State tranquilli! Non vi tediamo con temi politici ma con pure valutazioni riferite ai vostri patrimoni. Ipotizzando due modi di investire secondo la percezione di chi ci legge, più ottimistica o più pessimista, sugli effetti di una tassa piatta.
Hot markets
L’avete chiesto voi. Nei tantissimi contatti durante il Tour di Lombard Report del mese di maggio la richiesta è stata univoca. Che fare in previsione delle evoluzioni future del nostro Paese e soprattutto della possibile introduzione di una “flat tax”? Oggi così non vi riferiamo né di mercati né di singole azioni o obbligazioni ma approfondiamo un tema finora trascurato. Con un quesito di fondo: la “flat tax” (se adottata) potrebbe spingere la Borsa – nel nostro caso evidentemente quella nazionale – e favorire una maggiore quantità di accantonamenti finanziari? Gli italiani sono grandi risparmiatori e c’è quindi da auspicare che una parte – anche minima - di quanto non versato in tasse possa essere immesso nel ciclo degli investimenti. E’ bastata un’iniziativa del tutto diversa – quella dei Pir – per dare impulso all’accumulazione. Cosa potrebbe succedere con la tassa piatta?
Per rispondere siamo andati a verificare quanto è avvenuto in quei Paesi dove la “flat tax” è applicata da tempo e in alcuni casi da tanto tempo. In realtà la verifica viene influenzata da due fattori: il primo consiste nel fatto che si tratta di nazioni dell’est Europa, con storie alle spalle completamente diverse dalla nostra; il secondo riguarda altri forti fattori che hanno dopato le singole economie (soprattutto adesione all’Ue e all’euro).
L’analisi esclude Paesi come Georgia, Macedonia, Montenegro e Albania, la cui Borse sono poco strutturate.
Paese |
Anno adozione |
Performance indici Borsa |
Estonia |
1994 |
Il vero boom dell’Omxt Index è iniziato nel 2010 grazie alla ripresa della domanda estera e delle esportazioni verso i suoi principali partner commerciali scandinavi, Svezia e Finlandia. Forse qualche effetto benefico si è registrato all’inizio degli anni 2000 |
Lituania |
1994 |
L’Omxv deve il suo formidabile trend rialzista soprattutto all’adesione all’Unione europea e allo sviluppo di un’economia precedentemente soffocata. Ecco perché la Lituania è diventata una delle tigri del Baltico |
Lettonia |
1996 |
Una storia diversa rispetto ai suoi confinanti nordici. Il vero decollo dell’Omxr è da mettere in relazione all’adozione dell’euro e alla crescita dell’interscambio con tutto il mondo scandinavo e baltico |
Russia |
2001 |
Un certo effetto propulsivo si è visto nei primi anni ma dopo la crisi del 2008 l’Rts è stato condizionato da altri fattori, quali petrolio e sanzioni commerciali |
Romania |
2005 |
Il Bet di Bucarest ha quadruplicato il suo valore dall’inizio del 2009 ma in precedenza aveva subito un crollo vertiginoso, correlato con la crisi “subprime” a livello internazionale. Il successivo movimento rialzista non è da mettere in relazione con la tassa piatta |
Bulgaria |
2008 |
L’applicazione della “flat tax” è avvenuta in un anno di crollo dei mercati e non ha giovato nelle fasi successive al Btx, rimasto piuttosto piatto fra i 1200 e i 1900 punti |
Ungheria |
2011 |
Dal 2011 al 2015 l’Htx non ha dato segnali di vita per poi rimbalzare in misura eccezionale dal 2015 in poi, grazie soprattutto allo sviluppo delle relazioni commerciali fra Budapest e Unione europea |
In sintesi – La “flat tax” non è servita nei sette Paesi presi in considerazione nel portare flussi alle Borse locali, sebbene – occorra segnalarlo – le rispettive economie ne abbiano tratto forti vantaggi, tradottisi soprattutto in aumento del Pil e dei consumi. Alcuni specialisti dei mercati dell’est Europa manifestano invece una certa correlazione fra “flat tax” e ampliamento dei flussi in acquisto di titoli governativi dei singoli Paesi ma noi non disponiamo di dati sufficienti per confermare o meno questa ipotesi, che potrebbe dipendere da altri fattori.
► Un Pac per chi è ottimista
Investire parte di quanto risparmiato in tasse su vari strumenti finanziari con un Piano di accumulo per esempio mensile o bimestrale: l’ipotesi è destinata a chi pensa di trarre forti vantaggi da una riduzione delle tasse, pur con tutta l’attuale incertezza sui modi in cui verrà applicata, sempre che lo sia.
Strumento |
Isin |
Sottostante |
iShares Ftse Italia Mid-Small Cap Etf |
IE00BF5LJ058 |
Azioni a media e bassa capitalizzazione della Borsa italiana |
Lyxor Italia Equity Pir Etf |
LU1605710802 |
Azioni a grande e media capitalizzazione in linea con la normativa Pir |
SPDR Euro Stoxx Low Volatility |
IE00BFTWP510 |
Azioni area Eurostoxx a minore volatilità |
Vanguard Ftse All-World |
IE00B3RBWM25 |
Azioni dei Paesi sviluppati ed emergenti di tutto il mondo. Valuta di denominazione l’Usd |
La struttura – Solo azionaria con 50% riferita all’Italia e 50% al resto del mondo, allo scopo di trarre vantaggio nel medio e lungo termine da una diversificazione dei sottostanti e da una distribuzione degli acquisti in presenza di tutti i più diversi andamenti dei mercati.
► Un Pac per chi è pessimista
Proprio a causa della riduzione delle tasse gli scettici vedono nero per l’Italia, per il suo debito e perfino per la permanenza nell’area euro. Ecco allora un Piano di accumulo destinato ai catastrofisti, da alimentare comunque con quanto accantonato attraverso i vantaggi della “flat tax”.
Strumento |
Isin |
Sottostante |
SPDR Msci Acwi Etf |
IE00B44Z5B48 |
Replica azioni di tutto il mondo: 23 sono Paesi sviluppati e 23 emergenti. Grande resilienza a specifiche storie nazionali. La valuta del fondo è il dollaro |
iShares Euro Government Bond 1-3 years Etf |
IE00B14X4Q57 |
Titoli di Stato europei in euro con scadenze molto corte |
Xtrackers Physical Gold Eur Hedged Etc |
DE000A1EK0G3 |
Il relativo indice replica il prezzo dell’oro con copertura del cambio €/$ |
Xtrackers Physical Silver Eur Hedged Etc |
DE000A1EK0J7 |
Il relativo indice replica il prezzo dell’argento con copertura del cambio €/$ |
WisdomTree Euro Aggregate Bond Enhanced Yield Etf |
IE00BD49R912 |
Sottostante il mondo delle obbligazioni “investment grade” in euro |
La struttura – Tendenzialmente protettiva e comunque con basso rischio di cambio. Si adatta a un Pac molto meno volatile rispetto al precedente e in cui le possibili maggiori escursioni si riferiscono a oro e argento.
Il commento finale – Il confronto fra fiduciosi e sfiduciati non porta a compromessi: i due fronti si oppongono in tutto e per tutto. I portafogli Pac per ottimisti e pessimisti consentono invece eventuali fusioni fra i diversi strumenti utilizzati nell’uno e nell’altro, poiché – come quasi sempre succede – a imporsi non sarà verosimilmente né il rosso né il nero ma un colore di mezzo, non facile da identificare, cioè un compromesso fra disfattisti e confidenti che richiede grande flessibilità per chi investe.