Sta diventando imbarazzante. Non era mai successo prima, in tutta la storia del nostro portafoglio Rischio Contenuto. Siamo al quinto massimo storico consecutivo nel volgere di appena un mese, con un balzo i questi ultimi giorni di un certo spessore.
E così, mentre la Germania si agita per la crisi politica sempre più acuta, scatenata – a detta di molta stampa specializzata – dall’Euro e dalle bugie raccontate nel corso di un ventennio, e mentre le Banche Centrali più forti stanno ragionando sul lancio combinato di rispettive monete digitali stile “bitcoin”, il nostro portafoglio ingrana la sesta e vola.
E così siamo su un nuovo massimo storico e anche i tre recenti ingressi già iniziano a dare il loro contributo positivo all’intero asset. Mentre i mercati a livello generale si sono ben ripresi dopo i primi timori legati al virus cinese, il nostro spread prosegue la sua lenta ma costante diminuzione e pertanto continua a favorire i titoli governativi italiani. Il nostro NAV vale oggi, ai prezzi correnti di mercato, 119,39 contro i 118,65 del precedente massimo storico registrato il 5 febbraio scorso. La performance cumulata ha sfondato la soglia del 10%, considerando che a febbraio del 2016 il NAV iniziale del portafoglio valeva 107,99 e che contro i 119,39 attuali porta ad un risultato complessivo del 10,56%.
Abbiamo ancora della liquidità disponibile (circa il 10% del portafoglio), sempre preziosa e che teniamo da conto per il prossimo futuro. Stiamo terminando la valutazione e il ranking dei nuovi ingressi, che diventeranno operativi appena terminata la cernita e, naturalmente, fermo restando le condizioni dei mercati.