Un lettore questa settimana mi ha domandato come mai scendesse tutto: oro, bonds, azioni, bitcoin, palladio, argento e chi più ne ha più ne metta. Tutto di tutto ed indistintamente. Tutto accentuato da quei margin call di cui Vi avevo avvertiti e che avrebbero inevitabilmente creato un avvitamento generalizzato, favoriti da algoritmi e macchinette andati fuori dalla loro gaussiana già di primo mattino nella seduta di giovedì.
Del resto quell'orso (https://www.lombardreport.com/2020/2/29/l-orso-ha-azzannato-la-sua-preda/) che ha dormito profondamente per oltre 10 anni oltre ad avere fame è risultato terribilmente assetato. Di sangue. E al succulento banchetto si è ritrovato assieme ad una gradita commensale: Christine Lagarde a capo della BCE. Se ben ricordate laddove è intervenuta con l'FMI le cose non sono mai andate particolarmente bene (penso alle problematiche argentine e greche ad esempio). Ricordo infatti che si è abituati erroneamente a pensare che i fatti contino più delle parole, ma non sempre è così. Non è così quando hai a che fare con gli affetti ed i sentimenti, non è così quando hai a che fare con l'economia. Dire, nel caso specifico, che "non è compito della BCE ridurre lo spread" in una situazione di emergenza come quella attuale (mi domando: e Draghi cosa ha fatto in tutti quegli anni?) è sembrato voler lasciare la nazione Italiana da sola. Risultato: Borsa Italiana a -17%, il peggior ribasso della storia. E per fortuna che tutti plaudevano ad una donna (rivelatasi acida) a capo di una istituzione finanziaria. Qui non è questione di sesso ma di empatia, per non dire altro. Un'altra donna è invece riuscita ad esprimere tutta la sua sensibilità e "dolcezza" nella sua autorevolezza istituzionale in un momento così drammatico per il nostro popolo: Ursula Gertrud von der Leyen ("in questo momento siamo tutti italiani"). Chapeau!
Personalmente un plauso lo rivolgo anche al discorso di Conte alla nazione e alla nota del Quirinale dopo le parole della Lagarde.
E qui veniamo al punto cruciale. Secondo me delle due l'una: o la Lagarde non si è resa conto della gaffe e dell'enorme danno che ha fatto nella sua prima importante conferenza stampa oppure all'interno della BCE prevale già la linea dei falchi (Jens Weidmann). Comunque la si legga, in entrambi i casi le cose sono inquietanti.
Fatte queste debite premesse in settimana è uscito un articolo letto da molti operatori "overseas", secondo cui L'Italia avrebbe bisogno di un pacchetto di salvataggio precauzionale di diverse decine di miliardi di euro per contribuire a rassicurare la finanza, visto che i costi del coronavirus sono cresciuti in modo allarmante e la crisi potrebbe presto diventare ingestibile causando un terremoto sui mercati mondiali. Secondo questo articolo il tempo è breve perché Germania e Francia ed i 19 membri dell'eurozona stanno già sperimentando una crescita esponenziale del virus ed il loro sistema economico e sanitario è già fortemente sotto stress. Se venissero spinti a supportare il rischio italiano potrebbero subire un downgrade. E, si sa, l'Italia è stata da tempo la linea di faglia dell'eurozona e quando si rompe le crepe si indeboliscono causando terremoti a cascata. A questo si aggiunge il fatto che la nostra economia non è cresciuta dal 1999 con un reddito procapite fermo e con una tagliola sulla testa da 2.3 trilioni di euro (il debito pubblico) che risulta pari al 134% del GDP (o PIL, come volete voi).
Insomma con il coronavirus temo sia rimandata l'apertura della bottiglia di champagne con la sciabola alla prossima conferenza, visto che, come già avevo anticipato in passato in tempi non sospetti, ora si inizia a dire che nel primo semestre del 2020 il Covid porterà ad una contrazione del 3%. Capite bene che se le persone stanno a casa, la domanda di servizi crolla (in una economia già vulnerabile), specialmente in un paese in cui la longevità della popolazione è una delle maggiori al mondo (il 23% ha più di 65 anni).
Ora, in una economia in contrazione il rapporto debito/pil sale e questo potrebbe portare ad una ulteriore salita del rischio Italia come evidenziato dagli spreads (su Bund, OAT e Bonos). Una crescita lenta può portare problemi ai crediti delle banche che già detengono assets per 5 trilioni di euro (benché molte banche abbiano venduto crediti deteriorati). In tutto questo accattivante quadretto aggiungo anche che mano a mano che la FED allenterà la politica monetaria l'euro tenderà a rafforzarsi e questo rischia di svantaggiare enormemente tutto quel minimo di export che può essere rimasto in vita.
