negli scorsi giorni l'obbligazione IVS Group 3% ottobre 2026 ha avuto sbalzi colossali come bond non giustificati da notizie sociali.
L'obbligazione,emessa alla fine di settembre 2019 per 300 milioni di euro (ammontare "bruciato" in sei ore dagli investitori) si era arroccata attorno a quota 100. Tra le pochissime (con Alerion e Carraro) quotate sul mercato senza obbligo di comperarne 100.00 euro era soggetta alle normali oscillazioni.
Si era rinforzata all'inizio di gennaio quando Lavazza aveva comunicato di avere rilevato 6.900.000 azioni pari al 17,7% del capitale in quanto il nuovo importante azionista è noto per la sua granicita'.
Qualche giorno fa l'obbligazione è crollata da 99 a 92 in una seduta con scambi turbinosi per oltre 2 milioni di euro. Qualcuno,sull'aria forse delle voci di una chiusura della Nazione per pandemia, aveva deciso di vendere al meglio un grosso pacchetto. Nella successiva seduta rimbalzo' a 97 ma attualmente fatica a mantenere questa quotazione.
In un mondo caratterizzato da rendimenti negativi il comportamento di IVS aveva sorpreso. Chiaramente il mercato riflette sulle possibili difficolta' per la situazione economica. Ma nelle stesse giornate l'azione non era crollata piu' della discesa del mercato.
Una vendita percio' improvvisa e quasi forzata. Forse un obbligazionista che aveva problemi di scarti con le banche ?
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)