Esperti di banche e Sim concordi sulla debolezza ma con target differenti. Intanto il biglietto verde ha superato 1,13 e punta a 1,14.
Cedole & dividendi
Lombard Report il segnale l’aveva lanciato alcune settimane fa: attenti al dollaro! Potrebbe indebolirsi e non di poco. Negli ultimi giorni l’industria finanziaria ha emesso un avviso ai naviganti dello stesso tenore, con previsioni però – come sempre – molto contraddittorie, che abbiamo riassunto nella tabella:
Bofa Merrill Lynch |
Progressivo indebolimento con obiettivi 1,14 a settembre, 1,17 a dicembre e 1,25 per il 2020 |
Unicredit |
1,18 nell’autunno |
Sim Intermonte |
1,20 per fine anno |
Ing |
Oltre 1,13 |
Danske Bank |
1,16 |
Tutto dipende naturalmente dalle decisioni della Fed a fine luglio: un taglio dei tassi di 25 pb è di fatto già inglobato nel cambio euro/dollaro, mentre l’evenienza di 50 pb (di cui si parla senza però che il mercato lo sconti) porterebbe a un vero e proprio terremoto valutario.
Il verdetto del grafico
Vediamo allora cosa sta indicando l’analisi tecnica rispetto alla coppia €/$, attestata alle ore 14 di mercoledì 26 su 1,136.
1°) Tutti gli indicatori a base daily suggeriscono sell per il biglietto verde.
2°) Cinque indicatori su sei a base weekly consigliano sell.
3°) I pivot point fissano ulteriore debolezza alla progressiva rottura dei seguenti livelli: su base daily 1,1405 e poi 1,1442 e infine 1,1472; su base weekly 1,1437 e poi 1,1507 e infine 1,1635.
4°) Meno significativa l’analisi riferita a supporti e resistenze statiche:
1° supporto per il dollaro |
1,154 |
2° supporto per il dollaro |
1,178 |
1° resistenza per il dollaro |
1,130 |
2° resistenza per il dollaro |
1,113 |
Si ricordi che occorre ragionare in senso inverso sulle quotazioni poiché i valori sono espressi per il dollaro relativamente al cross €/$.
In sintesi tutto depone per un ulteriore indebolimento del biglietto verde ma non si può escludere una prossima fase di maggiore volatilità.