Settimana vissuta all'insegna di una grande volatilità, con gl'indici che hanno messo a dura prova il cuore elettronico dei super computer che gestiscono la vita pubblica e privata degli algoritmi.
Non c'è da meravigliarsi, se poi, alla fine della fiera, molti dei gestori che si affidano a queste menti fatte di megabyte e cuori di condensatori, vedono i loro bilanci in rosso.
Innumerevoli gli stop-loss che entrano a rotture di livelli importanti per poi riaprire le posizioni, tutti in blocco, peggio, molto peggio di un gregge di pecorelle impaurite, cosa accaduta anche nell'ultima seduta della settimana al Nasdaq 100, dove allo scadere delle ore 21:00, ora italiana, gli algoritmi hanno portato il Nasdaq a -1,04 % in 2 minuti, dopo aver viaggiato per tutta la giornata sulla parità.
Per quanto riguarda le azioni di casa nostra, Borsa Italiana ha comunicato, proprio alla chiusura delle contrattazioni, i nuovi prezzi delle azioni ordinarie di Fiat Chrysler Automobiles, sulle quali è stato applicato un fattore di rettifica di 0,90275284, in seguito al dividendo straordinario di 1,3 euro che sarà staccato lunedì 20 maggio. Il prezzo di chiusura di venerdi, quindi, pari a 13,368 euro, è stato rettificato a 12,068 euro.
Le aziende quotate, che hanno una capitalizzazione più modesta, invece, sono per lo più abbandonate al loro destino, salvo eccezionali ritorni di interesse, ma che, perlopiù si trasformano in campi di battaglia, dai quali ritengo meglio tenersi a debita distanza.
Il grafico di Ternienergia ne è la dimostrazione più lampante.
Identica situazione, solo che distribuita uniformemente su qualche giornata di contrattazione in più, la troviamo su Seri Industrial.
Un trattamento medioevale invece, è stato riservato ai possessori delle azione Aeffe all'indomani dei dati della trimestrale comunicati a mercato.
Dati, che a ben guardare, non sembrano affatto brutti, eppure il mercato ha voluto usare ugualmente i suoi migliori strumenti di tortura per punire gli azionisti.
Ora, rimane un piccolo "floor" in area 2.20 € a cercare di tamponare la caduta che, per chi non fosse già possessore, potrebbe diventare un punto di ingresso, ma sempre tenendo presente che a rottura, è richiesto l'intervento in stop-loss, onde evitare la metamorfosi da cacciatore in preda.
Abbiamo comunque capito, che basta un tweet per far scattare le catapulte, pertanto, se proprio si vuol lasciare ordini a mercato, meglio lasciarli ben costruiti, "ordini condizionati" per intenderci.
Quale è la migliore strategia per affrontare questa fase di mercato?
- Direi di rivolgersi ad un esperto pastore, il quale saprà ben descrivere il comportamento del proprio gregge difronte alle varie situazioni.
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)