Si avvicinano le elezioni europee e sul fronte obbligazionario si vedono movimenti, per così dire, preparatori ai possibili esiti elettorali. La situazione in Europa, si sa, è tutt’altro che piana, sia per l’evidente rallentamento economico (di cui la Germania è in testa nonostante gli ultimi dati sul PIL lievemente migliori delle attese) sia per le incognite a livello politico che queste elezioni portano con sé.
Incognite decisamente pesanti, posto che praticamente tutte le cariche sono in scadenza e non sarà facile trovare i vari equilibri (compromessi…?) politici relativi alle nuove nomine, di cui una ovviamente pesantissima che è quella del successore di Mario Draghi.
E così assistiamo ad un “rifugio” verso il debito dei Paesi core a scapito dei periferici, con il Bund che torna deciso in area negativa e ritocca i minimi dell’anno riavvicinandosi vigorosamente nei pressi del minimo storico in area -0,20% registrato a metà 2016.
Rebus sic stantibus, i rendimenti sono nuovamente crollati e infatti passando alle nostre analisi, con la nostra consueta lettura del mercato obbligazionario attraverso la ZC-Yield Curve, registriamo questa settimana rendimenti impliciti in decisa contrazione rispetto alla scorsa rilevazione, con il tratto a lunga che non raggiunge più area 1,10% nemmeno a partire dalle scadenze 2049; sulla scadenza a 10 anni scivoliamo in area 0,44%. Non di meno, la curva si sta vistosamente appiattendo. Naturalmente si adeguano a questi movimenti i forward su Euribor 6 mesi che sul tratto a lunga scendono e vanno poco sopra area 1,50%, mentre rimangono più stabili sul tratto a breve.
Il Bund stacca la concorrenza ed essendo percepito come bene rifugio (a torto o a ragione…) vede i suoi rendimenti scendere più degli altri e quindi gli spread tendono ad allargarsi. Rendimenti dei benchmark decennali quindi in contrazione salvo qualche pressione in più sul nostro Paese, visto sempre come la pecora nera. Il decennale tedesco segna i nuovi minimi del 2019 e si mantiene in territorio negativo (-0,10% attuale contro -0,04% della scorsa rilevazione), la Francia va allo 0,29% e l’Irlanda va a 0,48%. Scendono un po’ anche i rendimenti di Spagna e Portogallo, mentre il nostro Btp ritocca la rialzo salendo in area 2,65% di rendimento, mentre il Portogallo va a 1,06% e la Spagna va allo 0,86%. A livello di spread Vs Bund abbiamo Portogallo, Spagna e Italia rispettivamente a 115 bps, 96 bps e 274 bps.
Osservando – a livello di analisi integrata – le curve dei rendimenti dei benchmark decennali dei principali mercati si conferma la nuova impostazione che i mercati hanno assunto da poche settimane a questa parte, con nette tendenze ormai delineate. Si mantiene SHORT infatti l’area UK, con il Gilt che torna verso area 1,05%; sull’area BUND il Trendycator saldamente SHORT ormai da fine 2018 (il modello ci aveva visto decisamente bene…) e il rendimento vede nuovi minimi per il 2019 e si riporta a -0,10%. Sul Btp Trendycator confermato SHORT nonostante le nuove pressioni sul nostro debito che innalzano un po’ i rendimenti, ora diretti verso area 2,70%. Un po’ più stabili, ma sempre orientati al ribasso, i rendimenti USA con Trendycator che anche qui si conferma SHORT e rendimenti sempre in area 2,50%.
Il bond della settimana
Il bond HY che analizziamo oggi è un tasso fisso della Stern Immobilien AG, società immobiliare tedesca dal bias piuttosto finanziario. L’attività della società è quello di gestire il portafoglio immobiliare creando valore attraverso la creazione di nuovi diritti di costruzione, ampliamento di spazi, valorizzazione del potenziale di affitto e cambiamenti nella destinazione d'uso degli immobili. La controllata Stern Real Estate AG acquisisce immobili selezionati ad alto rendimento potenziale, che rimangono in portafoglio per il medio periodo. L'obiettivo di rendimento netto del portafoglio immobiliare è almeno del 25%, utilizzando però la leva finanziaria.
Il bond analizzato è un tasso fisso, collocato a 100,00 a maggio 2018, ISIN DE000A2G8WJ4, corrisponde una cedola annua del 6,25% pagata annualmente. Emesso per un ammontare di 15 Mln Euro, rimborso previsto in unica soluzione alla pari il 24.05.2023. Il bond è negoziabile su OTC per importi minimi di 1.000 Euro.
ATTENZIONE: si rammenta che i bond High Yield hanno un rischio spesso non trascurabile in termini di Credit Risk, per cui non sono da considerarsi come suggerimenti operativi, bensì come mere segnalazioni che non saranno poi seguite in modo organico. Pertanto chi decidesse di prendere spunto da tali segnalazioni dovrà poi seguire in via autonoma l’andamento del titolo e le eventuali notizie relative all’emittente, controllando con frequenza il mercato.