Gentilissimi lettori ben ritrovati dopo la pausa pasquale che poche novità ha portato sui mercati obbligazionari e azionari. Solo le Borse sono entrate in fibrillazione da due giorni, causa le sparate di Trump che riaccendono i timori per la guerra commerciale a suon di dazi tra USA e Cina.
Che poi questo sia un pretesto per prendere profitti dopo aver tanto corso o solo per far sì che la statistica sulla stagionalità sia rispettata non lo possiamo sapere; così come non possiamo sapere se dalle minacce gli USA passeranno ai fatti.
Per ciò che concerne i mercati di nostro interesse, e cioè il reddito fisso, poco o nulla è cambiato in queste settimane, con rendimenti sempre verso il basso e curve che si appiattiscono, in piena coerenza con le aspettative di politica monetaria delle Banche Centrali.
Infatti, come già abbiamo avuto modo di considerare, sinché non muteranno gli scenari prospettici per mano delle Banche Centrali, il mercato è molto probabile che rimarrà in questa fase di quiete con rendimenti in trading range ristretto e mossi solo da minimi aggiustamenti di natura squisitamente tecnica.
Passando alle nostre analisi, con la nostra consueta lettura del mercato obbligazionario attraverso la ZC-Yield Curve, registriamo questa settimana rendimenti impliciti in lieve contrazione rispetto alla scorsa rilevazione, con il tratto a lunga che è sopra area 1,10% a partire dalle scadenze 2042; sulla scadenza a 10 anni scendiamo in area 0,50%. Più stabili invece i forward su Euribor 6 mesi sia sul tratto a lunga che rimangono poco sopra area 1,60%, sia sul tratto a breve.
In contrazione anche i rendimenti dei benchmark decennali e gli spread rispetto alla scorsa rilevazione, con la sola eccezione dell’Italia che torna ad essere un po’ sotto pressione. Il decennale tedesco torna sui minimi e si riporta in territorio negativo (-0,04% attuale contro 0,05% della scorsa rilevazione), la Francia va allo 0,33% e l’Irlanda va a 0,51%. Scendono un po’ anche i rendimenti di Spagna e Portogallo, mentre il nostro Btp ritocca la rialzo salendo in area 2,60% di rendimento, mentre il Portogallo va a 1,09% e la Spagna va allo 0,96%. A livello di spread Vs Bund abbiamo Portogallo, Spagna e Italia rispettivamente a 113 bps, 100 bps e 266 bps.
Osservando – a livello di analisi integrata – le curve dei rendimenti dei benchmark decennali dei principali mercati notiamo un bel cambiamento di impostazione per il medio termine. Infatti il modello è ora short su tutti e quattro i benchmark decennali, mentre prima lo era solo per il Bund. E così si porta SHORT sull’area UK, con il Gilt che dopo essere sceso sotto l’1% è ora rimbalzato verso area 1,20% di rendimento; sull’area BUND il Trendycator è sempre SHORT e il rendimento rivede i minimi e si riporta in negativo a -0,04%. Sul Btp Trendycator passa SHORT nonostante le nuove lievi pressioni sul nostro debito, ma di fatto sempre in consolidamento tra area 2,50% e 2,60%. Tornano a scendere anche i rendimenti USA con Trendycator che passa anche qui in configurazione SHORT e rendimenti ora nuovamente sotto area 2,50%.
Il bond della settimana
Il bond HY che analizziamo oggi è un tasso variabile della Fiven AS, società norvegese con sede ad Oslo operante nel settore della tecnologia e nello specifico nella produzione di semiconduttori.
Il bond analizzato è un tasso variabile, la cui cedola è pari ad Eurobor 3 mesi più uno spread del 7,75% che di fatto lo rende un tasso fisso (Euribor negativo) dalla cedola generosa. Collocato a 100,00 ad aprile 2019, ISIN SE0012453850, corrisponde una cedola annua del 7,75% pagata trimestralmente. Emesso per un ammontare di 56,5 Mln Euro, rimborso previsto in unica soluzione alla pari il 05.04.2022. Il bond è negoziabile su OTC per importi minimi di 1.000 Euro.
ATTENZIONE: si rammenta che i bond High Yield hanno un rischio spesso non trascurabile in termini di Credit Risk, per cui non sono da considerarsi come suggerimenti operativi, bensì come mere segnalazioni che non saranno poi seguite in modo organico. Pertanto chi decidesse di prendere spunto da tali segnalazioni dovrà poi seguire in via autonoma l’andamento del titolo e le eventuali notizie relative all’emittente, controllando con frequenza il mercato.