Previsioni di Borsa con le Onde di Elliott e Fibonacci


Piano Bar : le domande dei lettori… dello Stoploss e di altre questioni…                                                                   15/10/20    

Buongiorno dott Frigieri, seguo sempre le sue rubriche con grande interesse e mi sono appassionato alle commodities. Le chiedo un chiarimento operativo. Lei usa quasi sempre certificati Vontobel a leva 7. Vorrei imparare a gestirli al meglio. Per esempio, nel caso in cui il mercato ci venga contro quale dovrebbe essere uno stop loss ragionevole per uno strumento del genere? Quale perdita massima del sottostante dovremmo essere disposti ad accettare? Come target invece penso si faccia riferimento alle sue analisi. Grazie mille e buona giornata.

Il lettore tocca un tema complesso e per certi versi molto soggettivo poiché le scelte fatte impattano inevitabilmente sulla tenuta psicologica e sul grado di sopportazione del dolore che variano da soggetto a soggetto. Dire mettete uno stop del 10% è un’indicazione generica. Dopo bisogna vedere cosa significa quel 10%. Se uno entra con un lotto di acquisto pari a 10.000€ il 10% sono 1.000 euro. Se uno entra con un lotto da 100.000 euro il 10% sono 10.000 euro. Dando per scontato che se uno entra con 100.000 e non è pazzo significa che ha mezzi almeno 10 volte superiori al piccolo risparmiatore che mette i 10.000€, quello che non è affatto scontato è che i suoi nervi e la sua psiche saranno in grado di incamerare una perdita di 10.000€ col sorriso sulle labbra…

Ma il problema parte ancora a monte. Posto che sia già stabilito correttamente secondo i canoni di una sana diversificazione, il tetto massimo da destinare alle azioni o alle commodity, il problema immediatamente successivo è quello di fissare il lotto medio di acquisto. Anche qua ci possono essere mille modi, ma personalmente il lotto di acquisto giusto è quello che mi fa dormire bene alla notte. Se vi esponete troppo e alla notte dormite preoccupati allora non va bene. Qua devo andare indietro di molti anni perché ho smesso di fare trading su singoli titoli azionari circa 17-18 anni fa.

All’epoca le mie tre regolette d’oro da piccolo risparmiatore erano le seguenti:

  1. 1) Se acquistavo un titolo sottile,  Lotto di acquisto  min. 5000€ max. 8000€
  2. 2) Se acquistavo una bluechip generica Lotto di acquisto 10.000€
  3. 3) Se acquistavo una bluechip con cui avevo alta confidenza nel senso che la seguivo costantemente, guardavo i principali parametri fondamentali, facevo attenzione ai rumors  etc… insomma gli stavo addosso quasi tutti i giorni, allora lotto di Acquisto 12-15.000€.

Con questi valori dormivo abbastanza tranquillo perchè:

  1. 1) Fissando uno stoploss max del 10-12% potevo contenere le perdite a 500-600€ nel 1°caso e 1.500-1800€ nel caso peggiore.
  2. 2) Nello spazio di 10-12 punti percentuali si riescono spesso ad individuare due swing low o due swing high nel caso si andasse short. Se osservate sui miei grafici spesso evidenzio l’ultimo e il penultimo swing etichettandoli come “Key_Level” e “Critical_Level”. Quando abbiamo un deciso trend al rialzo, il Critical_Level difficilmente viene colpito e quando lo fa è spesso e volentieri un segnale di inversione, quindi il Critical Level (o penultimo swing se preferite), è generalmente un buon punto in cui piazzare la Stoploss iniziale soprattutto quando non supera lo stoploss massimo stabilito.

Il grafico sotto è un esempio di entrata long sul breakout del livello evidenziato in rosso con stop sul penultimo swing (swing-low evidenziati in verde):

Sotto un paio di esempi analoghi su entrata short. Gli swingh-high sono evidenziati in rosso.

Ovviamente questo è uno dei mille modi in cui posizionare uno stoploss. Ha il vantaggio della semplicità ed è facile da individuare ad occhio nudo. Dopo se uno vuole complicarsi la vita non c’è che l’imbarazzo della scelta.

Potete usare una media mobile shiftata di un x% più in basso per lo stoplong, (più in alto per lo stopshort). Potete usare la curva di un parabolic SAR magari un po’ smanettata, o il bordo inferiore di un Donchian Channel (superiore se andate short) e molto altro ancora.

Fatto questo doveroso preambolo sul passato, passiamo al presente sulle Commodity con le onde di Elliott.

  1. 1) Io non uso la leva per espormi di più, ma per conseguire gli stessi risultati di prima impiegando meno soldi. Quindi per intenderci non metterò mai 15.000 euro su un certificato di Vontobel o di qualsiasi altro emittente. Metterò una cifra variabile in base alla leva. Cinquemila su un  leva 3, tremila su un leva5, duemila/duemilacinquecento su un leva 7.
  2. 2) La seconda considerazione da ficcarsi bene in testa è che sulle commodity a differenza delle azioni, la media al ribasso entro certi limiti ha senso. Una società può fallire e portare i libri in tribunale, la soia o il frumento o l’oro no. Quindi se ho sbagliato ad individuare il modello d’onda corretto e lo schema che pensavo viene invalidato, allora devo chiudere e non ci stanno santi, ma se sono entrato pensando che l’onda 2 fosse finita e invece dopo scopro che mancava una gamba, ma sono sicuro che è comunque un’onda 2 allora posso sospendere lo stop e ricaricare la posizione quando l’onda risulterà finita abbassando il prezzo di carico.   
  3. 3) Alla luce dei due punti sopra, unite al fatto non secondario della metodologia impiegata (onde di Elliott) si arriva così al nocciolo della questione posta dal lettore.

