Da metà 2018 il cotone ha avuto un andamento decisamente negativo.
Analizzando l’ETC con ticker COTN, quotato su Borsa italiana (PC: 1,793; cfr. grafico ETC COTONE) si nota una perdita marcata dal picco di fine maggio 2018 a ridosso di 2,610 al minimo del 26 agosto scorso a ridosso di 1,620 (-38%). Nelle ultime due settimane è in atto un tentativo di stabilizzazione e risalita (+11% dai minimi), però ancora insufficiente per ipotizzare un definitivo esaurimento del trend ribassista dominante. Affinché il quadro tecnico non torni a peggiorare occorre una stabilizzazione delle quotazioni al di sopra di 1,670 e per avere un segnale di conferma del possibile miglioramento in atto occorre che le quotazioni si spingano al di sopra di quota 1,900.
Anticipare un ingresso già sui livelli correnti è comunque possibile, ma limitandosi solo alla metà della posizione complessiva che è ragionevole aprire in base al proprio portafoglio. Una seconda tranche si potrà aggiungere su eventuali storni verso quota 1,730 oppure sulla forza, al superamento di 1,840.
VOLUMI: l’ETC in oggetto vede scambi giornalieri medi decisamente ridotti, dell’ordine mediamente di poche decine di migliaia di euro: essendo molto illiquido non si presta quindi ad operazioni con controvalori grandi o troppo veloci. E’ comunque adeguato per operazioni da alcune settimane (swing trading) ad alcuni mesi (asset tattica), di importi di poche migliaia di euro (<2.500-3.000): un’operatività decisamente di piccolo cabotaggio, certamente, ma ogni componente non direttamente correlata con l’asset class azionaria o obbligazionaria che entra in un portafoglio ne va ad accrescere la diversificazione, riducendone quindi la vulnerabilità in caso di possibili shock futuri, che non si possono certamente escludere visto l’andamento schizofrenico dei mercati finanziari degli ultimi 12 mesi.
EFFETTO LIQUIDITA': l’abbondante liquidità presente sui mercati a causa delle politiche monetarie ultra-espansive delle principali Banche Centrali, oltre a comprimere verso e sotto lo zero i rendimenti dei titoli obbligazionari governativi, dovrebbe supportare anche le dinamiche delle commodities, nonostante il rallentamento del cicolo economico globale. Finora il comparto che ne ha più beneficiato è stato quello dei preziosi (oltre a metalli industriali come il Nickel) – che rimangono interessanti in ottica strategica - ma l’effetto di asset inflation potrebbe estendersi anche ad altri comparti.
Sotto la lente rame e zinco per un possibile buy: ci aggiorniamo la prossima settimana.
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)