Riprendiamo e aggiorniamo l’analisi del 10 maggio “Falsa rottura ribassista per il palladio?”
Come indicato nell’analisi citata, dai picchi di fine marzo a ridosso di 134 il Palladio (ETC con ticker PHPD: PC 128,51; cfr. grafico allegato) ha subìto una marcata correzione conclusasi nel minimo del 9 maggio a 108,05. Come ipotizzato nell’analisi del 10 maggio si è effettivamente trattato di <<una “falsa rottura” al ribasso, che potrebbe quindi avere una valenza positiva e preludere per lo meno ad una fase di rimbalzo tecnico>>. In effetti, da tali livelli si è sviluppato un forte rally che ha riportato il Palladio al test dei massimi di marzo a ridosso di 134, livello superato marginalmente nella seduta dì giovedì 11 luglio, seguito poi da un veloce ripiegamento verso 128,50.
Sembra poco probabile che il Palladio abbia la forza di superare al primo attacco una resistenza così significativa, per di più dopo il rally del 24% registrato dai minimi del 9 maggio. Una prosecuzione dello storno dai livelli correnti, tuttavia, sarebbe da considerarsi come un’ottima occasione d’acquisto, visto il trend dominante stabilmente rialzista - come confermato dalla capacità straordinaria di recupero degli ultimi 2 mesi - e la forza relativa positiva del palladio rispetto agli altri preziosi, il platino in primis ma anche l’Oro, esso stesso inserito in un trend rialzista dallo scorso ottobre.
Un primo livello di entrata potrebbe essere su ripiegamenti verso il supporto a ridosso di quota 124, valutando poi incrementi su ulteriori discese verso 120. Un segnale di rinnovata debolezza per il Palladio si avrebbe solamente in caso di ridiscese al di sotto di quota 118, al momento poco probabile. Il superamento dei massimi in area 134-135 farebbe poi entrare il metallo prezioso in un territorio vergine, con difficoltà ad individuare dei nuovi target precisi al rialzo. Un primo obiettivo al superamento di 135 - ma come detto ciò appare prematuro - potrebbe comunque essere individuato a ridosso di quota 150.
Si ricorda che il palladio è particolarmente volatile ed è quindi opportuno entrare con controvalori percentualmente ridotti rispetto al totale del proprio portafoglio investimenti.
I volumi, ancorché contenuti, paiono comunque adeguati per un’operatività di trading di alcune settimane o, ancora meglio, per un’asset allocation tattica di alcuni mesi.
Quindi, oltre all’Oro, un po’ di Palladio in portafoglio non guasta...in attesa di segnalii al rialzo anche dagli altri preziosi che ancora latitano, l’Argento e, soprattutto, il Platino. Ma di questi parleremo solo quando arriverà un primo segnale grafico...
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)