Riprendiamo l’analisi del 24 maggio, confermando i segnali di forza evidenziati dal metallo giallo.
L’andamento dell’Oro nel corso dell’ultimo anno è stato particolarmente interessante: da inizio aprile 2018 l’Oro ha avuto un andamento ribassista, mentre la Borsa Usa ha proseguito nel rialzo fino alla fine del mese di settembre. Nel corso dell’ultimo trimestre 2018, l’Oro ha avuto un andamento molto positivo, mentre i mercati azionari hanno subìto una delle peggiori contrazioni degli ultimi anni. Si può quindi dire che in tale periodo il metallo giallo e la Borsa si sono mossi in modo antitetico, con l’Oro che ha rivestito quindi una valida alternativa solamente nelle fasi negative del mercato azionario, comportandosi quindi come un classico bene rifugio. E fin qui, tutto come ci si poteva attendere...
E tuttavia, da inizio 2019 la correlazione inversa è completamente saltata: l’Oro, infatti, ha continuato a salire anche nel corso del primo semestre 2019, mentre i mercati azionari hanno messo a segno un’inversione a “V”, consentendo agli indici principali di recuperare tutte le perdite subìte durante il crash dell’ultimo trimestre 2018.
Che lezione trarne? La prima evidenza è la scarsa correlazione che il metallo giallo inizia a mostrare rispetto alla Borsa Usa; per di più, è cessata anche la tradizionale correlazione inversa col biglietto verde, che si è rafforzato contestualmente con l’oro a partire da inizio ottobre 2018.
Un driver comune ai rialzi dell’azionario e dell’oro può essere individuato nelle politiche monetarie ultra-espansive delle Banche Centrali: l’abbondante liquidità immessa nel sistema finanziario va a comprimere verso e al di sotto dello zero i rendimenti obbligazionari, favorendo nel contempo gli investimenti azionari ma anche quelli nei preziosi. Con i tassi a zero, infatti, viene meno il costo-opportunità legato al detenere investimenti in oro, che beneficia quindi dell’effetto di asset inflation indotto dall’espansione monetaria.
Quindi l’Oro può essere considerato come un buon tassello di un portafoglio ben diversificato, per rendere il portafoglio meno "fragile" qualora si verificassero nuove tensioni sui mercati, senza escludere comunque andamenti di moderata positività anche se l'azionario continuasse a salire.
Come veicolo per investire sul metallo giallo si segnala l’ETC con ticker PHAU (ETFS Physical Gold), quotato su Borsa italiana (PC: 117,60; +7,60% dall’ultimo aggiornamento, cfr. grafico). L’ETC è garantito da oro fisicamente stoccato e quindi non presenta rischio di credito. Si ricorda che l’ETC sull’Oro, seppur espresso in euro, risente come tutti gli altri ETC sulle materie prime dell’esposizione nei confronti del dollaro Usa. Occorre quindi valutare tale aspetto se il proprio portafoglio fosse già troppo esposto sul biglietto verde.
In termini di volatilità l’Oro si contraddistingue per livelli molto bassi, sia rispetto agli altri preziosi sia rispetto alle altre materie prime. Occorre tenerne conto, ovviamente, nella scelta del controvalore della posizione che si vuole aprire, seguendo la regola generale secondo cui al decrescere della volatilità deve salire la size e diminuire lo stop loss in percentuale – e viceversa – in modo da mantenere stabile la perdita massima in controvalore in euro che dipende ovviamente dalla propria situazione finanziaria, tolleranza al rischio e obiettivi di investimento e non dal trade che si vuole mettere in essere. Per intendersi, investimenti nell’argento o nel palladio, molto più volatili dell’oro, andrebbero quindi pesati meno di investimenti nell’oro, coeteris paribus.
Come volumi transati l’ETC in oggetto vede scambi giornalieri medi più che soddisfacenti, dell’ordine mediamente di alcuni milioni di euro, in aumento nelle ultime settimane a conferma della bontà del segnale rialzista; essendo molto liquido, il PHAU si presta quindi ad operazioni con controvalori anche grandi e veloci.
E la liquidità, al pari della decorrelazione, rappresenta sempre un asset importante per investire sui mercati finanziari.
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)