Previsioni di Borsa con le Onde di Elliott e Fibonacci


Previsioni di Borsa con le Onde di Elliott e Fibonacci

Piano Bar di Virginio Frigieri                                                                       01/09/2019

Il Punto:

Il mese scorso avevamo detto che ci aspettavamo un aumento della volatilità, e la volatilità è aumentata dell’11%. Appena l’onda E di grado minor in corso, prenderà slancio, verso il basso, la volatilità aumenterà ulteriormente. La struttura d’onda del grande mercato toro è nelle sue ultime fasi. Il Dow ha probabilmente un’altra onda rialzista di livello intermedio che potrebbe portare ad un ultimo massimo storico prima che il mercato ribassista di lungo termine abbia inizio, ma alcune attività finanziarie sono già in un declino da cui non si riprenderanno. L’eccesso di ottimismo ampiamente discusso su altri articoli, viene confermato dal dato del rapporto tra liquidità e attività dei fondi di investimento americani sceso dal 12,9% dell’autunno del 1990 al minimo storico di tutti i tempi di Giugno e Luglio scorsi attestatosi al 2,9% che significa che ormai stanno scomparendo i compratori perché sono imballati di azioni e soldi per acquistare ancora stanno finendo. Va anche detto che da circa sette anni lo stesso indice si manteneva comunque sotto la soglia del 4%. In passato abbiamo disquisito anche sullo straordinario tempismo del governo americano ad intervenire con norme restrittive a babbo morto, dopo che i disastri erano avvenuti e come la rimozione o l’ammorbidimento di queste norme sia stata di norma foriera di guai seri. Ricordiamo il Glass-Steagall Act messo in pista dopo il disastro del ’29-’32 per prevenire nuovi disastri di portata analoga. Ma nel ’99 sotto l’amministrazione Clinton viene ufficialmente abrogato, così quando entrate in un banca non saprete mai se state portando i vostri risparmi in una banca commerciale tradizionale o in un casinò… Passano pochi mesi e a Marzo  del 2000 parte il mercato ribassista. Arriva il crash del 2007-2009 e dopo (sottolineo sempre dopo…) arriva il Dodd-Frank Act a revisionare tutta la regolamentazione finanziaria. Passa un po’ di tempo e a giugno del 2018, buona parte delle restrizioni introdotte vengono “ammorbidite”. Viene riformata la Volcker-Rule che impedisce alle grandi banche americane di effettuare le operazioni di trading più rischiose utilizzando i depositi dei risparmiatori. Questo mese un nuovo annuncio di ulteriori modifiche che andranno in pratica ad eliminare quel poco che resta in termini di restrizioni, per cui siamo di nuovo sulla coda di una lepre con le chiappe all’aria, esattamente come nel ’29 e nel ’99.

Nel Focus Europa di Agosto, ho mostrato il grafico del settore dei titoli bancari dell’EuroStoxx600, mostrando un crollo dell’82% che di sicuro non contribuisce positivamente alla debole performance mondiale.   Nella sola Germania, (motore finanziario europeo) le banche sono in difficoltà perché gli utili del secondo trimestre si stanno rapidamente deteriorando. Accantonamenti per perdite su prestiti di Deutsche Bank e Commerzbank dovrebbero librarsi e salire vertiginosamente nei prossimi mesi. Ma le cose non vanno male solo qua.

Il grafico sopra riguarda le due più grandi banche del mondo. La prima con un patrimonio 4.030 miliardi di dollari e la seconda con un patrimonio di 3.380 miliardi di dollari. Rispetto ai rispettivi top di novembre 2007, la prima è sotto del 39,4% e la seconda del 39,3%. Sono banche statali e quindi visti i precedenti, è presumibile che saranno pienamente esposte alla tendenza dei governi ad arrivare in ritardo e ad agire per peggiorare una brutta situazione, oltre che pienamente esposte alla potenza del prossimo mercato Orso. Bene per ora ancora le banche Canadesi anche se il grafico ci dice che se non sono già sui massimi storici, stanno per arrivarci. Il ritrovato desiderio del governo di liberare i banchieri di Wall Street da ogni vincolo, fa presagire che il prossimo crash non è lontano.  

Indici Azionari USA

Nei grafici che seguono di lungo termine possiamo osservare lo sviluppo sul Dow Jones Industrial dell’onda (V) di Supercycle, iniziata dopo i minimi del 1932 a seguito del crollo del 1929, lo sviluppo dell’onda V di grado cycle iniziata a metà degli anni ’70 e dell’onda [5] di grado primario iniziata a Marzo del 2009.

Come vediamo in quest’ultimo grafico l’onda intermedia (4) sta assumendo la forma di un triangolo espanso e continua a progredire. Alla fine l’onda E dovrebbe portare il Dow Jones sotto ai minimi di onda C  in zona 20-21.000 punti e da qua dovrebbe iniziare l’onda (5) il cui target abbiamo già discusso su precedenti articoli, si colloca i area 28.080-28.272 punti.

