E' notizia ormai, il Ftse Mib è tornato a valori che non vedeva dalla dramma dei subprime.
Nonostante i timori per il rallentamento della Cina, scatenato dal coronavirus e dagli effetti ancora tutti da quantificare, nonostante lo stallo del Pil in Germania, nonostante pseudo crisi di governo, nonostante tutto, il nostro piccolo mercato ancora per una volta si conferma borsa regina d'Europa.
Non ero ottimista nell'ultimo articolo per la settimana appena finita, nè l'ottimismo si è impossessato di me per la prossima a venire, ma quella sensazione che avevo dal giugno 2019 ha avuto la meglio.
C'è una forza nei mercati spaventosa, che esce fuori dai tombini, straripante che si prende beffa di qualsiasi accadimento negativo, di qualsiasi sospetto, delle previsioni, dei dati che fuoriescono dal famigerato "indice del teschio" del Mit che preanticipa una imminente recessione.
Tutto ciò non conta difronte alla forza degli acquisti.
Vi ricorderete certamente, di quando la forza delle vendite soverchiava qualsiasi istinto rialzista, quando nonostante le riassicurazioni, i buoni dati, si scendesse senza fine e senza poter opporre resistenza alcuna.
Sembra di vivere una situazione diametralmente opposta ma dettata dall'istinto.
Qui si compra, si vola sopra i 24000 punti e si va in alto e quando ciò accade, mettersi contro è sintetizzabile, molto banalmente, nel mettersi in direzione contraria al senso di marcia.
La borsa e i suoi movimenti, la vita che la compone, è una sintesi della vitalità, come se ci si ricordasse improvvisamente, delle sensazioni che si avevano da adolescente, con una intera vita davanti, noncuranti dei pericoli e refrattari alle sconfitte, in quanto, anche se fossero arrivate, tanto ancora si aveva in termini di quantità di tempo disponibile, da dedicare a nuove iniziative capaci di far recuperare il maltolto e conseguire molto, molto più di quanto la disgraziata avventura vi avesse tolto.
Per gli "aficionado" ai miei articoli, questa settimana vi deluderò, aimè, in quanto scarno di suggerimenti tecnici, ma non per pigrizia, piuttosto per meticolosità.
Non ho ancora fatto pace con la metà di me stesso che non è definitivamente convinta, ma non per assenza di sostanziali fatti, ma quanto per il dubbio che nutro nei confronti del riflesso che il coronavirus possa avere, squisitamente in termini economici (vogliate perdonarmi la freddezza che di certo, non mi appartiene) sull'economia cinese.
Qui si parla della locomotiva, che ha un problema al motore...e, da passeggero, come posso essere totalmente noncurante?
Ed è qui che esce fuori il mio carattere indagatorio, persino sospettoso.
Credo nel nostro mercato, nelle potenzialità e gioisco per i risultati conseguiti, ma prima di unirmi alla mandria in corsa, preferisco schiarirmi le idee, e, solo momentaneamente cibarmi delle varie ghiotte opportunità di giornata che vengono a presentarsi.
E' assodato che un'impostazione così congegnata precluda ogni possibilità di guadagno su situazioni come quelle che si sono verificate su Risanamento oppure su Nexi, ma se un articolo deve essere impostato con una visione globale d'insieme, non si può ignorare il percorso della stragrande maggioranza dei titoli azionari del nostro paniere che sembrano vivere, in questo preciso istante, di una certa indecisione.
Si sta prendendo semplicemente fiato? O forse si sta aspettando qualche dato da registrare nella casella "E5" di un qualche foglio Excel così da avere, a fine colonna, un valore che dica: "thumbs up" or "thumbs down"? (pollice alto o pollice verso?)
Per il momento non posso esimermi dal darvi il "benvenuti nel 2008".
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)