Il gioco dei mercati fino a Pasqua sarà quello di scommettere sui risultati annuali di bilancio. E già si vedono le esplosioni di prezzo là dove gli operatori si attendono delle sorprese. Questo articolo è rivolto a stilare una classifica di azioni che dovrebbero essere comprate. Il condizionale ovviamente è d’obbligo e dipende dalla congiuntura generale dei mercati (se permane il rialzo, così come noi ci attendiamo) e ovviamente dal timing sul singolo titolo, è sempre bene comprare dopo un uncino o dopo una congestione. Andiamo titolo per titolo:
AZIMUT: società dell’ineffabile sempre sorridente ad Pietro Giuliani che tuttavia produce un ROE sempre a doppia cifra. Il 2018 è stato un anno al di sotto della media ma a giudicare dai dati parziali c’è un futuro radioso perché 3 banche d’affari hanno alzato il target price. Francamente con la capacità di manipolare l’informazione economica di Pietro Giuliani c’è sempre da essere sospettosi però che il ROE di Azimut oscilli tra il 20% e il 30% negli ultimi 3 anni non è certo un mistero. Quindi è più probabile una sorpresa al rialzo che al ribasso, tanto più che pur essendo un titolo di quelli che di solito non copriamo perché troppo liquido piazziamo lo stesso un buy attratti da una forza relativa molto forte e soprattutto da una curva di prezzo senza rumore: ora il mercato ci fornisce una barra di ritracciamento su cui entrare BUY 23.94 STOP
DIGITAL BROS: è una spina del fianco per la performance mega-galattica che ha fatto e soprattutto per il quadro fondamentale che oscilla spesso tra il bello e il brutto a seconda dell’andamento del mercato di riferimento che è quello dei videogiochi et similia. Si aggiunga per aumentare la complessità dell’analisi che la società chiude il bilancio al 30 giugno. Digital Bros ha terminato il primo trimestre dell'esercizio 2019/2020 (l'azienda chiude appunto il bilancio il 30 giugno) con ricavi per 38,53 milioni di euro, più del doppio rispetto ai 17,43 milioni realizzati nello stesso periodo dell'esercizio precedente, grazie ai risultati di vendita del videogioco Contro. In forte miglioramento il margine operativo lordo, che è balzato da 1,24 milioni a 5,34 milioni di euro. Digital Bros ha terminato il trimestre con un utile netto di 2,88 milioni di euro, rispetto al rosso di 606mila euro contabilizzato nel primo trimestre del 2018/2019. A fine settembre l'indebitamento netto era sceso a 11,85 milioni di euro, rispetto ai 16,23 milioni di inizio esercizio. Il management di Digital Bros prevede per il 2019/2020 ricavi in forte crescita, con un conseguente significativo miglioramento di tutti gli indici reddituali. L'indebitamento finanziario netto è previsto in miglioramento lungo tutto l'arco dell'esercizio. Tutto questo ha fatto sostanzialmente raddoppiare nel corso degli ultimi 3 mesi le quotazioni della società e pensiamo che non sia ancora arrivata la fine di questo movimento. In termini di dati di bilancio la società è iperquotata rispetto al fair value di oltre il +30% ma questo pensiamo rifletta le ottimistiche aspettative sui prossimi dati trimestrali. Anche la forza relativa testimonia di un recupero di forza che ha il sapore di essere permanente. I volumi sono striminziti e se la comprassimo la faremmo volare. Segnaliamo comunque questa azione come una scommessa ragionevole.
ELICA: l’abbiamo attenzionata diverse volte ed ora ha sgroppato. Se ci desse l’occasione per entrare con una bella figura di uomo impiccato potremmo anche tentare …
SAES GETTERS: visti gli ultimi risultati di bilancio rimane uno dei tanti titoli dimenticati del nostro listino ed è sicuramente da comprare alla prima barra di accelerazione all’interno della congestione. Saes Getters ha chiuso i primi 9 mesi del 2019 con ricavi consolidati pari a 137,5 milioni di euro, in crescita del 16,7% rispetto ai 117,8 milioni di euro nel corrispondente periodo del 2018. L'effetto cambi è stato positivo e pari al 5%; la crescita organica è stata pari all'11,7%. Il margine operativo lordo consolidato è stato pari a 29,9 milioni di euro (il 21,7% del fatturato), rispetto ai 19,4 milioni di euro dello stesso periodo del 2018 (il 16,4% del fatturato). L'utile netto consolidato dei primi nove mesi del 2019 è stato pari a 17,9 milioni di euro e si confronta con un utile netto di 244,9 milioni di euro nel 2018 (una posta che beneficiava tuttavia dell'operazione societaria straordinaria di cessione del business della purificazione e quindi non è significativa). Confrontando l'utile netto da operazioni continue il risultato sale a 17,72 milioni dai 5,65 milioni dello stesso periodo del 2018. Nei primi nove mesi del 2019 l'utile netto per azione ordinaria è stato pari a euro 0,87319 mentre quello per azione di risparmio è stato pari a euro 0,88982. A fine settembre 2019 la posizione finanziaria netta consolidata era positiva per 111,8 milioni di euro, in crescita dai 105 milioni di euro di fine giugno. Rispetto al 31 dicembre 2018 il decremento della posizione finanziaria netta (per 111,5 milioni di euro) è imputabile principalmente all'impatto dei nuovi principi contabili (l'IFRS 16), all'esborso per l'acquisto delle azioni proprie e agli oneri accessori correlati a tale operazione straordinaria sul capitale (per 93,4 milioni di euro), al pagamento dei dividendi a inizio maggio 2019 (-16,6 milioni di euro), nonché agli investimenti su capitale fisso dei primi nove mesi dell'anno (per 17,8 milioni di euro). Aspettiamo che torni il momentum come pattern tecnico siamo oltre i massimi storici
ZIGNAGO VETRO: illiquida ma bella tecnicamente e buona fondamentalmente. Brutalmente illiquida però …