Contro il 4,15% in corso. L’azione è stata troppo forte negli ultimi tempi, ai massimi da dieci anni. Le quotazioni da seguire per tornare a livelli di rendimento più elevati.
Cedole÷ndi
Alla guerra dei decimi sul fronte azionario – come dividendi – e obbligazionario – come cedole: il quadro dei rendimenti in netto peggioramento costringe chi guarda al lungo termine a essere oggi incondizionatamente ribassista. Un esempio riguarda il titolo Enel, da sempre buon erogatore di profitti ma salito molto di quotazione nell’ultimo anno e arrivato ai massimi degli ultimi dieci anni. La performance è stata del 47% da gennaio, decisamente rilevante ma limitante per i cacciatori di rendimento.
Attualmente la situazione è la seguente:
►Dividendo versato nel 2019
21/1/2019 |
0,14 euro |
22/7/2019 |
0,14 euro |
Totale |
0,28 euro |
Yield lordo (*) |
4,15% |
Yield netto (*) |
3,07% |
(*) Al valore di apertura di oggi a 6,739 euro
►Dividendo versato nel 2020
Le previsioni secondo la stessa società indicano un dividendo 2019 versato nel 2020 pari al maggiore tra:
● un payout del 70%
● un importo di 0,32 euro
Ne consegue che la tabella sopra verrebbe così modificata nella seconda ipotesi, quella più probabile:
gennaio 2020 |
0,16 euro |
Luglio 2020 |
0,16 euro |
Totale |
0,32 euro |
Yield lordo (*) |
4,75% |
Yield netto (*) |
3,51% |
(*) Al valore di apertura di oggi a 6,739 euro
Di qui a gennaio i mercati subiranno certamente delle forti evoluzioni e in un simile contesto pressioni ribassiste si possono ipotizzare al cedimento di 6,48 euro – ovvero un 3,8% sotto la quotazione di apertura di oggi. Da lì potrebbe puntare verso i 6 euro, che corrispondono ai minimi di agosto, sebbene a inizio di quel mese si fosse determinato un livello di appoggio in area 6,15/6,12 euro. Una discesa sotto i 6 euro appare al momento poco probabile, come confermano i “pivot point” calcolati su base weekly, così attestati:
6,54 euro |
6,33 euro |
6,18 euro |
Ecco allora i diversi rendimenti presumibili nell’ipotesi 0,32 euro:
6,54 euro (1° pivot point) |
4,89% lordo |
3,62% netto |
6,48 euro (1° resistenza) |
4,94% lordo |
3,65% netto |
6,33 euro (2° pivot point) |
5,05% lordo |
3,74% netto |
6,18 euro (3° pivot point) |
5,18% lordo |
3,83% netto |
6,0 euro (2° resistenza) |
5,33% lordo |
3,94% netto |
In sintesi: tassi negativi e riduzione del costo del debito sono regali per le utility e quindi anche per Enel. Di qui l’interesse per l’azione, salita ai massimi decennali, e di qui l’inevitabile effetto riduttivo per il dividendo, che ora va gestito sfruttando possibili debolezze dei mercati entro fine anno. Un obiettivo 5% è possibile e solo così l’azione Enel diventerebbe attraente per il cacciatore di rendimenti.