Da due giorni in quotazione su TLX un nuovo bond HY espresso in USD dal lotto minimo negoziabile anche da investitori non necessariamente “paperoni”. Infatti, il lotto minimo è di 2.000 USD e per cuori forti potrebbe essere (in quantità ragionata e ragionevole…) un potenziale candidato per un portafoglio bond aggressivo.
Si tratta del bond emesso da Uber – azienda USA che fornisce un servizio di trasporto automobilistico privato attraverso un'app che mette in collegamento diretto passeggeri e autisti – lo scorso settembre per un ammontare di 1,2 Mld USD, cedola del 7,50% e scadenza 15.09.2027 (ISIN: USU9029YAC40), che ha suscitato molto interesse tra gli investitori per richieste pari a circa 2 Mld USD. Il bond è a tutti gli effetti un c.d. “junk”, visto che S&P lo accredita di un rating pari a B-, ben sei gradini sotto il livello investment grade.
Ai prezzi correnti di mercato (area 107,70) il bond esprime un rendimento a scadenza del 4,40% netto (6,30% lordo) che di questi tempi è davvero ghiotto, ma attenzione al fatto che i rischi sono del tutto conseguenti, posto che Uber non ha ancora maturato utili e il terzo trimestre 2019 ha chiuso il bilancio con un rosso di 1,16 Mld USD.
Di fatto, ne consegue che per ora le obbligazioni Uber – per quanto interessanti per chi può controllare assiduamente il mercato e le news relative all’azienda, oltre ad avere esperienza con i bond HY – appaiono una scommessa sulla redditività futura dell’azienda, sperando che possa seguire il destino di altri colossi nati online, come ad esempio Facebook e Amazon. I principali rischi sono probabilmente legati al piano normativo, poiché molti Stati nel mondo si stanno muovendo per regolare il settore del trasporto, stringendo le maglie che hanno ad oggi consentito a Uber di dribblare le norme a cui sono sottoposti, ad esempio, concorrenti come i taxi.
Torniamo ora alle nostre analisi, con la nostra consueta lettura del mercato obbligazionario attraverso la ZC-Yield Curve. Risalgono lievemente i rendimenti rispetto alla nostra ultima analisi: ora infatti abbiamo rendimenti negativi sino alle scadenze 2029; il tratto a lunga sale verso area 0,44% di rendimento per le scadenze 2050; la scadenza a 10 anni torna positiva e si attesta allo 0,02%. La curva nel suo complesso torna ad essere lievemente più ripida sul tratto a lunga, rimanendo sostanzialmente invariata sulla parte a breve. Salgono leggermente anche i forward su Euribor 6 mesi che sul tratto a lunga si portano ora sopra area 0,90% mentre sul tratto a breve si rimane fermi in area -0,40%.
In leggera salita anche i rendimenti dei governativi decennali, mentre gli spread contro Bund si mantengono pressoché invariati rispetto alla scorsa lettura. Il rendimento del decennale tedesco, dopo la brusca discesa in area -0,40% torna a salire un po’ e si attesta a -0,36%; il rendimento della Francia sale a -0,11% e quello dell’Irlanda sale a -0,08%. Salgono anche i rendimenti della Spagna che va allo 0,31% e quelli del Portogallo che si porta allo 0,35% di rendimento. Sempre buono il momento per i nostri Btp, con il rendimento stabile in area 1,00%. A livello di spread Vs Bund abbiamo Portogallo, Spagna e Italia rispettivamente a 71 bps, 67 bps e 136 bps.
Osservando – a livello di analisi integrata – le curve dei rendimenti dei principali benchmark decennali osserviamo una fase di assestamento, dopo i movimenti analizzati la scorsa settimana. Con l’effettiva Brexit, sull’area UK la situazione Trendycator rimane invariata, mentre la dinamica dell’area Bund è in fase interlocutoria. Si conferma quindi NEUTRAL (grigio) il modello sull’area UK, che vede tuttavia rendimenti nuovamente in salita, con il Gilt che ora offre lo 0,62%. Trendycator sempre NEUTRAL sull’area BUND con il rendimento del decennale tedesco che risale un po’ dopo l’affondo verso area -0,40% e che offre ora un rendimento a -0,36%. Si conferma lo stato di grazia per il nostro Btp, con Trendycator sempre SHORT e rendimento che rimane poco sotto area 1,00%. Infine, rimbalzano i rendimenti USA, con Trendycator che si mantiene comunque SHORT sul decennale che ora è diretto verso area 1,65%.
Bond Weekly Ranking
Riprendiamo l’analisi sotto forma di ranking dei bond con rating sotto l’investment grade, a caccia di idee da rapporto rischio/rendimento un po’ spinto. Il ranking considera i bond in Euro con scadenza dal 01.01.2021al 31.12.2026, aventi rating da BB+ sino a CCC+ e con rendimento minimo del 4,00% lordo.
ATTENZIONE: si rammenta che i bond High Yield hanno un rischio spesso non trascurabile in termini di Credit Risk, per cui non sono da considerarsi come suggerimenti operativi, bensì come mere segnalazioni che non saranno poi seguite in modo organico. Pertanto, chi decidesse di prendere spunto da tali segnalazioni dovrà poi seguire in via autonoma l’andamento del titolo e le eventuali notizie relative all’emittente, controllando con frequenza il mercato.