Previsioni di Borsa con le Onde di Elliott e Fibonacci
Piano Bar di Virginio Frigieri 08/11/2020
Indici Azionari USA
Prima di analizzare i grafici degli indici azionari americani, alcune considerazioni legate alla recente tornata elettorale e alle aspettative degli statunitensi.
Due giorni prima delle elezioni, la copertina di Barron ha dichiarato l'attuale presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, "il vincitore" perché, "qualunque cosa accada il giorno delle elezioni", Powell è "la forza stabilizzatrice dell'economia e dei mercati. Per gli investitori, Powell è probabilmente la figura più importante a Washington di chiunque occuperà la Casa Bianca nel 2021 ". Alla fine del 2000, "la magia" era più o meno la stessa, con pubblicità a tutta pagina che pubblicizzavano il libro di Woodward che chiamava Greenspan "il vero presidente degli Stati Uniti". Allora, come adesso, la comunità degli investitori ha basato le sue speranze rialziste sulla convinzione che la Fed avrebbe tirato fuori dal fuoco, il grasso di Wall Street. L'ultimo round di adulazione verso la Fed è più etereo dei casi precedenti perché la condizione fiscale del governo degli Stati Uniti è molto più debole. Nel 2000, gli Stati Uniti avevano un avanzo di bilancio, il bilancio della Federal Reserve era pulito come un fischio con meno di un miliardo di dollari di attività e i tassi di interesse erano al 6%, consentendo alle banche di guadagnare un margine confortevole sui loro prestiti. Oggi la condizione finanziaria degli Stati Uniti è molto più debole e si sta deteriorando. Solo da febbraio, il deficit di bilancio degli Stati Uniti è più che triplicato a 3.000 miliardi di dollari e il debito federale totale in essere come percentuale del PIL è aumentato da meno dell'80% al 105% a metà anno. Secondo alcune stime, supererà molto presto il record del 106% del PIL alla fine della seconda guerra mondiale. Nel frattempo, i tassi di interesse sono così bassi che qualsiasi ulteriore calo avrà un effetto minimo sui prezzi degli immobili, che è l'asset principale di molti americani. Questa realtà sta diventando sempre più difficile da ignorare, poiché un ex presidente della Fed di New York ha offerto una valutazione in qualche modo simile in un articolo di Bloomberg il 28 ottobre che titolava : “The Fed is running out of firepower” (La Fed sta finendo la potenza di fuoco). Nell'articolo, l'ex governatore della Fed Bill Dudley, osserva: “il tasso su un mutuo a 30 anni è di circa il 3%. Se la Fed riuscisse a spingerlo verso il basso di un altro 0,5 punto percentuale, che differenza farebbe? Quasi nessuno. Inoltre, lo stimolo fornito da tassi di interesse più bassi svanisce inevitabilmente. Il taglio dei tassi di interesse stimola l'economia portando l'attività futura nel presente. Il denaro facile incoraggia le persone ad acquistare case ed elettrodomestici ora piuttosto che dopo. Ma quando arriva il futuro, quell'attività manca ". Oltre ai tassi bassi, il bilancio della Fed è salito del 72%, a 7.100 miliardi di dollari nel 2020, rendendo questa l'era più facile mai registrata. La Fed ha ancora 4.000 miliardi di dollari in attività finanziarie nei suoi libri contabili dall'ultima crisi finanziaria. Quindi, anni di futura attività di acquisto sono già stati spesi. Un mercato ribassista sulle azioni che sia ora o nel 2021, schiaccerà la domanda di case, le attività finanziarie e praticamente tutto il resto. Lungo la strada, l'alta considerazione per la Federal Reserve americana si trasformerà in un odio popolare.
