Piazza Affari termina la seduta di oggi venerdì 18 dicembre 2020 in flessione frazionale, con il FTSEMib (-0,16%) a 21.976 punti. Terminano cedenti anche gli indici delle restanti principali borse del Vecchio Continente, con Francoforte in ribasso del -0,27%, Londra del -0,33% Parigi del -0,39% ed infine Madrid del -1,42%.
La settimana di Piazza Affari si conclude senza grossi scostamenti, con un costante consolidamento rialzista al traino dell’imminente inizio della campagna di vaccinazioni di massa contro il Covid-19 e del piano fiscale da 900 miliardi di dollari, atteso nel fine settimana. L’avvio di seduta del nostro listino è stato sostenuto dal dato positivo della fiducia delle imprese tedesche. Questa è stata poi contrastata dalla debolezza di Wall Street, appesantita dai numeri preoccupanti di positivi, ricoverati e morti da Coronavirus. A testimonianza della criticità della diffusione americana, che impedisce gli investitori di pensare ad una ripresa imminente, è il dato sulle richieste dei sussidi di disoccupazione, diffuso ieri 17 dicembre 2020, che si configura come peggior dato dall'inizio di settembre.
Altra notizia di giornata che costringe i mercati alla prudenza è “l’ultimo colpo” dell’amministrazione Trump, che non perde occasione di rinnovare le tensioni Usa-Cina sul fronte commerciale. Washington sembrerebbe pronta ad inserire nella "lista nera" numerose aziende cinesi, circa 80, incluso il colosso dei chip Smic.
Nessuna novità sul fronte Brexit, permeato dal rischio del “no deal”: il premier inglese Boris Johnson definisce “difficili” i negoziati con Bruxelles volti a definire i rapporti post recesso del Regno Unito dall’UE.
Nello specifico, la seduta della piazza milanese ha visto la conferma dei titoli dell’automotive come motore determinante della settimana. Deboli e poco mosse invece sono state le banche. Prevalgono le vendite anche sui petroliferi: dopo aver toccato nei giorni precedenti il top da 9 mesi, il prezzo del petrolio è in calo.
Vertici della settimana nell’automotive sono i titoli della galassia Agnelli. Il progresso settimanale di FCA (+0,86%), a 14,52, è del +6,51%, mentre quello di CNH (+3,85%), a 9,77, del +8,77. A beneficiare di questi ultimi progressi è anche la controllante di entrambi EXOR (+1,07%) a 62,56, che termina la settimana all’attivo del +5,68%. Positiva è anche FERRARI (+0,35%) a 184,15, nuovi massimi assoluti.
Fra i bancari in flessione le big UNICREDIT (-0,83%) a 7,72 e INTESA SANPAOLO (-0,47%) a 1,94. Spicca invece il ribasso di MPS (-0,46%) a 1,08 dopo che l’istituto ha reso noto, nel capital plan da sottoporre alla BCE entro il 31 gennaio 2021, un fabbisogno di capitale tra 2,0 e 2,5 miliardi di euro. MPS prevede un risultato netto in pareggio nel 2022 e in utile a partire dal 2023.
Sotto i riflettori fra i petroliferi SAIPEM (-0,60%) a 2,16 e ENI (-1,03%) a 8,62, alla luce di nuove indiscrezioni (Sole24Ore) che vedrebbero un rafforzamento di Cdp nel capitale di Saipem, controllata di Eni, con strumenti senza impatto sul mercato, come un bond convertibile a lunga scadenza.
Nell’indice principale spicca il rimbalzo di TELECOM ITALIA TIM (+1,17%) a 0,37, all'indomani del consiglio di amministrazione di ENEL (-0,16%), a 8,16, che ha dato il via libera alla vendita del 40-50% di Open Fiber al fondo Macquarie per 2,65 miliardi di euro.
PORTAFOGLIO LOMBARD REPORT
Il Portafoglio Lombard riguardante le "AZIONI ITALIANE BREAKOUT” termina con ENEL (-0,16%) a 8,16 mentre l’altro buy del 14 dicembre, esclusiva dei soli abbonati ancora per alcuni giorni, termina in flessione di circa il -0,10%.