Mi domando se gli europei, da vent'anni morbosamente ossessionati dall'austerità fiscale, possano ora pensare di varare un grande stimolo fiscale COORDINATO. Sarebbe ad esempio utile a mio avviso proporre eurobonds garantiti dalla BCE per fronteggiare crisi sistemiche (come questa) e decurtarli dal conteggio del debito.
Aggiungo anche che un eventuale bailout risulta più efficiente quando viene posto in essere quando un paese è vulnerabile ma non è già in crisi (vedi Grecia o Argentina).
In questa situazione la BCE potrebbe magicamente attivare l'OMT (outright monetary transactions program). L'obiettivo che le OMT si pongono è di salvaguardare il canale di trasmissione della politica monetaria per l’area dell'euro, impedendo che forti tensioni sui mercati del debito sovrano possano portare a innalzamenti eccessivi dei tassi di interesse. Ma la magia della BCE potrebbe comportare anche una illusione: quella che per innescare l'OMT l' Italia abbia bisogno di un accordo sul piano di salvataggio attraverso l'ESM (European Stability Mechanism). La Germania ed altre nazioni del nord sarebbero infatti preoccupate che se la BCE stampasse moneta per comprare grandi quantità di obbligazioni italiane il governo italiano potrebbe poi dichiarare default (e questo chiamerebbe i contibuenti tedeschi a ripianare il buco della BCE, cosa a mio avviso non corretta).
Analizziamo ora qualche aspetto più tecnico.
Settimana unica come adrenalina ed emozioni provate ogni secondo e che non ricordo da quando ho iniziato a fare trading nel lontano 1997. Ho passato migliaia e migliaia di ore davanti ai numeri con i quali gioco quotidianamente, ma nulla in confronto a ciò che è accaduto: il peggior ribasso della storia. Sabato scorso Vi avevo lasciati mettendo in evidenza come il rialzo del Vix, l'indice della paura, nuovamente verso l'area 50, non mi piacesse affatto. Ebbene, nella giornata di giovedì 12 Marzo, in cui non ho mai e poi mai visto nulla del genere capitare sul mercato, ne abbiamo avuta la riprova col superamento dei 75 punti.
Una caduta in discesa libera e senza nemmeno il paracadute (verbale) della BCE. Una caduta che i giornali di tutto il mondo hanno ricordato come quella del 1929, del 1987 o del 2008. Una caduta libera che ho immortalato in una foto che dedico a tutte le migliaia di persone che mi leggono. Il book del Future sull'S&PMIB40 che per un attimo non aveva più compratori!
La settimana passata Vi avevo analizzato brevemente l'evoluzione dei casi di Coronavirus in tutto il mondo, portandoVi nel sito ufficiale utilizzato dal governo americano per la gestione e studio dell'evoluzione dell'epidemia. In realtà non si parla più di epidemia ma si pandemia ed anche in questo credo di essere stato abbastanza profetico nell'anticiparla. Ma non chiamatemi Cassandra naturalmente!
Di seguito trovate l'evoluzione nelle ultime TRE settimane (a sabato mattina). In ogni immagine in basso sono indicate la data e l'ora della rilevazione.
SABATO 29 Febbraio
Sabato 7 Marzo
Sabato 14 Marzo
Analizzando i dati troviamo:
Italia: + 356% (dal +421% precedente), con contagi passati da 4636 a 21157
Germania: +522% (dal +1295% precedente), con contagi passati da 670 a 4174
Francia: +462% (dal +1045% precedente), con contagi passati da 653 a 3762
Paradossalmente l'incremento percentuale settimanale è più lento per tutte e tre le nazioni considerate e questo è un dato positivo ma coinvolge purtroppo numeri che sono decisamente più grandi e difficili da gestire nelle varie strutture sanitarie. E questo lo si può notare nell'ultimo grafico in basso a destra dove la linea di colore giallo (contagi) si è impennata e risulta in salita molto più ripida e rapida rispetto ai casi guariti (linea verde). Linea verde molto simile ad una bisettrice di quadrante o, per chi ama la matematica, ad una Y=X. Stabile la situazione in Cina dove la linea arancione risulta di fatto piatta (non ci sono più contagi). Di fatto c'è quindi bisogno di un appiattimento della linea gialla.
Negli Stati Uniti, dopo che l'altra sera Trump ha dichiarato (finalmente!) l'emergenza nazionale, i casi sono passati da 338 ad oltre 2500 (+638%).