Sempre su questo grafico, vediamo anche la migliore interpretazione alternativa che vede l’onda (4) terminare sul minimo di onda C e l’onda (5) terminare il mercato toro sul massimo di onda D.

Questo non cambia nulla per quello che riguarda le nostre strategie perché se arrivati in zona 21.000 punti gli indicatori di mercato evidenziassero un crollo più profondo in corso vorrà dire che noi resteremo ribassisti anche dopo cercando di incrementare le posizioni short che inizieremo ad aprire nei prossimi giorni visto che ora l’onda (c) di [b] di grado minor ha tutta l’aria di essere terminata o prossima alla terminazione come si vede meglio dal grafico daily. Il segnale canonico più prudente resta tuttavia la rottura al ribasso del minimo di onda (b) a 25.339 (stop iniziale qualche tick sopra al massimo di onda (c) ).

Previsioni di Borsa : Bond USA rendimenti e prezzi

Da diverso tempo ormai parliamo del comportamento non razionale dell’acquisto di obbligazioni a rendimento negativo che garantirà una perdita agli acquirenti che porteranno i titoli a scadenza. Ora l’attenzione degli investitori si è rivolta alla curva dei rendimenti “invertita”. Il fenomeno si realizza quando i titoli del Tesoro USA a 10 anni presentano un rendimento inferiore a quello dei titoli a 2 anni. Normalmente dovrebbe essere il contrario, ovvero: le obbligazioni a più lunga scadenza producono un rendimento maggiore perché gli investitori vogliono essere compensati per il maggior rischio determinato dal legare il proprio denaro ad un periodo di tempo più lungo, anche se non  va dimenticato che in un’economia “calda” la domanda di prestiti a breve aumenta e con essa i tassi. Tuttavia la preoccupazione degli investitori, è dovuta al fatto che ogni recessione dal 1955 ad oggi è sempre stata preceduta da una curva dei rendimenti invertita anche se il tempo di attesa tra inversioni della curva e contrazioni economiche è abbastanza variabile. I titoli dei giornali comunque riflettono quest’ansia.

Questi titoli tuttavia non marcano a sufficienza l’altro aspetto a mio avviso ancora più importante che è dato dalla duration residua dei titoli in circolazione. Mercoledì scorso il trentennale americano è sceso al minimo storico dell’1,899%. Secondo un studio di Bloomberg la durata effettiva di una obbligazione del Tesoro USA a 30 anni è di circa 21-22 anni. Questo significa che se i tassi aumentassero anche solo dell’1%, i prezzi di un’obbligazione a 30 anni scenderebbe non meno del 21%. Martedì scorso il direttore degli investimenti di una società di gestione patrimoniale ha detto a Bloomberg che i fondi pensione sono costretti ad investire in attività senza rendimento che garantiscono perdite di denaro, definendolo un atto di “vandalismo finanziario”. In realtà è pure peggio. Nel vandalismo la distruzione della proprietà avviene senza il permesso del proprietario!... Ma gli investitori acquistano volentieri strumenti di debito senza rendimento ignorando spesso (perché la mamma degli ignoranti come quella degli imbecilli è sempre incinta) il grande rischio di perdita del capitale. Purtroppo nulla è eterno e le tendenze nel tempo cambiano. La tendenza verso tassi sempre più bassi è alla fine o prossima alla fine e il suo rovesciamento decimerà il valore di mercato degli strumenti di debito a rendimento basso, nullo o negativo.

Previsioni di Borsa : Dollar Index e EUR/USD

Il dollaro in settimana ha messo a segno nuovi massimi, e la struttura d’onda ormai è matura. Può darsi che ci regali ancora una strappata, ma a questo punto è bene stringere lo stoploss della posizione che abbiamo in portafoglio a 97,20.  Se tira ancora, il prossimo target è a 100,258.

Previsioni di Borsa : Oro e Argento

La febbre dell’oro può correre a livelli bollenti nelle ultime fasi di una manifestazione. Ci sono voluti quasi quattro anni , ma alla fine l’onda [B] giungerà al termine. I target minimi della struttura d’onda ora sono stati raggiunti e superati. Può darsi che prima di terminare ci regali ancora una strappata, ma a questo punto è bene stringere lo stoploss per non regalare troppo al mercato. Alziamo quindi lo stoploss a 1.480$.

L’argento ha mostrato anche più forza dell’oro , ma per ora non ci permette ancora di andare in guadagno. Alziamo comunque lo stop a 16,85.

alla prossima

Note:

La Bibbia delle Onde di Elliott è a questo link:

http://www.tradinglibrary.it/scheda-libro/frost-a-j-prechter-robert-r-jr/la-teoria-delle-onde-di-elliott-9788888253213-135907.html

La nomenclatura dei vari gradi d’onda è riportata sotto: le onde “cerchiate” della nomenclatura originale di Elliott sono rappresentate per una questione di praticità racchiuse tra parentesi quadre.