Inarrestabile: muovo massimo storico del nostro portafoglio


La grande attesa sui mercati per l’esito della riunione BCE è terminata e non sbagliamo se affermiamo che Mario Draghi e il resto del board non hanno deluso le aspettative, anche se su alcuna stampa specializzata si è letto che il governatore si sarebbe mostrato in conferenza stampa come una “colomba a metà”, provocando scontento fra gli operatori.

In realtà è andata ben diversamente, poiché la Banca Centrale era chiamata a dare risposte nette a causa di un’economia dell’Eurozona sempre più in difficoltà, stretta tra inflazione calante e Pil stagnante. E va detto che sotto questo profilo le novità contenute nel comunicato BCE sono state molte e di rilievo. Innanzitutto è stata modificata la “guidance” per aprire ad un prossimo taglio dei tassi; in secondo luogo si è fatta l’ipotesi di un nuovo QE; terzo, dichiarazione di impegno più stringente per centrare il target d’inflazione, anche tollerando temporaneamente che questo venga ecceduto.

Come da aspettative la BCE ha lasciato i tassi invariati, ma è inutile negare che l’approccio per il futuro è marcatamente orientato ad un allentamento monetario, per altro indispensabile vista la congiuntura che attanaglia l’area Euro.

Come sappiamo i mercati hanno reagito in modo un po’ scomposto alle dichiarazioni in conferenza stampa, creando su diversi asset picchi di volatilità poi rientrati. Alcuna stampa specializzata ha considerato strano questo comportamento ma non va dimenticato che i mercati avevano già ampiamente scontato queste mosse della BCE, per cui sono i solti “aggiustamenti” del dopo.

Ora, ciò che è importante è considerare cosa si aspettano i mercati da qui in poi e soprattutto quando. Infatti, il discorso di Draghi – che come sappiamo è stato molto accomodante – è stato privo di riferimenti temporali specifici; cioè non sono state fornite date certe per l’ormai quasi certo taglio dei tassi “overnight”, né sull’eventuale ripresa degli acquisti netti con un secondo QE. Se nel prossimo futuro dovessero essere smentire le aspettative più espansive dei mercati è evidente che la reazione generale sarebbe una bella ondata di vendite sull’obbligazionario.

Quindi entriamo in una fase delicata e importante, poiché la BCE ha creato un nuovo equilibrio che poi deve mantenere in essere. Risulta al momento quindi saggia la nostra decisione di mantenerci liquidi per una discreta parte del portafoglio, anche perché il nostro asset prosegue inarrestabile la sua marcia e raggiunge una nuova vetta.

Infatti, il nostro portafoglio torna a salire di gran carriera e si porta su un nuovo massimo storico, con il nostro NAV che vale oggi, ai prezzi correnti di mercato, 114,87 contro il massimo storico ultimo registrato appena un mese fa a 114,45 di NAV. Il portafoglio segna quindi un progresso del 3,83% da inizio anno e del 5,54% dai minimi di novembre 2018.

Siamo inoltre giunti alla sospirata e attesa pausa estiva, necessaria per ricaricare le pile e fare spazio alle nuove idee operative per settembre prossimo. Auguriamo pertanto a tutti i lettori una buona pausa estiva e rinnoviamo l’appuntamento su queste colonne tra qualche settimana.

Portafoglio come di consueto aggiornato nell’apposita sezione.

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