Sedute complesse per i replicanti del mattone, soprattutto Usa, che perdono non poco a Borsa Italiana, complice il dollaro. Inevitabile conseguenza: migliorano i rendimenti da dividendi.
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Segni meno per il mattone di carta, cioè per gli Etf con sottostanti attività immobiliari. Da alcune sedute è iniziata una fase negativa, che ha riportato i replicanti a testare i primi supporti. Non è ancora l’avvio di una tempesta ma un segnale di cui tenere conto, poiché potenzialmente anticipatore di recessione. E’ pur vero che per chi cerca rendimenti da dividendi si apre una fase nuova e positiva, visto che le quotazioni erano salite molto, riducendo inevitabilmente gli yield.
L’Ishares Us Property Etf (Isin IE00B1FZSF77 – valuta denominazione Usd – sottostante il real estate Usa) ieri ha messo a segno un -3%, accelerando una correzione in atto da giorni. Dai 27,3 euro del 20 giugno è tornato a 25,7 euro, collocandosi su un’area di supporto importante.
L’Invesco Real Estate S&P Us Etf (Isin IE00BYM8JD58 – valuta di denominazione Usd – sottostante il real estate Usa) ha pure perso il 3%, con un movimento simile a quello dell’Ishares e avvicinandosi alla trendline dinamica di lungo periodo che ne ha sostenuto la quotazione dall’esordio sul mercato italiano nel febbraio 2019.
Stesso comportamento per il Lyxor Ftse Epra/Nareit Usa Etf (Isin LU1832418856 – valuta di denominazione euro – sottostante il real estate Usa): caratterizzato dall’essere espresso appunto in euro ma con indice composto da società di investimento immobiliare e di gestione e promozione immobiliare in $, aveva messo a segno un’ottima performance da inizio anno. Il ritorno sui 48,8 euro contro il massimo nel 2019 a 51,8 euro (18/6/19) evidenzia una caduta più netta rispetto alle brevi correzioni degli ultimi sei mesi.
Effetto inevitabile quello del calo Usa sull’ Ishares Dev Mkt Prop Yld Etf Dist (Isin IE00B1FZS350 – valuta di denominazione Usd – sottostante il real estate dei Paesi sviluppati) caratterizzato da prese di profitto, con flessione del 2,14%.
Certamente il fattore dollaro incide sui movimenti delle ultime sedute ma non è tutto. Si evidenzia infatti una certa debolezza strutturale del mercato immobiliare Usa, confermato da Real Estate Select Sector SPDR (XLRE), fondo negoziato a Wall Street che replica i fondi comuni di investimento immobiliare. Negli ultimi giorni ha registrato una certa debolezza, che il mercato ha interpretato come effetto dei timori che la politica monetaria Usa resti meno espansiva rispetto alle previsioni delle settimane precedenti. In altre parole i tassi scenderanno davvero e di quanto? Il mercato immobiliare è fortemente coinvolto dai suoi effetti ma c’è anche chi legge nei peggiori dati del settore un primo consistente segnale di rallentamento dell’economia. Se il tutto penalizza le quotazioni è pur vero che contribuisce a migliorare i rendimenti da dividendi degli Etf immobiliari. Questo però è un altro discorso su cui torneremo quando gli yield avranno effettivamente subito delle significative accelerazioni. Attualmente il valore medio si aggira fra il 2,8 e il 3,5%, con punta di diamante l’iShares Us Property Yield (a distribuzione trimestrale), che si colloca sopra il 4%.