. Da 130 $ è sceso a 95 e c’è chi lo dà ancora al ribasso

► Certificati, i protetti al 100% che quotano ben sotto 100

Altrettante occasioni nel contesto dei certificates dopo la vera e propria débacle che ha portato molti prodotti a rompere le singole barriere con perdite consistenti e soprattutto con la delusione per gli investitori di aver puntato su prodotti ritenuti almeno in parte protettivi. Così non è stato ma nel disastro c’è anche del positivo: consiste nel forte calo delle quotazioni di prodotti a capitale garantito. Eccone alcuni.

Credit Suisse con sottostante Assicurazioni Generali - scadenza 7/8/2024 – Isin XS1973548875

Si tratta sugli 83 (ma attenzione in dollari, quindi con rischio cambio), sebbene sia garantito il rimborso a 100. Nella peggiore dei casi si va appunto a scadenza! Quotato su Cert-X

Banca Imi Equity Protection con sottostante Euro Stoxx Esg (approccio sostenibile) Leaders 50 Index - scadenza 19/2/2027 – Isin XS2073803939

Si compra su Borsa Italiana: quota a 812 euro (bid-ask strettissimo) ma prevede protezione del capitale al 100%. In caso di rialzo del sottostante, con un ritorno sopra 100, questo certificato beneficerebbe di un fattore di partecipazione limitato al 65% rispetto alla performance assoluta. La scadenza è un po’ lunga ma se le Borse rimbalzassero…

Banca Imi Equity Protection con sottostante Msci Emerging Markets Index - scadenza 19/2/2027 – Isin XS2097750934

Di nuovo lungo e di nuovo nettamente sotto 100: quota infatti 814 euro questo equity protection al 100% con cap su indice azionario. A scadenza se il valore finale del sottostante sarà superiore al relativo valore iniziale verrà garantita una partecipazione circoscritta al 53% della relativa performance. E’ acquistabile su Borsa Italiana

Banca Imi Equity Protection Cap con sottostante Eurostoxx Select Dividend 30 Index - scadenza 30/3/2026 – Isin XS2041013702

In questo caso si ha un cap al 137% ma sempre con protezione al 100%. La quotazione in corso su Borsa Italiana a 842 euro lo colloca nettamente sotto il prezzo di rimborso. Bene lo spread bid-ask

► Etf, i più randellati cercano di correre ai ripari. Ce la faranno?

Inevitabilmente correlati agli indici e ai settori più colpiti dalla crisi questi replicanti si collocano in fondo alla classifica delle performance delle ultime settimane. Meritano quanto meno di essere presi in esame. Saranno loro a guidare la ripresa? Alcuni segnali fanno pensare di sì.

L&G US Energy Infrastructure Mlp

Isin IE00BHZKHS06 – valuta denominazione Usd

Ne abbiamo scritto ieri per gli abbonati. Tutto il settore degli Etf riferiti alle azioni con sottostanti aziende della logistica petrolifera Usa ha subito crolli fortissimi nell’ultimo mese. Questo è sprofondato del 56,5%

Lyxor Stoxx Europe 600 Travel & Leisure

Isin LU1834988781 – Valuta denominazione Eur

Vittima del coronavirus ha perso il 50% in trenta giorni, avendo come sottostante uno dei comparti – le attività turistiche – più colpiti dalla pandemia

Spdr World Energy

Isin IE00BYTRR863 – Valuta denominazione Usd

Con un equivalente -50% è a pari livello rispetto al precedente Etf. Inoltre ha ben più che dimezzato di valore rispetto a metà gennaio

Amundi Brazil

Isin LU1437024992 – Valuta denominazione Usd

Tutti gli Etf riferiti al mercato azionario brasiliano sono franati dopo il forte rialzo del 2019. Nel caso dell’Amundi il segno meno precede un valore in percentuale del 47,5%. Da notare tuttavia che venerdì ha registrato un +14,3%

Lyxor Euro Stoxx Banks

Isin LU1829219390 – valuta Eur

Altro settore martoriato: questo replicante è crollato del 47% nell’arco di un mese. E le prospettive di un miglioramento appaiono ancora molto deboli

► Valute, sono loro troppo deboli o l’euro troppo forte?

Fra i tanti problemi che ha l’Europa c’è anche quello di una valuta eccessivamente robusta rispetto ai molti mercati d’esportazione. L’indebolimento delle relative monete rappresenta tuttavia un’occasione interessante per chi investe, sebbene in un’ottica di medio/lungo periodo. Abbiamo preso in considerazione solo cinque casi fra i tanti degni di interesse.

Dollaro australiano (Aud)

Non ha tregua il crollo di una divisa pur riferita a uno dei Paesi più sicuri del mondo. A 1,85 contro euro ha perso il 16% nell’arco di un anno. Potrebbe addirittura salire a 2 Eur/Aud. Il trend è dovuto a un forte taglio dei tassi e alla crisi dell’export verso la Cina

Corona norvegese (Nok)

Un altro Paese solidissimo la cui valuta soffre da mesi, avendo perso da inizio anno un 30% sull’euro. Qui i motivi sono da attribuire alle strategie della Banca centrale di Oslo e al crollo del prezzo del petrolio, di cui la Norvegia è un buon produttore. A 12,57 contro euro si colloca ai minimi storici

Peso messicano (Mxn)

Uno spike violentissimo l’ha portato in pochi giorni a 26 Eur/Mxn contro i 20,9 di inizio anno. Non c’è altro da aggiungere!

Real brasiliano (Brl)

A 5,41 sull’euro ha travolto livelli importanti e lascia nettamente alle spalle il tentativo di avvicinarsi a quota 4, che lo aveva caratterizzato per tutto il 2019

Rublo russo (Rub)

Addio sogni di gloria. Veleggiava ormai sui 68 contro euro e ora lo si ritrova a 85 dopo un minimo addirittura a 89,5. La causa? Tutta da attribuire al petrolio

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