Carissimi abbonati ben ritrovati. Termina la pausa estiva e si riparte, ben temprati dal periodo di riposo. Il mese di agosto ha riservato delle graditissime sorprese al nostro portafoglio, complici BCE e FED che hanno di fatto prodotto un ulteriore tracollo dei rendimenti e quindi prezzi dei bond schizzati al rialzo.
Il mercato si è preparato alla nuova fase espansiva (ultra-espansiva?) delle Banche Centrali e in molti casi i rendimenti delle obbligazioni hanno toccato il loro minimo storico. Scenario probabilmente inimmaginabile solo un anno fa, quando i vari QE erano prossimi al loro termine e si ipotizzava una lenta risalita dei tassi.
Risalita dei tassi che negli USA vi è stata, mentre come sappiamo in Europa la BCE ha preferito operare diversamente. Ed ora entrambe le Banche Centrali sono nuovamente pronte col bazooka e stando ai rumors più recenti per gli USA si ipotizza addirittura di un taglio dei tassi “monstre” dopo il ritocco al ribasso dello 0,25% operato nell’ultimo board.
A breve, come sappiamo Lagarde prenderà il posto di Draghi e salvo sorprese la linea è già ben tracciata e prova ne sia che la curva dei rendimenti area Euro è letteralmente collassata. Rendimenti da prefisso telefonico su tutto il tratto della curva, comprese le scadenze oltre i 30 anni.
Il nostro portafoglio “Rischio Contenuto” ringrazia, e con un balzo impressionante sbriciola il precedente massimo storico, registrato appena un mese fa, a 114,87 di NAV. Infatti, il nostro NAV che vale oggi ai prezzi correnti di mercato 115,66 segnando quindi un progresso del 4,55% da inizio anno e del 6,27% dai minimi di novembre 2018.
Ci fa piacere pensare (e lo speriamo sinceramente) che molti di voi siano partiti con l’avventura “Rischio Contenuto” verso la fine del 2018, poiché vorrebbe dire che avete capitalizzato tutta la poderosa salita dai minimi che avevano fatto tremare qualche polso.
Allo stesso modo siamo contenti per coloro che hanno saputo resistere alla paura e hanno mantenuto dritta la barra del timone insieme a noi, poiché ora possono godere di un portafoglio che in tre anni (da quando vi è stato l’avvicendamento nella gestione della rubrica) ha prodotto una performance cumulata di oltre il 7%. Infatti, a febbraio del 2016 il NAV iniziale del portafoglio valeva 107,99 che contro i 115,66 attuali porta ad un risultato complessivo del 7,10%.
Siamo sempre forti, inoltre, di una liquidità pari al 20% del portafoglio, che volutamente abbiamo tenuto libera in attesa di vedere le azioni delle Banche Centrali e le conseguenti reazioni dei mercati. Vista la situazione attuale, in ottica strategica non abbiamo nessuna fretta di comprare, anzi. Godiamoci il viaggio sperando che duri ancora un po’ e la cassa ce la teniamo per intervenire alla bisogna.
Portafoglio come di consueto aggiornato nell’apposita sezione.