Come scrivevo la settimana passata, tendo per mia natura a vedere il bicchiere mezzo pieno piuttosto che mezzo vuoto, quindi posso sembrare di parte. L'aspetto positivo di tutta questa difficile situazione è una maggiore consapevolezza del problema da parte di tutti (ad eccezione dell'Inghilterra, dove il premier "BoJo" ha ricordato a chi lo ha votato di abituarsi ad evere dei morti in famiglia. Aberrante e sconcertante.).
Ho origini siciliane ed in Sicilia si dice "Autru è parrai di morti, autru è muriri" che tradotto significa "un conto è parlare di morti, un altro è morire". Perché questa frase? Semplicemente perché noto che si sta creando nella testa delle persone e soprattutto della politica internazionale una consapevolezza comune del problema. E se tutti hanno lo stesso problema, tutti lotteranno per la stessa causa e quindi è più facile trovare una soluzione condivisa e a minor costo se verranno messi da parte almeno una volta gli interessi di parte del proprio elettorato (si spera).
Nella settimana passata avevo indicato gli effetti dei principali crolli derivanti da pandemie (Spagnola, Hong Kong, Influenza Asiatica). https://www.lombardreport.com/2020/3/7/analizziamo-lucidamente-qualche-numero-e-qualche-grafico-diversi-dal-solito/
Oggi analizzo quello che è successo questa settimana confrontando l'entità del crollo ai crolli ed ai sell-off del 1929, 1987, 2008 paragonabili per intensità e "cattiveria".
Nel grafico seguente trovate indicati gli shocks dei mercati:
1929 (linea tratteggiata), il 1987 (linea rossa), il 2008 (linea rosa) e "CoronaFall" (linea bianca).
Come potete notare in tutte le situazioni ci sono stati rimbalzi molto importanti ma che non hanno invertito nel breve il trend in corso. In altri termini dopo uno shock di questo tipo il mercato ha sempre bisogno di trovare un suo assestamento, eventualmente (spesso) con la formazione di un nuovo minimo.
Secondo un recente studio di Goldman Sachs i mercati orso derivanti da shocks esogeni hanno prodotto una caduta media del 29%. Ad oggi però notiamo che la caduta dell'S&P500 dai massimi assoluti al close di ieri si attesta attorno al 21% grazie anche al forte rimbalzo di venerdì (+9%).
De facto esistono tre tipi di mercati orso: quelli strutturali (creati da bolle), ciclici (congiuntura economica, tassi, deflazione) o guidati da eventi (uno shock esogeno). I primi tendono a presentare una caduta di gran lunga superiore al 50% (vedi bolla internet), i secondi sperimentano una caduta attorno al 30% e la stessa cosa vale per gli ultimi.
Mentre solitamente le politiche monetarie hanno degli effetti immediati, non è detto che questa volta funzionino allo stesso modo essendo i tassi già molto bassi e soprattutto dovendo i consumatori stare a casa e nella impossibilità di spendere. In questo scenario una politica fiscale sarebbe di gran lunga la cosa migliore.
Detto questo e a parità di tutte le altre condizioni inizio a pensare che proprio per le considerazioni di cui sopra i mercati abbiano raggiunto il climax, con la capitolazione della maggior parte degli investitori. E questo non lo dice solo il VIX.
Osservando ad esempio la A/D line sull' S&P500 che indica la differenza tra il numero di titoli in salita e il numero di titoli in discesa su base giornaliera notiamo un aspetto interessante. Con il minimo di giovedì l'S&P500 ha toccato livelli che non si vedevano da dicembre 2018/gennaio 2019. Di contro la AD line è sì scesa ma ha toccato livelli testati nel settembre 2019. Questo mi dice una cosa: è stato solo panico e paradossalmente è un segnale bullish.
Quello che mi aspetto per la settimana entrante, in Italia e in USA, oltre alla volatilità (alta in intraday ma in diminuzione nel multiday) , è un assestamento con un pò di rimbalzo generalizzato. Qualora venisse bucato il minimo di giovedì ci potrebbe essere una ulteriore discesa ma NON con il panico di questa settimana. Più plausibile un pò di salita per una o due sedute e poi comunque una fase di TOTALE assestamento in attesa di un ingresso con rischio un pò ridotto verso la metà del mese di aprile, quando saranno state pagate le tasse negli Stati Uniti, e quando ci sarà un segnale ciclico.
Quest'ultima settimana abbiamo assistito ad un sentimento particolare: il panico. Panico generalizzato ed assoluto agli occhi di un investitore GLOBALE. Ma sono sicuro (al 99.9%) che l'economia sopravviverà al coronavirus, che NOI sopravviveremo al coronavirus e che il mercato (mondiale) troverà una sua logica che è sembrato non avere nelle ultime sedute.
Un saluto a tutti e buona domenica.
Ad maiora !
PNA
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)