Possibile inversione e ritorno verso 1,13 e poi 1,15? I Forex analist lo vedono a 1,17 per fine anno ma i fattori decisivi sono troppi e troppo incerti. Comunque è una situazione da monitorare.
Cedole & dividendi
E’ inevitabile che una parte non irrilevante dei portafogli obbligazionari sia basata su emissioni in dollari. I cui rendimenti risultano nettamente superiori rispetto a quelli in euro. Finora questa scelta è stata agevolata da un rapporto di cambio favorevole, sebbene valga sempre la raccomandazione di operare solo con il supporto di un conto in valuta. Ciò non esclude che – di fronte a movimenti che si annunciassero a sfavore del dollaro – la scelta di liquidare posizioni andrebbe valutata, soprattutto nel caso di plusvalenze rilevanti in conto capitale derivanti proprio dal “cross” €/$.
Operatori incerti
Nelle ultime sedute si sono cominciate a sentire voci ambigue sul biglietto verde, che potrebbe risentire di un eventuale taglio dei tassi Fed, ipotizzabile per la seconda parte del 2019. E’ pur vero che i vari report degli analisti sono alquanto discordanti in merito, al punto tale che alcuni sperimentano una doppia forchetta, una rialzista e una ribassista, come a dire “comunque avrò ragione!”. C’è così chi (in realtà un’assoluta minoranza) ipotizza un 1,05 per metà 2020 e chi invece si lascia andare a un ben più pessimistico 1,20.
Analisi grafica
In un contesto inevitabilmente confuso l’unico punto di riferimento è quello di una stretta verifica dei trend grafici ai quali attenersi per la propria gestione.
Cambio in corso |
1,1160 |
Fase attuale |
Da inizio maggio si sposta in un trend laterale all’interno di un ampio canale di rafforzamento, con volatilità in compressione. Graficamente il dollaro potrebbe muoversi fino a 1,0966 e in effetti alcuni analisti Forex lo vedono verso 1,10 in quanto strumento protettivo nella guerra fra Usa e Cina, ma altri lo proiettano a 1,15 per fine estate e a 1,17 per il termine dell’anno |
Supporto per l’€/$ |
Inequivocabile il livello di 1,1135, testato a fine aprile e verso il quale il “cross” si è cautamente mosso durante tutto il mese di maggio |
Per registrare ulteriore forza… |
Solo oltre 1,10 ma le probabilità sono scarse |
Resistenze per l’€/$ |
A 1,13 e successivamente 1,154. Attenzione all’area 1,135-1,14 dove si muove attualmente la media mobile a 200 sedute, da controllare con attenzione |
Per registrare debolezza… |
I livelli qui sopra indicati sono importanti e si può identificare quella di 1,14 come la prima area per una spallata ribassista, sempre che si sia già rotta la media mobile a 200 |
Dove ricomprare |
Difficile ipotizzare nella fase attuale un livello grafico per un rientro nel caso ci si fosse alleggeriti di dollari in presenza di movimenti ribassisti. Gli analisti Forex prevedono 1,17 per fine 2019 ma il 2020 – anno di elezioni presidenziali – potrebbe favorire una discesa verso 1,20 |
In sintesi – Si annuncia una fase di estrema incertezza, nella quale occorre agire non seguendo le indiscrezioni e le previsioni ma badando solo alle indicazioni tecniche. Fino a 1,13 non scatta un segnale di inversione, anche se occorre tenere conto del fatto che se quando vi si avvicinasse si registrerebbe una probabile rincorsa alle vendite. I fattori propulsivi in un senso o nell’altro per il biglietto verde sono comunque troppi e troppo incerti. Certo è che il sentiment prevalente si sta spostando verso una correzione più o meno accentuata, voluta anche dalla Presidenza Trump, che tutto farà pur di favorire l’economia a stelle e strisce nell’anno della sua possibile rielezione.