Con dei Lotti di investimento così piccoli (2000-2500 euro nel caso dei Vontobel leva 7) il problema del fissare lo stoploss iniziale non dico e non deve, perdere di importanza, ma si inquadra in una luce completamente diversa. Mi spiego.

Un lotto di 2000 euro anche perso in toto non mi cambia la vita quindi lo stoploss iniziale largo o stretto che sia, andrà sempre posizionato nel punto dove il modello che stiamo ipotizzando di cavalcare verrebbe negato. Finchè il modello tiene io sospendo lo stoploss e al limite cerco un punto per far media al ribasso sul prezzo di carico.  Piramidare tre lotti col trading tradizionale  nell’esempio di prima (lotti da 15.000 euro) richiede un esborso di 45.000 euro su un singolo titolo. Questa è una di quelle situazioni che fanno dormire preoccupati e non va bene. Piramidare tre lotti di frumento da 2000 euro l’uno comporta un esborso di 6.000 euro che sono una cifra contenuta e alla fine della fiera se avevamo ragione (ovvero se il modello ha retto) ci porterà ad un profit equivalente ad un investimento di 42.000 euro (6000 x 7 (leva). Poi non è una verità assoluta perchè sappiamo  che le repliche giornaliere soffrono l’effetto compound, ma tanto per capirci soprassediamo. L’unica cosa a cui fare attenzione è la data di scadenza di questi certificate. Ci sono dei certificati che scadono a fine anno. Se ti viene bisogno di allungare i tempi e mediare al ribasso devi avere del tempo davanti e infatti quelli comprati finora scadono tutti a giugno 2023.

Detto questo possiamo fare una carrellata delle entrate con le onde di Elliott per vedere dove piazzare gli stoploss anti rovina.

Il principio dell’onda per massimizzare le probabilità di successo, suggerisce  di cavalcare le onde impulsive, che sarebbero la 1, la 3 la 5, durante la fase impulsiva, la A e la C durante la fase correttiva, ma dal momento che le onde 1 e 2 servono ad inquadrare l’inizio di un movimento impulsivo, restano come possibili onde per il trading le onde 3 e 5 durante la fase impulsiva e le onda A e C durante una fase correttiva.

Come riportato sui sacri testi lo schema è questo:

In pratica per cavalcare le quattro onde suggerite noi dobbiamo studiare l’onda che le precede e in base all’evoluzione di queste stabilire il punto di ingresso e il punto di stoploss protettivo.

Ora osservando la parte sinistra dello schema di cui sopra che è quella per il bull market, ma è uguale anche nel caso di bear market, possiamo notare che le onde che precedono la 3, la 5 e la C sono tutte onde correttive (2, 4, e B), mentre l’onda che precede la A è la 5 che è un’onda impulsiva. Ne consegue che i ragionamenti e le considerazioni da fare andranno gioco forza diversificate. Senza scendere nel dettaglio di ogni possibile combinazione possiamo limitarci alle tre famiglie di onde correttive e ai due modelli di un’onda 5.

Le onde correttive possono essere : zigzag, flat o triangoli.

Un’onda quinta può sviluppare: un 5 onde classico o un ending diagonal.

- Entrate dopo onde correttive

  •  

Entrata dopo un zigzag:

L’entrata canonica deve avvenire sul breakout di onda B e lo stop iniziale va messo dove, se abbiamo sbagliato l’analisi, il modello si invalida quindi sotto al minimo di onda C. Siccome la distanza tra B e C può essere eccessiva anche se operiamo con lotti piccoli, il zigzag ci offre un’entrata alternativa un pò più aggressiva ma che in genere funziona. La vediamo sotto:

Entrando sul breakout di onda [iv] di C fermo restando lo stoploss sotto al minimo di onda C si ha uno stoploss decisamente più contenuto.

Entrata dopo un Flat:

Nel caso di un flat, dato che l’onda B ritraccia tutta l’onda A o quasi, un’entrata sul breakout di onda B sarebbe improponibile, per cui resta una sola possibilità uguale al secondo caso precedente (breakout della [iv] di C).

Entrata dopo un triangolo:

Anche in questo caso quasi sempre si entra sul breakout di onda D mettendo lo stop sotto al minimo di onda E (sopra al massimo se lo scenario è di bear market).

Va tuttavia notato che, il punto che se violato invalida il modello, non è il minimo di onda E e nemmeno il minimo di onda C ma è il minimo di onda A. Quindi quando è possibile, ovvero  quando non è un triangolo di grado elevato e quindi molto esteso è preferibile piazzare lo stop sotto al minimo di onda A (sopra se andiamo short come mostra la figura nel caso di bear market.

  • Entrate dopo un’onda impulsiva:

Entrata dopo un 5 onde classico

Anche in questo caso sarà il breakout di onda [iv] di 5 a darci il LA per cavalcare l’onda A e lo stop sarà fissato sopra al massimo di onda 5 nel caso di bull market (sotto in caso di bear market).

Entrata dopo un Ending Diagonal

In questo caso abbiamo due possibilità:

La prima attendere il breakout di onda 4 con stop sopra al massimo di onda 5 (sotto nel caso di bear market come riportato sotto:

La seconda legata invece all’analisi tecnica tradizionale anticipa l’entrata riducendo l’ampiezza dello stoploss, basandosi sulla rottura della trendline come mostrato sotto.

Infine per quanto riguarda i target di prezzo, sia in fase di ritracciamento che in fase di proiezione è sicuramente Fibonacci a farla da padrone tenendo conto che la teoria delle onde fornisce dei rapporti e delle relazioni molto precise e ricorrenti fra le varie onde, ma per stasera dobbiamo fermarci qua.

alla prossima