In attesa della conferenza stampa della Lagarde, che fornirà importanti dettagli sulle misure di politica monetaria, vediamo a caldo le decisioni del board BCE di oggi, a riunione di fatto appena conclusa. Il mercato si attendeva ulteriori stimoli, visto il perdurare della pandemia con i suoi nefasti effetti sull’economia, e la BCE – che già aveva tracciato la rotta – non ha deluso le aspettative.
Intanto il nostro portafoglio segna un nuovo massimo storico, e prova a farci chiudere in bellezza questo 2020 che è indubbiamente uno degli anni peggiori che il genere umano possa ricordare. Ma andiamo con ordine, e iniziamo con la riunione odierna della BCE.
Come detto, i mercati si attendevano novità sia in merito al programma PEPP, sia in merito alle operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine (TLTRO III), mentre le attese per i tassi di interesse non prevedevano particolari variazioni.
Ebbene, per quanto riguarda il PEPP, la BCE ha incrementato la dotazione di 500 Mld di euro, portandola ad un totale di 1.850 Mld di euro. Inoltre, è stato anche allungato l’orizzonte temporale degli acquisti netti nell’ambito del PEPP, almeno sino alla fine di marzo 2022; e non di meno, il Consiglio direttivo proseguirà negli acquisti netti sinché non riterrà conclusa la fase critica legata al coronavirus.
Invece, per ciò che concerne le condizioni applicate alla terza serie di operazioni mirate al rifinanziamento a lungo termine, la BCE ha esteso di 12 mesi – cioè sino a giugno 2022 – il periodo nel quale si applicheranno condizioni considerevolmente più favorevoli. Stando al comunicato ufficiale, “tre operazioni aggiuntive saranno altresì condotte fra giugno e dicembre 2021”.
Per quanto riguarda la politica sui tassi, tutto resta invariato. Il comunicato della BCE recita al riguardo: “il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali e i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale e quello sui depositi a vista rimarranno invariati rispettivamente allo 0,00%, allo 0,25% e al -0,50%”.
In merito all’inflazione, la Banca Centrale conferma che “i tassi di interesse di riferimento della BCE rimangano ai livelli attuali o a livelli più bassi fino a quando non avrà visto le prospettive di inflazione convergere in modo robusto verso un livello sufficientemente vicino, ma inferiore, al 2% nel suo orizzonte di proiezione, e tale convergenza si è costantemente riflessa nelle dinamiche dell'inflazione sottostante”.
Mercati quindi soddisfatti, pronti a chiudere il 2020 sulla forza, spinti non solo dalla politica monetaria ma anche dalle prospettive sull’inizio della fine della pandemia ora che vi sono i primi vaccini. Speriamo in bene e auguriamoci di buttarci alle spalle quest’anno orribile.
Tornando al nostro portafoglio, dopo un breve consolidamento poco sotto i massimi precedenti ad inizio dicembre, tocchiamo ora un nuovo massimo storico. Il buon bilanciamento delle varie componenti del nostro asset fa sì che il cambio EUR/USD ora in area 1,21 non penalizzi la crescita complessiva, e questa è un’ottima prova che una buona diversificazione riesce a limare la volatilità negativa.
E così, al close di ieri il nostro portafoglio valorizza un NAV pari a 102,09 rispetto al precedente massimo storico a 102,07 toccato a fine novembre. Performance su base annua in progresso e ora a +3,10% con volatilità stabile a 0,56%. Naturalmente, è ancora presto per tirare delle somme, ma pare che il nostro portafoglio voglia provare a regalarci un finale di anno in crescita. Staremo a vedere.
Tabella e grafico dell’equity line aggiornate nella consueta sezione “Portafoglio”, ove è stata anche aggiunta la sintesi del rendimento del “vecchio” portafoglio Rischio Contenuto.