Riprendiamo le analisi dei mesi passati, confermando ancora una volta i segnali di forza evidenziati dal metallo giallo.
<<A partire dall’ultimo trimestre 2018, l’Oro ha avuto un andamento molto positivo, sia durante il pesante sell-off subìto dai mercati azionari negli ultimi tre mesi del 2018 sia durante la forte ripresa delle Borse nel corso del 2019. Pare quindi che gli investitori siano tornati strategicamente sul metallo giallo: da scelta tattica a parziale “copertura” dei portafogli nelle fasi ribassiste delle Borse, come accadeva precedentemente, ad imprescindibile componente di diversificazione dei medesimi.
Il fatto che i mercati azionari si trovino sui massimi contemporaneamente ai corsi obbligazionari - favoriti entrambi dalle politiche monetarie tornate fortemente espansive - rappresenta un dilemma per gli investitori. Con portafogli le cui componenti tendono a muoversi all’unisono diventa difficile proteggere e diversificare i propri investimenti, incorporando quindi un rischio effettivo di draw-down superiore a quello prezzato dalla volatilità implicita, che rimane su livelli storicamente molto bassi. In altre parole, l’interventismo delle Banche Centrali sui mercati finanziari rischia di compromettere quel meccanismo fondamentale di price discovery che aiuta ad allocare gli investimenti secondo un quadro di rischio-rendimento coerente. Quando i rischi sono minimizzati dalla put implicita fornita agli investitori dalle banche centrali ecco che si rischia di passare repentinamente da fasi unilateralmente rialziste, senza correzioni salutari, a improvvisi crash - come accaduto nell’ultimo trimestre 2018 - a cui poi si pretende che siano le solite banche centrali a porre rimedio aprendo sempre più i rubinetti della liquidità.
Questo intreccio sempre più stretto tra banche centrali e mercati finanziari, a cui si uniscono le pressioni politiche affinché le politiche monetarie “garantiscano” una continua crescita economica - pretesa irrazionale e ultimamente assai pericolosa - rappresenta una delle principali criticità per l’evoluzione dei mercati, dall’azionario all’obbligazionario alle materie prime>>.
Confermando lo scenario descritto, favorevole ad un investimento strategico sull’Oro anche nelle fasi rialziste dei mercati, a maggior ragione il metallo giallo andrà mantenuto e incrementato ora viste le recenti tensioni sulle Borse - dove il Coronavirus sembra più una scusa per alleggerire che non una causa in senso stretto, <<per rendere il portafoglio meno "fragile" - per dirla alla Nicholas Taleb - qualora si verificassero nuove tensioni sui mercati, senza escludere comunque andamenti di moderata positività anche se l'azionario dovesse continuare a salire>>.
Come veicolo consigliamo sempre l’Etc Wisdomtree Physical Gold quotato su Borsa italiana, con ticker PHAU (PC: 136,31), sui massimi di periodo e con spazi di ulteriori apprezzamenti anche importanti: un 20% dai livelli correnti ai massimi registrati dal metallo giallo a metà 2011. Il quadro tecnico diventerebbe debole solo su ridiscese di circa il 13% dai livelli correnti, eventualità al momento poco probabile (supporto critico a 119; supporto intermedio a 124).
Tra i metalli preziosi rimane interessante anche l’Argento, mentre il Palladio, come abbiamo già evidenziato, pur rimanendo strategicamente rialzista, è entrato in una fase di elevata volatilità. Ha ceduto circa l’8% dai massimi ma ci sono le condizioni per una seconda gamba ribassista di pari ampiezza. Dopo avere alleggerito/chiuso le posizioni lunghe è quindi opportuno attendere prezzi più bassi prima di valutare nuovi acquisti: ingressi sui livelli correnti paiono azzardati e poco interessanti in ottica di rischio/rendimento.
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)