Passiamo agli indici. Nonostante il recupero di questa settimana il Dow Jones resta sotto al massimo dei primi di settembre di 29.199,30. Questo fatto non consente tecnicamente di ridurre gli scenari possibili che come vedremo sui grafici daily sono almeno tre. Fra le diverse ipotesi a disposizione quella ad oggi ritenuta la più probabile, è che l’onda (4) sia terminata a marzo dopo aver sviluppato un flat espanso, che ha dato vita ad un massimo ortodosso sul culmine di onda B a febbraio; poi dai minimi di marzo ad oggi si è sviluppata l’onda (5) che si è conclusa ai primi di settembre con un massimo più basso del massimo di febbraio, ma che chiude comunque il cinque onde rialzista. Come si vede nel primo grafico su time frame settimanale, ho tuttavia dovuto mettere in conto la possibilità che il massimo di onda 5 potrebbe in realtà essere solo il massimo di onda 3 e questo mantiene aperta la possibilità di un ulteriore nuovo massimo che a questo punto andrebbe oltre il massimo di febbraio.
Per comprendere meglio quante possibiltà restano ancora aperte, posto due grafici daily.
La Figura 2 propone lo scenario preferito, che lascia la fine del mercato toro a settembre, ma sulla successiva fase orso, già si aprono due possibilità. La prima è che onda 1 e 2 siano concluse e siamo alle battute iniziali dell’onda 3. Sotto invece diamo spazio alla possibilità di un’onda 2 più articolata che sarebbe conclusa in un flat con la seduta di venerdi, o se non è così sarebbe comunque molto vicina alla conclusione con le prossime sedute.
Nel prossimo grafico (Figura 3) il massimo di settembre saremmbe l’apice di onda 3 anziché onda 5 e quello che è seguito dino alle ultime sedute di ottobre, sarebbe lo sviluttp di onda 4 in un canonico [a]-[b]-[c] e quindi l’onda 5 in questo caso sarebbe appena all’inizio del suo cammino.
Saltando l’S&P550 che è abbastanza simile, chiudiamo invece la carrellata con il Nasdaq100. Anche in questo caso due scenari possibili.
Previsioni di Borsa : Bond USA rendimenti e prezzi
Sui bond americani giovedì i rendimenti sono scesi all’1,479% e venerdì sono aumentati. L’onda (3) di grado intermedio rimane in corso e dovrebbe progredire verso il prossimo obiettivo a breve termine intorno all’ 1,941 ed in seguito prima che l’onda 3 termini ancora più su. Di conseguenza il prezzo del T-Bond dovrà scendere.
Previsioni di Borsa : Dollar Index e EUR/USD
Prosegue la fase di indebolimento del dollaro che all’ultimo dovrebbe concludere la su corsa attorno a 89-90. L’euro di conseguenza potrà salire sopra 1,20 o anche oltre.
Previsioni di Borsa : Oro e Argento
L’oro dovrebbe finalmente decidersi a dare l’ultimo colpo di coda al rialzo. Siamo in posizione long, e la manteniamo, ma ricordo che non sarà un’onda fortissima. Il target si colloca nella fascia 2150-2175. Se raggiunge quei livelli prenderemo profitto.
L’argento ha avuto un colpo di reni interessante questa settimana. Lo scenario ribassista regge ancora ma lo spazio si assottiglia. Le onde quarte infatti non possono invadere il territorio delle onde prime e col rialzo della settimana il massimo di onda 4 è ormai molto vicino al minimo di onda 1. Se lo schema salta ne riparleremo qua.
Prima di chiudere due parole sul Dax. Volevo provargli la pressione ed ho aperto una posizione omeopatica short. Il colpo di reni di questa settimana, porta la posizione in pesante perdita dal punto di vista squisitamente percentuale (molto meno dal punto di vista assoluto). Anche in questo caso pero, come per il cacao, bisogna mantenere nervi saldi e disciplina. Il punto che annulla la possibilità di uno scenario ribassista è rappresentato dal massimo onda (2) a 13460 punti. Spostiamo lo stop a 13.465 punti e se il mercato ci presenterà il conto pagheremo com’è giusto che sia. Ripeto la posizione è talmente leggera che anche se persa interamente non ci toglie il sonno.
alla prossima